L'Italia può giocare il suo ruolo nel mercato dell'intelligenza artificiale?


Molte delle grandi realtà mondiali coinvolte nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, quali Nvidia, Microsoft, Google etc. stanno vivendo un momento straordinario quanto nel mercato finanziario quanto nel loro interno con lo sviluppo di chip potentissimi che possano realizzare il grande percorso dell'Intelligenza artificiale.

Uno dei primi fattori che salta all'occhio dinanzi a queste innovazioni tecnologiche è il campo delle attività di indotto che possono o stanno già traendo giovamento da questi grandi momenti di innovazione di scala.

Pensiamo ad esempio al motore che è in grado di spingere un potentissimo chip, ovvero all'elettricità.

Da calcoli iniziali sappiamo che già solo prendendo in considerazione esclusivamente chip prodotti da Nvidia, in caso di pieno successo nella realizzazione dello stesso, tutto ciò peserebbe sul consumo energetico in maniera massiva, approssimabile ad un raddoppio del fabbisogno energetico attualmente prodotto nei soli Stati Uniti, presi, per ovvi motivi, a paragone per comprendere la portata di questi sviluppi tecnologici, e questo per quanto attiene alle sole stime per il 2024.

Non resta difficile immaginare che per il 2025, e prendendo questa volta in considerazione tutti gli altri chip prodotti dalle altre grandi società coinvolte, il fabbisogno previsto è destinato a crescere in maniera esponenzialmente correlata.

Sui due lati della bilancia nel comparare i benefici con i possibili costi di un simile evento ingegneristico, troviamo, nel versante dei potenziali benefici, il supporto alle attività umane e le potenzialità di ulteriore progresso tecnologico in molteplici processi di sviluppo, senza dimenticare il supporto e il miglioramento della resa qualitativa di ogni processo di produzione, ampliando lo spettro delle conoscenze e migliorando le fasi di controllo, essendo un rilevante supporto  professionale per tutto il personale, tecnici ovviamente, ma anche dirigenti.

Dall'altro lato della bilancia dobbiamo necessariamente aggiungere l'aumento di produzione energetica, con il maggior sfruttamento delle risorse naturali e potenzialmente di un maggior inquinamento atmosferico in un momento in cui l'umanità intera sta lottando contro i mutamenti climatici.

Proprio su quest'ultimo aspetto, connesso al fabbisogno energetico, e cercando aspetti positivi anche nel versante dei potenziali costi, conosciamo parzialmente la realtà del settore, ma sappiamo che per soddisfare il fabbisogno, sarà richiesta una grande mole di investimenti proprio nel settore energetico e questo aspetto non può che creare attenzione verso le innovazioni che presumibilmente presto, molto presto, si diffonderanno nel campo delle nuove fonti di produzione energetica.

Ciò che ne scaturirà, attualmente è frutto di progetti già in stato avanzato, oppure un miglioramento con delle innovazioni di processo come quelle che possono avvenire nell'ambito delle energie rinnovabili, magari, supponendo un miglioramento della capacità di "attrazione" e "stoccaggio" dell'energia prodotta, molto banalmente.

Tra le possibili innovazioni di scala invece, ovvero di invenzioni dalla portata dirompente ed in grado di creare addrittura nuovi indotti a se stanti, c'è il percorso della ricerca per ottenere energia pulita e senza scorie dalla fusione nucleare.

Sarà la volta buona che un adeguato investimento possa portare finalmente alla produzione energetica per mezzo della fusione nucleare? 

Cosa si intende per fusione nucleare nella creazione di energia:

- La fusione nucleare si fonda sull'emulazione solare.

- la fusione nucleare sarebbe in grado di generare una fonte di energia pulita, che non produca scorie e che sia potenzialmente, infinita!

- la fusione avviene quando gli atomi sono spinti insieme a pressione e temperature adeguate. Questo processo, che ha già avuto successo anche se per pochissimi secondi, è in grado di rilasciare grandi quantità di energia.

- Tra le grandi problematiche riscontrate sino ad ora, c'è il grande consumo di energia richiesto inizialmente per creare le condizioni affinchè la fusione si cocretizzi e la produzione energetica sia costante ed economicamente sostenibile ed auto-alimentante.

Parliamo del futuro, ma pensando ad un enorme afflusso di investimenti privati nel settore, nulla ci vieta anche di sognare perchè è solo dall'inseguire i sogni che l'umanità si è sviluppata e a ritmi che neanche la capacità di immaginazione umana è mai riuscita ad essere al passo con i tempi. 

Pensiamo al progetto ITER, in cui la maggior parte dei Paesi mondiali collabora proprio nel progetto di fusione nucleare.

Sinora tale progetto ha avuto un costo di circa 20 miliardi ed a pensarci bene, non è una cifra pazzesca se si considera quanto importante possano essere i risultati, per cui non riesce difficile pensare che grandi società possano unirsi o collaborare per creare un percorso più efficiente. La sola Nvidia capitalizza 1980 miliardi di dollari ad oggi e non produrrebbe qualcosa che non può essere alimentato per intenderci!

Quasi telepaticamente, ho iniziato a scrivere questo articolo nell'imminenza di Pasqua e proprio ieri, (lunedì 1 aprile, Pasquetta ndr) è giunta una notizia entusiasmante dalla Corea del Sud dove gli scienziati hanno annuciato un nuovo record mondiale per il periodo di tempo in cui hanno sostenuto temperature di 100 milioni di gradi Celsius, sette volte più calde del nucleo del sole, durante un esperimento di fusione nucleare, in quello che viene riportato come il più grande passo in avanti per il futuro della tecnologia energetica.

Ciò che gli scienziati stanno facendo in Corea del Sud confluirà nello sviluppo del reattore sperimentale termonucleare internazionale nel sud della Francia, noto appunto come ITER, il più grande tokamak del mondo che mira a dimostrare la fattibilità della fusione.

Già nel 2022, gli scienziati del National Ignition Facility del Lawrence Livemore National Laboratory negli Stati Uniti, hanno fatto la storia completando con successo una reazione da fusione nucleare che ha prodotto più enegia di quella utilizzata per alimentare l'esperimento.

Se i progressi continueranno a fluire con questa costanza, la fusione nucleare ha il potenziale per far parte di un mix energetico verde forse anche prima della seconda metà del secolo.

Abbiamo parlato del settore energetio ed allora proviamo a vedere quali società hanno voce in capitolo in ambito italiano, anche di indotto, e quale è la loro situazione tecnico grafica in termini di analisi di borsa.

ENEL

Le zone di intervento su Enel vedono uno switch già by-passato al ribasso che non sono un'ottimo movimento per il breve periodo.

Altri livelli di intervento sono posti ai 5.53€ ed ai 4.70€.

Essendo azioni che si prestano quanto al cassettista quanto all'investimento di medio e breve periodo, il comportamento degli investitori può seguire logiche diverse.

Un cassettista andrebbe a rinforzare la propria partecipazione alle soglie indicate; un rigido investitore di breve, al di sotto di quelle soglie effettuerà degli stop loss per operare in contrapposizione in short, puntando al livello successivo in ribasso.

Per cui la scelta di operatività è del tutto soggettiva.

TERNA

Grafico più avvincente e stimolante del precedente che vede ai 6€ una barriera switch di prosecuzione o correzione.

Il possibile up trend può avere ulteriore corsa sino ai 9.30€ ma se non riuscisse a superare l'ultima quotazione allora attenderei i 6€ come livello switch decisionale.

ACEA

Per Acea , visto il grafico a timeframe mensile essendo società adatte ad investitori cassettisti, ha un livello switch ai 15€ e un ulteriore livello di attività ai 13€. Il target non può che essere ai precedenti massimi ovvero ai 23€

A2A

Questo grafico ha bisogno di essere depurato del picco relativo al 2000 ma tuttavia ha un target di trading range ai 3€ circa ed al momento ha zone di intervento e di ingresso ai 1.33€.

Come possibile vedere dal timeframe volutamente di ampio spettro, abbiamo analizzato azioni che hanno caratterisiche di bassa volatilità adatte a risparmiatori "cassettisti" ma ciò non toglie che siano preda di investitori anche di più breve periodo.

L'analisi è stata fatta per esaminare la situazione di un settore che potenzialmente ha delle opportunità importanti nel prossimo futuro per partecipare al boom dell'Intelligenza artificiale.

Il nostro continente, è ancora molto dietro rispetto alle multinazionali statunitensi nel campo dei chip e dell'intelligenza artificiale ragion per cui le potenzialità vanno cercate altrove, ovvero in settori che possono partecipare al banchetto unendosi all'indotto.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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