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Speciale Titoli di Stato prima della Bce


Poco prima del meeting della Bce di giovedì 6 giugno facciamo una rapida panoramica sui Titoli di Stato europei di cui abbiamo fatto menzione varie volte sin dall'inizio dell'anno in corso e partiamo dai Titoli di Stato italiani a lunga scadenza.

Innazitutto il perchè della scelta dei titoli lunghi rispetto a quelli a breve durata è connesso squisitamente alla volatilità che li sta contraddistinguendo sin dalla metà del 2023, aspetto, quello della volatilità, particolarmente attraente per le mie specifiche attitudini di trader e che ho appunto, inserito negli articoli a causa della fase di rialzo e delle potenzialità intrinseche mostrate dal segmento già dal mese di gennaio.

Tali aspetti non sono da prendere alla leggera poichè costituiscono il motivo principale della selezione di Titoli di Stato a lunga scadenza.

Negli articoli, si sono susseguiti target di movimento e al pari di quanto accade per le indicazioni azionarie, non si può prescindere dai livelli di stop loss; tale invito esiste, a mio modesto avviso , su ogni strumento finanziario poichè in tale modo si comportano anche gli Operatori di mercato che sono la controparte principe degli scambi di Borsa.

Nessuno, è bene sottolinearlo, è dotato della sfera di cristallo in grado di predire il futuro e gli stessi operatori si affidano a dei livelli di switch e di trade di brevissimo e di medio periodo ed in  base al comportamento dei prezzi a ridosso dei valori predeterminati, agiscono in maniera chiara.

Ora, uno dei momenti cardine come sempre , per decidere come riequilibrare il portafoglio, ci sarà giovedì 6 giugno in occasione del meeting della Bce.

Chiaramente un eventuale taglio dei tassi porterebbe una crescita dei prezzi dei titoli sottostanti, cosa che farebbe avere un bel guadagno in conto capitale ai possessori, oltre che al canonico accumulo delle cedole.

Nelle dinamiche di breve termine, l'indicatore principe utilizzato è il future Bund il quale negli ultimi tempi essendo sceso sotto i 133 punti ha determinato un indebolimento delle quotazioni che però sono rimaste relativamente stabili come a dare segnale di saturazione nella discesa, ma questa è prettamente una sensazione che dovrà essere suffragata post  riunione della Bce.

Quasi con cadenza settimanale si è presentata la situazione sia del Bund europeo che del T-Bond statunitense, non ultimo nell'articolo della scorsa settimana e nel video Weekly Recap della rubrica Youtube nel canale del LombardReport in cui si è evidenziata la diversa conformazione tecnica esistente tra il future europeo e quello americano, 

Esaminiamo nuovamente il Bund europeo prima di passare al grafico dei Titoli di Stato.

La linea ai 133 punti sta ancora ad indicare il livello da superare per tornare ad un movimento rialzista per tutti i Titoli di Stato.

BTP 2.7% MAR 47

Il nostro titolo di Stato più e più volte esaminato, continua a restare all'interno del trading range che avevo impostato ad inizio anno, infatti l'immagine presenta gli stessi studi che potrete ritrovare anche nei miei vecchi articoli.

Anche i target rimangono immutati  e sotto il livello dei 76-75€ si consiglia o di applicare gli stop loss oppure di diminuire l'esposizione, ma in tenuta dei livelli, i target ai 82€ e a 90€ in seconda battuta restano assolutamente in linea con le possibilità del titolo.

AUSTRIA 0.85% GIUGNO 2120

Altro titolo analizzato nel recente passato, mostra chiara nella griglia tra 42.5€ e i 46.5€ i valori da NON oppure DA superare per vedere gli operatori all'azione.

Oltre i 46.5€ il titolo può lecitamente ambire a target ambiziosi ai 54€ ma attenzione, quando si evidenzia un target ciò non vuol dire che sui 50€ non si possa prendere profitto  e a rottura rientrare nuovamente.

La borsa è movimento e così con essa anche le nostre idee, senza rimanere fossilizzati a dei valori sine qua non.

AUSTRIA 2.1% SETTEMBRE 2117

Altro titolo di Stato austriaco sotto analisi ed in questo caso ancora sotto i 74€, valore che sarebbe opportuno bypassare per tornare ad un clima più incline ai rialzi.

OAT 0.5% MAGGIO 2072

Andiamo infine in Francia con un Oat rendimento alla pari (valore di 100) 0.5% che ancora si trova a lavorare in un area da downtrend come l'ultimo titolo austriaco analizzato e che bene farebbe a tornare in un buon trading range sopra i 39€, meglio ancora se sopra i 41€.

In tutti i casi e a maggior ragione negli ultimi due casi, si intuisce che il panorama dell'investimento a breve e medio termine ha un quadro tecnico che dovrebbe migliorare per far si che i rialzi tornino copiosi.

Si intuisce in ogni caso che l'eventuale ulteriore investimento potrà essere fatto solo e soltanto se si tornerà sopra le zone indicate e in ogni caso dopo la decisione della Bce.

La scelta di alleggerire le proprie posizioni deve essere fatta a livello individuale in base alla propria propensione al rischio mentre, come già anticipato, se non si hanno posizioni in portafoglio, non resta che attendere il superamento delle soglie e questo vale però, sia per i titoli a lunga scadenza sia per quelli a breve scadenza.

La direzionalità infatti non cambia, sia nell'uno che nell'altro orizzonte temporale.

Una corretta analisi pertanto che favorisca l'investimento in titoli di Stato a breve termine a scapito di quelli a lunga scadenza non ha ragion d'essere se non si sanno individuare quali sono le corrette zone di intervento, oppure le zone ove è meglio non muovere un dito in vista dei rialzi sperati.

La scelta va fatta con cura, periodo per periodo e solo quando il vento è decisamente a favore.

Concludo con l'evidenza che sia un titolo di Stato a breve che un titolo di Stato a lunga scadenza vedrà delle perdite di giorno in giorno sinchè una inversione di segnale non venga, e dai future sull'obbligazonario e dal singolo Titolo di Stato.

Questo è l'unico metodo sempre vincente per operare non solo nel segmento obbligazionario ma su qualsiasi tipo di strumento finanziario e i segnali li forniscono i prezzi a nulla valendo considerazioni ed ipotesi macroeconomiche o sulla previsione di intepretazione delle politche monetarie delle Banche Centrali poichè soggette a valutazioni del tutto personali dipendenti da una molteplicità di variabili di cui non si può in nessun caso avere dominio.

La Borsa in generale funziona ad impulsi che avvengono quando i prezzi vanno a toccare dei livelli chiari, numeri solidi.

Questi danno la scintilla al mercato e questi decidono la direzione.

La dimostrazione di tutto ciò sta in un semplice fatto. Il Btp 2.7% Mz47 fu segnalato con una rottura ai 72€ con target 82€. Il movimento accaduto ha fruttato a chi vi ha partecipato ll 10% in meno di due settimane più la parte di rateo accumulato avendo preso un Btp con rendimento al 4.67% e venduto quando il rendimento era al 3.90%.

Nessun Titolo di Stato con scadenza a breve termine ha performato in maniera simile.

Su o giù quindi, dipende dall'avverarsi o meno di un evento e questo ripeto, vale per ogni tipo di strumento finanziario.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)