SIAMO STATI STOPPATI SU...ED IN PROFIT SU...e...


Apertura di ottava dominata dalle vendite sui listini europei soprattutto sul settore bancario. Giornata che poi è proseguita con un discreto recupero intorno alle ore 16:00, per poi sprofondare nuovamente in chiusura.
Nel dettaglio gli indici più penalizzati sono stati quelli con una forte percentuale di componente bancaria al loro interno, quali il nostro FTSE-MIB (- 5,17%), l'IBEX spagnolo (- 4,56%) e l'EUROSTOXX50 (- 4,21%).
A seguire il DAX, il CAC40 e l'EOE olandese con circa il – 3,50% ed infine lo SMI svizzero con un – 1,78%. In scia alla negatività europea anche gli indici USA che mediamente perdono, al momento, un – 1,50% ca.

Ovviamente la causa di tale negatività è da riferire alle varie dichiarazioni uscite nel weekend e questa mattina tra i rappresentanti dell'Eurogruppo, i leader politici europei ed i loro omologhi greci sulla ristrutturazione del debito e sul referendum indetto dal governo greco per la permanenza o meno nel Euro.
Citiamo solo alcune delle dichiarazioni che hanno contribuito ad alzare notevolmente la volatilità sui listini:
"se l'euro fallisce, l'Europa fallisce", ha detto la cancelliera Angela Merkel, la quale ha aggiunto che "l'Europa deve essere in grado di trovare un compromesso di fronte a ogni sfida»;

"non è una partita di poker, o vinciamo tutti o perdiamo tutti", è il monito espresso dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, il quale ha aggiunto che «Sono rattristato dallo spettacolo che si è dato in Ue, la buona volontà è evaporata, egoismi e giochi tattici o populisti hanno avuto la meglio dopo tutti gli sforzi fatti, mi sento tradito perché non si prende in considerazione gli sforzi personali e degli altri»;

«Il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell'euro contro la dracma. Questa è la scelta», questo è quanto ha scritto su Twitter in inglese il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Mentre i Presidenti francese e americano, Francois Hollande e Barack Obama «hanno convenuto di unire i loro sforzi per favorire una ripresa delle discussioni per permettere il più rapidamente possibile una risoluzione della crisi e assicurare la stabilità finanziaria della Grecia »;

Anche la Cina «ha interesse» che la Grecia rimanga nell'Eurozona. Lo ha detto il premier cinese Li Kequiang durante la sua visita a Bruxelles. «Chiediamo – ha aggiunto – ai creditori internazionali di raggiungere un accordo con Atene».

Di contro il governo greco sembra essere intenzionato a dare segnali al proprio popolo di votare per il NO per l'uscita dall'Euro per proseguire negli infiniti negoziati con i creditori e senza pagare le scadenze debitorie sia di domani (ormai dato per certo) che del prossimo mese.

Capite bene che in questa ridda di messaggi i mercati si trovano sull'ottovolante e cercare di imbastire una qualsiasi strategia operativa è un miraggio sahariano.
Pertanto fermi ed aspettiamo gli eventi, senza cercare di anticiparli.

Per quanto riguarda il nostro Portafoglio azionario, fortunatamente l'abbiamo scampata dallo STOP su alcuni titoli presenti, ma dobbiamo comunque registrare una vendita in profit e l'altra in loss sui 2 lotti del titolo YOOX, gioiellino nostrano dai fondamentali ottimi, ma che oggi è stato stranamente massacrato dalle vendite (- 6,53%).

YOOX (IT0003540470) A 29,44.

LA REDAZIONE.