Piano_Bar : European Zone 2017_02


Piano Bar - European Zone

Febbraio 2017

Oggi proviamo a capire quanto fiato resta al mercato toro. La stragrande maggioranza degli analisti ha sgranato per il 2017 prospettive molto rosee per i mercati europei; alcuni pensano addirittura che gli indici europei raggiungeranno i livelli dei corrispettivi indici statunitensi. Un direttore di Goldman Sachs si aspetta una crescita sullo Stoxx600 di almeno un 8% entro quest'anno. Su Bloomberg da inizio gennaio si trovano un discreto numero di previsioni analoghe. Un analista ha affermato che le banche e le compagnie petrolifere guideranno le borse europee verso nuovi massimi. Ovviamente noi saremmo ben felici se tutto questo si avverasse, ma con la disciplina teutonica che contraddistingue un analista delle onde di Elliott, noi dobbiamo analizzare i grafici e cercare di capire cosa ci stanno dicendo... e osservando gli indici europei si vede un'Europa a due facce... Ma passiamo ai grafici, iniziando dal DAX:

Dopo Il Top del 2000 lo sviluppo dei prezzi che abbiamo sul Dax, non consente di battezzare come sul Dow Jones un flat espanso etichettato come onda [4]. Quella poi che sul Dax ho etichetto come onda [B] ma nel caso di un Flat sarebbe l'onda [C], è troppo corta anche per poter considerare la variante di un "Running Flat" che vuole l'onda terminata un pò prima di raggiungere il minimo di onda [A] dopo una [B] espansa.. Questo condiziona a mantenere il riferimento del Top 2000 come onda V di grado cycle anzichè come onda [3] di grado Primary come si vede sul Dow. Ne consegue uno slittamento di tutta l'etichettatura a valle di questo top che porta a una lunghissima onda b ancora in corso dai minimi del 2003 seppure nelle sue battute finali. Il modello va così letto come un zigzag dove notoriamente a parte casi di quinte estese, l'onda [C] tende ad eguagliare l'onda [A].

Considerando il tempo e l'enorme differenziale (nel 2003 si era poco sopra i 2000 punti ora siamo intorno ai 12.000 punti che è sei volte tanto) è chiaro che l'uguaglianza tra l'onda [A] e l'onda [C] la dobbiamo misurare su base percentuale e non in termini assoluti. Orbene la nostra onda [A] è terminata a luglio del 2007 con un +272.42% dai minimi dell'onda a del 2003. Partendo quindi dal minimo di onda [B] (3.588 punti) e proiettando una trendline al 272.42% si arriva a 13.365,5 punti. Possiamo quindi stimare, con buone probabilità di prenderci, in circa 1.600 punti (dai circa 11.700 attuali) la benzina ancora disponibile nel serbatoio del Toro. Quindi il Dax ha ancora davanti (a meno di una improbabile quinta troncata) un 13-14% di strada da percorrere.

Passiamo al FTSE100.

Anche in questo caso dobbiamo mantenere la linea del DAX, perchè se avessimo voluto considerare il modello Dow, quella che ora è etichettata come onda [A] sarebbe una [B] non espansa in quanto non va sopra al massimo del 2000. Sia il Flat espanso che il Running Flat contemplano una B espansa. Quindi resta solo il terzo tipo di Flat che è il Flat Regolare. Ma il flat regolare vuole un'onda C (che sarebbe quella sul grafico marcata [B]) terminante anche di poco sotto al minimo di onda a. Non essendovi altre possibilità il movimento dal top del 2000 al bottom del 2009 non può essere un Flat. Ergo il minimo del 2003 è un onda a di grado cycle di un abc che andrà a formare un flat espanso ma di grado superiore (cycle anzichè primary come sul Dow). Quanto fiato ha ancora l'onda b?. In questo caso la stima è più difficile perchè l'onda [C] in corso ha già percorso più strada dell'onda [A] sia intermini assoluti che percentuali, per cui l'estensione, al di la che chiuderà quasi certamente su un livello di Fibonacci, potrebbe essere il 123,6% come il 138,2% o il 161,8%. Sul grafico li ho messi tutti e come si vede si va dai 7715 punti ai 9034.

EuroStoxx600:

Sull'EuroStoxx600, abbiamo invece un flat regolare con l'onda [B] che ritraccia poco meno dell'onda [A] e l'onda [C] che ripercorre interamente l'onda [B] terminando leggermente sotto il minimo di onda [A]. Questo ci consente di chiudere l'onda [4] sui minimi del 2009 e, da lì contare un cinque onde classico come sul Dow. Se l'onda (5) in corso, sarà uguale ad onda (1) ,,come succede spesso, il toro sarà morto intorno a 444 punti altrimenti estenderà come da copione sui livelli di Fibonacci 123,6% 138,2% etc etc..

Questi sono gli indici messi meglio...

Eurostoxx50:

Brutta la cera dell'EuroStoxx50 che per ora rientra perfettamente in un zigzag ribassista con una [3] di c in corso.

CAC40:

L'indice francese è quasi la fotocopia dello Stoxx50:

SPMIB40:

E anche qua la situazione per ora non è molto bullish.

Senza proseguire a farli tutti, il succo della questione in Europa è che abbiamo due/tre indici messi discretamente che hanno ancora ossigeno nei polmoni per strappare da un 10-12 a un 20% al rialzo dopo di ché anche per loro inizia una brutta onda c, e gli altri sono già infilati in un modello bearish da cui sembra difficile, almeno per ora, tirarsi fuori. Poi chi vuole aprire posizioni Long cerchi almeno di puntare sui cavalli più forti che al momento sono il Dax e FTSE100.

Per riassumere: i più importanti indici europei sono in bilico e si apprestano a completare nel giro di pochi mesi dei Top di grado elevato e gli altri indici sono già incamminati in modelli ribassisti. A prescindere dalle stime, dalle speranze e dall'ottimismo degli Analisti e dei guru di turno, quei Top inaugureranno una inversione del mercato azionario che durerà una decina d'anni se non di più.

Se lasciamo i mercati azionari a galleggiare ancora nel loro brodo di ottimismo e passiamo alla vita reale, al solito troviamo aspetti anche più preoccupanti. Secondo gli ultimi report della Banca d'Inghilterra i prestiti netti al consumo nel solo mese di Novembre sono aumentati di quasi 2 miliardi di sterline. A livello mensile è il salto più alto dal 2005 ad oggi. Dopo la caduta graduale nel 2010 e nel 2011 e il completo stallo del 2012, la crescita del credito è balzata oltre il 4% nel 2013 ed è aumentata costantemente negli ultimi tre anni. Oggi, la famiglia media del Regno Unito sta accumulando debiti al ritmo impressionante del 10,8% all'anno. Reuters il 4/1/2017 constatava che la spesa dei consumatori ha rappresentato il "principale motore per la crescita economica britannica, con le famiglie che sono andate a ridurre  progressivamente il loro risparmio portandolo ai livelli più bassi dal 2008.

Alcuni analisti chiamano questo fenomeno "resilienza dei consumatori": io che non sono un economista e posso permettermi anche di sparare qualche cavolata, la chiamerei più prosaicamente "incoscienza dei consumatori".

E mentre molti analisti ancora applaudono alla pressione sui meccanismi del credito  messi in atto dalla Banca d'Inghilterra, non possiamo non intravedere un peggioramento della quasi inevitabile crisi del credito che verrà portando ad una contrazione massiccia della spesa dei consumatori.

Dopo Natale si vedono molte sacche di debolezza che confermano che il rallentamento è in via di sviluppo. I negozi sulle strade del lusso inglesi, per esempio, hanno "chiuso l'anno con una prova davvero deludente durante la  stagione festiva. "(City A.M, 1/6/17) "Il nuovo anno vede un calo nei centri commerciali della Gran Bretagna, " si legge su un altro titolo. Secondo una singola analista delle vendite al dettaglio, il 65% dei rivenditori di abbigliamento hanno messo la loro merce in svendita anche prima del Black Friday" (ndr il Black Friday  sarebbe, in America, il giorno successivo al giorno del ringraziamento che cade il quarto giovedì di novembre; in quel giorno i negozianti americani propongono sconti speciali allo scopo di favorire lo shopping e dare il via alle spese natalizie: In pratica è la stagione dei saldi che da noi inizia il primo giorno lavorativo che precede l'epifania). "I rivenditori del settore dell'abbigliamento stanno svalutando letteralmente e metaforicamente. Sono in svendita per tutto il tempo ", scrive. (City A.M. 1/24/17). Questo fenomeno era stato affrontato dagli analisti di Elliott Wave International sul mensile di aprile 2011 dove si parlava di "enigma deflazionistico" e si sottolineava che: "Le Guerre di prezzo diventeranno impossibili da vincere e colpiranno ogni rivenditore in futuro, perché la deflazione andrà continuamente a ridefinire cosa significa "avere il prezzo più economico".

Lo scorso mese avevo chiuso il report, dimostrando come Draghi e i soliti soloni siano bravissimi a raccontare fischi per fiaschi spiegando a proposito dell'affermazione che "il rischio deflazione è in gran parte scomparso" come tutto dipende a quale inflazione guardi: se ragioni sull'inflazione "headline" è un conto, se guardi l'inflazione "Core" è un altro, e per confondere meglio le idee c'è pure l'indice dell'inflazione "SuperCore".

Questo mese sul mensile di EFF viene riportato un grafico che trovate anche sul sito www.deflation.com emesso dalla Banca d'Inghilterra pubblicato da Bloomberg che mostra l'andamento dei salari reali britannici:

Come si vede per trovare un minimo più basso del recente minimo, bisogna risalire al 1860!!

L'enorme accumulo di debito dei consumatori ha già iniziato a colpire duro diversi settori del commercio. Lo scorso 4 gennaio, il più grande rivenditore di abbigliamento del Regno Unito, Next Plc, ha lanciato un duro segnale al suo settore dichiarando profitti in calo per il 2016 con la previsione di ulteriori riduzioni nel 2017 e nel 2018.

Al termine di questa fase rialzista, i prezzi dovrebbero scendere di un 40-50% dai livelli raggiunti e i manager delle società faranno bene a prepararle per un lungo periodo di tempi difficili.

Sempre il mese scorso abbiamo parlato del brusco sell.off che stanno subendo in tutta Europa i cosidetti "century bond" e "half-century bond" ovvero i titoli di stato a lunghissima scadenza (50 e 100 anni). Ma a dimostrazione che la follia degli investitori non è mai troppa, è interessante vedere come il mercato dei jnk-bond (titoli spazzatura) rappresenti ancora un settore chiave in cui le condizioni maniacali della ricerca di rendimenti più alti persistono ancora.. Il grafico pubblicato da European Financial Forecast di Elliott Wave International mostra l'andamento del Fidelity European High Yeld Bond Fund un fondo che investe principalmente in titoli emessi da imprese europee.

Come si vede, dopo avere recuperato completamente le perdite subite durante la crisi finanziaria del 2008,  si è spinto a nuovi massimi crescendo fino al 2014. Nello stesso periodo,  un incremento degli utili tra i fondi dei Junk-bond statunitensi come riporta il Wall Street Journal del 9 gennaio 2017 "ha rafforzato la fiducia degli investitori che ha permesso al rally epico delle obbligazioni spazzatura di durare un pò più a lungo.Il mercato delle obbligazioni spazzatura continua ad incantare gli investitori con la promessa di rendimenti più elevati come il canto delle sirene incantava i marinai nei racconti della mitologia greca. Ma se questo ottimismo fa bene ed è sicuramente una buona notizia per i venditori di Bond, rischia di diventare una brutta notizia per gli acquirenti che si troveranno a sbattere le corna sulla dura roccia, quando una crisi peggiore del 2008 tornerà a dispiegare le sue ali.

Chiudiamo con qualche considerazione sull'Euro.

Ted Malloch il 25 gennaio ha detto alla BBC che l'euro potrebbe avere al massimo 18 mesi di vita.

"L'unica cosa che vorrei fare nel 2017 è shortare l'euro. Penso che sia una moneta che ... ha un vero e proprio problema e potrebbe infatti crollare nel prossimo anno e mezzo. "(BBC, 25 gen. 2017)  

L'euro scetticismo di Malloch, si estende e aumenta verso l'Unione Europea. Alla domanda su un potenziale accordo commerciale tra Stati Uniti - UE,  ha detto, "Io personalmente non sono certo che ci sarà un'Unione europea con la quale avere tali negoziati ". Questo è esattamente il tipo di dubbio che tipicamente si insinua a fianco di una tendenza di umore negativo. Il fatto che l'euroscetticismo ha finalmente penetrato  la notoria lentezza dei governi nel prendere decisioni attesta la maturità della tendenza al ribasso dell'euro. Inoltre è importante notare che se l'euro scetticismo sta montando ora nonostante un ampio rally dei mercati borsistici.... andrà molto peggio per la nostra divisa una volta che i mercati gireranno verso sud.  Nel bene e nel male, un rinnovato stato d'animo negativo spingerà l'euro nella fase finale del suo viaggio di breve durata, da eroe a zero.

alla prossima

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