Da Bonus a Benchmark: impatto sui prezzi


Nelle scorse settimane avevo proposto due Bonus Certificates di Unicredit che si presentavano abbastanza interessanti in ottica speculativa di medio termine.

 

Ho parlato di Bonus su Fiat Industrial e su Telecom Italia. Ho anche detto che la vicinanza delle rispettive barriere è un elemento che va tenuto in conto, nel senso che c'è una buona probabilità che la barriera venga infranta e che quindi un certificate (o anche entrambi) perda il Bonus, diventando a tutti gli effetti un Benchmark, ossia un prodotto a replicazione lineare del sottostante.

 

Mi è stato chiesto via mail da un lettore cosa succederebbe in termini di prezzo nel momento in cui un sottostante si trovasse sotto la barriera a scadenza. Mi sono quindi armato di calcolatrice e ho fatto due conti.

 

Parto prima dal Certficate su Telecom, per ragioni che poi comprenderete.

 

Il Bonus Cap Certificate su Telecom, codice ISIN DE000HV8F4N7, quotava 100 in emissione, quando il titolo quotava 1,01? per azione. Oggi che il titolo quota 0,83 circa (rilevamento delle 11:06 circa) il certificato quota 81,05 in lettera.

 

Vediamo se questo prezzo è corretto. Con una semplice proporzione possiamo dire che 100 (il valore di emissione) sta a 1,01 (il prezzo del sottostante all'emissione del certificato) come X (il prezzo che dovrebbe avere oggi il certificato) sta a 0,83 (il prezzo attuale del sottostante).

 

Applicando la regola delle proporzioni, allora si ha X = 100*0,83/1,01 = 82,18.

 

Perchè il certificato quota meno del suo prezzo teorico? Perchè include i costi delle opzioni che garantiscono il Bonus se non viene rotta la barriera invalidante! Un piccolo prezzo quindi per un buon vantaggio. Ricordo infatti che a questi prezzi, con un Bonus del 116% sul nominale, se la barriera non venisse rotta il certificate restituirebbe almeno il 43% sul capitale investito, da qui al 4 novembre 2012.

 

Questo scostamento si riduce man mano che il tempo passa, fino ad azzerarsi alla scadenza.

 

Con ragionamenti analoghi possiamo stimare oggi il prezzo che il certificate avrà in scadenza se il prezzo sarà sotto la barriera. Supponiamo ad esempio che le cose vadano veramente male e che Telecom al 4 novembre 2012 chiuda a 0,50.

 

In tal caso il certificate varrà 100*0,5/1,01 = 49,50.

 

In modo analogo si può determinare quanto varrebbe il certificate se dopo aver rotto la barriera il sottostante si trovasse sopra le quotazioni attuali alla scadenza, diciamo per esempio 0,97?.

 

In tal caso infatti il certificate varrebbe 100*0,97/1,01 = 96,03.

 

Dunque restituirebbe comunque un profitto a chi lo comprasse oggi a prezzi intorno a 81.

 

Passiamo ora al Bonus Cap Certificate su Fiat Industrial, codice ISIN DE000HV8F4K3, emesso a 100 quando il titolo quotava 7,18.  Ora che il titolo quota 5,12 (la barriera, posta a 5,02 è davvero molto vicina…), il certificate dovrebbe quotare (in base a calcoli effettuati in modo analogo a quelli su Telecom) 71,31. Invece quota 67,16 lettera.

 

Ho chiesto a Unicredit la ragione di questo scostamento e mi è stato detto che questo certificate ha avuto problemi in fase di emissione, per cui è stato quotato con uno scarto di alcuni punti percentuali sul nominale.  Da ciò deriva che nel calcolo dei prezzi potenziali a scadenza, in caso di rottura della barriera, bisogna tenere in conto un po' di approssimazione.  Anche supponendo che in capo al 4 novembre 2012 possa riassorbirsi circa un punto di scostamento, ne rimangono comunque 3 da decurtare al prezzo teorico.  Diciamo quindi che se, per ipotesi, il titolo Fiat Industrial alla scadenza si trovasse a 3,5 euro (scenario molto negativo), allora il certificate dovrebbe valere circa 45,75 (100*3,5/7,18 – 3 = 45,75 circa).

 

Se invece il titolo dovesse rompere la barriera e poi rimbalzare, diciamo in zona 8 euro alla scadenza, allora il certificate varrebbe circa 108,4 (100*8/7,18 – 3).

 

 

 

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