Piano Bar : Quadro tecnico del 2015-02-01


Piano Bar di Virginio Frigieri
Quadro Tecnico del 01 feb. 2015

I problemi sul tappeto restano tanti , ma le borse per adesso tengono. Quelle europee mettono a segno nuovi massimi sull'onda dell'annunciato QE di Draghi, quelle americane tirano il fiato e triangolano sotto i massimi di dicembre.
Oggi posto anche Dax ed EuroStoXX660 per far vedere la differenza tra Europa e stati uniti come detto sopra.

ed ora gli indici americani:

Come vediamo sia il Dow Jones che S&P500 presentano un forte supporto nella base dei rispettivi triangoli a cui si aggiunge poco distante il minimo di metà dicembre che si colloca a 17.069 sul Dow Jones e a 1988.12 per S6P500. E' pacifico che un cedimento di questi livelli darà la stura ad una ondata ribassista forte e repentina, che prenderà di sorpresa molti investitori, ma per ora il fatto non c'è e quindi è inutile urlare al lupo al lupo!…
Seguiamo con attenzione e vediamo dove ci porta il mercato.

Rendimenti T-Bond:

I rendimenti del decennale americano hanno continuato a suddividere al ribasso avvicinandosi ormai all'1,6%. Faccio presente che l'onda 1 era cominciata a luglio del 2012 a 1,3940, quindi in ogni caso non si dovrebbe scendere oltre quel limite. Mi soffermo sul rendimento dei titoli di Stato per far riflettere i lettori sul fatto che in giro, anche se il lupo per ora non è alle calcagna, c'è comunque già puzza di bruciato!!. In prima battuta a voler pensare male una domanda sorge spontanea: se fosse vero che l'economia sta riprendendo a tutto vapore, perché i tassi di interesse a breve sono tutti bloccati attorno allo ZERO? La seconda considerazione è che quando a Giugno la Fed ricomincerà ad alzare i tassi, avremo prezzi più bassi sulle vecchie emissioni che potranno portare anche a perdite consistenti sul capitale investito. Infine non si può non notare che i tassi di inflazione si stanno rapidamente trasformando in tassi di deflazione, al punto che per la prima volta negli ultimi 50 anni ci troviamo con le economie più importanti del pianeta con dei rendimenti sui titoli di Stato a 10 anni tutti sotto al 2%. Parlo di USA, Canada, Giappone, Germania, Francia, UK, e Italia.
I governi mondiali stanno implorando le persone di prendere in prestito più capitali, per contribuire a stimolare la crescita economica, ma la deflazione comincia a vincere. Il rischio è che ad un certo punto vedremo dei rendimenti di titoli di stato che si impennano rapidamente ma non a causa della tanto agognata e sospirata inflazione che va cercando Draghi, ma semplicemente perché si arriverà ad avere paura di inadempimenti o ristrutturazioni sul debito pubblico. Se mai si arriverà a questo scenario temo che non ci sarà più nessuna attività di debito in grado di offrire un rifugio sicuro per i nostri risparmi. Ricordo poi, (ne parlammo già alcuni anni fa, ma "repetita adjiuvant"), che in caso di un nuovo patatrac se dovesse fallire qualche banca, i conti correnti sono garantiti fino a 100.000 euro o forse erano 102. lo dico perché ho amici con conti di una certa consistenza appoggiati tranquillamente su un unico conto corrente. uomo avvisato…

Dollar Index:

Ancora un ennesimo nuovo massimo per il dollar Index… ormai tutti amano il dollaro , ma percentuali di ottimismo sopra al 92% e lo sviluppo stesso del grafico suggeriscono che il rally del dollaro è molto vicino alla fine… certo manca ancora un'onda (5), ma in mezzo serve un onda (4) che corregga minimo minimo il 38,2% dell'onda (3). Quindi sono fermamente convinto che quando parte l'onda (4) realizzerà una correzione che durerà diversi mesi.

Euro/USD:

L'Euro sta seguendo una curva quasi simile al dollar index ma in direzione opposta. in pratica sono due grafici quasi speculari. Quando partirà ( se non è già partita) l'onda (4) sul Dollar Index, l'euro realizzarà una onda (2) che come minimo deve ritracciare il 38,2% dell'onda (1); anche questo movimento impiegherà qualche mese e dovrà riportare l'euro sopra 1,20 (tra 1,20 e 1,25 almeno).
Appena la struttura d'onda diventerà "leggibile" ne parleremo qua.

Oro e Argento:

nell'ultima seduta della settimana l'oro ha rimbalzato da 1256,95 andando a chiudere a 1.282,80 dopo aver toccato in intraday un massimo di 1.284,60. A questo punto etichettiamo come onda 4 il minimo di giovedì a 1.251,86. Il traguardo ragionevole di onda 5 si colloca nell'area 1.315 – 1350.
Lì sarà conclusa l'onda A di un ABC che terminerà a spannona tra 1.450 e 1.540. Da là partirà poi l'onda C cerchiata che scenderà sotto quota 1.000 offrendoci l'ultima occasione per acquistare oro fisico a prezzi bassi vedere schema sotto l'onda 3 cerchiata viene data già oggi da moti analisti a target stellari… una delle valutazioni più prudenti dei rialzisti sull'oro che ho trovato sui report americani parla di 5.000$/onz ma vi assicuro che ne sparano anche dei ben più alti. Io per ora voglio stare coi piedi per terra e mi limito ad archiviare questi articoli.

L'argento è sceso bruscamente fino a 16,53 giovedi, per poi rimbalzare e chiudere sopra 17, a 17,22.
Il modello è meno pulito rispetto all'oro, ma per ora non abbiamo contraddizioni che neghino che l'argento sta seguendo lo stesso disegno dell'oro. Seguiamo la situazione e se sarà necessario vi aggiorneremo qua.

alla prossima.

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