Incassata la cedola Finmeccanica e aggiornamento


Assorbito l’esito del referendum, e non senza qualche sorpresa con tutto al rialzo, la palla passa al metabolizzare le parole di Draghi, che come da attese ha confermato sia i tassi ai minimi sia un’estensione del QE, seppur con quantitativi ridotti a partire da aprile 2017, sino a fine anno.

Sempre in tema di BCE è arrivata la bocciatura in merito alla richiesta di proroga per l’AdC di Mps, cui pare si stia lavorando ad almeno due piani alternativi, tra cui la conversione coatta dei bond subordinati, salvo un occhio di riguardo per il retail.

Il nostro portafoglio, dopo le ultime settimane di passione, riprende quota e si riporta a livelli più consoni – e anche più coerenti con l’asset, in verità – grazie alla risalita del mercato nel suo complesso ma soprattutto grazie alla buona ripresa dei titoli che deteniamo. Incassiamo intanto la cedola del bond Finmeccanica 2018 e siamo in attesa a giorni del pagamento della cedola delle Bei in USD che ci stanno regalando belle soddisfazioni grazie al buon timing di ingresso sulla valuta statunitense.

Così il nostro NAV torna ad avvicinarsi a quota 111, dopo essere scivolato a 110,22 a fine novembre; infatti il nostro asseti vale oggi 110,76 contro i 110,27 dell’ultima rilevazione e con praticamente tutti i titoli in gain e uno in sostanziale pareggio. Nella consueta sezione è stato caricato il portafoglio aggiornato ai prezzi correnti di mercato, comprensivo di grafico storico del NAV (inserito anche, come di consueto, al fondo di questo articolo).

Ora gli occhi sono ovviamente puntati sulla riunione della FED, che dovrebbe aumentare i tassi di uno 0,25% in base alle aspettative del mercato, e salvo sorprese dell’ultimo minuto. In realtà il mercato pare stia scontando (o scommettendo…) su una serie di rialzi anche nel 2017, ma questo crediamo sarà fortemente influenzato dai dati macro, alcuni dei quali in uscita sempre in settimana.

Sotto il profilo tattico di portafoglio non vediamo urgenza nel fare movimenti, né dal punto di vista di nuovi ingressi sfruttando la liquidità disponibile né dal punto di vista del liquidare posizioni in essere. Siamo di questo avviso poiché lo spread ITA/GER che ha lambito pericolosamente quota 200 bps verso fine novembre è rientrato in buon ordine, e i mercati obbligazionari nel loro complesso stanno seguendo la rotta già da tempo preventivata, cioè quella di un progressivo rialzo dei tassi impliciti.

Essendo il nostro portafoglio perfettamente assettato in termini sia di rischio tasso sia di Credit Risk, possiamo seguire con tranquillità l’evoluzione di questo ultimo scorcio di 2016, pronti certamente ad agire in caso di necessità o opportunità.