Se fossimo coerenti ...


La giornalista del Financial Times che ha scritto il commento odierno sul tracollo del Nikkei ha commentato che si è trattato della “peggiore perdita dell'anno” senza ovviamente sottolineare che l'anno 2016 allo stato attuale è fatto solo di 3 mesi e quindi se fosse avvenuta una perdita dell'1% il primo di gennaio anche quella sarebbe stata la peggiore perdita dell'anno. Purtroppo se fai il giornalista pur essendo serio, come di solito sono seri i giornalisti del Financial Times, non riesci a trattenerti dal fare un po' di sensazionalismo. Voi umani non lo potete capire, ma strillare un titolo per un giornalista non è un reato, anzi è semplicemente fare bene il suo mestiere, altrimenti chi ti leggerebbe ? Detto questo per significare solamente che il Nikkei perdere il 3,55% non è roba da poco, soprattutto per via delle prospettive negative sull'economia giapponese, ma diciamo che la situazione tecnica è abbastanza tranquillizzante e quindi per il momento non vediamo una inversione di tendenza. E questo lo si desume anche dal fatto che il mercato azionario europeo oggi rimane scevro da nervosismi povenienti dal fronte asiatico.

Quello che stupisce è la forza del mercato azionario USA e se e qualora i prezzi si dovessero riportare ancora un poco al rialzo dovremo iniziare di nuovo a comprare azioni americane. Se guardate la forza relativa del mercato azionario USA è impressionante.

Sull'azionario Italia se fossimo coerenti compreremmo anche CAMPARI che ha un ottimo bilancio e soprattutto ha un pattern tecnico di quelli che piace a noi: sui massimi dei massimi e congestione stretta crescente.

Segnaliamo anche Moleskine che finalmente unisce la bontà del quadro fondamentale (è uno dei migliori titoli italiani) a un briciolo di momentum e quello che è in corso è un signor uncino.  

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