Attenzione! Hanno consapevolmente deciso di bruciare i vostri risparmi


Cedole & Dividendi

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I dati sono inesorabili. Oggi il Bund a 10 anni rende lo 0,41%, mentre il tasso di inflazione tedesca è all’1,9%. Quindi chi è investito sul titolo di Stato di Berlino perde l’1,49%. Passivo secco. Oggi il Btp a 10 anni rende il 2,26% contro un’inflazione allo 0,9%: il bilancio è ancora positivo, ma la crescita dello “yield” dipende dalla debolezza del sistema Italia, destinata ad accentuarsi nei prossimi tempi. Quindi si perderà lo stesso, sebbene per motivi strutturalmente diversi. Oggi il Bono spagnolo a 10 anni rende l’1,71%, mentre l’inflazione è al 3% (sì proprio 3%!): inevitabile una perdita dell’1,29%. Rifugiarsi allora oltre Oceano? Il Treasury statunitense a 10 anni rende il 2,46% e l’inflazione è al 2,1%, ma con la variabile valutaria c’è il rischio di super perdite (non siate ottimisti con il biglietto verde: c’è chi lo dà entro fine anno a 1,15/1,20 contro euro).

Restano le alternative dei corporate in euro: sono sotto zero, effetto della razzia messa in atto dalla Bce. Il debito emergente nelle valute locali frutta il 6,5%, ma – detratte le inflazioni locali - il risultato netto cala al 2,5%.

Insomma la fotografia globale è davvero preoccupante, per un fatto: l’aumento dei prezzi sta salendo e si muove di più di quanto non facciano i rendimenti reali delle obbligazioni (ma – bisogna dirlo – anche del comparto azionario in una visione di medio e lungo termine). Intanto i tassi restano a zero o bassissimi. E’ l’effetto di una scelta precisa dei banchieri centrali, che stanno consapevolmente bruciando i risparmi dei cittadini dei Paesi sviluppati. Con l’ostinata convinzione che le politiche monetarie devono essere accomodanti perché questa non è ancora inflazione vera, ma dovuta all’aumento dei prezzi petroliferi: quindi non deriva dallo sviluppo dell’economia e dei consumi.

Al tutto si aggiungono l’instabilità politica (che lascia spazio a Draghi e compagni di fare quello che vogliono! Tanto loro non solo eletti!) e la scelta di troppo investitori di restare liquidi. Lo sapete che chi ha tenuto i propri risparmi su conti correnti negli ultimi dieci anni ha perso di netto oltre il 15% del capitale in termini di potere di acquisto? Se continuasse sulla stessa strada ne brucerebbe altrettanto in molto meno tempo.

Ci sono vie di uscita? La risposta più semplice consisterebbe nel dire: sì, restate liquidi e attendete che la bufera si attenui, in altre parole che i tassi reali si rialzino verso il 2%. Sarebbe una proposta idiota, visto quanto appena detto. E allora? Navigare a vista, sfruttando le occasioni che i mercati talvolta offrono, diversificare al massimo e soprattutto informarsi. Nonché sperare in qualche “golpe” all’interno delle Banche centrali, responsabili prime di una situazione ben più rischiosa rispetto a quella vissuta negli ultimi anni.

Le loro politiche vanno a vantaggio di Governi inefficienti e incapaci e forse anche di poteri forti nascosti dietro imperscrutabili sipari. Questo però è un altro discorso. Ai vostri soldi non interessa. A loro importa solo essere difesi dal nemico che ritorna, “buono” o “cattivo” che sia, secondo le dotte dichiarazioni dei professori da salotto.

P.S.) Ah! C’è anche un rischio di ulteriore rialzo in Italia delle tassazioni finanziarie. No comment: finiremmo nelle oscenità.

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