Borse mondiali: chi ha vinto e chi ha perso nel 2017, con una lezione per il 2018


Molto bene i mercati emergenti, con performance anche eccezionali, mentre il settore delle commodities continua a registrare risultati in taluni casi frustranti.

Hot markets

Delusi delle vostre performance finanziarie nel 2017? L’anno è stato abbastanza soddisfacente per Piazza Affari, ma se aveste puntato su un’elevata internazionalizzazione del portafoglio cosa sarebbe accaduto? A questa seconda domanda rispondiamo con una verifica delle piazze che hanno reso meglio o peggio nell’anno appena concluso. Naturalmente, data la varietà delle valute in gioco, una verifica sul tema deve avvenire sia considerando il rapporto con il dollaro, allo scopo di realizzare un confronto omogeneo, sia vagliando il trend nelle singole monete di riferimento.

Emerging markets in forte rilancio

Calcolando il rendimento in dollari delle diverse aree geografiche ecco quanto risulta:

Area

Performance

Emerging Markets

+34,3%

Unione europea

+25,3%

Giappone

+21,8%

Usa

+19,5%

UK

+17,4%

Esaminando invece le stesse aree ma relativamente alle performance nelle singole valute di riferimento il quadro si rivela nettamente diverso:

Area

Performance

Emerging Markets

+27,8%

Usa

+19,5%

Giappone

+17,6%

Unione europea

+10,2%

UK

+7,2%

Dunque emerging markets senza esitazione. Ma quali aree più in particolare considerando gli indici rapportati al dollaro?

Area

Performance

Emerging Markets

+34,3%

Emerging Asia

+40,1%

Emerging Sud America

+20,8%

E nelle valute locali invece la classifica assume questi connotati:

Area

Performance

Emerging Markets

+27,8%

Emerging Asia

+33,3%

Emerging Sud America

+19,2%

Vediamo adesso l’Europa, considerando, in questo caso, gli indici più importanti:

Paese

Performance

Austria

+30,6%

Grecia

+25,5%

Polonia

+23,2%

Ungheria

+23,0%

Norvegia

+18,6%

Danimarca

+16,1%

Italia Ftse All Share

+15,5%

Svizzera

+14,1%

Italia Ftse Mib

+13,6%

Germania

+12,5%

Belgio

+10,3%

Francia

+9,3%

Situazione altrettanto (anzi ancor più) favorevole per i principali mercati emergenti:

Paese

Performance

Argentina

+77,7%

Turchia

+47,6%

Hong Kong

+36,0%

Cile

+30,6%

India

+27,9%

Brasile

+26,9%

Filippine

+25,0%

Sud Africa

+17,5%

Cina

+6,6%

Infine un’analisi più globale delle diverse voci – in termini di asset complessivi - con migliori o peggiori performance:

I “ten best”

Asset

Performance

Borsa Argentina

+77,7%

Us S&P Technology

+36,9%

Borsa Hong Kong

+36,0%

Nasdaq 100

+31,5%

Rame

+31,3%

Borsa India

+27,9%

Borsa Brasile

+26,9%

S&P 500 materie base

+21,4%

Corona ceca su Usd

+20,7%

Zloty polacco su Usd

+20,4%

I “ten worst”

Asset

Performance

Future succo arancio

-31,3%%

Future zucchero

-22,3%

Future natural gas

-20,7%

Peso argentino su Usd

-14,7%

Future cacao

-11,0%

Future caffè

-7,9%

Dollar Index

-7,5%

Lira turca su Usd

-7,1%

S&P 500 Telecom

-6,0%

S&P 500 Energy

-3,8%

Una lezione che si conferma

Diversificare, diversificare e diversificare: l’ammonimento del 2017 rinsalda il principio che la differenziazione di Borse e asset, seguendo i trend vincenti, si dimostra la strada maestra per restare ben impostati rispetto ai mercati. L’anno appena terminato si è mostrato molto favorevole in generale e, di fronte a un 2018 incerto, la lezione emersa sarà ancor più convincente, perché restare chiusi dentro alla piccola Borsa di casa nostra e perfino a quella del resto d’Europa si dimostra scelta troppo limitativa in un contesto di globalizzazione economica sempre più aggressiva.

Questo report non costituisce sollecitazione all’investimento e contiene informazioni giornalistiche a puro scopo divulgativo.