Rottura del massimo da 9 anni ad oggi


Ci siamo. La chiusura di venerdì scorso è il prezzo più elevato dal settembre 2008 ad oggi, 9 anni fa, 9 anni di pena per la Borsa italiana. E’ inutile nascondersi dietro un dito qui va tutto su e il segnale rialzista che viene dalla barra di venerdì è particolarmente clamoroso.

Il nostro trade in pectore su Ferrari ha avuto del clamoroso: da anni non si vedeva un breakout di quel genere su un titolo a larga capitalizzazione. E dire che mio figlio Carlo che ha 9 anni da diverso tempo dice “dimmi papà quando ritraccia che la voglio comprare”. Stai fresco caro figliolo questa non storna più … Vediamo noi di fare qualcosa se ce ne dà l’opportunità.

Vediamo perché è importante la chiusura di venerdì scorso:

1) Per prima cosa indipendentemente da cosa succederà nel periodo maggio – settembre il fatto che si sia segnato il massimo dei massimi dal settembre 2008 ad oggi non è una cosa che scompare come una bolla sull’acqua. E’ un segnale che peserà massicciamente sulla nostra Borsa per i prossimi anni a venire. Quindi allegria !

2) La stagionalità di maggio è fuori discussione perché siamo solo al 7 di maggio e quindi dobbiamo vedere cosa succederà da qui alla fine del mese tanto più che incombe minaccioso il Sequential che ha contato la undicesima barra del suo esiziale meccanismo. Questo non significa che non possiamo avere una sparata al rialzo, le eccezioni confermano le regole e noi che non siamo dei sacerdoti delle regole francamente ce ne freghiamo dell’ortodossia religiosa. Però dobbiamo usare prudenza e comprare solo quelle azioni che hanno ottimi volumi (come Ascopiave ad esempio, che rimane una segnalazione viste le ridotte dimensioni del flottante)

3) Con la chiusura di venerdì si conclude un decennio di terrore nero che ha segnato profondamente tutti coloro che si sono interessati di informazione economica come il sottoscritto ma purtroppo anche milioni di italiani, piccoli imprenditori, professionisti e lavoratori dipendenti che hanno visto le proprie attività massacrate da una crisi economica che a tutt’oggi non conosce paragoni. Io penso che ci sia stata più che una crisi: è il tasso di velocità del cambiamento che è esploso al rialzo e chi non ha percepito che doveva una bella mattina buttare via tutto per ricostruirlo ha perso la battaglia in partenza. Dobbiamo tenere conto anche di questo aspetto nel valutare i mercati perché dovremo essere pronti, forse, da maggio o da settembre non so, a cavalcare quel rialzo di cui parlo da 10 anni e che finora non si è materializzato. E quando aspetti troppo è facile perdere il treno perché non sei più abituato a decidere. Quindi evviva i lettori “bovini” che comprano i massimi come Tomasini quando era giovane perché sta tornando il loro momento.

Andiamo con i singoli titoli:

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