Mercato obbligazionario: rendimenti ai minimi storici


Passato il periodo agostano, caratterizzato dalla solita volatilità sull’azionario, riprendiamo le fila delle nostre analisi, alla luce della bordata che le Banche Centrali hanno sganciato e che ha prodotto una robusta azione da parte dei mercati.

Di fatto si torna a politiche monetarie decisamente espansive e il tracollo dei rendimenti è stato immediato e consistente. Siamo ai minimi storici dei rendimenti, cosa da far impallidire i precedenti QE. Il Bund è sprofondato in area -0,70% di rendimento, mai così in basso.

La FED nell’ultima riunione ha limato i tassi di uno 0,25% come da attese, ma è la prospettiva di un taglio “monstre” già dal prossimo board che ha fatto schizzare al rialzo i prezzi dei governativi USA e non solo. Anche la BCE è andata giù decisa e quindi i bond sono saliti senza sosta in modo cospicuo.

Passando quindi alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, registriamo a distanza di un mese rendimenti polverizzati e schiacciati in territorio negativo per un gran bel tratto della curva. Un mese fa trovavamo rendimenti negativi sino alle scadenze 2028, ora sino alle scadenze 2033. Il tratto a lunga che è ora sotto lo 0,20% di rendimento (un mese fa era a 0,60%...) schiacciato verso il basso anche per le scadenze 2049; sulla scadenza a 10 anni si sprofonda in area -0,24%. Curva sempre piattissima e molto nervosa nel tratto a breve come da tempo non si vedeva. Scendono ovviamente anche i forward su Euribor 6 mesi che sul tratto a lunga si attestano ora poco sotto area 0,60% e sul tratto a breve si spingono sino a -0,80%.

Sempre a due velocità i rendimenti e gli spread contro Bund, ma solo come di consueto per mera questione matematica causa Bund che ha limato maggiormente i suoi rendimenti rispetto agli altri. Il decennale tedesco si inabissa in territorio sempre più negativo (-0,70% di rendimento attuale contro -0,42% della scorsa rilevazione), la Francia va a -0,44% e l’Irlanda va a -0,08%. Scendono anche i rendimenti di Spagna, Portogallo e Italia con il Btp in area 1,07% di rendimento, mentre il Portogallo va a 0,11% e la Spagna va allo 0,05%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 82 bps, 76 bps e 177 bps.

Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati tutto rimane impostato saldamente short come da tempo a questa parte. Trendycator rimane infatti SHORT su tutti i mercati analizzati, con l’area UK che vede il Gilt cadere in area 0,47% di rendimento; sull’area BUND il rendimento affonda in area -0,70%. Sul Btp Trendycator conferma lo SHORT con rendimenti molto ridimensionati intorno ad area 1,10%.

Il caso BTP è emblematico, ancora una volta, per considerare la sconvolgente capacità del modello Trendycator di cogliere con buon tempismo importanti cambi di rotta. Si osservi il grafico, e si noti come il modello avesse indicato lo SHORT sul rendimento del BTP (quindi BUY poiché i prezzi sarebbero dovuti salire) già ad inizio maggio di quest’anno, quando infuriava lo spread verso area 300 bps e la fiducia dei mercati – almeno a parole stando alla stampa specializzata – era meno di zero verso il nostro Paese. A inizio maggio 2019 il nostro decennale viaggiava a prezzi in area 131 e oggi vale la bellezza di 145,31: chi avesse seguito l’indicazione del Trendycator e avesse preso posizione sul BTP decennale avrebbe ad oggi una lauta plusvalenza di quasi l’11%.

Infine, in deciso affondo anche i rendimenti USA, con Trendycator sempre SHORT sul decennale che si porta sotto l’1,50% di rendimento, mentre un mese fa era in area 2,00%. Una bella botta, non c’è che dire.

Bond Weekly Ranking
Riprendiamo l’analisi sotto forma di ranking dei bond con rating sotto l’investment grade, a caccia di idee da rapporto rischio/rendimento un po’ spinto. Il ranking considera i bond in Euro con scadenza dal 01.01.2020 al 31.12.2025, aventi rating da BB+ sino a CCC+ e con rendimento minimo del 4,00% lordo.

ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.