Borse in stallo sui massimi...


Dopo l’iniziale entusiasmo per l’annuncio da parte di Pfizer del prossimo rilascio del vaccino anti-CoVid, che aveva galvanizzato i mercati azionari la settimana passata, quest’ottava le Borse si sono nuovamente fermate. In particolare l’S&P500 (PC: 3.568) si è riportato all’interno del canale laterale compreso tra 3.200 e 3.600 in cui le quotazioni si muovono da inizio settembre. La volatilità rimane sui minimi di periodo, a conferma di un quadro tecnico comunque tranquillo (Vix PC: 24,25).

Come indicato la scorsa settimana, È verosimile che il quadro resti comunque volatile e non si possono escludere bull-trap in un mercato che sembra avere scontato tutte le notizie positive. Un’estensione rialzista dai livelli correnti farebbe crescere ancora di più quella discrasìa tra dinamiche finanziarie (positive) ed economie reali (in forte affanno per i lockdown legati alla gestione del CoVid), già più volte evidenziata. A supporto delle quotazioni azionarie e obbligazionarie rimane ovviamente il fiume di liquidità immesso con entusiasmo dalle Banche Centrali nei circuiti finanziari, che continuano a determinare “inflazione” degli asset. Un’alta marea che spinge all’insù in modo indifferenziato corsi obbligazionari e azionari, titoli buoni e titoli cattivi, al di là di qualsiasi valutazione di merito, di rischio, di rendimenti attesi. Da metà marzo la liquidità globale M2 netta è aumentata di circa 12.500 miliardi di dollari, portando lo stock a circa 92.500 miliardi di $ rispetto ai circa 80.000 miliardi di $ pre-CoVid: una crescita esponenziale senza precedenti nella storia dei sistemi monetari moderni (basti pensare che ad inizio anni 2.000 la liquidità globale M2 si aggirava su “solamente” 20.000-25.000 miliardi di dollari)”.

A livello grafico, per conservare un’impostazione tonica l’S&P500 deve mantenersi al di sopra del supporto a quota 3.400: la conferma del superamento di 3.600-3.670 innescherebbe un allungo verso quota 4.000, dove dovrebbero comunque prevalere le prese di beneficio. Al di sotto di 3.400 si rientrerebbe invece in una prospettiva di lateralità, che è stata la dominante degli ultimi due mesi. Un segnale di rinnovata debolezza si avrebbe solamente con la fuoriuscita dalla parte inferiore (quota 3.200, al momento poco probabile). 

Sul comparto preziosi si conferma il mantenimento delle posizioni strategiche sull’Oro e, in subordine, sull’Argento e sul Platino. Il Platino, tra l’altro, sta fornendo nuovi segnali di possibili allunghi rialzisti, dopo mesi di forte sottoperformance soprattutto rispetto all’Oro. Sulla tenuta di area 900/10 il Platino (PC: 957) confermerebbe il segnale positivo e potrebbe proseguire verso quota 1.000 e quindi i picchi a ridosso di 1.050 di metà gennaio/inizio agosto.

Aggiorniamo i livelli: Oro: 1.871 $/oncia; Platino: 957 $/oncia; Argento: 24,34 $/oncia. Manteniamo anche le posizioni corte tattiche sull’S&P500, con l‘Etf short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC: 8,599), valutando incrementi solo su sbuffi dell’indice S&P500 verso quota 4.000.

Come veicoli per il comparto preziosi si confermano gli Etc Wisdomtree quotati su Borsa italiana, che risultano garantiti da depositi fisici dei metalli preziosi sottostanti, senza comportare quindi rischi di credito, con i seguenti ticker: PHAU (oro): PC 149,81; PHAG (argento): PC 19,186; PHPT (platino): PC 75,020. Opportuno mantenere anche lo short consigliato sul Palladio, come parziale copertura della posizione lunga netta sul comparto dei preziosi. Short Palladio (ticker 1PAS): PC 10,552.

Attenione poi al Dollaro Usa che potrebbe essere alla vigilia di una fase di rinnovata debolezza: contro euro il segnale si avrebbe al superamento della forte resistenza a ridosso di 1,2000 (EurUsd PC 1,1863).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)