Volatilità e incertezza...


L’incertezza sull’esito elettorale negli USA, non solo per quanto riguarda il Presidente ma anche per il probabile pari e patta al Senato, ha finora spinto all’insù i preziosi, come appare fisiologico, senza però impedire un forte rimbalzo anche dei mercati azionari, il che invece è di più difficile lettura. È verosimile che il quadro resti molto volatile e non si possono escludere veloci movimenti sull’azionario, dove rimane una fragilità di fondo nonostante l’ottima tenuta dei supporti, in particolare quota 3.200 sull’S&P500.

A livello grafico sull’S&P500 (PC 3.500; cfr. grafico) si sta delineando un’ampia fase laterale tra 3.200 e 3.600: la fuoriuscita dalla parte inferiore (al momento prematura) confermerebbe una figura di “triplo massimo”, al momento solo potenziale ovviamente, che provocherebbe forti discese verso quota 3.000 e quindi 2.800. Tale eventualità appare prematura, ma diventerebbe verosimile su eventuali ridiscese al di sotto di 3.300: solo la perforazione del trigger a 3.200, tuttavia, fornirebbe conferma. Viceversa, risalite con chiusure settimanali al di sopra di 3.600 farebbero uscire l’azionario Usa dalla fase di stallo che perdura da due mesi, aprendo nuovi orizzonti rialzisti verso quota 4.000 (attenti però a possibili bull-trap in agguato). Ciò farebbe crescere ancora di più quella discrasia tra dinamiche finanziarie (positive) ed economia reale (in forte affanno per i lockdown legati alla gestione del CoVid), già più volte evidenziata: i mercati finanziari continuano a guardare esclusivamente alla liquidità immessa nei circuiti dalla Fed e dalle altre Banche Centrali (oltre 10.000 miliardi di dollari Usa l’incremento della liquidità netta globale M2 da metà marzo). Un’alta marea che spinge all’insù in modo indifferenziato corsi obbligazionari e azionari, titoli buoni e titoli cattivi, al di là di qualsiasi valutazione di merito, di rischio, di rendimenti attesi: un buon motivo per detenere una quota importante di Oro in portafoglio.

Operativamente, manteniamo sia le posizioni corte tattiche sull’azionario Usa sia le posizioni lunghe (più consistenti) sui preziosi, da detenere in ottica strategica: il combinato di tale strategia consente di contenere molto la volatilità di portafoglio in questa fase di mercato di difficile lettura.

Sul comparto preziosi si conferma quindi il mantenimento delle posizioni strategiche sull’Oro e, in subordine, sull’Argento e sul Platino. I tentativi di ripresa del Platino per il momento non trovano ancora conferma e quindi rimane opportuno attendere prima di valutarne un incremento. Aggiorniamo i livelli: Oro: 1.952 $/oncia; Platino: 894 $/oncia; Argento: 25,58 $/oncia;  Etf short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC: 8,764).

Come veicoli si confermano gli Etc Wisdomtree quotati su Borsa italiana, che risultano garantiti da depositi fisici dei metalli preziosi sottostanti, senza comportare quindi rischi di credito, con i seguenti ticker: PHAU (oro): PC 155,80; PHAG (argento): PC 20,070; PHPT (platino): PC 70,390. Opportuno mantenere anche lo short consigliato sul Palladio (nonostante la risalita nell’ottava), come parziale copertura della posizione lunga netta sul comparto dei preziosi. Short Palladio (ticker 1PAS): PC 10,138.

Attenione poi al Dollaro Usa che potrebbe essere alla vigilia di una fase di rinnovata debolezza: contro euro il segnale si avrebbe al superamento della forte resistenza a ridosso di 1,2000 (EurUsd PC 1,1897).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)