Aggiornamento portafoglio: chiudiamo il 2020 sui massimi


Ormai ci siamo, il 2020 sta volgendo al termine (finalmente…) e come da nostra tradizione tiriamo le somme di un anno di lavoro e valutiamo quanto ottenuto in rapporto all’andamento del mercato e degli eventi che –nel bene o nel male – lo hanno condizionato.

Dire che questo 2020 è stato difficile è un puro eufemismo, visto quanto accaduto tra fine febbraio e inizio marzo. Di fatto abbiamo vissuto dieci mesi costantemente sui carboni ardenti, con un susseguirsi di notizie e improvvisi capovolgimenti di fronte che hanno reso quanto mai complicato mantenersi in equilibrio sul filo del rasoio, per tutti gli asset.

Con queste premesse non era per nulla scontato portare a casa un risultato decoroso, anzi confessiamo che a più riprese abbiamo avuto timore di rimanere impantanati nelle secche. Per questo abbiamo cercato di utilizzare con grande parsimonia la liquidità disponibile, senza mai andare full invested. E sì, perché se si fosse materializzato un altro sell-off (cosa che non era poi così impossibile) non avremo avuto munizioni per fronteggiare la crisi del portafoglio.

Abbiamo quindi sempre cercato di dosare con prudenza le risorse, entrando solo su titoli di cui eravamo fortemente convinti, anche in caso di scenario avverso. Così, nel rispetto di queste linee guida, siamo saliti a circa il 70% di investito solo negli ultimi mesi, quando pareva che la situazione pandemica fosse un minimo più sotto controllo.

Cosa che non è purtroppo avvenuta sotto il profilo sanitario; tuttavia, grazie alle buone notizie che via via sono arrivate in merito ai vaccini, i mercati hanno retto l’urto e solo in queste ultime sedute sono tornati forti timori per la variante inglese del virus balzata agli onori delle cronache da pochi giorni.

Come si vede, pertanto, siamo ancora ben lontani dal poter tirare un sospiro di sollievo ed essere molto confidenti sull’andamento dei listini. Basta un nulla, una notizia con qualche ipotesi avversa ai vaccini e tutto potrebbe tornare a crollare. E’ bene dunque stare ben attenti e abbottonati e mantenere ancora l’asticella del rischio ben salda verso il basso.

In questo scenario, il nostro portafoglio si è comportato in modo eccellente, portando a casa un risultato degno di nota e soprattutto chiudendo sui massimi dopo una costante crescita di massimo storico in massimo storico. Una sola correzione – un po’ pronunciata – a fine ottobre, e poi su nuovamente su nuovi massimi.

Basta guardare l’equity line per apprezzare la regolarità della crescita del portafoglio che ha sempre espresso una bassa volatilità negativa e ha sempre prontamente recuperato i drawdown, grazie alla buona diversificazione e il buon bilanciamento delle sue componenti.

Al close di ieri il nostro portafoglio valorizza un NAV pari a 102,08 dopo aver registrato il nuovo massimo storico appena qualche giorno fa a 102,13 di NAV. La performance su base annua si attesta solo per un soffio sotto il 3%, per esattezza al +2,96% e la volatilità (ovvero il rischio) è rimasto stabile a 0,56% a riprova (come detto spesso su queste colonne) che la vocazione “rischio contenuto” non è solo il titolo di questa rubrica.

Chiudiamo così questo 2020 sui massimi, con un bottino non grasso in termini assoluti ma abbondantissimo in ragione e in rapporto all’andamento dei mercati e in rapporto al bassissimo livello di rischio complessivo che abbiamo dovuto sopportare.

Non ci resta che augurare a voi tutti i nostri migliori auguri di buone feste (compatibilmente con il periodo…) dandovi appuntamento al 2021, anno che vogliamo credere sarà migliore di questo infausto 2020.  

Tabella e grafico dell’equity line aggiornate nella consueta sezione “Portafoglio”, ove è stata anche aggiunta la sintesi del rendimento del “vecchio” portafoglio Rischio Contenuto.