Aggiornamento portafoglio: elezioni USA, FED e vaccino


Settimana densa di avvenimenti quella appena trascorsa, con tre importanti eventi che hanno dato lo sprint ai mercati. In primis le presidenziali USA che, con buona pace di Trump, hanno visto trionfare Biden, salutato dai mercati con una bella botta al rialzo. Trump, fedele alla sua indole, urla e strepita promettendo battaglie legali. Questo è certamente un elemento di potenziale disturbo e vedremo nel prosieguo come si svilupperanno le cose.

A stretto giro dalle presidenziali si è riunita la FED, che come da attese ha confermato l’attuale impostazione di politica monetaria, lasciando i tassi invariati nell’intervallo 0%-0,25% all’unanimità. La Banca Centrale USA ha inoltre confermato che manterrà i tassi di interesse a questi livelli fino a quando l'economia non avrà raggiunto la piena occupazione e il tasso di inflazione non si stabilizzerà al 2% nel lungo termine.

Ed infine, è di pochissimi giorni fa la notizia che sarebbe ormai pronto un vaccino per contrastare il Covid-19, con un’efficacia del 90%. L’annuncio lo ha dato la stessa Pfizer, multinazionale farmaceutica USA che non ha certo bisogno di presentazioni. In realtà, pare che tra le varie aziende che in questi mesi si sono adoperate per creare un vaccino, vi siano ad oggi diversi vaccini in fase di test per cui se anche Pfizer pare essere arrivata per prima, non è escluso che altre aziende la possano affiancare, contribuendo alla causa.

I mercati hanno ovviamente festeggiato, perché le speranze sono che con le vaccinazioni si possa sconfiggere definitivamente questo maledetto flagello che da nove mesi sta ammorbando le esistenze dell’intero pianeta. Con tutto ciò che questo naturalmente significa per la piena ripresa di tutte le attività e quindi sia per il tessuto economico sia per quello sociale.

Sull’onda di questo entusiasmo, il nostro portafoglio non si fa pregare, e in poche sedute riconquista la vetta mettendo a segno un poderoso rimbalzo dopo la veloce correzione di fine ottobre scorso. Infatti, siamo nuovamente ai livelli del massimo storico toccato a metà ottobre e, stanti gli umori attuali, le premesse per allungare ci sono tutte.

Buono il recupero delle posizioni di tutti i titoli attualmente in portafoglio, con alcuni di essi che hanno fatto un vero exploit, come ad esempio il Raiffeisen Bilanciato Sostenibile che si è portato sui massimi da otto mesi a questa parte. E così, al close di ieri il nostro portafoglio valorizza un NAV pari a 101,80 tornando di fatto al precedente massimo storico. Naturalmente è in progresso anche la performance su base annua, che passa ad un +3,03% dal precedente +2,76% con una volatilità stabile allo 0,39%.

Cosa aspettarsi ora? Come sempre, non è facile fare pronostici, ma la sensazione è che le basi per uno spunto rialzista ci siano. Di fatto siamo entrati nella finestra del “rally di Natale”, con gli indici USA che sono sui massimi e stanno provando a consolidare tali livelli. L’Europa, tanto per cambiare, è rimasta ben indietro, anche se trainata in queste ultime sedute dall’euforia generale.

Se gli indici USA dovessero rompere le attuali resistenze potrebbero davvero dare la stura ad un bel rialzo di almeno qualche settimana. A quel punto romperemo certamente gli indugi e andremo ad incrementare la quota di investito del portafoglio, attingendo alla nostra abbondante liquidità. In realtà, alcuni titoli che da tempo osserviamo ci stanno un po’ stuzzicando per il loro ottimo comportamento di lungo periodo e non è escluso che li si inserisca in portafoglio a prescindere da altre considerazioni.

Tabella e grafico dell’equity line aggiornate nella consueta sezione “Portafoglio”, ove è stata anche aggiunta la sintesi del rendimento del “vecchio” portafoglio Rischio Contenuto.