Dagli Stati Uniti all'Italietta


Questa settimana la mia analisi parte dal confronto tra due indici statunitensi: il Nasdaq 100 e l'S&P500. Come potete notare dai grafici sotto riportati, ho deciso di evidenziare in giallo quelle che sono le soglie di ritracciamento del forte rimbalzo che c'è stato dalla metà del mese di Marzo ad oggi e che ho anticipato millimetricamente quando sembrava non ci fossero più speranze (https://www.lombardreport.com/2020/3/15/analisi-scenario-covid-19/). La linea rossa rappresenta invece la media mobile a 200 periodi che per il Nasdaq 100 passa attorno 8400 punti mentre per l'S&P500 tale media è posta a 3030 punti. Ebbene questo confronto permette subito di mettere in evidenza due aspetti interessanti:

1-  Il Nasdaq ha bucato al rialzo in un primo momento e con assoluta forza proprio la media mobile a 200 periodi, salvo ritestarla ad inizio settimana dall'alto vero il basso per poi chiudere abbondantemente sopra.

2- Forse l'osservazione su cui porre maggiore attenzione. Come tutti sapete l'indice Nasdaq (se Nasdaq 100 o Nasdaq Composite è indifferente in questa sede) è de facto considerato decisamente più speculativo dell'S&P500 che risulta invece più difensivo. Ebbene il fatto che il Nasdaq 100 si stia trovando ben oltre il rimbalzo del 50% dai minimi (8766 punti contro un minimo a 6580) rispetto all'S&P500 (2829 punti on close di venerdì contro 2177 punti circa del minimo) mi dice una cosa molto semplice: che il denaro speculativo è disposto a correre più rischi rispetto a quello più conservativo. In altri termini può ancora esserci spazio di salita. 

Grafico Nasdaq 100

Grafico S&P500

Immagino tuttavia che siate interessati a sapere qualcosa in più sul mercato italiano e sulla nostra economia. Che languono, come ben espresso dal Dott. Tomasini nel bellissimo articolo di oggi. 

Come già evidenziato la settimana passata abbiamo infatti un indice che si è schiantato e che però è sì rimbalzato ma il rimbalzo si è poi concretizzato in una sorta di lateralizzazione. Mentre gli indici americani sono scesi ma hanno poi portato ad una salita che ha quasi fatto recuperare gran parte delle perdite, così non si può dire per l'Italia (vuoi anche per misure tipo il blocco dello short selling assistito dalla disponibilità dei titoli e quindi non naked (vietato) o per l'inettitudine delle istituzioni europee nell'affrontare la crisi, visto che da oltre un mese NON HANNO ANCORA PRESO ALCUNA DECISIONE CONCRETA. Venendo ai nostri governanti pensate che su 28 MILA richieste di Cassa Integrazione in deroga nella sola regione Piemonte a venerdì ne sono state evase 12. Sì, avete capito bene: dodici ! Servizio del TG3 Piemonte delle ore 14 di venerdì 24 Aprile. Conosco persone che io stesso ho assistito nella compilazione delle pratiche (con mutuo e figli a carico) e che NON hanno ancora ricevuto un centesimo. E oltre al danno la beffa di aver comprato casa nel 2019 e di non poter interrompere/posticipare il pagamento delle rate proprio perché la casa è stata acquistata nel 2019! Pazzesco!). Perdonatemi la divagazione.

Scrivevo prima che, fuor di metafora, il rimbalzo del mercato italiano è avvenuto sulla sabbia. Quello degli Stati Uniti (e di altri indici) è avvenuto invece sull'asfalto e quindi la pallina è rimbalzata con più forza.

In questo quadro ritengo essenziale almeno la tenuta di 16250 punti di indice. 

Analizzando le azioni ci sono molte situazioni che all'apparenza risultano interessanti. Ma ripeto: all'apparenza. Più che di quadro tecnico spesso si può parlare di quadro clinico proprio per l'impercettibile rimbalzo dei titoli.

Molti piccoli triangolini che però onestamente non mi convincono mai più di tanto e che sono eventualmente sfruttabili solo per chi ha un approccio orientato al breve termine, anche perché mi domando se quei triangolini siano veramente tali o non possano poi trasformarsi in qualche wedge o comunque in figure forirere di una continuazione del trend al ribasso (che comunque vista la forza degli USA rimane allo stato attuale improbabile anche se mi aspetto una correzione del mercato americano nel mese di maggio). 

Vediamo qualche azione in compressione di volatilità apparentemente interessante. Quindi da valutare con ESTREMA cautela e con un approccio di BREVE TERMINE (che per me significa qualche ora o qualche seduta al massimo).

Azimut

Forte compressione di volatilità e gap ancora da chiudere tra 15.15 e 16.50, ammesso che l'azione riesca a trovare la forza per poterlo fare. Sul ritracciamento delle ultime due settimane i volumi sono scesi. Da notare tuttavia come ci sia stata una salita dell'OBV, indicatore sui volumi, (linea bianca sul grafico) rispetto ad una leggera discesa dei prezzi. Venerdì il titolo ha chiuso a 13.52. Essenziale la tenuta on close di 13.10 per poter ambire prima a 14.50/14.80 euro ed eventualmente alla chiusura del gap.

Banca Generali

Anche in questo caso abbiamo avuto un ritracciamento che però non è stato seguito dai volumi (OBV nell'area ellittica). Essenziale la tenuta dell'area 20 (anche se c'è ancora un piccolo gap da chiudere tra 20 e 19.75). Positività su rottura di 21 euro possibilmente confermata in chiusura di seduta.

Elica

Pare stia congestionando dopo aver prodotto un rimbalzo superiore al 50% dai minimi di metà Marzo. Supporti in area 2.65 e resistenza a 2.97, da rompere per ambire all'area 3.25. Stop cautelativi su rottura di 2.60 confermata in chiusura. 

Nexi

Rottura di massimi relativi sull'indice OBV (linea tratteggiata in alto) e prezzi che non hanno ancora bucato al rialzo la congestione (linea tratteggiata in basso). Potenziale segnale rialzista. In ottica di breve termine (intraday o daily di qualche seduta) importante la tenuta dei minimi di venerdì a 13.14 euro in caso di long.

Technogym

Ottima azienda che ha risentito parecchio del lockdown per via delle palestre chiuse. Venerdì ha mostrato ottima forza relativa ed ottimi volumi. Da seguire, con cautela, visto che una rondine non fa primavera. In questo caso si nota come sia stata rotta una trendline discendente di breve. Importante la tenuta dei minimi di venerdì a 5.80. Primi target in area 6.60 e poi 6.80 eventualmente. La cautela è d'obbligo anche perché il titolo de facto non ha mai rimbalzato nell'ultimo periodo.

Zignago Vetro

Titolo illiquido per definizione ma prima del patatrac era una bomba. Il triangolo è estremamente invitante ed il rimbalzo dai minimi è stato superiore al 50%. Ottimo segnale. Da valutare sulla forza dovesse riportarsi verso gli 11.80/12.00 euro con stoploss in area 11.30 (venerdì ha chiuso a 11.38). 

Prima di congedarmi un regalo a tutte le lettrici e lettori. Come ben sapete la settimana è stata caratterizzata da un evento senza precedenti: la caduta del petrolio SOTTO lo ZERO. Più volte su queste colonne, prendendo spunto da un vecchio messaggio ricevuto mesi fa sul mio telefono, ho parlato del Paese delle Meraviglie in cui capitano cose mai successe prima.

Questa volta vi dedico un fotogramma di quella notte passata insonne: oil a -37 dollari al barile. In altri termini si incassavano 37 mila dollari a contratto (oltre 33 mila euro con poche migliaia di euro di margine) PIU' mille barili da stoccare (con la speranza che non vengano poi riversati in mare o nelle campagne, visto che purtroppo il mondo è pieno di criminali farabutti e non ci sono più tankers dove allocare la materia prima !!!). 

Cosa implicherà tutto questo per le aziende del mondo? Credo buone notizie ma lo vedremo eventualmente in futuro. 

Un saluto a tutti.

Ad maiora !

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)