Tomasini e l'Esselunga ... io non ci torno più


Un lettore di solito dal naso fino chiede se è cambiata la nostra strategia: non più titoli con ROE e ROI sopra la media ma diciamo l’apertura totale della stalla … ogni bue ora ha la porta aperta del nostro report e non solo quelli più muscolosi.

Questo argomento è stato il mio tormento negli ultimi mesi: con il Nasdaq e SP500 prima sprofondati negli inferi e di nuovo ora sui massimi storici mi sono chiesto che senso avesse rimanere razionale in un momento che passerà alla storia come la follia allo stato puro oppure il perfetto funzionamento di un mercato azionario.

Il driver di questo scenario sono i tassi di interesse USA che sono diventati negativi. Dopo il prezzo del petrolio negativo ora abbiamo anche il costo del denaro negativo.

Ma non voglio attaccarmi a questo. Mi attacco al fatto che ormai guardando le statistiche non c’è parametro o indicatore del quale non si dica “dall’inizio della serie storica questo è il dato più elevato / più basso” oppure “dalla fine della seconda guerra mondiale” questo è il picco oppure  “dal 1918 ad oggi non abbiamo mai visto”.

Siamo in un momento topico dei mercati.

E come dimostra il caso di IZEA (Nasdaq) di ieri che il lettore di ieri ha indirettamente definito scatolone vuoto siamo in un momento topico dove regalano i soldi.

Sarebbe facile che io vi dicessi che sono stato bravo, ormai basta comprare un qualsiasi titolo bio / pharma / ecommerce / auto elettrica ovvero il futuro e questo il giorno dopo fa +40% (sto parlando forse di SORRENTO quotata al NASDAQ ?).

Leggevo ieri un gestore che diceva che con tassi negativi un price / earning a 20 che sarebbe storicamente caro diventa invece a buon mercato e caro è forse 40 e non 20.

Si è ribaltato tutto.

La mia visione, che ho già detto e ho già ripetuto, è che questo è vero anche se la dimensione in cui sia vero non è ancora chiara ed è la vera scommessa.

Ripeto l’esempio di Tomasini e l’Esselunga. Durante la pandemia ho fatto due volte la spesa on line e vi dico cari lettori che oggi come oggi a fare la spesa all’Esselunga ci andate poi voi fisicamente. 10 minuti per parcheggiare e trascinare il carrello tra gli scaffali, almeno 1 ora per scegliere i prodotti (che sono sempre gli stessi) che tua moglie ha faticosamente ordinato (non in maniera alfabetica) su un foglio di carta o in un sms, 20 minuti alle casse, 10 minuti a caricare tutto in macchina, 5 minuti a riportare il carrello, 10 minuti di viaggio verso casa, e poi il trasporto di pacchi di acqua e di latte verso il piano.

Ma se i prodotti sono sempre quelli perché semplicemente non cliccare su “acquista” con poco meno di 7 euro un energumeno muscoloso te li porta al piano ?

Posso capire che mi direte che voi la verdura la volete scegliere voi e siamo d’accordo che magari dall’ortolano ci andiamo di persona. Ma stiamo parlando delle mele dell’Esselunga, dell’acqua Ferrarelle e della stessa mozzarella Mandara che compriamo da una vita … della stessa burrata e dello stesso sugo di pomodoro.

Io all’Esselunga non ci torno più, dedicherò quel tempo ad andare dall’ortolano o dal macellaio giusto ma non certo a comprare 12 brick di latte all’Esselunga.

Proiettate questo comportamento su larga scala e su ogni aspetto del nostro vivere quotidiano e capirete perché i giornali quotidiani hanno perso il 50% delle copie cartacee negli ultimi 4 anni o perché ormai la macchina per il figlio la compriamo tutti su autoscout24 e le vacanze su airbnb o su booking e via andare …

Il mondo era cambiato anche prima ma l’accelerazione che ha subito durante il lockdown è stata impressionante, a cominciare dall’istruzione on line.

Fino a ieri se cercavate su youtube un corso di finanza aziendale trovavate solo i miei corsi all’Università di Bologna. Tempo dicembre 2020 e ci saranno centinaia di corsi di finanza aziendale perché un evento come la pandemia ha costretto i miei svogliatissimi colleghi a registrare le lezioni.

Ditemi voi se questa non è una rivoluzione … da zero prima di Tomasini o da 1 dopo Tomasini a 200 in 6 mesi …

Ed è qui che casca l’asino: che azioni possano volare solo al frusciar delle foglie dell’ecommerce o pharma o qualche altra diavoleria ci sta tutto.

Quanto possano volare questo è il problema.

Il Nasdaq e l’SP500 sono sui massimi storici.

Capita che in Borsa regalino i soldi, come ieri su IZEA,  non credete a quelli che vi dicono che è impossibile, capita spesso, l’aspetto negativo è che dura poco.