Bond week: sempre bene i Btp ma su altri fronti c’è tensione


Yield del nostro decennale sotto l’1%. C’è ancora valore sui Btp Italia. Nervosismo invece sulle emissioni Mps, i cui rendimenti salgono, e su quelle in lira turca, i cui rendimenti esplodono.

Cedole & dividendi

Mercato ancora tonico sui titoli di Stato europei e soprattutto sui Btp, il cui decennale ha visto scendere il rendimento sotto l’1% e anzi sfiorare lo 0,97%. Il quadro generale ormai fa sì che l’investimento di lungo periodo abbia davvero poco senso, perfino sulle scadenze dai 30 anni in su. I nostri governativi sono diventati strumenti da trading stretto in intraday o al massimo limitato a qualche seduta o solo per istituzionali.

C’è tuttavia ancora valore sui Btp Italia e sulla parte lunga delle scadenze dei Btp€i, indicizzati questi ultimi all’inflazione europea. Lo dimostra questo sintetico confronto relativo a scadenze 2024, in cui però il relativo Btp€i esce perdente.

Btp 4,5% marzo 2024

IT0004953417

Yield 0,22%

Btp Italia aprile 24

IT0005174906

Yield 0,47%

Btp€i settembre 2024

IT0005004426

Yield 0,14%

In realtà il confronto sulla scadenza 2024 è falsata – relativamente al Btp€i – da un’anomala cedola base del 2,35%, che spinge al rialzo la relativa quotazione. Che ci sia un disallineamento fra Btp e Btp Italia è logica conseguenza del basso tasso inflattivo oggi presente nel nostro Paese ma lo spread di rendimento appare troppo ampio per non escludere un progressivo riallineamento nel corso dei prossimi mesi.

Sul fronte in generale dell’obbligazionario segnaliamo comunque:

► scambi in calo ma non eccessivamente

► volatilità in contrazione

► forti tensioni sul fronte delle valute emergenti, con in particolare la lira turca salita oltre 8,5 contro euro per poi rientrare su livelli leggermente inferiori.

► Bond altamente speculativi: Mps

In evidenza le emissioni di Monte dei Paschi di Siena, con quotazioni ieri in netto calo. La banca starebbe valutando l’emissione di una nuova obbligazione Tier 2 allo scopo di riequilibrare i ratio patrimoniali in caso di cessione di Npl. E’ il caso allora di fare il punto sulle principali obbligazioni in euro già presenti sul mercato, sfavorite però da tagli elevati.

Mps 4% scadenza 2022

XS2026202643

È una senior a taglio 100.000 euro trattata su ExtraMot. Non è molto scambiata e la si può negoziare sui 103, sebbene il primo “ask” fosse ieri a 105,4. Non si presta nella fase attuale ad alcun posizionamento, stante una liquidità alquanto incerta

Mps 3,625% scadenza 2024

XS2055091784

Sui 102-102,5 si può tentate un “buy”, sebbene anche in questo caso la penalizzazione di un taglio 100.000 euro ne riduca gli scambi, pur trattandosi di una senior

Mps 5,375% scadenza 2028

XS1752894292

Si conferma più liquida rispetto alle precedenti, seppur condizionata da un taglio 100.000. Bene il “book”, ampio lo spread “bid”-“ask” (sui 250 pb) ma la volatilità delle quotazioni rappresenta un punto forte per chi sappia sopportare variazioni piuttosto repentine di prezzo. Chiusura ieri a 84 euro (-5,7%) rispetto a un’apertura a 87,5

Mps 10,5% scadenza 2029

XS2031926731

È un subordinato Tier 2 emesso lo scorso anno al culmine della crisi del gruppo. A taglio 100.000 euro non riscuote grande interesse sul mercato, sebbene il suo “book” sia abbastanza corposo e correlato agli umori di mercato sulla banca senese. Si rivela un bond da trading, con quotazioni spesso volatili. Ieri ha chiuso la seduta a 107,7 euro

È un mercato difficile quello dei bond Mps ed esposto alle evoluzioni sulla situazione patrimoniale e alle notizie di possibili merger futuri. Ciò non esclude che spesso vari lettori pongano domande sull’emittente, considerato attrattivo in termini di rendimenti.   

► La crisi della lira turca deprime le quotazioni

Se c’è un mercato obbligazionario su cui si ha tensione alle stelle è quello delle emissioni in lira turca. Il crollo del cambio sull’euro oltre 8,5 ha comportato un’ondata di vendite per i bond in Try, tornati su rendimenti più adeguati rispetto al recente passato. È su questo fronte che il mercato più speculativo ritrova fiato, sebbene la lira sia lontana da un livello di equilibrio. Valutando gli swap valutari si possono identificare quote ancora più basse in un contesto geopolitico che rischia grosso, complici troppi fattori. Su queste emissioni possono operare solo coloro che abbiano una conoscenza specifica del complesso meccanismo su andamento di quotazioni, inflazione-tassi e cross di cambio. Ciò non esclude che gli yield siano altamente allettanti ma più in teoria che nella realtà dei fatti, perché potrebbero salire ulteriormente.

Emissione

Isin

Yield

World Bank 10% Ag21 Try

XS1664203699

21,3%

Ebrd 24% St21 Try

XS1877643350

19,1%

Eib 16% Ag23 Try

XS1860487252

17,1%

Si stanno di nuovo determinando disallineamenti dei rendimenti sulle diverse scadenze, dovuti soprattutto a improvvise variazioni delle quotazioni, che spesso si producono nell’ambito di una sola seduta e che sono dovute a un mercato nervosissimo, il quale si sposta da un’emissione all’altra in funzione di non poche variabili. L’obbligazionario in lira turca è diventato una specie di azionario ad alta tensione e come tale è soggetto a una volatilità violenta che contrasta con quella del mercato in generale dei bond, quest’ultimo in netta contrazione.