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Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci  

Piano Bar : Focus Commodity 16/10/2021

Focus Commodity è un’estensione della rubrica Piano Bar di Virginio Frigieri che analizza con le Onde di Elliott alcune commodity scelte di volta in volta in base all’andamento del momento senza fissa frequenza. 

Questa settimana devo rispiegare un po’ di cose perché vedo che alcuni lettori si lamentano del fatto che negli ultimi mesi il portafoglio non gira benissimo. Avendo sperimentato anch’io in gioventù  lo stress e la fatica che comporta seguire l’operatività di un trader anche se si chiamava Emilio Tomasini, posso comprendere la tensione dei lettori soprattutto su questo portafoglio dove si usa una discreta leva che può portare a effetti esplosivi tanto nel bene quanto nel male. Ricordo poi che ci sono periodi in cui splende continuamente il sole ed altri in cui piove frequentemente.

Detto questo sta di fatto che fino al 2019 su Lombardreport mancava una rubrica fissa che si occupasse direttamente e sistematicamente di commodity, per cui non vi nascondo che quando ne parlammo con Emilio un po’ di perplessità mista a preoccupazione è venuta anche a me. Così a primavera del 2019 ho iniziato con una decina di operazioni di assaggio per prendere le misure, chiuse tra l’altro non malissimo  (7 in guadagno e 4 in perdita su percentuali più che normali) per poi iniziare a gennaio del 2000 a schiacciare di più sul pedale dell’acceleratore con l’introduzione dei certificati a leva, perché se si usano solo strumenti normali prima di raccogliere qualche risultato degno di nota devi usare tanto capitale e diventiamo vecchi. Da qua la scelta di certificati con leva 7 che consentono con un'esposizione massima di 25-30 mila euro    di gestire un discreto e diversificato portafoglio. Abbiamo scritto  in testa al portafoglio e ribadito a più riprese di dosare bene i lotti di acquisto su cifre che possono essere perse anche interamente. Mediamente parliamo di lotti da 1000-1500 euro che raramente possono arrivare ai 2000 euro e rarissimamente a 2.500. Il motivo è che con una leva a 7, se si mettono  2000 euro ci si espone come se si fossero messi 14.000 euro su uno strumento normale senza leva. In più, come aggravante, questi certificati a leva fissa replicano la performance a livello giornaliero quindi se si entra nel momento giusto e si infilano 3 o 4 barre nella direzione giusta si può portare a casa anche un 50%-60% in pochissimi giorni, ma se il mercato comincia a cincischiare e ti tiene dentro per diversi mesi (si veda ad esempio Cacao, Oro e Platino) allora si va incontro all’effetto Compounding a cui abbiamo dedicato in passato dettagliate spiegazioni con esempi. Rimetto il link all’ultima volta che ne parlai per quei lettori che magari si sono abbonati da poco tempo. https://www.lombardreport.com/2018/9/4/previsioni-di-borsa-72/

Per contrastare questi eventi avversi l’unica arma che abbiamo e solo per il fatto che trattiamo commodity (da non fare mai su titoli azionari) è la media al ribasso fatta nel modo giusto al momento giusto (facile da dire meno da fare).

Allora prima di mostrare un paio di esempi  su questo argomento voglio mostrare anche l’Equity Line delle 57 operazioni portate a termine da inizio 2020 ad oggi, ipotizzando un investimento costante di 1000 euro su ciascuna operazione. Ovviamente i miei risultati reali sono diversi perché i miei lotti li decido di volta in volta all’interno di quel range 1000-2500 e non sono mai uguali.

Per uno che non si era mai occupato di commodity fino a due anni fa diciamo che … poteva andare peggio... Chi volesse verificare, può trascrivere le percentuali di Profitto o perdita riportate nel portafoglio operazioni chiuse da gennaio 2020 ad oggi su un foglio excel ed applicarle ad un lotto fisso di 1000 euro per ogni operazione quindi creare una colonna di totalizzazione progressiva e cronologicamente crescente e quello che salterà fuori è la curva di cui sopra. Poi resta un problema sul portafoglio operazioni aperte e qua c’è poco da dire, anche se a mio modesto parere nelle ultime due settimane un pò di cose si stanno muovendo. Ho dormito sul secondo lotto del rame, ma il primo, dopo mesi di zona rossa, è molto vicino a tornare in profit. Su ogni operazione indico sempre uno stoploss iniziale per non perdere l’abitudine, ma con le onde di Elliott, e lavorando con lotti molto piccoli, se lo scenario che ho impostato non mi viene negato, io non uscirò mai solo perché un’onda correttiva va più lunga del previsto … cosa faccio?...  metto uno stop al 12% su un lotto da 1000 euro  e mi sparo fuori dal mercato per limitare la perdita a 120 euro?... Va bene che non tutti hanno i nervi d’acciaio, ma non scherziamo. Ultimo ma non ultimo nel guardare una % di perdita va tenuto conto della leva. Se un certificato sta perdendo il 50% significa che il sottostante è sotto di un 7-8% che tutto può essere tranne che un dramma…

Per concludere queste note delucidative sulla mia operatività vediamo come in due casi recentissimi la media al ribasso ci ha rimesso in gioco.

Petrolio: il 1°luglio siamo entrati con un lotto al prezzo di 0,0265 e il 15 settembre il certificato quotava 0,01 e perdeva il 62,26%. (-9% del sottostante). Ipotizzando i soliti 1.000 euro come valore del lotto di acquisto significa che in tasca avevamo (1000 / 0,0265 = 37.736 pezzi. Il 15 settembre abbiamo acquistato il 2° lotto maggiorato a valore del 50% (quindi 1.500 euro) (l’abbiamo indicato sul portafoglio flash). Questo ci ha permesso di acquistare altri 150.000 pezzi e quindi di portare il nuovo prezzo di carico a 0,0133 per una esposizione totale di 2.500 euro con 187.736 pezzi in portafoglio.

Sotto vediamo il risultato alla chiusura delle due posizioni e complessivo. Faccio notare che il grafico dell’equity line essendo costruito su un ipotetico lotto teorico di 1000 euro non rispecchia fedelmente il risultato vero ottenuto da questi due trade che è maggiore.

Platino

Il platino è una delle nostre posizioni che ha risentito maggiormente dell’effetto compounding combinato con la discesa accentuata del titolo. Infatti pur essendo il platino arrivato ormai vicino alla quotazione che aveva quando noi acquistammo il nostro lotto, il certificato registra a venerdì una perdita dell’86,28%. Il modello era rialzista a dicembre dello scorso anno quando siamo entrati come lo è ancora oggi. Il mio errore, avendo un’aspettativa di target molto elevato, è stato quello di non uscire a metà febbraio quando il certificato guadagnava gìà bene e dopo ci siamo presi una lunga onda [2] che però non intacca nulla sul modello d’onda. Ma oggi la situazione è davvero così preoccupante come mi chiede un lettore?.  Allora l’onda [2] è terminata e venerdì abbiamo mediato a VALORE con un lotto uguale al primo. Ipotizzando i soliti 1.000 euro per comodità di calcolo abbiamo 1770 pezzi acquistati sul primo lotto al prezzo di 0,565 euro e 12.821 pezzi acquistati venerdì al prezzo di 0,078 euro. Questo ci porta ad una posizione totale di 14.590 pezzi ad un prezzo di pareggio pari a 0,137 euro. Ora per raggiungere questo prezzo di parità partendo dal prezzo di venerdì, il certificato deve crescere di un 77%. Questo risultato si ottiene con una crescita del sottostante dell’11-12%. In altre parole bisogna che il platino dai 1058-1060$ toccati venerdi, raggiunga i 1.185$.

Considerando che ora il platino è all’inizio di un’onda terza non credo che quel target sia così distante e impossibile da doverci perdere il sonno… Se vi rifate questi calcoli sui grani e le altre posizioni che abbiamo in portafoglio e considerando il fieno già messo in cascina nei mesi precedenti, personalmente la situazione non mi preoccupa più di tanto. Dopo certamente posso capire che se un lettore magari si è abbonato solo a luglio è non ha seguito la partita dall’inizio, li ci può essere preoccupazione  e nervosismo, ma oggettivamente più che invitarvi a non farsi prendere dal panico, posso farci poco, così come se un lettore invece di seguire il consiglio di dosare piccoli lotti, ha fatto lotti troppo grossi è chiaro che quando il mercato ti viene contro ci si fa del male.

Detto questo, passiamo adesso alla disamina dei nostri grafici:

Cacao:

Il cacao in settimana ha ritoccato nuovamente i suoi minimi e continua ad appesantire il nostro portafoglio. Ora il minimo di venerdì, dovrebbe aver completato l’onda (2) di [3], se manteniamo lo scenario della settimana scorsa che per quello che può contare la mia opinione resta quello più probabile. Visto però che grazie al cacao il nostro portafoglio è appesantito, ho voluto etichettare anche lo scenario alternativo. In questo secondo scenario l’onda [2] che diamo per conclusa a settembre, sarebbe in realtà ancora in corso e starebbe completando un flat 3-3-5. L’onda (A) sviluppa tre onde. L’onda (B) sviluppa un flat espanso di grado inferiore che termina dove noi abbiamo letto la fine di onda (1) e l’onda in corso sarebbe l’onda (C) a cui mancano ancora l’onda 4 e l’onda 5 che a questo punto porterebbe i prezzi in area 2.500-2.495$. Quale che sia quella giusta, la sostanza è che dopo un’onda [2] viene una [3] e nella zona prezzi compresa tra 2785 e 2792 chi è fuori o impegnato con un solo lotto farà bene a comprare. Io valuterò sul momento avendo una posizione già corposa.

Caffè:

Sul caffe siamo rientrati e al di là della correzione in corso, restiamo rialzisti come mostrato sul grafico.

Cotone:

Sul cotone, onda (3) conclusa ed onda (4) in corso con A e B concluse e C ancora mancante. Quando l’onda (4) sarà terminata potremo entrare per cavalcare l’onda (5).

Zucchero:

Lo zucchero ha rotto al ribasso seppure di poco quello che avevamo battezzato come triangolo. Siccome i triangoli nella teoria delle onde di Elliott non possono mai uscire in direzione opposta al trend principale ho dovuto rietichettare il modello. Nella sostanza cambia poco nel senso che ora l’onda (4) terminerà poco sotto il minimo di onda W e dopo ci sarà comunque l’onda (5) da cavalcare al rialzo.

Grani:

Corn:

Il mais ha allungato un po sull’onda (2) ma il trende è al rialzo e sopra 550 in chiusura si puo caricare ancora. Da seguire.

Soia:

Anche la soia è entrata in onda [5] e ha davanti a sé una bella sgroppata di un 20% abbondante. Abbassiamo il punto di entrata a 1265.

Wheat:

Il grano è già presente in portafoglio con due lotti. Sopra 760 chi è fuori o ha un solo lotto può incrementare.

Copper:

E’ la nota dolorosa della settimana!!... quella che avrebbe fatto singhiozzare Paperone sul muro del pianto al grido di “me misero me tapino!”… L’ho aspettato al varco per mesi e il giorno che ha rotto ed era da prendere non c’ero. E il giorno dopo ha strappato di brutto togliendo la forza di entrare ugualmente. Ora toccherà aspettare una correzione per valutare. Spero che i lettori sulla base delle indicazioni date su questo report la settimana scorsa, abbiano agito senza aspettare il povero Frigieri.

Crude Oil:

Sul petrolio ho deciso di chiudere entrambe le posizioni per diversi motivi:

  1. Per alleggerire il portafoglio e portare a casa un po’ di profitto.
  2. Perché comunque il primo target che ci eravamo dati fin dall’inizio (138,2% di onda [4] è stato raggiunto
  3. Perché la mediata al ribasso fatta col secondo lotto ha permesso di chiudere il lotto iniziale con una perdita minima (poche decine di euro) e il secondo lotto maggiorato del 50% in forte utile con un profitto del 155%.

In linea generale resto comunque convinto che se il petrolio dovesse andare oltre il livello del 138,2% si aprirà la possibilità di salire oltre i 90euro al barile.

alla prossima

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