I prezzi azionari? Al giorno d'oggi un mero dettaglio 'liquido'


L'attesa settimanale era tutta concentrata sull'indice dei prezzi al consumo in Usa.

Il risultato ha battuto ampiamente le attese e quando ciò si concretizza vuol anche dire che non si è più in perfetto controllo della situazione.

L'indice dei prezzi al consumo, infatti, ha registrato una crescita al 6.2% in ottobre, rispetto all'anno precedente, crescendo ad un ritmo, mai così veloce, dal 1990.

Questa volta in effetti, le borse statunitensi hanno immediatamente avvertito il colpo segnando un pò il passo, ed anche il dollaro immediatamente si è rafforzato nei confronti sia dell'euro che della sterlina.

L'Europa invece non ha minimamente risentito anche se ebbe la medesima reazione nei mesi precedenti, salvo poi riallinearsi in un paio di giorni.

In Italia abbiamo assistito ad una bella rottura da parte di Innovatec che è andata oltre gli 1.10€ segnati poco prima dell'avvento del covid, completando una settimana davvero entusiasmante.

INNOVATEC

Proprio in settimana quindi, dicevamo, con l'uscita oltre 1.1€ è andata su ulteriormente, fino agli 1.4€.

Prudenzialmente andremo a riprenderla se avverrà un rientro a 1.02€ in quanto come sempre, non è consigliabile entrare su un treno lanciato a velocità supersonica, preferendo sempre un ritracciamento.

CONFINVEST

Con il balzo dell'oro, torna d'interesse anche un'azione che avevamo varie volte inserita nei nostri studi.

Confinvest ha una interessante configurazione sul daily che la vede rimbalzare ai 2.70€ che portano aspettative di un ritorno ai 3.5€, condizionato, come si sa, al movimento del metallo giallo.

Stop loss stretti in base alla propria propensione al rischio.

Poco altro da aggiungere ad un mercato che è sembrato sostanzialmente fermo e un pò annoiato almeno a giudicare dall'indice Vix che ormai striscia a terra senza dare segni di forza, ma, un segnale importantissimo è giunto dai Treasuries.

Il rendimento del Treasury a 2 anni, che è da sempre il più sensibile ai rialzi del tasso di interesse, venerdì è salito dello 0.01% attestandosi allo 0.52%.

Dopo l'uscita del dato inflattivo di mercoledì ha avuto il più grande balzo registrato da marzo 2020.

Il mercato quindi, inizia a prezzare il primo rialzo dei tassi di interesse di 1/4 di punto entro giugno 2022, contrariamente a quanto la Fed continua ad affermare. 

I rendimenti su scadenze più ampie, invece, continuano a scendere, segnale controverso che suggerisce cautela nella valutazione dei tempi di rialzo dei tassi per le politiche monetarie.

Questa disarmonia potrebbe portare un rialzo seppur minimo della volatilità, la quale può essere associata alla vivacità, quella appunto, che da un pò di tempo latita nei mercati, in generale assopiti in un lento e progressivo incedere.

In Usa, Rivian, una società con 12 anni di vita in cui ha venduto 156 vetture ad oggi, viene quotata a Wall Street entrando di diritto nella top ten delle più grandi Ipo della storia.

Attiva nel campo dell'"automotive", arriva a capitalizzare 120 miliardi di dollari, solo circa 3 volte la capitalizzazione di Ferrari.

Al giorno d'oggi, il prezzo dell'equity è un mero dettaglio in una società che muove velocemente i suoi passi verso la 'liquidità' non solo moneteria, ma etica e valoriale tout court di baumiana memoria.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)