Inflazione, un nemico che non tutti vedono


Si è fatto un gran parlare in settimana dei prezzi delle materie prime, petrolio oltre gli 80$ , gas naturale ormai alle stelle e lo spettro inflazione fuori controllo ha preso il possesso dei timori di Wall Street e dintorni.

In settimana, abbiamo visto i Gilt (titoli di stato inglesi) in grossa difficoltà a causa dell'esposizione del paese al rialzo dei prezzi di approvvigionamento delle materie prime, in primis il gas.

Con questo motivo di forte stress per gli investitori, si è spesa gran parte della settimana  - con la giornata di mercoledi in forte calo - salvo poi recuperare, nel finale di giornata, con le notizie che arrivavano dagli Usa e da Putin in merito a rassicurazioni che stabilizzassero i prezzi, facendo ricorso alle riserve da parte degli Usa e ad un maggior apporto da parte della Russia verso l'UE.

Se da un lato, queste manovre potrebbero calmierare la folle corsa dei prezzi, in particolare del gas, il risultato positivo sull'intero computo inflazionistico non è affatto garantito.

Il gas naturale, ai prezzi attuali, e fatte le dovute proporzioni, è paragonabile al raggiungimento della quotazione del petrolio ai 200$ a barile.

Il rialzo del gas ha portato ad una ripresa speculativa dei prezzi anche in un'azione quotata nell'MTA che, sic standibus rebus, vale la pena analizzare.

Gas Plus

Il salto del prezzo è del tutto attribuibile al sottostante, quindi al prezzo del gas naturale ovviamente.

Lo storno ai 3€ è accaduto immediatamente dopo la notizia della disponibilità di Putin ad incrementare la produzione, rassicurando l'UE che si appresta a vivere un inverno davvero difficile sul fronte dell'approvvigionamento di materie prime.

Lo stesso valore, pertanto, è da considerarsi come valido punto di supporto, insieme ai 2.80€.

Altra dinamica importante la vediamo su Unicredit, titolo già menzionato in passato, per l'ottima configurazione tecnica.

Unicredit

L'abbiamo seguita nella giornata di mercoledi e giovedi con una forza relativa importante, e questo nonostante il forte calo del mercato.

Segnale di forza che la rende appetibile tanto da farci ritenere che persino un rientro agli 11€ la terrebbe al riparo da correzioni importanti, ovviamente sempre tenendo conto del fatto che oscillazioni forti degli indici da queste altitudini possano inquietare ed incrinare qualsiasi certezza.

Con questa dinamica, il target dei 14€ non rappresenta di certo una chimera.

In questa settimana abbiamo assistito ad importanti aumenti di volatilità e a giornate davvero pesanti come mercoledi, momento in cui tutti gli indici europei hanno vissuto una mattinata davvero inquietante e sotto pressione, anche se tutto il movimento è stato riassorbito il giorno seguente. Tuttavia è difficile pensare che non seguiranno altre giornate davvero complicate.

La volatilità porta indecifrabilità e l'unico modo per avere una bussola sul dove meglio dirigere la propria direzionalità, pende dal lato della razionalità, e non esiste un'unica verità, ma la mia bussola è orientata al ribasso.

Il perchè lo lascio spiegare al grafico relativo ai prezzi delle case negli Usa.

Tutte le più grandi crisi finanziarie negli ultimi 50 anni sono partite dagli Usa quando i prezzi delle case raggiungevano livelli ragguardevoli.

L'indice Case Shiller ci mostra i prezzi attuali delle case negli Usa e facile è rilevare come i livelli presenti siano superiori a quelli del 2005.

La deregolamentazione del sistema finanziario degli ultimi anni, sta generando un'altra bolla, bisognerà solo scoprire quale meccanismo e quali fantasiosi strumenti finanziari siano stati inventati per favorire la moltiplicazione dei mutui.

"Corsi e ricorsi ciclici" della storia che non possono essere non considerati.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)