NASDAQ100 WEEKLY - Consolidamento in atto sui mercati azionari ma non per l'indice tech che registra un nuovo record.


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CONSOLIDAMENTO IN ATTO !

Chiusura di settimana brillante per il big tech USA che ha fatto registrare un nuovo record all’indice NASDAQ100 nonostante un dollaro index molto forte. Oltre ai soliti nomi quali Apple, Amazon, Microsoft, Tesla, Facebook, ecc., il rialzo maggiore è arrivato da Nvidia (+8.3%) in scia ai risultati del terzo trimestre che hanno stracciato le attese e fornito un outlook molto ottimista. In fase laterale l’indice S&P500 che non riesce a registrare un nuovo record ed in controtendenza l’indice DOW JONES e le small cap con gli indici Russell 2000/3000.

Nell'ambito di quello che resta un bull market finora, si notano pochi segnali di esaurimento. Se qualcuno avesse dubbi sull'effetto del recente rally sappia che l'allocation di azionario dei clienti intervistati da Bank of America è ai massimi dal 2013, +1.7 di deviazione standard sopra la media (v. grafico). La cosa sorprendente è che non si corregga almeno un po'.

Passando alla Casa Bianca, via libera al piano infrastrutturale negli States. Nella settimana appena trascorsa il Presidente Biden ha firmato il disegno di legge da 1.000 miliardi $ di cui 550 destinati a nuova spesa per rinnovare le principali arterie statunitensi. Complessivamente, il disegno di legge stanzia circa 110 miliardi per strade e ponti, 66 miliardi per il sistema ferroviario e 39 miliardi al trasporto pubblico. Compresi anche 65 miliardi per la connettività ad alta velocità.

Altra buona notizia proviene dalla Camera dei Rappresentanti. Dopo mesi di continui rinvii è stato approvato il disegno di legge sulla spesa sociale e sul clima del presidente Joe Biden da 1,7 trilioni $ e il Senato mira ad approvarla prima di Natale. Il Senato probabilmente apporterà modifiche al programma di ferie retribuite e alla politica fiscale del piano nella versione della Camera. Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, avrà bisogno di tutti i 50 membri del suo comitato per sostenere il disegno di legge. Se il Senato apporterà modifiche al pacchetto, la Camera dovrà votare di nuovo e la Presidente della Camera, Nancy Pelosi, può permettersi tre defezioni (solo un democratico, il deputato Jared Golden del Maine, ha già votato contro il disegno di legge venerdì scorso). Sugli effetti al bilancio statale del piano si è espresso ieri il Congressional Budget Office (CBO) che ha stimato, a differenza di quanto detto dalla Casa Bianca, un aumento del deficit di 367 mld $ nel periodo 2022-2031. Il CBO ha comunque specificato che il numero non considera eventuali maggiori entrate governative legate a rialzi della tassazione.

Nel frattempo il segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha detto ai legislatori che ora stima che gli Stati Uniti raggiungeranno il limite del debito il 15 dicembre, quasi due settimane dopo la sua previsione iniziale. Quei 12 giorni aggiuntivi darebbero al Congresso più tempo per raggiungere un accordo su come sollevare o sospendere il tetto del debito.

In una lettera alla presidentessa della Camera Nancy Pelosi, la Yellen ha spiegato che la sua stima rivista è in parte il risultato dell’adozione da parte del presidente Joe Biden del piano infrastrutturale da 1 trilione di dollari di questa settimana.

Dalla politica della Casa Bianca passiamo a quella della FED. A Washington si fa un gran parlare della nomina del nuovo presidente FED, con Powell (favorito) in gara con la Brainard. Biden dovrebbe pronunciarsi entro i prossimi giorni. In ogni caso sono entrambi elementi accomodanti pertanto la politica monetaria non è destinata a cambiare gran che. Resterà estremamente espansiva in rapporto alle condizioni macroeconomiche. 

Nella settimana appena trascorsa si è tenuto il vertice virtuale tra Biden e Xi Jinping che si è concluso con un appello reciproco volto ad evitare un ulteriore deterioramento delle relazioni. Rimane però una certa distanza sulla questione Taiwan con Xi che ha riferito ancora una volta, che “chiunque giochi con il fuoco inevitabilmente si brucia”. Gli USA hanno mostrato osservanza della "One China" policy, ma hanno dichiarato che continueranno a supportare l'attuale assetto e commentato anche sulla questione "diritti umani" a Hong Kong e altrove. La CINA a sua volta ha richiesto di cessare l'attività di "soppressione" delle aziende cinesi giustificata con la sicurezza nazionale. Non si è parlato di dazi, anche se in USA, al momento, si sentono richieste di cancellarli per attenuare il rischio inflazione. Si pensa che l'effetto sui prezzi potrebbe essere ammortizzato almeno in parte dal cambio, come è avvenuto alla loro imposizione. Un primo effetto di cooperazione tra i due Paesi è stato quello di calmierare i prezzi del petrolio, attraverso l’immissione sul mercato di greggio derivante dalle rispettive riserve strategiche.

Ulteriori schiarite in CINA da parte del settore immobiliare. La Cina sta valutando l’ipotesi di permettere nuovamente ad alcune società immobiliari l’emissione di ABS. I regolatori cinesi hanno comunicato agli exchanges che le società sane (“high quality”) potranno tornare a richiedere l’emissione di nuovi ABS per rimborsare l’eccezionale debito già a partire da questo mese. Nessuna società immobiliare ha più emesso ABS da agosto dopo la decisione di Pechino di iniziare a rafforzare le approvazioni a partire dal secondo trimestre dell’anno.

Nel frattempo, Evergrande continua la ricerca di capitale per far fronte al proprio debito. La società immobiliare cinese ha ceduto la sua rimanente quota del 18% nella società di streaming HengTen per poco più di 270 milioni di dollari realizzando una perdita superiore al miliardo di dollari USA vendendo la quota ad uno sconto del 24% sul prezzo di chiusura di HengTen di ieri. S&P Rating ha comunque bollato il default di Evergrande come “highly likely”, dichiarando: “Crediamo ancora che un default di Evergrande sia altamente probabile in quanto l’azienda ha perso la capacità di vendere nuove case, il che significa che il suo modello di business principale è effettivamente defunto”.

E passiamo ai rendimenti dei titoli di Stato. Prosegue il calo dei rendimenti in USA. Fatto sta che il mercato obbligazionario ha cambiato significativamente tono in settimana, con aumenti dei rendimenti più concentrati sulle parti fino a 2-5 anni mentre più pesati sulle parti lunghe.

Dopo l’uscita del dato delle vendite al dettaglio, la reazione del mercato dei Fed Funds è stata al rialzo, con la curva dei tassi che è andata a prezzare ulteriori rialzi per l'anno prossimo.  Ormai nei prossimi 12 mesi sono prezzati praticamente 3 rialzi da 25 bps l'uno, in aperto contrasto con la view FED.

Le aspettative di inflazione continuano a salire, in particolare sulle scadenze brevi (3.5% a 1 anno, e 3.2% a 5 anni, 2.73% a 10 anni), e visto che i rendimenti nominali salgono di meno, quelli reali restano bassissimi, quando non scendono.

Nordea ha notato che l'inversione della curva di inflazione (breakeven scadenze brevi meno breakeven scadenze lunghe) è ben superiore al 2008 (quando il petrolio era a 140 $). Difficile capire il messaggio (la situazione ora è ben diversa) ma non bisogna dimenticare che l'inflazione è un colpo al reddito disponibile, cosa che il mercato per ora sta ignorando, focalizzato com'è sulle condizioni finanziarie per le aziende.

Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Bene, con puntualità svizzera l’indice tech dopo aver disegnato un pullback esattamente sul primo supporto in area 15900, è andato all’attacco del precedente massimo storico, infrangendolo, con estensione del rialzo esattamente in area 16550 (0,618% delle gambe b-c-d). Quindi ulteriore obiettivo (di questa fase) raggiunto, ora ci aspetta il prossimo in area 17130/150. Chiaramente con un RSI a 74 e la vicinanza alla parte alta del canale di volatilità, la prudenza è d’obbligo ed un consolidamento dei prezzi non sarebbe sgradito, soprattutto per il fatto che questo rialzo settimanale è stato favorito da 40 titoli su 100 (tra i quali quelli a maggior capitalizzazione). Una migliore rotazione darebbe ulteriore forza alla fase rialzista. Che il viaggio prosegua. La settimana si è chiusa a 16573.34 con un guadagno del + 2,31% che porta l’indice ad un guadagno del + 28,59% da inizio anno 2021.

Due settimane fa, il pullback sull’S&P500 è stato solo accennato e con prezzi così tirati l’indice non ha trovato la forza per andare a registrare un nuovo record nella settimana appena trascorsa. Con 200 titoli in progresso su 500 (e neanche tra i più capitalizzati) l’indice è rimasto imbrigliato in area 4700 (range settimanale tra 4673 e 4717.75) disegnando una lateralizzazione che, in ogni caso, ha il pregio di un consolidamento dei prezzi e contemporaneamente fa scendere (seppur di poco) il livello di RSI sotto la soglia di ipercomprato. Pertanto un nuovo attacco al precedente record sarà senz’altro possibile, ma seguendo la mediana del canale rialzista il prossimo obiettivo posto in area 4785/4790 (estensione dello 0,50% delle gambe b-c-d) dovrebbe essere raggiunto qualche giorno prima di Natale. Ovviamente ci auguriamo che ciò possa avvenire prima. Possibili pullback sempre in area 4600. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4697.95, con una perdita del + 0,32%, il che porta ad una performance del + 25,08% da inizio 2021.

Riprende la debolezza sull’indice DOW JONES che chiude la settimana in netta controtendenza rispetto agli altri due maggiori. Il dollaro forte, la caduta dei rendimenti e la curva dei contagi al rialzo, hanno penalizzato i titoli dei settori energy, bancari e ciclici dei quali si nutre l’indice. Pertanto i prezzi, dopo essere andati a testare il primo supporto posto in area 35750, hanno rotto tale supporto portandosi a ridosso del successivo supporto posto in area 35450/30 (ritracciamento del 38,2% della gamba rialzista d-e) e M.M. a 50 periodi. La speranza è quella di non scendere sotto tale area e consolidare in attesa di un ritorno del denaro. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 36100.32 con una perdita del – 1,38% il che riporta ad una performance del + 16,32% da inizio anno 2021.

ORO INDEX 

Nella scorsa settimana i prezzi dell'oro sono saliti martedì fino a 1880 $/oz., poiché le crescenti pressioni inflazionistiche e le rinnovate restrizioni sul coronavirus in Europa hanno offuscato le prospettive di crescita e hanno sostenuto il fascino del metallo rifugio.

"L'oro ha iniziato a concentrarsi molto più da vicino sul quadro dell'inflazione e ha scontato l'impatto di un dollaro più forte e dei tassi di interesse in aumento", ha affermato Edward Meir, analista di ED&F Man Capital Markets.

I rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono crollati mentre le preoccupazioni per i nuovi blocchi per la pandemia in Europa hanno aumentato la domanda di obbligazioni rifugio, mentre anche il dollaro ha avuto una spinta, rendendo l'Oro più costoso per coloro che detengono altre valute. "C'è ancora molto altro stimolo monetario e fiscale in cantiere... che dovrebbe mantenere l'inflazione abbastanza elevata e mantenere alti i prezzi dell'Oro", ha aggiunto Meir.

I mercati azionari sono entrati in crisi dopo la notizia che l'Austria avrebbe reintrodotto un blocco completo per affrontare una nuova ondata di infezioni da coronavirus e segnali che la Germania potrebbe fare lo stesso.

L'analista di Saxo Bank Ole Hansen in una nota ha affermato che i blocchi in Europa hanno contribuito a dare una nuova spinta all’offerta al metallo giallo. "I recenti dati di una inflazione incandescente, in particolare il 6,2% del CPI registrato negli Stati Uniti, continueranno probabilmente a sostenere l'Oro nella sua difesa contro il dollaro sempre più forte", ha aggiunto Hansen, il quale conclude dicendo che i responsabili delle politiche della Federal Reserve stanno valutando la possibilità di rialzi dei tassi di interesse anticipati rispetto a quanto pensavano sarebbe stato necessario. Tassi di interesse più elevati aumentano il costo opportunità di detenere il metallo non fruttifero.

Guardando ai numeri, l’Oro recupera i 1880 $/oz. per poi consolidare sui 1860 $/oz. e chiudere la settimana sopra i 1850 $/oz. che rappresenta l’importante area di supporto (ritracciamento del 38,2% dal minimo di marzo 2020 ai massimi di agosto). La speranza è che la fase di consolidamento dei prezzi rimanga costantemente sopra tale area.

E veniamo agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio. Per quanto riguarda il Platino, come ribadiamo da più settimane, riuscire a superare i 1100 $/oz. sembra un’impresa. Il livello è stato testato ed anche forato ma senza riuscire a chiudere una volta sopra di esso. A livello tecnico la M.M. a 200 frena il rialzo. Stesso discorso per l’Argento anche se a quote più elevate. Dopo la rottura rialzista dei 25 $/oz. i prezzi si sono fermati proprio a ridosso della M.M. a 200 a 25,50 $/oz. Inutile dire che ci attendiamo il passaggio SOPRA tale media su tutti e due i metalli preziosi. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1851.60 $/oz., con una perdita del – 0,90%, che porta il deficit da inizio anno al – 2,30%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1845.175 $/oz. con una perdita del - 1,05%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2021:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

Venerdì scorso è stato approvato alla Camera il pacchetto di spesa da 1,75 trilioni di dollari con un aumento temporaneo del limite alla detrazione federale per imposte statali e locali, noto come SALT. Il disegno di legge aumenterebbe il limite ad 80 mila dollari dal 2021 al 2030, per poi riportarlo a 10 mila dollari nel 2031.

In una dichiarazione congiunta, i democratici della Camera Bill Pascrell, Tom Suozzi, Josh Gottheimer e Mikie Sherrill hanno detto: “Da quando è stato implementato nel disegno di legge del 2017 sull’aumento delle tasse da parte dei repubblicani, il massimale ha ingiustamente tassato doppiamente famiglie in tutto il paese ed ha lavorato per togliere fondi alle priorità critiche dei nostri stati”. “Il disegno di legge che abbiamo appena approvato alla Camera eliminerebbe efficacemente l’impatto del “SALT cap” praticamente per ogni famiglia che rappresentiamo, rimettendo denaro nelle tasche di famiglie laboriose, della classe media in New Jersey e New York”.

Critica la posizione del democratico Jared Golden: “L’attuale versione della Camera del SALT dà ai milionari migliaia di dollari in contanti, mentre le persone che guadagnano meno di circa 100 mila dollari all’anno ottengono meno di 20 dollari in media”. È probabile che la norma venga modificata al Senato.

Il Congresso avrà a disposizione quasi due settimane in più del previsto, per la precisione 12 giorni, per trovare un accordo su come alzare o sospendere il tetto del debito. Martedì scorso, infatti, il segretario del Tesoro Janet Yellen ha detto ai parlamentari che secondo le sue stime gli USA raggiungeranno il limite del debito il 15 dicembre, e non il 3 dicembre come inizialmente da lei previsto. Yellen in una lettera alla speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha spiegato che la sua nuova stima è in parte dovuta all’approvazione di Joe Biden del piano infrastrutturale da 1 trilione di dollari. Nel caso in cui i parlamentari non dovessero trovare un accordo su come aumentare o sospendere il tetto del debito prima della data di scadenza, il governo statunitense per la prima volta andrebbe in default.

Intanto, a pochi giorni dalla conclusione della COP26 di Glasgow, fa discutere il lancio da parte dell’amministrazione Biden di un’asta di licenze per trivellazione di gas e petrolio nel Golfo del Messico. Secondo il Center of Biological Diversity, la vendita del contratto di locazione ha il potenziale per emettere più di 516 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra nell’atmosfera, l’equivalente delle emissioni annuali di 130 centrali elettriche a carbone o 112 milioni di auto.

Raúl Grijalva, democratico e presidente della commissione per le risorse naturali della Camera, ha dichiarato: “Questa amministrazione è andata in Scozia ed ha detto al mondo che la leadership climatica dell’America è tornata, ed ora sta per cedere 80 milioni di acri di acque pubbliche nel Golfo del Messico ad aziende di combustibili fossili”.

A gennaio Biden aveva firmato un ordine esecutivo ordinando al Segretario agli Interni di fermare nuove concessioni di petrolio e gas naturale su terreni ed acque pubbliche e dare il via ad una revisione dei permessi esistenti per lo sviluppo di combustibile fossile, ma a giugno un giudice federale della Louisiana aveva emesso un’ingiunzione preliminare per bloccare la sospensione ed aveva ordinato che i piani per le vendite in locazione ritardate per le acque del Golfo e dell’Alaska continuassero. Il Dipartimento di Giustizia statunitense sta chiedendo ad una corte di appello di ribaltare l’ordine del giudice. I gruppi ambientalisti hanno accusato l’amministrazione di non aver messo in campo azioni più forti per bloccare l’ingiunzione, inoltre hanno fatto causa all’amministrazione per la sua decisione di tenere la vendita. La portavoce degli Interni, Melissa Schwartz, ha detto che il dipartimento sta rispettando l’ingiunzione del giudice mentre il governo fa appello alla decisione.

Tutto questo mentre la Camera ha approvato il disegno di legge sulle politiche sociali e il clima da 1,75 trilioni di dollari (Build Back Better Act), una misura che nella storia degli USA rappresenta il più grande sforzo per combattere i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di gas serra. In particolare, il disegno di legge investe 555 miliardi di dollari in programmi climatici, in gran parte fornendo incentivi fiscali per fonti di energia a basse emissioni. Nel pacchetto sono compresi crediti d’imposta a 10 anni per espandere ed accelerare gli investimenti in energie rinnovabili ed una proposta per aumentare il credito d’imposta sui veicoli elettrici fino a 12.500 dollari per i veicoli realizzati in una fabbrica sindacalizzata negli Stati Uniti. Tra i temi toccati dalla legislazione anche il ripristino costiero, la gestione delle foreste e la conservazione del suolo.

LA POLITICA USA – CINA

Secondo il South China Morning Post gli Stati Uniti avrebbero chiesto alla CINA di rilasciare una parte delle riserve di petrolio per contribuire ad abbassare i prezzi internazionali, tema che sarebbe emerso nuovamente nel corso dell’incontro virtuale tra Biden e Xi Jinping. Manish Raj, direttore finanziario di Velandera Energy Partners, ha detto: “Il semplice flusso di petrolio da un serbatoio di proprietà del governo ad un altro serbatoio di proprietà di società private non cambia l’offerta o la domanda del petrolio, ed è solitamente ignorato del mercato”.

Mercoledì scorso il presidente Biden ha chiesto a Lina Khan, presidente della Federal Trade Commission, di “considerare immediatamente se la condotta illegale stia costando alle famiglie al distributore”. Secondo Manish Raj l’annuncio pubblico dell’ordine al Federal Trade Commission da parte di Biden è un segnale di avvertimento ai dirigenti petroliferi circa il fatto che dovrebbero rivedere le pratiche nelle loro organizzazioni. Raj ha detto: “Se Biden avesse effettivamente saputo di pratiche illegali reali, la FTC avrebbe già indagato sotto copertura, e non ci sarebbe stato un annuncio pubblico”. “La retorica annunciata pubblicamente è improbabile che produca risultati concreti, dal momento che nessuna azienda in particolare ha i mezzi, anche se è motivata, per controllare l’offerta o la domanda di petrolio”.

LA POLITICA DELLA FED

In questa settimana una carrellata di dichiarazioni da parte dei membri della FED ha movimentato il mercato monetario.

Un rialzo dei tassi d’interesse nel 2022, secondo il presidente della FED di Chicago, Charles Evans, potrebbe essere appropriato se l’inflazione dovesse continuare a permanere. Evans ha dichiarato: “Non la descriverei urgente o qualcosa di simile, ma devo ammettere che è andata avanti più a lungo di quanto mi aspettavo, le cose non sono così limpide come speravo; la pazienza è al termine e potrebbe esserci un po’ di movimento prima di quanto io stia pensando, oppure potrebbe essere che sto semplicemente sbagliando e dobbiamo muoverci al più presto”. Evans giovedì scorso ha spiegato che la previsione è di non alzare i tassi prima della fine del “tapering” che non sarà modificato a meno che non si verifichi un grosso cambiamento nei dati.

Sui tassi di interesse si è espresso anche il presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, Raphael Bostic. Guardando le prospettive sui posti di lavoro, secondo Bostic l’aumento dei tassi d’interesse potrebbe iniziare a metà del prossimo anno: “Al momento, le nostre previsioni suggeriscono che entro l’estate del prossimo anno, il numero di posti di lavoro che abbiamo nell’economia sarà circa dove eravamo prima della pandemia e a quel punto, penso sia appropriato provare a normalizzare la nostra politica dei tassi d’interesse”.

Per la Presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, Mary C. Daly, le pressioni sui prezzi probabilmente si esauriranno da sole con l’attenuarsi della pandemia. Daly ha detto al Commonwealth Club of California: “Reagire in risposta a cose che probabilmente non dureranno ci allontanerà dai nostri obiettivi”. Ed in merito ai tassi di interesse, Daly sostiene che aumentarli ora non sistemerebbe i fattori che stanno facendo crescere i prezzi, ma rallenterebbe la creazione di posti di lavoro e la ripresa. Difficile secondo Daly prevedere quanto durerà l’inflazione alta e quanto rapidamente i lavoratori che si erano fatti da parte per le preoccupazioni legate al Covid rientreranno nella forza lavoro. Daly ha dichiarato: “Nei prossimi trimestri, mentre si verificherà il “tapering”, osserveremo come si comporterà l’economia e vedremo se l’inflazione si allevierà e i lavoratori torneranno. Non appena riceveremo un segnale più chiaro, saremo pronti ad agire di conseguenza, continuando a fornire o rimuovendo il sostegno come necessario per garantire che l’economia si stabilisca in un luogo sostenibile”.

Il presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis è dell’idea che la FED dovrebbe adottare un approccio più aggressivo nei prossimi meeting per prepararsi all’eventualità che l’inflazione non inizi ad affievolirsi: “Se l’inflazione dovesse diminuire, saremo molto contenti per questo. Se l’inflazione non va via così rapidamente come molti stanno al momento prevedendo sarà compito del (Federal Open Market Committee) tenere l’inflazione sotto controllo”. Secondo Bullard la FED dovrà alzare i tassi d’interesse due volte il prossimo anno. Una direzione più hawkish per Bullard potrebbe includere anche una riduzione degli acquisti mensili di obbligazioni da parte della FED ad un ritmo di 30 miliardi di dollari al mese e non più agli attuali 15 miliardi di dollari, terminando così gli acquisti a partire da marzo e aprendo ad un possibile aumento dei tassi prima. Anche Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della FED, è a favore per un ritmo del “tapering” più elevato.

Thomas Barkin, presidente della FED di Richmond, citando il consumer sentiment survey dell’Università del Michigan, ha spiegato che mentre per alcuni lavoratori stanno aumentando i salari, la fiducia dei consumatori è ad un livello che potrebbe essere associato alla recessione. Barkin ha detto: “Penso che sia soprattutto a causa dell’impatto che i prezzi hanno sulle persone”.

“Abbiamo sicuramente visto una ripresa dell’inflazione sottostante negli USA che studieremo attentamente”, ha detto il presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams. Secondo lui una crescita delle previsioni a breve e lungo periodo è uno sviluppo “positivo” poiché i dati hanno invertito alcune delle loro precedenti previsioni, fermo restando che non accetteremo che l’inflazione di lungo periodo salga ancora molto. Williams ha parlato di un’economia statunitense in ripresa dopo la pandemia, dicendo che un “insieme unico di circostanze” sta portando a cambiamenti tra domanda ed offerta. Williams ha dichiarato: “Penso che il nostro quadro sia adatto a questo scenario e vogliamo assicurarci che le aspettative di inflazione siano ben ancorate al 2% nel tempo”.

Venerdì scorso al “2021 Asia Economic Policy Conference” è intervenuto il vicepresidente della FED, Richard Clarida, che tuttavia non ha parlato di inflazione e tassi d’interesse. Al centro delle sue dichiarazioni le modalità di cooperazione tra le banche centrali di diversi paesi: “Adottare una cooperazione formale di politica monetaria globale potrebbe verosimilmente erodere la credibilità della banca centrale e il pubblico sostegno all’indipendenza della banca centrale”. Secondo Clarida risulterebbe complicato anche definire obiettivi comuni, dal momento che ogni banca centrale ha un diverso mandato. Anche se si potessero concordare obiettivi condivisi, dice: “le banche centrali avrebbero difficoltà a mantenere credibilità ed indipendenza e a comunicare una politica che ha aumentato aggressivamente i tassi d’interesse interni non perché l’inflazione interna è troppo alta, ma perché lo è quella estera”.

DATI MACROECONOMICI

Il NY Empire State Manufacturing di Novembre ha sorpreso in positivo (30.9 da prec 19.8 e contro le stime per 22). Bene anche i dettagli, con new orders + 4.5pt a + 28.8 ed employment + 8.9pt a + 26.0.

I consumatori americani hanno consegnato l'ennesima sorpresa positiva con le retail sales di Ottobre più alte delle stime su tutta la linea. Il dato sulle vendite al dettaglio cresce del + 1,7% contro lo 0,8% di settembre e il + 1,4% delle attese. 

Mentre le vendite al dettaglio del Control Group (che esclude le componenti più volatili) vola al + 1,6%, una crescita ben superiore al consensus dello 0,9%. A settembre era stato registrato un rialzo dello 0,5% (rivisto da 0,8%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Per quanto riguarda il settore edile, i nuovi cantieri sono risultati sotto attese, ma i permessi di costruzione lasciano ben sperare per i prossimi 2 mesi, visto che precedono i cantieri di 30/45 giorni.

Il dato a livello mensile relativo al numero di abitazioni per le quali sono iniziati i lavori di costruzione segna una lieve contrazione, passando da 1,53 milioni di settembre (dato rivisto da 1,555 milioni) a 1,52 milioni di ottobre. Di fatto deludendo il consensus, che prevedeva una crescita a quota 1,576 milioni.

Mentre i permessi di costruzione, a livello mensile, ad ottobre hanno toccato quota 1,65 milioni. Un numero in crescita rispetto all’1,586 milioni di permessi di settembre (dato rivisto da 1,589 milioni) ed anche appena sopra quanto previsto dal consensus, fissato a 1,638 milioni. I due dati sono rilasciati dall’U.S. Census Bureau.

Continua la discesa del numero di richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, che per la settima settimana consecutiva registra una contrazione. La settimana terminata il 6 novembre il dato era pari a 269 mila (dato rivisto da 267 mila), mentre nella settimana terminata il 13 novembre è passato a 268 mila. Contrazione sì, ma decisamente contenuta ed anche inferiore a quella prevista da un consensus fissato a 260 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il Philadelphia Fed Manufacturing Survey balza dai 23,8 punti di ottobre ai 39 punti di novembre. Per trovare un dato più alto si deve tornare ad aprile. Il consensus prevedeva una leggera crescita per arrivare a quota 24 punti. Il dato è rilasciato dalla Federal Reserve Bank di Philadelphia.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nulla di nuovo nella settimana appena trascorsa, sui Portafogli azionari.

In realtà, nel Portafoglio Storico, neanche nulla di buono in quanto abbiamo dovuto vendere in STOP (- 15%) il titolo ILLUMINA con la strategia Nasdaq Weekly causa pubblicazione dati trimestrali buoni sopra le attese e con previsioni in aumento sia di utili che di fatturato. Dal giorno dopo (5 novembre) l’uscita dei dati, il titolo non ha fatto altro che scendere. Come al solito misteri del mercato, fatto sta che incassiamo la perdita e guardiamo avanti. Nessun nuovo titolo è entrato e per quanto riguarda la strategia del Breakout, abbiamo adeguato il livello di Trailing Stop su alcuni titoli.

Passando al Portafoglio “The Challenge” una serie di news settimanali hanno portato un discreto ribasso sui titoli di alcuni settori. L’aumento della curva dei contagi e le relative misure di contenimento hanno fatto scendere le quotazioni di Lufthansa e Tui in Germania, di Fiera Milano in Italia, stranamente non ha impattato positivamente su ZOOM avendo, alcuni governi europei riaperto la pratica dello “smart working”. Il calo dei rendimenti ha impattato sui bancari e quindi su MontePaschi e Popolare di Sondrio. Una class action promossa da un importante studio legale USA contro Cronos (si ipotizza il reato di truffa a danno degli azionisti) ha procurato perdite importanti al titolo che ha trascinato anche Aurora Cannabis al ribasso. Nulla di preoccupante avendo a disposizione il secondo lotto da acquistare ma alle nostre condizioni. Condizioni che sono state raggiunte da Alibaba, per il quale abbiamo inserito un nuovo prezzo di acquisto.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA. PER MANCANZA DI SPAZIO NE RIPORTIAMO UNA PARTE CON L’ALTRA PREVISTA PER LA PROSSIMA SETTIMANA.

APPLIED MATERIALS – 4,33%. La società che sviluppa, produce, commercializza e fornisce servizi di fabbricazione di apparecchiature per le industrie mondiali dei semiconduttori, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2021 pari a 1,94 $/az. su ricavi per 6,12 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,95 $/az. su ricavi per 6,34 mld $. Il fatturato è cresciuto del 30,6% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel primo trimestre fiscale 2022 tra 1,78 e 1,92 $/az. su ricavi tra 5,91 e 6,41 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,01 $/az. su ricavi per 6,50 mld $.

BAIDU – 11,02%. Il provider di ricerca Internet in lingua cinese, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 2,28 $/az. su ricavi per 4,95 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,00 $/az. su ricavi per 4,96 mld $. Il fatturato è cresciuto del 19,1% su base annua. La società ha affermato di prevedere per il quarto trimestre ricavi tra 4,81 e 5,27 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti è per ricavi di 5,10 mld $.

Robin Li, co-fondatore e CEO di Baidu, ha affermato: "Baidu sta portando innovazione nel settore consumer, aziendale e pubblico con il nostro impegno per l'Intelligenza Artificiale (AI). Il nostro AI Cloud sta aiutando le aziende a servire meglio i clienti e a muoversi più velocemente con maggiore efficienza. Stiamo costruendo il trasporto intelligente Baidu Apollo e la guida intelligente per attenuare la congestione del traffico, accelerare il passaggio ai veicoli elettrici e ridurre gli incidenti stradali. La situazione COVID-19 in CINA si sta evolvendo e la visibilità aziendale è limitata. La previsione di cui sopra riflette la visione attuale e preliminare di Baidu, che è soggetta a sostanziali incertezze".

CISCO SYSTEMS – 6,29%. La società che progetta, produce e vende prodotti e servizi di rete basati su protocollo Internet (IP) relativi alle comunicazioni ed all’industria della tecnologia dell'informazione (IT), ha riportato utili non GAAP nel primo trimestre fiscale 2022 pari a 0,82 $/az. su ricavi per 12,90 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,80 $/az. su ricavi per 12,98 mld $. Il fatturato è cresciuto del 8,1% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel secondo trimestre fiscale 2022 tra 0,80 e 0,82 $/az. su ricavi tra 12,50 e 12,74 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,80 $/az. su ricavi per 12,85 mld $. Inoltre per l’intero anno fiscale 2022 prevede utili tra 3,38 e 3,45 $/az. su ricavi per 52,31 e 53,31 mld $. La stima degli analisti è per utili pari a 3,42 $/az e ricavi per 52,87 mld $.

Chuck Robbins, Presidente e CEO di Cisco, ha affermato: "Nel primo trimestre abbiamo registrato una crescita robusta e una forte domanda nonostante l’offerta della concorrenza sia stata molto dinamica. La tecnologia di Cisco è al centro della trasformazione digitale accelerata in atto oggi. La nostra innovazione rivoluzionaria, la forte domanda e il successo della nostra trasformazione aziendale ci posizionano bene per un altro anno di crescita. I nostri team hanno funzionato bene in un ambiente difficile, offrendo una crescita redditizia equilibrata con ricavi ed EPS entrambi in crescita dell'8% anno su anno. Abbiamo anche continuato a fare progressi significativi nella trasformazione del nostro modello di business. Purtroppo le carenze prolungano i tempi di consegna e aumentano i costi. Ci aspettiamo che gli aumenti dei prezzi abbiano un impatto maggiore nel 2022”.

COPART – 2,08%. E’ un fornitore di aste online e servizi di remarketing di veicoli negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Brasile. Fornisce ai venditori di veicoli servizi per elaborare e vendere veicoli su Internet, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2022 pari a 1,07 $/az. su ricavi per 810.10 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,01 $/az. su ricavi per 743.73 mln $. Il fatturato è cresciuto del 36,6% su base annua.

INTUIT + 10,43%. La società che crea soluzioni di gestione aziendale e finanziaria che aiutano a semplificare l'attività della vita di piccole imprese, consumatori e professionisti della contabilità, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2022 pari a 1,53 $/az. su un fatturato di 2,00 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,99 $/az. su un fatturato pari a 1,81 mld $. I ricavi sono aumentati del 51,7% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2022 tra 1,84 e 1,88 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,47 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2022 tra 11,48 e 11,64 $/az. per un fatturato tra 12,165 e 12,30 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2022 per gli utili è pari a 11,23 $/az. su ricavi pari a 11,16 mld $.

Sasan Goodarzi, A.D. di Intuit, ha affermato: "Siamo partiti alla grande nell'anno fiscale 2022, portando avanti la nostra strategia di diventare una piattaforma esperta basata sull'intelligenza artificiale che alimenta la prosperità dei consumatori e delle piccole imprese. Continuiamo a vedere un forte aumento e la prova che le nostre Big Bets ci stanno ulteriormente posizionando per una crescita duratura in futuro e siamo lieti che Mailchimp si sia unito a Intuit".

JD.COM + 6,52%.  E’ una società di vendita diretta online in Cina. La Società acquisisce prodotti dai fornitori e li vende direttamente ai propri clienti tramite il proprio sito Web e le applicazioni mobili, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 0,25 $/az. su un fatturato di 33,94 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,32 $/az. su un fatturato pari a 33,9 mld $. I ricavi sono aumentati del 32,3% su base annua.

Lei Xu, Presidente di JD.com, ha affermato: "Grazie a operazioni aziendali resilienti e competenze chiave nella tecnologia e nella catena di fornitura, JD ha costruito un modello di business unico, che ci consente di avere un migliore controllo sull'intero processo aziendale. Questo potente vantaggio competitivo ci consente di navigare attraverso i cicli economici e aumentare la nostra capacità di creare valore come nuovo tipo di impresa basata sull'economia reale. Di conseguenza, i consumatori e i partner commerciali si affidano sempre più a JD e siamo stati in grado di superare la crescita del settore in Cina nel terzo trimestre. JD continuerà a creare valore per i nostri utenti e partner commerciali”.

NETEASE + 3,96%. La società che gestisce una comunità online interattiva in Cina ed è un importante fornitore di contenuti e servizi in lingua cinese attraverso i suoi giochi online, portale Internet, posta elettronica e servizi wireless a valore aggiunto, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 0,73 $/az. su un fatturato di 3,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,68 $/az. su un fatturato pari a 3,20 mld $. I ricavi sono aumentati del 19,0% su base annua.

Charles Yang, Direttore finanziario della società, ha affermato: “Il terzo trimestre è stato entusiasmante per NetEase. Abbiamo lanciato una serie di giochi di alto livello, portando i nostri ricavi dai giochi a un nuovo record. Il nostro nuovo gioco di successo Harry Potter: Magic Awakened, ha immediatamente dominato le classifiche risultando la crescita più alta in Cina dopo il suo lancio a settembre. Oltre alle nostre capacità interne di ricerca e sviluppo, abbiamo anche approfondito la nostra presenza all'estero attraverso investimenti strategici e partnership. Siamo alla ricerca di talenti e team che integrino le nostre capacità di ricerca e sviluppo su scala globale. La nostra posizione di liquidità rimane forte tanto che nell'ambito dell'attuale programma biennale di riacquisto di azioni, al 30 settembre sono stati riacquistati circa 13,5 milioni di ADS per un costo totale di circa 1,3 miliardi di dollari”.

NVIDIA + 8,54%. La società si occupa di tecnologie di processori grafici programmabili. I suoi principali segmenti di business sono le unità di elaborazione grafica, i processori per media e comunicazioni e l'elettronica palmare e di consumo, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 1,17 $/az. su un fatturato di 7,10 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,11 $/az. su un fatturato pari a 6,83 mld $. I ricavi sono aumentati del 50,3% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2021 tra 1,16 e 1,28 $/az. su un fatturato tra 7,252 e 7,548 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,08 $/az. su un fatturato di 6,86 mld $.

Jensen Huang, fondatore e CEO di NVIDIA, ha affermato: "Il terzo trimestre è stato eccezionale, con ricavi record. La domanda di NVIDIA AI (Intelligenza Artificale) è in aumento, guidata dall'iperscala e dal cloud scale-out ampliando l'adozione da parte di oltre 25.000 aziende. NVIDIA RTX ha reinventato la computer grafica con ray tracing e AI ed è l'aggiornamento ideale per il grande mercato in crescita di giocatori e creatori, così come designer e professionisti che costruiscono workstation domestiche."

ROSS STORES – 2,36%. La società che gestisce due catene di negozi di abbigliamento ed accessori per la casa a prezzi scontati negli Stati Uniti, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 1,03 $/az. su un fatturato di 4,60 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,78 $/az. su un fatturato pari a 4,33 mld $. I ricavi sono cresciuti del 21,8% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2021 tra 0,83 e 0,93 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,01 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2021 tra 4,65 e 4,75 $/az. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 4,51 $/az.

Barbara Rentler, A.D. della società, ha commentato: "Le vendite e la redditività del terzo trimestre hanno superato in modo significativo le nostre aspettative poiché i consumatori hanno continuato a rispondere favorevolmente al nostro ampio assortimento di prodotti. Abbiamo raggiunto questi risultati nonostante lo stimolo del governo in calo e l'incertezza relativa alla diffusione delle varianti COVID. Il margine operativo dell'11,4% è stato migliore del piano, anche se in calo rispetto al 2019 poiché la leva dei robusti guadagni di vendita è stata parzialmente compensata dai continui venti contrari derivanti dall'aumento dei costi di trasporto, salari e COVID”.

WORKDAY – 3,33%. La società è un fornitore di applicazioni aziendali basate su cloud per la gestione del capitale umano, buste paga, gestione, monitoraggio dei tempi, approvvigionamento e gestione delle spese dei dipendenti, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2022 pari a 1,10 $/az. su un fatturato di 1,33 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,86 $/az. su un fatturato pari a 1,31 mld $. I ricavi sono aumentati del 20,0% su base annua. La società ha detto di aspettarsi un fatturato per l’intero anno fiscale 2022 tra 4,533 e 4,535 $ mld in netto aumento rispetto alla precedente previsione. L'attuale stima degli analisti per il 2022 sui ricavi è pari a 5,10 mld $.

Aneel Bhusri, co-fondatore, co-CEO e Presidente della società, ha affermato: "Abbiamo realizzato un altro trimestre forte mentre continuiamo ad espandere i mercati di riferimento attraverso il nostro portafoglio diversificato di prodotti e molteplici leve go-to-market, contribuendo a supportare la nostra crescita al quanto sostenuta. Continuo a rimanere ottimista riguardo alla grande opportunità che abbiamo di fronte, supportato dagli incredibili sforzi dei nostri dipendenti, dalla nostra incessante attenzione all'innovazione e dalla nostra crescente comunità di clienti. Insieme ad alcune delle più grandi organizzazioni del mondo stiamo realizzando progetti ed investimenti a lungo termine per il futuro".


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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.