A domanda rispondo: Etf/Etc fra delisting, commissioni occulte e altri problemi


Quattro lettori pongono quesiti su situazioni affrontate da loro ma che interessano certamente un’ampia platea di investitori. Tutti riguardano cloni quotati su Borsa Italiana.

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I nostri lettori hanno posto molte domande in relazione ad aspetti operativi su Etf/Etn/Etc. Abbiamo raccolto il tutto perché certamente di interesse comune.

La mia banca non mi compra gli Etc/Etn

Il problema è segnalato da vari abbonati di LombardReport in relazione alla decisione di acquistare questa categoria di replicanti, scelta ostacolata da intermediari anche di primo piano. Il perché è presto spiegato: gli Etc/Etn sono soggetti al rischio di solvibilità della società emittente. La loro struttura è infatti diversa da quella degli Etf, per i quali il pericolo non esiste. Di qui la scelta di alcune banche di evitarne l’acquisto da parte della clientela retail. Gli Etn (per esempio quelli valutari o sulle criptomoney), al pari degli Etc (commodities), non sono Oicr (fondi comuni ed Etf) ma titoli senza scadenza emessi da una società veicolo a fronte dell’investimento diretto nel sottostante o in contratti sul sottostante medesimo stipulati dall’emittente con operatori internazionali. Di qui la scelta prudenziale. Corretta o no? Non sta a noi deciderlo ma certamente segnaliamo come alcuni intermediari rifiutino l’acquisto da parte della clientela di Etc, per esempio sul mais o sull’alluminio, e altri invece non pongano problemi. Questo è davvero strano!

“Steepenig” e “flattening” non ci saranno più

In relazione all’articolo pubblicato domenica sugli Etf un lettore segnala che sul sito di Borsa Italiana nei celati messaggi riferiti ai delisting dei titoli è riportata l’avvertenza che quelli di Lyxor relativi allo “steepening” (accentuazione dell’inclinazione) e al “flattening” (appiattimento) delle curve dei rendimenti obbligazionari dei titoli di Stato riferiti all’area euro e dollari saranno sospesi il 20 maggio e liquidati il 26 dello stesso mese. Ringraziamo chi ci avverte per la notizia e segnaliamo come probabilmente, in presenza di trattative per la fusione fra Amundi e Lyxor quest’ultima abbia iniziato le pulizie di primavera, eliminando prodotti meno scambiati. C’è però da segnalare che già in passato alcuni Etf sono poi stati riproposti con strutture modificate. Noi ci auguriamo che ciò avvenga anche questa volta, poiché gli Etf sulle curve sono sempre stati utili per interpretare e cogliere gli andamenti del mercato obbligazionario.

Richiamato uno che rendeva bene

Situazione simile per l’Etf Lyxor Usd Short High Yield Monthly Hedged (LU1617164212), pure delistato. Un lettore se ne dispiace perché rendeva bene e chiede cosa fare: venderlo prima o attendere il delisting? Inoltre il dividendo 2021 si perderà? Innanzi tutto esprimiamo la nostra sorpresa per una scelta poco comprensibile, poiché l’Etf in passato scambiava molto. Il mercato è ora deciso ad anticipare l’operazione dell’emittente, visto che gli scambi sono aumentati da lunedì. Sembrerebbe quindi determinato a precorrere le scelte di Lyxor e in effetti spesso ciò accade in presenza di delisting, non fosse altro per portare a casa il relativo capitale e ricollocarlo subito su altri strumenti. In relazione alla cedola il problema non esiste, poiché essendo un Etf obbligazionario si verifica un progressivo accumulo del relativo importo con l’effetto stacco alla data prevista, quando il valore cala in rapporto all’ammontare di quanto corrisposto. Lo evidenzia bene il grafico, che mette in luce come l’effetto cedola concentrata (a luglio) sia sempre stato molto forte e come i minimi della primavera 2020 abbiano rappresentato un’ottima occasione soprattutto per chi oggi si trova ad affrontare il delisting. Da segnalare infine come il rendimento teorico in corso sia del 5,6%, valore calcolato però sull’importo pagato lo scorso anno (5,02 euro) e rapportato all’ultima quotazione di ieri. Quanto avrebbe pagato quest’anno? Non lo sapremo mai perché il delisting avverrà alla stessa data del 20 maggio prevista per gli Etf di cui abbiamo scritto sopra.

Ter e Kiid non ci sono!

Un lettore si lamenta per un problema da noi già segnalato in passato. Sul sito di Borsa Italiana (che proprio oggi è stato rinnovato nell’aspetto grafico!) nelle pagine relative agli Etc sulle materie prime i riferimenti su commissioni annue e Kiid rimandano al sito dell’emittente e più in particolare a documenti dove poi ci si perde in un’infinità di prospetti. Come è possibile che ciò avvenga? Questo è quanto capita per esempio (un caso fra i tanti) per il Wisdomtree Natural Gas 3x Daily Short (Isin IE00B76BRD76). Volendo conoscere il Ter appare una paginata generica, relativa anche a prodotti di altri emittenti. E poi si dice che è doverosa la trasparenza!