NASDAQ100 WEEKLY - Nuovi record per gli indici S&P500 e NASDAQ100, al palo il DOW JONES !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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Anche il mese di Settembre ha il suo record storico sull'S&P 500 a 4545.85 !

Giovedì sera la chiusura ha superato il precedente record del 31 Agosto e con questo mese appena trascorso l'S&P 500 ha inanellato 7 mesi positivi di seguito. Non è un record in quanto negli anni 50 (!!!) la serie è stata attiva per 11 mesi e per ben 3 volte. Anche l’indice NASDAQ100 ad inizio settimana ha segnato un nuovo record trainato dai soliti grandi nomi del tech USA, i cosiddetti titoli dell’indice “FAANG”. Il rialzo procede con costanza e senza strappi ed appena si accenna ad uno storno, il “buy on dip” riporta le cose in equilibrio, gli indici fanno una fatica tremenda a scendere ed il calo, mai superiore a frazioni di punto, viene rapidamente recuperato il che lascia ben intendere la forza della pressione ribassista. Il moderato flusso di vendite può tranquillamente essere attribuito a prese di beneficio o, come nei giorni appena trascorsi, ad un ribilanciamento di fine mese.

Tutto ciò con l’uscita di notizie non proprio rassicuranti, come l’aumento di casi COVID a variante Delta, il “tapering” da parte della FED entro fine anno ed i deludenti dati macro sul numero dei nuovi occupati nel settore pubblico e privato. Si potrebbe obiettare che in tempi più recenti, con i rendimenti che hanno preso a salire ed il Dollaro che non ha ceduto quanto il flop sui payrolls avrebbe lasciato intendere, Wall Street sarebbe stata pronta a partire in quarta al rialzo anziché consolidare debolmente.

Peraltro, Sentimentrader.com osserva che, statisticamente, entriamo nel periodo con stagionalità peggiore dell'anno. Per cui se dobbiamo collocare un incidente di percorso, prima della chiusura positiva che la statistica ci indica, le prossime settimane sembrano il posto ideale.

Come detto la creazione di posti di lavoro in agosto è stata un’enorme delusione, con l’economia che ha aggiunto solo 235.000 posizioni, secondo quanto riferito venerdì dal Dipartimento del Lavoro. Gli economisti intervistati da Dow Jones erano alla ricerca di 720.000 nuove assunzioni, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,2% dal 5,4%, in linea con le stime.

Nello specifico, il blitz di assunzioni in bar, ristoranti e hotel si è interrotto bruscamente ad agosto poiché più casi di Covid-19 a variante Delta e una scarsità di lavoratori disponibili hanno impedito ai datori di lavoro di aumentare le buste paga.

L’ampio settore del tempo libero e dell’ospitalità, che include ristoranti e alloggi, ha aggiunto una rete di zero posti di lavoro il mese scorso. Questo è un notevole arresto per un settore che era balzato di una media di 350.000 al mese nei sei mesi precedenti.

Uno sguardo più attento all’interno del settore mostra una perdita di 42.000 posti di lavoro nei servizi di ristorazione e nei bar, compensata da un guadagno di 36.000 posti di lavoro nelle arti, nell’intrattenimento e nel tempo libero.

Il commercio al dettaglio, che ha perso posti di lavoro per diversi anni, ha perso 28.500 posizioni ad agosto. I negozi di alimenti e bevande, nonché i negozi di materiale da costruzione e di forniture per il giardino, hanno registrato una perdita netta di posti di lavoro rispettivamente di 23.200 e 13.000.

I negozi di edilizia e giardinaggio probabilmente hanno visto diminuire i salari prima dei mesi più freddi e un rallentamento dei progetti domestici dell’era Covid.

Al rialzo, i produttori hanno avuto un mese decente con 37.000 nuovi posti di lavoro in mezzo a forti assunzioni presso produttori di attrezzature per il trasporto. Le fabbriche che producono automobili e componenti per auto hanno visto alcuni dei numeri più forti del settore, in aumento di 24.100.

I trasporti e l’immagazzinamento sono risultati i migliori ad agosto con un guadagno di 53.200 dipendenti netti. Il Dipartimento del Lavoro ha affermato che i magazzini e altre strutture di stoccaggio hanno aggiunto 20.200 posti di lavoro mentre il trasporto aereo è avanzato di 11.400.

Il totale di agosto, il peggiore da gennaio, arriva con i timori accresciuti della pandemia e dell’impatto che l’aumento dei casi di Covid potrebbe avere su quella che è stata una ripresa per lo più robusta. Il debole rapporto potrebbe offuscare la politica della Federal Reserve, che sta valutando se ritirare parte del massiccio stimolo monetario che ha aggiunto all’inizio del 2020. In sostanza un report che indica che la normalizzazione del mercato del lavoro non solo ha scalato una marcia, ma segnala anche che non è questione di domanda, o quanto meno non solo. I settori che hanno aggiunto meno posti sono quelli che mostrano rialzi dei salari più forti, a indicare che forse il Covid frena più i lavoratori che non i datori di lavoro.

Il quadro generale è quello di un mercato del lavoro più tirato di quello che la disoccupazione (che comunque è scesa) indica. Non a caso, il numero di offerte di lavoro supera quello dei disoccupati di 1.7 milioni come massimo storico, come mostra questo grafico di Compound.

E questo lascia intendere che la normalizzazione non dipende tanto dallo stimolo della domanda, quanto dal facilitare il ritorno dei lavoratori nel mercato.

Corollario di questo contesto è che il “tapering” nel corso del quarto trimestre deve essere confermato, per evitare che le pressioni inflazionistiche che già si notano, sfuggano completamente al controllo, anche se la situazione attuale sembra rendere improbabile un annuncio di “tapering” nella riunione del FOMC del 22 Settembre.

Passiamo ora a dare uno sguardo ai rendimenti USA. La settimana è passata abbastanza tranquillamente in un range tra 1,28% ed 1,31% e solo dopo l’uscita dei dati sui payrolls il rendimento si è portato a 1,326% chiudendo, de facto, la settimana su tale livello.

Mentre rispetto alla scorsa settimana si abbassa il tasso di breakeven inflation (tasso di inflazione implicito nelle quotazioni di un titolo indicizzato che permette al rendimento a scadenza del titolo di uguagliare quella di un bond a cedola fissa di analoga vita residua), che dal 2,39% di due venerdì fa si è riportato al 2,34% nello scorso venerdì (v. grafici):

Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Anche ad inizio della settimana appena trascorsa, l’indice tech fa segnare un nuovo record a 15696.42 grazie agli acquisti sui titoli del cosiddetto indice “FAANG”. Quindi, dopo il raggiungimento ed il superamento dell’area 15500 l’obiettivo primario, pubblicato in queste colonne da diverse settimane posto in area 15900, è veramente ad un passo. Il rialzo in atto senza dannosi strappi mantiene il livello di RSI a ridosso della zona di ipercomprato a 70. Fatto certo l’attacco alla prossima resistenza, poi una fase correttiva è possibile che avvenga fino in area 15150, molto più difficile che si arrivi a testare l’area 14750 (ritracciamento del 27,2% della gamba rialzista d-e). La settimana si è chiusa a 15652.86 con un guadagno del + 1,42% che porta l’indice ad un guadagno del + 21,45% da inizio anno 2021.

Proseguono i records per l’indice S&P500 che in settimana ne ha fatti registrare ben due con livello più alto a 4545.85. Inutile riportare le altre sequenze di sedute positive o mesi di continuo rialzo, bisognerebbe andare indietro di decenni e decenni, quindi molto meglio attenersi alla realtà che dice come il rialzo stia avvenendo in modo costante ma senza sussulti che facciamo alzare inopinatamente il livello di RSI in zona di ipercomprato. A dispetto delle notizie sull’aumento dei contagi e del prossimo “tapering” il rialzo è sano e durerà almeno fino a fine anno, ovviamente con le dovute pause che potranno manifestarsi con pullback più o meno ampi, ma difficilmente con correzioni profonde. Quindi passando ai numeri, il prossimo target è previsto in area 4635 anche se, al momento, appare un target molto ambizioso se prima non avviene una fase di consolidamento con pullback prima in area 4475, poi in area 4440, difficilmente si andrà a testare l’area 4370. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4535.43, con un guadagno del + 0,58%, il che porta ad una performance del + 20,75% da inizio 2021.

Sempre al palo l’indice DOW JONES rispetto agli altri due maggiori indici statunitensi che, oltre a non far registrare nuovi massimi storici, riesce addirittura a chiudere la settimana di contrattazioni con il segno negativo. Graficamente la lateralizzazione è ben evidente e i prezzi si stanno portando sempre più verso la mediana del canale rialzista. L’RSI a 54 denota poca forza relativa ed anche il momentum a 14 gg. sotto lo zero (non presente nel grafico) denota scarso appeal nei confronti dei titoli facenti parte dell’indice. Aspettiamo di vedere da quale parte i prezzi di questo laterale si dirigeranno, la sensazione è quella di un primo test in area 34750, quindi nuovamente in area 34250/200 (ritracciamento del 27,2% della gamba rialzista d-e). In caso contrario il primo scoglio è il superamento del precedente massimo storico in area 35600 anche se la prima vera resistenza la troviamo in area 36400. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 35369.09 con una perdita del - 0,24% il che riporta ad una performance del + 15,56% da inizio anno 2021.

ORO INDEX 

Continua la positività sull’Oro anche nella settimana appena trascorsa, anche se di poco e grazie soprattutto alla giornata di venerdì e dopo l’uscita dei deludenti dati macro del rapporto del lavoro che ha spinto il dollar index anche sotto i 92, favorendo l’acquisto della commodity. I prezzi stanno tenendo bene la trendline rialzista anche se un vero attacco alla resistenza posta in area 1845/50 $/oz. non si è verificato. Attendiamo questa settimana per verificarne l’esito.

A cascata anche gli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio ne hanno beneficiato, con il Platino che cincischia sempre a ridosso dei 1020 $/oz. ma con i minimi che si sono allontanati dalla soglia rischiosa dei 956 $/oz; anche l’Argento, portatosi costantemente intorno ai 24 $/oz., con un colpo di coda chiude la settimana a 24,80$/oz. dopo aver sfiorato in intraday i 25 $/oz. valore che non si vedeva da un mese. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1833.7 $/oz. facendo registrare un guadagno del + 0,78% che porta il deficit da inizio anno al – 3,24%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1826.10 $/oz. con un guadagno del + 0,53%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2021:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

Strada ancora in salita per il pacchetto da 3,5 trilioni di dollari proposto dai democratici per investire su politiche climatiche e programmi sociali. La presa di posizione del senatore democratico Joe Manchin che, non convinto dall’importo del pacchetto, giovedì scorso ha chiesto ai leader di partito una “pausa”, rischiando di mettere “tra due fuochi” i sostenitori della legge di spesa. Perché se da una parte ci sono i dubbi del senatore Manchin, dall’altra ci sono i progressisti alla Camera che invece vorrebbero aumentare la spesa. E se il voto di Manchin al Senato risulta fondamentale per il passaggio della legislazione, anche alla Camera i dem non possono perdere più di tre voti dei rappresentanti democratici.

Ma torniamo alla posizione di Manchin. Il senatore del West Viriginia lo scorso mese aveva votato per approvare una risoluzione di bilancio da 3,5 trilioni di dollari, primo passo nel processo di riconciliazione che permette ai dem di portare avanti il disegno di legge senza voti repubblicani. Tuttavia Manchin e la senatrice Kyrsten Sinema hanno segnalato che si opporrebbero al disegno di legge finale in caso di una mancata riduzione del suo costo. Giovedì scorso sul Wall Street Journal il senatore Manchin ha esposto la sua posizione: “Io, personalmente, non sosterrò un disegno di legge da 3,5 trilioni di dollari, o vicino a questo livello di spesa aggiuntiva, senza maggiore chiarezza riguardo il perché il Congresso scelga di ignorare i gravi effetti che inflazione e debito hanno sui programmi di governo esistenti”. Quella di Manchin però non è una bocciatura totale nei confronti del disegno di legge, il senatore infatti non ha escluso il proprio appoggio ad un pacchetto con cifre più contenute.

Il senatore indipendente e presidente della Commissione Bilancio del Senato, Bernie Sanders, ha definito il piano volto a contrastare i cambiamenti climatici e ad espandere la rete di sicurezza sociale “più importante” del disegno di legge infrastrutturale e su Twitter ha scritto: “Nessun disegno di legge sulle infrastrutture senza il disegno di legge di riconciliazione da 3,5 trilioni di dollari”.

Giovedì scorso dopo i disagi dovuti alla pioggia verificatisi a New York City, il leader democratico al Senato, Chuck Schumer, ha sottolineato l’importanza di approvare il pacchetto sulle infrastrutture ed il clima: “Guai a noi se non facciamo qualcosa rapidamente, sia nella costruzione di infrastrutture resistenti che nel passaggio all’energia pulita, che sia nelle case, nell’elettricità, nel trasporto, per fermare il riscaldamento globale o almeno ridurre i suoi terribili effetti su questo paese”.

Dopo l’uscita di Manchin, venerdì scorso il presidente Joe Biden ha rilasciato dichiarazioni volte a spingere i due pacchetti, quello sulle infrastrutture e quello da 3,5 trilioni di dollari. Le parole del presidente statunitense sono arrivate anche dopo i deludenti numeri rilasciati dal Labor Department, che parlano di soli 235 mila nuovi posti di lavoro in agosto; molto al di sotto degli oltre 700 mila attesi dagli economisti. Biden ha attribuito i numeri negativi all’alta contagiosità della variante Delta ed alla riluttanza di molti americani a vaccinarsi contro il Covid. Biden ha detto che gli Stati Uniti potrebbero migliorare la loro economia tenendo a freno il virus ed approvando i suoi due piani economici. Biden ha detto: “Il nostro paese ha bisogno di questi investimenti. Non sto chiedendo nient’altro che iniettare un po’ di equità nel sistema”. Il presidente americano ha anche sottolineato che non vede gli investimenti come uno “stimolo a breve termine” mentre il paese si riprende dalle conseguenze della pandemia, ma ha detto che le proposte sono progettate per creare “prosperità a lungo termine”. Per quanto riguarda le modalità di pagamento del pacchetto da 3,5 trilioni di dollari, venerdì scorso Biden ha inquadrato gli aumenti di tasse sui ricchi e le aziende come un modo per creare un’economia più equa; ha anche ribadito il suo impegno a non alzare le tasse a chi guadagna meno di 400 mila dollari. Biden ha detto: “A quelle grandi aziende che non vogliono che cambino le cose, il mio messaggio è questo: è il momento che le famiglie lavoratrici, la gente che ha costruito questo paese, abbiano una riduzione delle tasse”.

A rendere ancora più difficoltosa la strada verso l’approvazione del pacchetto da 3,5 trilioni di dollari potrebbe essere l’azione messa in campo da lobby, come spiegato in un articolo di Bloomberg. L’opposizione al disegno di legge da 3,5 trilioni di dollari sembra coinvolgere produttori di farmaci, grandi banche, titani della tecnologia, grandi rivenditori e giganti del petrolio e del gas. Bloomberg scrive che le principali organizzazioni di Washington che rappresentano queste ed altre industrie nelle ultime settimane hanno iniziato ad elaborare strategie dietro le quinte volte a contrastare elementi chiave della proposta dei dem di revisione ai programmi federali di assistenza sanitaria, istruzione e rete di sicurezza.

Tra queste organizzazioni figura la Camera di Commercio degli Stati Uniti. Contrario al pacchetto anche la Business Roundtable e l’industria farmaceutica, che ha avviato una propria campagna per combattere le proposte democratiche sui prezzi dei farmaci, un'altra potenziale fonte di entrate nel disegno di legge.

La portavoce della Business Roundtable, Jessica Boulanger ha detto che è impegnata in "una campagna significativa e multiforme" per fermare gli aumenti delle tasse e che "continuerà a intensificare i loro sforzi nelle prossime settimane". Un portavoce di PhRMA, Brian Newell, invece, ha dichiarato che il gruppo sostiene le riforme generali dei prezzi, ma non le idee che i Democratici stanno perseguendo: "L'industria è disposta a mettersi al tavolo e fare la sua giusta parte per aiutare a fornire un vero sollievo ai pazienti in farmacia, non promesse vuote che faranno più male che bene".

Anche la proposta di Biden di aumentare il tasso aziendale dal 21% al 28% ed una serie di ulteriori modifiche mirate ai profitti guadagnati all'estero ha provocato la reazione di aziende. L’elenco dei contrari include le aziende facenti parte della RATE Coalition (Reforming America's Taxes Equitably Coalition) tra le quali, AT&T, CVS Health, FedEx, Lockheed Martin, la National Retail Federation, Toyota, Verizon, ecc.

Passiamo ora al piano da 65 miliardi di dollari per fronteggiare le prossime minacce biologiche, esposto venerdì scorso dall’amministrazione Biden. Il piano richiede miliardi di dollari di investimento nel prossimo decennio per migliorare vaccini, terapie, infrastrutture della sanità pubblica, le capacità di monitoraggio in tempo reale della nazione e per aggiornare i dispositivi di protezione individuale che potrebbero essere usati contro un’ampia gamma di agenti patogeni. Funzionari hanno spiegato che il piano dell’amministrazione Biden è stato organizzato in cinque “pilastri”, ognuno dei quali affronta diverse parti del sistema sanitario pubblico.

“Abbiamo bisogno di capacità migliori perché c’è una ragionevole probabilità che un’altra grave pandemia, che potrebbe essere peggiore del Covid-19, possa verificarsi presto, forse persino entro il prossimo decennio”, ha dichiarato Eric Lander, consulente scientifico del presidente Biden e direttore dell’Office of Science and Technology. Secondo i funzionari la richiesta dell’amministrazione di investire 65 miliardi di dollari è “modesta” se si considera che l’attuale pandemia è costata agli USA circa 16 trilioni di dollari di perdita di produzione economica. “Se grandi pandemie simili al Covid-19, che costano agli USA circa 16 trilioni di dollari, si verificassero ogni 20 anni, l’impatto economico annualizzato sugli Stati Uniti sarebbe di 800 miliardi di dollari all’anno. Anche per pandemie un po’ più lievi, il costo annualizzato probabilmente supererebbe i 500 miliardi di dollari”, hanno scritto i funzionari nel documento. Secondo il documento l’investimento più importante proposto dall’amministrazione riguarda lo sviluppo dei vaccini. Gli USA spenderebbero un totale di 24,2 miliardi di dollari per sviluppare e testare nuovi vaccini per una serie di virus e per apportare miglioramenti alla distribuzione e produzione dei vaccini. Il piano chiede anche una spesa di 11,8 miliardi di dollari in terapie, che permetterebbe a scienziati e produttori di farmaci statunitensi di sviluppare nuovi antivirali ed altri farmaci e di garantire una capacità di produzione su larga scala per trattamenti con anticorpi monoclonali.

Cambiando completamente tema, giovedì scorso il presidente Biden ha criticato aspramente i giudici della Corte Suprema che hanno respinto un tentativo dei sostenitori dei diritti all’aborto di fermare l’entrata in vigore della legge restrittiva sull’aborto del Texas. Il presidente americano ha anche ordinato ai funzionari legali e politici della Casa Bianca di rispondere alla decisione della Corte esaminando i modi in cui le agenzie federali possono “garantire che le donne in Texas abbiano accesso ad aborti sicuri e legali come protetto dalla Roe vs. Wade (storica sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti sul tema aborto, ndr)”. Biden ha definito la sentenza “un attacco senza precedenti ai diritti costituzionali di una donna secondo la Roe vs. Wade, che è stata la legge del paese per quasi 50 anni”. Criticando la legge del Texas, Biden ha aggiunto: “Questa legge è così estrema che non permette nemmeno eccezioni in caso di stupro o incesto”.

Anche la speaker della Camera, Nancy Pelosi, si è pronunciata sulla questione promettendo che la sua camera porterà il Women's Health Protection Act "a sancire in legge l'assistenza sanitaria riproduttiva per tutte le donne in America" quando il Congresso tornerà dalla pausa. Il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland ha detto che il Dipartimento della Giustizia sta anche “valutando tutte le opzioni per proteggere i diritti costituzionali delle donne, incluso l’accesso all’aborto”.

I cinque conservatori dell’alta corte hanno scritto che il loro ordine “non è basato su alcuna conclusione sulla costituzionalità della legge del Texas”, piuttosto hanno deliberato che i firmatari, un gruppo di abortisti e sostenitori del diritto all’aborto, non hanno soddisfatto il loro onere su questioni procedurali chiave nel caso.

USA – CINA

Le autorità cinesi stanno pianificando di limitare il modo in cui le aziende usano algoritmi per vendere prodotti a consumatori. Venerdì il regolatore della “cybersecurity” ha rilasciato un ampio progetto di regolamento per l’uso di questi cosiddetti algoritmi di suggerimento.  Queste nuove regole potrebbero creare conflittualità tra i giganti tecnologici cinesi e Pechino. Secondo gli analisti poi, il modello applicato in CINA sarà guardato con interesse anche da altri paesi.

Secondo la bozza di regolamentazione, le aziende non possono configurare algoritmi che spingono gli utenti a dipendenza o a spendere grosse quantità di denaro; i fornitori di servizi devono informare gli utenti chiaramente sui servizi di consiglio algoritmico che forniscono; gli utenti devono avere un modo per disattivare il servizio di consiglio algoritmico; quando gli algoritmi sono usati per vendere beni o fornire servizi ai consumatori, l’azienda dietro ad essi non deve usare l’algoritmo per attuare un’ “irragionevole” differenziazione in termini di prezzo o condizioni commerciali; qualsiasi violazione delle regole potrebbe comportare alle aziende sanzioni tra 5,000 yuan e 30,000 yuan.

Kendra Schaefer, partner di Pechino della società di consulenza Trivium China, ha detto: “Le aziende tecnologiche all’estero vedranno come le aziende tech cinesi fanno o non fanno profitto considerate queste restrizioni sugli algoritmi. Se cambiano modelli di business, se riescono ad avere successo nonostante la regolamentazione sui processi algoritmici, ci sono poche scuse per i governi esteri per non fare lo stesso”. “Se falliscono e non sono così redditizi e gli azionisti sono delusi, allora anche questo è male”. “Questo rafforza l’argomento che non è possibile implementare la regolamentazione algoritmica senza effetti dannosi per l’innovazione”.

Intanto Alibaba investirà 100 miliardi di yuan (15,5 miliardi di dollari) nei prossimi anni in iniziative di “prosperità comune”, andando ad aggiungersi ad un gruppo di giganti tech che sostengono economicamente l’obiettivo del presidente Xi Jinping di diffondere ricchezza. Nello specifico, Alibaba finanzierà dieci iniziative, inclusa l’innovazione tecnologica, lo sviluppo economico, la creazione di lavoro di alta qualità ed il sostegno a gruppi vulnerabili.

Daniel Zhang, CEO di Alibaba, ha detto: “Alibaba è un beneficiario del forte progresso sociale ed economico in CINA negli ultimi 22 anni. Crediamo fermamente che se la società e l’economia stanno andando bene, allora Alibaba andrà bene”. “Siamo desiderosi di fare la nostra parte per sostenere la realizzazione della prosperità comune attraverso uno sviluppo di alta qualità”.

Lo scorso mese Tencent ha detto che avrebbe raddoppiato il denaro che stanzia per iniziative sociali a 100 miliardi di yuan. Anche il fondatore di Pinduoduo, Colin Huang, Wang Xing di Meituan e Lei Jun di Xiaomi hanno donato miliardi di dollari per cause sociali.

LA POLITICA DELLA FED

Secondo lo storico economico Niall Ferguson l’inflazione potrebbe ripetere la traiettoria di fine anni ’60, quella che ha gettato le basi per prezzi elevati sostenuti nel decennio successivo. Ferguson mette in discussione quanto sostenuto da diversi economisti e dalla Federal Reserve, ovvero che il recente picco di inflazione sarà “transitorio”.

“Quanto tempo è transitorio? A che punto le attese cambiano sostanzialmente, specialmente se la Federal Reserve sta dicendo alle persone: “Abbiamo cambiato il nostro regime di target per l’inflazione e non ci importa se l’inflazione va sopra il target per un po' ?”, si chiede Ferguson. “La mia sensazione è che non ci stiamo dirigendo verso gli anni ’70, ma potremmo ripetere la fine degli anni ’60, quando notoriamente il presidente della FED di allora, McChesney Martin, perse il controllo delle aspettative di inflazione”.

Ferguson pensa che l’alta inflazione degli anni ’70 ha avuto origine a fine anni ’60, aggiungendo che è troppo presto per concludere con fiducia che l’attuale rialzo sia transitorio. Secondo Ferguson la variante Delta potrebbe aver aiutato la FED raffreddando leggermente l’economia statunitense dopo una calda estate, ma altri fattori esterni potrebbero ancora entrare in gioco. “Le grandi inflazioni nella storia sono quasi sempre state associate alla guerra. La cosa che veramente disancorerebbe le attese di inflazione sarebbe se questa guerra fredda…tra USA e CINA sfociasse in una guerra calda, diciamo su Taiwan”, ha detto Ferguson, che ha supposto che alla luce del ritiro statunitense dall’Afghanistan, il presidente cinese potrebbe vedere l’emergente riluttanza degli USA riguardo il conflitto militare come un’opportunità per provare a prendere l’intero controllo di Taiwan. Questo forzerebbe gli USA ad una decisione, se entrare in un’altra guerra lontana o cedere il proprio dominio globale.

DATI MACROECONOMICI

Partiamo dal dato elaborato dal Conference Board sulla fiducia dei consumatori nell’attività economica. Dato che ad agosto ha visto una contrazione significativa, con il passaggio dai 125,1 punti di luglio (rivisti da 129,1 punti) a 113,8 punti. Il consensus prevedeva un calo solo a 124 punti. La causa è stata un crash delle expectations ai minimi da febbraio, e un buon calo delle present conditions, che comunque restano ancora abbastanza elevate.

Il Chicago PMI nel mese di agosto scende, anche più di quanto indicato dal consensus (fissato a 68 punti). Se a luglio il dato era a 73,4 punti, ad agosto è passato a 66,8 punti. Il dato è rilasciato dall’ISM-Chicago.

Lindice S&P/Case-Shiller, che misura i prezzi delle case in 20 principali città degli Stati Uniti, è aumentato dell’1,77% a giugno, portando il guadagno su base annua a uno sbalorditivo 19,1%. Questo è il più grande salto nella storia della serie che risale al 1987.

Calo per il dato sul PMI manifatturiero elaborato da Markit Economics, che dai 63,4 punti di luglio scende fino ai 61,1 di agosto (il dato preliminare era di 61,2 punti).

Il dato sul PMI manifatturiero elaborato da ISM che ha sorpreso in positivo trainato da una buona accelerazione dei nuovi ordini che fanno un bel balzo passando dai 64,9 punti di luglio ai 66,7 punti di agosto. Robustezza dell'attività a parte, si nota un calo delle difficoltà di approvvigionamento, con l'accelerazione dei prezzi meno marcata da 85,7 punti a 79,4 punti, i tempi di consegna che si allungano, ma meno, e le scorte che risalgono, mentre l’indice di occupazione manifatturiera perde punti passando da 52,9 a 49.

Nella settimana terminata il 28 agosto le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scesi da 354 mila (dato della settimana terminata il 21 agosto, rivisto da 353 mila) a 340 mila. Un numero così basso non lo si vedeva addirittura da marzo 2020. Il consensus era fissato a 345 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

La bilancia commerciale di beni e servizi (differenza in valore monetario tra importazioni ed esportazioni di beni e servizi di una nazione) per il mese di luglio segna un -70,1 miliardi, differenza inferiore a quella registrata a giugno (-73,2 miliardi, rivisto da -75,7 miliardi) ed inferiore anche al consensus di -71 miliardi. Il dato è rilasciato dal Bureau of Economic Analysis.

Gli ordini di fabbrica a luglio crescono dello 0,4%, rallentando rispetto al +1,5% di giugno, ma registrando comunque una crescita leggermente superiore a quella prevista dal consensus (+0,3%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il numero di nuovi occupati non è nemmeno un terzo del consenso, anche se la revisione ai numeri di luglio migliora un po' la situazione. Vale l pena di ricordare che probabilmente il consenso vero era almeno 100,000 più basso. Sorprendentemente ferme le assunzioni nel leisure e hospitality, il che lascia intendere un impatto del Covid. Passando ai numeri, nel settore non-agricolo pubblico ad agosto sono stati creati appena 235 mila nuovi posti di lavoro. Un dato che ha segnato un forte rallentamento rispetto a luglio (quando sono stati registrati oltre un milione di nuovi posti di lavoro) ed ha decisamente deluso il consensus, fissato a 750 mila. Nel settore non-agricolo privato ad agosto i nuovi posti di lavoro hanno toccato quota 243 mila; anche in questo caso è evidente la contrazione rispetto al mese precedente (che presenta un dato di 798 mila, rivisto da 703 mila). Sotto anche al consensus, fissato a 665 mila. I due dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di disoccupazione ad agosto, come da consensus, si attesta al 5,2% (dato più basso da marzo 2020 ad oggi), calando dal 5,4% di luglio. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Clamorosa l'accelerazione dei salari orari, saliti il doppio delle attese, al livello mensile di 0,6% e con un 4.3% anno su anno che non può non fare alzare qualche sopracciglio al FOMC, dove l'idea regnante è che l'inflazione è largamente temporanea. E' vero che può essere un effetto della mancata assunzione nelle categorie a salari più bassi (leisure, appunto e retail). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Infine i dati PMI del settore dei servizi. Il primo, elaborato da Markit Economics ad agosto perde 4,8 punti, passando dai 59,9 punti di luglio a 55,1; appena sotto il consensus fissato a 55,2.

Mentre quello elaborato da ISM, ad agosto va poco oltre il consensus di 61,5 punti attestandosi a quota 61,7; comunque in calo rispetto ai 64,1 punti di luglio. Nello specifico, i nuovi ordini sono passati dai 63,7 punti di luglio ai 63,2 di agosto, i prezzi dagli 82,3 punti di luglio sono scesi a 75,4 punti ed infine l’indice di occupazione nel settore dei servizi scende leggermente dai 53,8 punti di luglio ai 53,7 di agosto.

PORTAFOGLI AZIONARI

Solo un eseguito nel Portafoglio Storico questa settimana e ci riferiamo al titolo italiano CAMPARI che con la strategia “SwingItalia” porta a casa un bel + 4,70% in 12 gg.

Mentre nulla di nuovo nel Portafoglio “The Challenge” con criticità sui due titoli tedeschi legati ai viaggi e tempo libero, LUFTHANSA e TUI, e sul titolo cinese presente al NASDAQ, ALIBABA e l’ETF sull’indice Hang Seng Tech, ma come abbiamo scritto varie volte, sono situazioni contingenti in attesa della normalizzazione della situazione pandemica e della politica cinese. Discorso a parte merita ZOOM che, nonostante abbia riportato buoni risultati economici trimestrali e la situazione pandemica sia in rialzo in varie parti del mondo ad iniziare dagli USA, è stata sonoramente penalizzata dal mercato e per tale ragione abbiamo deciso di proporre l’acquisto di un secondo lotto. Infine i titoli inerenti il settore della Cannabis non preoccupano in quanto, prima o poi, spiccheranno il volo.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA E DI QUELLE PRECEDENTI NON ANCORA PUBBLICATE.

ANALOG DEVICES – 2,43%. La società è impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di un portafoglio di segnali analogici, segnali misti e digitali ad alte prestazioni, elaborazione di circuiti integrati utilizzati in tutti i tipi di apparecchiature elettroniche, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2021 pari a 1,72 $/az. su un fatturato di 1,76 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,62 $/az. su un fatturato pari a 1,71 mld $. I ricavi sono aumentati del 20,8% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2021 tra 1,22 e 1,44 $/az. su un fatturato tra 1,69 e 1,83 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,69 $/az. su un fatturato di 1,75 mld $.

Vincent Roche, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Analog ha registrato entrate e utili record per il secondo trimestre consecutivo con una continua espansione del margine lordo e operativo. Siamo cresciuti su tutti i mercati con i nostri segmenti Industrial e Automotive che ancora una volta hanno raggiunto record di vendite. Le solide prenotazioni in tutti i mercati, combinate con scorte snelle e aggiunte di capacità produttive, ci consentiranno di chiudere quest'anno con una nota positiva e continuare a crescere per tutto l'anno fiscale 2022. La ripresa economica continua ad offrire una domanda ancora di gran lunga superiore all'offerta, sottolineando l'importanza dei semiconduttori in tutti i settori. Continuiamo a operare in modo solido e non sono mai stato più fiducioso sul futuro del nostro franchising poiché le nostre soluzioni diventano più vitali nell'era digitale moderna. L’etica dell'innovazione, il profondo coinvolgimento dei clienti e l'allineamento con favorevoli fattori di crescita ci posizionano per offrire forti ritorni negli anni a venire".

APPLIED MATERIALS – 0,53%. La società che sviluppa, produce, commercializza e fornisce servizi di fabbricazione di apparecchiature per le industrie mondiali dei semiconduttori, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2021 pari a 1,90 $/az. su ricavi per 6,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,77 $/az. su ricavi per 5,94 mld $. Il fatturato è cresciuto del 41,0% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel quarto trimestre fiscale 2021 tra 1,87 e 2,01 $/az. su ricavi tra 6,08 e 6,58 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,81 $/az. su ricavi per 6,04 mld $.

Gary Dickerson, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Applied Materials ha fornito prestazioni record poiché le tendenze a lungo termine alimentate dalla trasformazione digitale dell'economia guidano una domanda forte e secolare di semiconduttori. Applied ha il portafoglio di tecnologie più ampio e più abilitante per accelerare le roadmap dei nostri clienti, mettendoci in un'ottima posizione per superare nuovamente i nostri record nel 2021 e negli anni a venire".

BROADCOM INV. %. La società è impegnata nella produzione di prodotti a semiconduttori come optoelettronica, componenti a radiofrequenza e microonde e circuiti integrati per applicazioni specifiche, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2021 pari a 6,96 $/az. su ricavi per 6,78 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 6,88 $/az. su ricavi per 6,76 mld $. Il fatturato è aumentato del 16,4% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il quarto trimestre fiscale 2021 ricavi pari a 7,35 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 7,23 mld $.

Hock Tan, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Broadcom ha realizzato ricavi record nel terzo trimestre, riflettendo la nostra leadership di prodotto e tecnologia in più mercati in una crescita secolare nel cloud, nell'infrastruttura 5G, nella banda larga e nel wireless. Il nostro modello di business continua a funzionare e prevediamo di aumentare le vendite anche nel quarto trimestre fiscale 2021. Il fatturato consolidato è cresciuto del 16% anno su anno a 6,8 mld $ e l'utile operativo è aumentato del 24% con un margine EBITDA rettificato al record del 61%. Abbiamo generato 3,4 mld di flusso netto di cassa o il 51% dei ricavi nel trimestre, e prevediamo che il flusso netto di cassa rimarrà forte anche nel quarto trimestre".

CISCO SYSTEMS + 0,68%.  La società che progetta, produce e vende prodotti e servizi di rete basati su protocollo Internet (IP) relativi alle comunicazioni ed all’industria della tecnologia dell'informazione (IT), ha riportato utili non GAAP nel quarto trimestre fiscale 2021 pari a 0,84 $/az. su ricavi per 13,10 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,82 $/az. su ricavi per 13,03 mld $. Il fatturato è cresciuto del 8,0% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel primo trimestre fiscale 2022 tra 0,79 e 0,81 $/az. su ricavi tra 12,82 e 13,06 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,81 $/az. su ricavi per 12,84 mld $. Inoltre per l’intero anno fiscale 2022 prevede utili tra 3,38 e 3,45 $/az. su ricavi per 52,31 e 52,76 mld $. La stima degli analisti è per utili pari a 3,40 $/az e ricavi per 51,91 mld $.

Chuck Robbins, Presidente e CEO di Cisco, ha affermato: “Continuiamo a vedere un grande slancio nella nostra attività poiché i clienti stanno cercando di modernizzare le loro organizzazioni per agilità e resilienza. La domanda per la tecnologia Cisco è forte, con le nostre prestazioni del quarto trimestre fiscale che segnano la più alta crescita degli ordini di prodotti in oltre un decennio. Con la potenza del nostro portafoglio, siamo ben posizionati per aiutare i nostri clienti ad accelerare la loro trasformazione digitale e prosperare in un mondo ibrido. Abbiamo ottenuto risultati eccezionali in termini di fatturato, reddito netto non GAAP, EPS non GAAP e flusso di cassa operativo record. La nostra performance riflette l'impatto dei nostri investimenti in opportunità di crescita elevate che si traducono nella forte crescita degli ordini nei nostri prodotti”.

DOCUSIGN + 3,09%.  La società vende firme elettroniche e altri prodotti e servizi di transazione basati su cloud, ha riportato utili nel secondo trimestre 2021 pari a 0,47 $/az. su un fatturato di 511,80 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,40 $/az. su un fatturato pari a 487,5 mln $. Il fatturato è cresciuto del 49,6% su base annua. La società ha detto che prevede ricavi nel terzo trimestre 2021 tra 526,0 e 532,0 mln $, e per tutto l’anno fiscale 2022 ricavi tra 2,078 e 2,088 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è rispettivamente pari a 520,62 mln $ nel trimestre e ricavi annui pari a 2,05 mld $.

NETEASE + %. La società che gestisce una comunità online interattiva in Cina ed è un importante fornitore di contenuti e servizi in lingua cinese attraverso i suoi giochi online, portale Internet, posta elettronica e servizi wireless a valore aggiunto, ha riportato utili nel secondo trimestre 2021 pari a 0,98 $/az. su un fatturato di 3,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,10 $/az. su un fatturato pari a 3,20 mld $. I ricavi sono aumentati del 13,0% su base annua.

William Ding, CEO e Direttore di NetEase, ha affermato: “Le nostre attività hanno continuato a prosperare nel secondo trimestre generando un fatturato netto totale di 20,5 miliardi di RMB, in crescita del 12,9% anno su anno. I nostri giochi già presenti sui mercati sono cresciuti costantemente nonostante una base elevata lo scorso anno e siamo entusiasti della nostra solida gamma di nuovi titoli basati su un elenco di giochi leader. Abbiamo dato il via al nostro programma di presentazione dei nuovi giochi per la seconda metà dell'anno con diversi avvincenti successi come Naraka: Bladepoint, che hanno riscosso grande interesse da parte degli appassionati giocatori di tutto il mondo. Con il piano confermato di presentare il gioco Harry Potter: Magic Awakened il 9 settembre, siamo ansiosi di introdurre altri titoli sorprendenti entro la fine dell'anno”.

OKTA + 3,06%. La società utilizza un software basato su cloud per gestire i diritti di accesso digitale delle aziende, semplificando il lavoro per i dipendenti e aiutando i datori di lavoro a tenere traccia di chi è chi sulle loro reti. Con oltre 6.500 integrazioni predefinite per applicazioni e provider di infrastrutture, i clienti possono utilizzare in modo semplice e sicuro le migliori tecnologie per la propria attività. Ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2021 pari a 0,11 $/az. su un fatturato di 316,0 mln $. La stima degli analisti per una perdita pari a 0,35 $/az. su un fatturato pari a 296,52 mln $. I ricavi sono aumentati del 57,4% su base annua. La società ha detto che prevede una perdita nel terzo trimestre 2021 tra 0,25 e 0,24 $/az. per un fatturato tra 325,0 e 327,0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per una perdita di 0,34 $/az. per un fatturato di 322,96 mln $. Infine la società ha detto di aspettarsi una perdita per l’intero anno fiscale 2022 tra 0,77 e 0,74 $/az. su un fatturato tra 1,243 e 1,25 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2022 è per una perdita di 1,11 $/az. per ricavi è pari a 1,22 mld $.

Todd McKinnon, A.D. e co-fondatore di Okta, ha affermato: "Nel nostro primo trimestre come società combinata con la società Auth0, abbiamo avuto un inizio fantastico. L'esecuzione è rimasta forte con una forte domanda per la forza lavoro di Okta e le soluzioni di identità dei clienti, nonché le soluzioni di identità incentrate sugli sviluppatori di Auth0. Mentre le organizzazioni proseguono nel loro viaggio per migliorare l'esperienza digitale dei loro clienti, adottando ambienti di sicurezza zero-trust e implementando più cloud applicazioni, molti clienti continuano a rivolgersi a Okta per fornire una gamma senza pari di moderne soluzioni di identità per affrontare queste sfide".

ROSS STORES – 2,95%. La società che gestisce due catene di negozi di abbigliamento ed accessori per la casa a prezzi scontati negli Stati Uniti, ha riportato utili nel secondo trimestre 2021 pari a 1,39 $/az. su un fatturato di 4,80 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,94 $/az. su un fatturato pari a 4,48 mld $. I ricavi sono cresciuti del 79,0% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2021 tra 0,61 e 0,69 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,93 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2021 tra 4,20 e 4,38 $/az. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 4,35 $/az.

Barbara Rentler, A.D. della società, ha commentato: "Siamo lieti che sia le vendite che gli utili del secondo trimestre 2021 abbiano sostanzialmente superato le nostre aspettative. Le vendite hanno beneficiato della risposta positiva dei clienti al nostro ampio assortimento di prodotti. Inoltre, i risultati sono stati sostenuti da una serie di di fattori esterni, tra cui lo stimolo del governo in corso, l'aumento dei tassi di vaccinazione e la diminuzione delle restrizioni COVID. Il margine operativo rispetto al 2019 è migliorato al 14,1% poiché la leva dei robusti guadagni delle vendite è stata parzialmente compensata dalle pressioni sulle spese previste dall'aumento del trasporto merci, dei salari e dai relativi costi della sicurezza COVID”.

SYNOPSYS + 1,46%. La società produce software di automazione della progettazione elettronica per l'industria dei semiconduttori, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2021 pari a 1,81 $/az. o 0,37 $/az. su un fatturato di 1,06 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,78 $/az. su un fatturato pari a 1,03 mld $. I ricavi sono cresciuti del 9,6% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2021 tra 1,75 e 1,80 $/az. su un fatturato tra 1,138 e 1,168 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,49 $/az. su un fatturato di 1,04 mld $.

Il co-CEO della società, Aart de Geus, ha affermato: "Synopsys ha prodotto risultati eccellenti nel terzo trimestre 2021, inclusi ricavi ed utili record e stiamo sostanzialmente aumentando i nostri obiettivi fiscali per il 2021. Negli ultimi 12 mesi, abbiamo superato l'importante traguardo che abbiamo fissato alcuni anni fa: 4 miliardi $ di ricavi e il 30% di margine operativo non GAAP. Mercati vivaci, innovazioni tecnologiche senza precedenti e un forte lavoro ci posizionano per continuare ad aumentare il valore per gli azionisti in futuro. Guardando al prossimo anno e oltre, puntiamo a superare i 5 mld. di dollari di ricavi entro il 2023, con una crescita annuale dei ricavi a due cifre ed una continua espansione dei margini".

ZOOM VIDEO – 12,47%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel secondo trimestre 2021 pari a 1,36 $/az. su un fatturato di 1,02 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,16 $/az. su un fatturato pari a 990,96 mln $. I ricavi sono aumentati del 54,0% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2021 tra 1,07 e 1,08 $/az. su un fatturato di 1,02 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,09 $/az. su un fatturato di 1,01 mld $. La società ha inoltre dichiarato di aspettarsi utili per tutto l’anno fiscale 2022 tra 4,75 e 4,79 $/az. su ricavi tra 4,01 e 4,02 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,67 $/az. su ricavi per 4,01 mld $.

Eric Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha affermato: “Alla fine del secondo trimestre 2021, Zoom aveva 2.278 clienti che hanno contribuito per oltre 100.000 $ ciascuno negli ultimi 12 mesi di fatturato, in crescita di circa il 131% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno fiscale e di circa 504.900 clienti con più di 10 dipendenti, in crescita di circa il 36% rispetto allo stesso trimestre dell’ultimo anno fiscale. Nel secondo trimestre abbiamo raggiunto il nostro primo trimestre di fatturato da un miliardo di dollari, offrendo allo stesso tempo una forte redditività e flusso netto di cassa. Il secondo trimestre ha anche segnato diverse pietre miliari nella nostra espansione oltre alla piattaforma UC. Abbiamo lanciato Zoom Apps, portando oltre 50 app direttamente nell'esperienza Zoom e Zoom Events, un servizio di eventi digitali all-in-one. Oggi siamo un marchio globale che conta oltre mezzo milione di clienti con più di 10 dipendenti”.

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A cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.