Casse di Malox contro un ribasso che ormai è arrivato a conclusione


Casse di Malox, ecco cosa ci vuole a fare questo mestiere, dove anche l’umore spesso è condizionato dall’andamento dei mercati.

 

Il dubbio che ho maturato nel corso di 30 anni è che tanto non serve a niente: non serve a niente chiedersi della situazione economica, dell’andamento delle curve degli indici, dei grandi temi dell’economia, perché basta una bomba di troppo sul fronte del Don in Ucraina e crolla tutto.

 

Il cigno nero è sempre in agguato e arriva sempre e comunque da dove non te lo aspetti, altrimenti non sarebbe un cigno nero.

Ma procediamo con calma cercando di masticare il Malox e di essere tutto sommato freddi, per quanto possibile sia essere freddi per un essere umano.

Abbiamo scritto nei giorni scorsi che il quadro complessivo non è cambiato a livello macro, ci deve essere un aggiustamento dei tassi negli USA e in giro per il mondo perché non ha senso vedere il bund (obbligazione decennale tedesca) con rendimento negativo o vedere mutui immobiliari in Italia all’1% mentre l’inflazione è al 1.9%.

Poi si è inserita la crisi Ucraina con gli USA che ci spingono sopra bene ammodo.

Ieri l’”omino nero”, il mio consiliori anonimo, mi ha fatto un commento molto arguto che vi riporto:

“Vedi Emilio - mi ha detto l’omino nero – Putin non ha tutti i torti perché cosa è la Russia senza l’Ucraina ? Senza la Crimea che ti dà l’accesso al Mediterraneo con Sebastopoli ?

 

Con il tracciato del gasodotto ? E gli USA e la Nato si sono spinti fino a minacciare con la frontiera ucraina il cuore della Russia mentre i paesi baltici non perdono occasione per denunciare come pedine avanzate della Nato una aggressività russa che al momento almeno lungo quelle frontiere non è dato vedere.

 

Ma gli americani come sempre sono quelli del “win all”, loro vogliono vincere su due fronti. L’escalation delle relazioni con la Russia li farebbe vincere su due fronti: sul fronte europeo perché i russi sono i nostri principali fornitori di gas e l’esplosione dei prezzi del gas manderebbe in rovina l’industria europea e sul fronte russo stesso perché un conflitto Russia – Nato anche su scada ridotta non avrebbe possibilità di vedere vincitore Putin.

 

Quindi alla fine Putin si è cacciato in un vicolo cieco: si ritira e perde la faccia, fa avanti e fa vincere gli USA che con il shale oil sono gli unici che ne beneficerebbero perché alla fine gli europei sono per Putin i migliori clienti del suo gas naturale e gli americani andrebbero a nozze nel vederli litigare”.

Io ovviamente mi auguro che questo dotto parere dell’omino nero sia sbagliato e che l’escalation non sia la strada futura delle cose e mi limito ad un commento tecnico.

Come analista tecnico sono costretto a registrare ieri una seduta da fine del mondo che si è conclusa in maniera rialzista. Ieri mani sapienti hanno comprato alla brutta. Guardate la barra dell’SP5oo o del Nasdaq che dir si voglia, sono barre di rovesciamento della tendenza.

Un rovesciamento che è validato anche dal fatto di essere proprio a cavallo dell’ultimo swing low ovvero dell’ultimo minimo relativo su cui passa una trendline ormai toccata la bellezza di 5 volte.

Da stamattina in poi mi aspetto di vedere un rimbalzo molto forte, fronte ucraino permettendo. Aggiungo un particolare: l’obiettivo del ribasso è poco sotto il minimo di ieri perché se notate la proiezione della massima distanza sopra la trendline è ormai quasi pari all’estensione del ribasso.

 

Morale: siamo sul fondo del ribasso o perlomeno della prima gamba del ribasso. Se il fronte dell’est rimane quieto e non ci sarà niente di nuovo potremmo assistere ad una ripresa dei corsi azionari. L’aggiustamento dei tassi che cercavamo lo abbiamo avuto. D’ora in avanti peserà la crisi ucraina e questo è un altro paio di maniche.