Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci

Piano Bar di Virginio Frigieri                                                06/11/2022

Il punto:

I titoli tecnologici stano facendo da apripista al mercato ribassista. Il Nasdaq fu il primo a realizzare il Top a novembre dello scorso anno anticipando i massimi del DJIA e dell’S&P500 che arriveranno solo a gennaio. Ora gli indici Nasdaq hanno infilato 12 giorni consecutivi di rialzo dal 13 al 25 ottobre  anticipando nuovamente  il DIJA e l’ S&P500 che raggiungeranno i loro massimi solo il 28 Ottobre. La successione di massimi e minimi decrescenti dall’inizio dell’anno ad oggi definiscono un chiaro trend ribassista, mentre la struttura d’onda più recente dopo i massimi di ottobre indicano che la velocità della discesa sta per accelerare. Nonostante questo a Wall Street si dice che il mercato azionario può scrollarsi di dosso i deludenti risultati tecnologici perché molti analisti si aspettano che il naufragio tecnologico del 2022 sia “transitorio”… esattamente quello che la Lagarde pensava dell’inflazione… ma la storia mostra chiaramente che gli investitori, che sperano in un pivot della Fed che presto sarà costretta a fare marcia indietro per non deprimere eccessivamente l’economia riaccendendo così il vecchio mercato rialzista con l’ennesima iniezione di droga, resteranno delusi e di seguito proverò a spiegare perché questa supposizione oltre che pericolosa si rivelerà presto molto costosa per  i suoi sostenitori. Abbiamo spiegato in altre occasioni, quanto possano diventare pericolosi i trend che evolvono in vere e proprie manie: i meno giovani ricorderanno certamente la fine del secolo scorso, dove la parolina magica era “Internet” e bastava collocare un nuovo titolo in borsa che richiamasse poco o tanto il mondo internet o svolgesse attività più o meno connesse al mondo internet per vederne schizzare le quotazioni a valori stellari che avrebbero lasciato i piccoli risparmiatori col cerino in mano nel giro di pochi mesi (il bull market fece il top a marzo del 2000, distribuì con andamento laterale fino a dicembre e poi fu orzo…). Come dimenticare quando Tiscali capitalizzava in borsa più della Fiat? Come dimenticare tanti altri titolini collocati in borsa dalle banche già a prezzi stratosferici e irreali solamente perché legati o collegati al mondo Internet, salvo vendere il giorno dopo il collocamento tutte le quote in loro possesso scaricando la scimmia sulle pelle dei sottoscrittori.  Tutti film già visti… e fior di analisti che giustificavano queste quotazioni folli col fatto che un’azienda che opera in internet ha un parco potenziale di clienti molto maggiore di un’azienda che non è su internet… come dimenticare infine la contro risposta dell’ultra ottantenne Paul Samuelson un’autentica leggenda della Wall Street degli anni ’50-’60, primo ad ottenere il Nobel per l’economia nel 1970, il quale banalmente osservava: “io posso anche aprire un negozio su una strada centrale di New York dove ogni giorno passano davanti alle mie vetrine milioni di “potenziali clienti”, ma alla fine del mese quando vado a tirare le somme e fare i conti, non importa quanti saranno passati davanti alla mia vetrina, ma solo quante persone sono effettivamente entrate nel mio negozio ed hanno acquistato qualcosa”… Paul Samuelson se  n’è andato nel 2009 alla bella età di ’94 anni e fra i tanti suoi aforismi diventati famosi ne ricordo un altro in cui diceva: “la Borsa è quel luogo dove gli stupidi vengono separati dal loro denaro”.

Ma torniamo al presente e vediamo nell’ultimo anno cosa è successo sul comparto dei tecnologici partendo dalla famosa cinquina dei titoli FAANG, un acronimo per raggruppare Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google. Su questi titoli il sentiment del gregge era così positivo che su pacchetti di questi titoli sono stati costruiti molti strumenti di speculazione collocati poi sul mercato. Ancora a gennaio di quest’anno abbiamo assistito al collocamento del Leverage Share  5x Long US Tech 100 ETP (5QQQ) una replica giornaliera con leva a 5. Lo strumento ha fatto il picco nello stesso mese di gennaio e ad oggi è sceso del 95% da quel picco. Un'altra moda recente è quella di lanciare strumenti di investimento legati a società interessanti per un certo target di età. Così sul mercato statunitense c’è l’ETF Generation Z (i nati tra il 1996 e il 2010). Questo ETF ha fatto il suo massimo storico a dicembre del 2021 e da allora perde il 56%.  Ma torniamo ai FAANG. Dopo solo un anno di declino il 27 ottobre il Wall Street Journal riporta che i cinque titoli FAANG “sono sulla strada per accumulare le peggiori perdite simultanee di sempre, ben lontani dai massimi raggiunti nel 2021. Per la prima volta, tutti e cinque i titoli hanno registrato cali a due cifre nel 2022.” Ancora lo scorso Agosto gli analisti di Elliott Wave International osservavano a proposito dell’indice FAANG+ "Questi titoli tecnologici a grande capitalizzazione che hanno guidato la salita dei prezzi, probabilmente faranno lo stesso durante la discesa".

Andando nel dettaglio, Facebook ora conosciuta come Meta Platforms guida la classifica dei ribassi con un calo del 77% dal picco del 1° settembre 2021. Ricordiamo che Meta possiede i quattro maggiori siti web di social media e stando al Wall Steet Journal ha visto crollare i ricavi anno su anno negli ultimi 18 mesi scendendo da oltre il 45% nel primo trimestre del 2021 ad un -4% nel terzo trimestre di quest’anno.

Mentre il mercato negativo si aggrava, i social media sono in picchiata su tutti i fronti e sempre il Journal aggiunge che "la crescita della società madre di Snapchat, Snap Inc, è scesa di oltre 60 punti percentuali nello stesso periodo". Le azioni di Snap sono scese del 28% solo il 27 ottobre. Snap è esattamente quello che ha fatto il prezzo, dato che l'azienda ha annunciato un piano di licenziamento del 20% del suo personale, inviando "onde d'urto attraverso l'industria dei social media". A febbraio di quest'anno, il prezzo delle azioni di Twitter era già sceso del 61% rispetto al picco del febbraio 2021, ma quando Elon Musk ha accettato di acquistare l'azienda per 54,20 dollari per azione ad aprile, il titolo è schizzato in alto. Come ormai tutti sanno, Musk è l'uomo più famoso del mondo e, almeno sulla carta, è anche l’uomo più ricco del mondo. Ma l'aver pagato troppo per Twitter potrebbe rivelarsi un grave errore. Gestire un'impresa di social media in un ambiente ad alto grado di umore sociale negativo sarà ancora più difficile che arrivare su Marte, cosa che si rivelerà impossibile nel declino del Grande Superciclo in corso.

Da ultimo Google, la cui società madre è Alphabet, è anch'essa in crisi con il prezzo delle azioni che è sceso del 45% rispetto ai massimi del febbraio 2022. Secondo il New York Times, "uno dei business più radicati di Internet è stato colpito da un forte rallentamento della pubblicità online" nel terzo trimestre. L'utile netto di Alphabet è sceso del 27% e gli utili sono stati inferiori del 17,7% rispetto alle aspettative degli analisti. Google attribuisce l'inversione di tendenza ai "venti contrari dell'economia". Ancora maggiore è stato il calo dell'indice BlueStar Digital Advertising, che perde il 65% rispetto al picco raggiunto a febbraio del 2021.

Ora che la pubblicità digitale ha soppiantato quella sui media convenzionali, le inversioni di tendenza che si verificano in tutto il settore dei media digitali suggeriscono con forza che l'intera economia è in fase di arretramento o sta iniziando una forte fase di arretramento e un’analisi di Axios sull’industria dei media statunitensi scrive chiaramente che “sta arrivando un brutto inverno”. Ma una volta che l’umore sociale è cambiato un mercato ribassista è destinato a durare ben più di qualche mese freddo. La storia passata ci fornisce un esempio significativo al termine dell’onda I di Superciclo nel 1835. Giusto in quell’anno Samuel Morse inventò il telegrafo. A quell’epoca si trattava di una tecnologia altamente rivoluzionaria dal momento che accelerava la trasmissione di informazioni su lunghe distanze dalla velocità di un piccione viaggiatore o di un treno ad una velocità praticamente istantanea. Tuttavia l’onda II di superciclo che si protrarrà fino al 1842 non permetterà a Morse di attrarre capitali per sviluppare la sua invenzione. Solo nel 1846 (11 anni dopo) col ritorno di un trend rialzista, Morse riuscirà a sviluppare con successo l’utilizzo del telegrafo trasmettendo i prezzi delle azioni da New York a Filadelfia.

La Blockchain esiste già da 13 anni ma questa tecnologia non è ancora stata sfruttata intensivamente con successo e la sua stessa creazione attraverso il mining rimane l’unica applicazione sostanziale ad oggi. I così detti minatori di bitcoin non se la stanno passando benissimo in questi giorni. La Core Scientific (una società di mining di bitcoin rappresentativa del settore) ha visto le sue azioni dal picco di Novembre 2021 (un anno fa) perdere il 99% del suo valore e nonostante questo lo scorso mese di luglio la Core Scientific è riuscita a piazzare azioni ordinarie per 100 milioni di dollari. Il 19 ottobre Bloomberg riporta che, con il prosciugamento dei profitti, altre società di mining hanno seguito l’esempio. L’ottimismo quindi per le criptovalute è ancora in aumento e questo vale un po’ per tutta la tecnologia in generale. Come vedete si sta ripetendo la situazione di Dicembre 2000 da cui siamo partiti. Dal Dicembre 2000 a ottobre 2002 il Nasdaq perse un ulteriore 60%.  C’è da scommettere che questa volta vista l’implacabile impermeabilità degli investitori di fronte a così tanti fallimenti, porterà ad un mercato orso più lungo e duraturo.

Indici Americani

Dow Jones

Il Dow Jones Industrial ha completato l’onda 2 a 33.071,9 punti il 2 novembre mentre il massimo di chiusura si è avuto il 28 ottobre a 32.681,8 punti. Il minimo del 3 novembre a 31.727 punti è il minimo di onda (i) di [i] di 3 di (3). L’onda (ii) di [i] ha tracciato un zagzag meglio visibile su un grafico a 1 o 2 ore.

Appena l’onda 3 comincerà a delinearsi aumenteremo la nostra posizione short.

S&P500

Quadro tecnico sull’S&P500 decisamente similare al Dow Jones con l’onda 3 che inizia a suddividere. Da seguire

Nasdaq 100:

Sul Nasdaq si iniziano già a vedere i primi movimenti e aspettiamo solo la rottura di 10.484 per rientrare short coi due lotti che abbiamo chiuso poco tempo fa.

Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi

Gli investitori che sperano in un pivot della Fed per riaccendere il vecchio mercato rialzista resteranno delusi. Il rendimento del buono del Tesoro statunitense a 3 mesi è al livello più alto degli ultimi 15 anni, e fornisce un tasso annuo superiore alla maggior parte dei conti di risparmio e dei fondi del mercato monetario. I prezzi del trentennale americano dopo il minimo siglato il 24 ottobre ha messo a segno un 1-2 che potrebbe portare ad un recupero dei prezzi. Tuttavia va sottolineato che i prezzi delle obbligazioni non si sono ancora disaccoppiati dai prezzi delle azioni e con queste ultime che stanno dirigendo verso la parte più forte del loro declino questo suona come un presagio ribassista anche per i prezzi delle obbligazioni.

Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD

Il Dollaro con il calo del fine settimana ci sta dicendo che l’onda [4] non è ancora conclusa ma quella che mostro sul grafico è solo una delle possibili soluzioni e il modello potrebbe evolvere verso configurazioni correttive più complesse. Seguiamo l’evolevere del modello.

Metalli Preziosi

 

Oro:

La frenata del dollaro ha dato ossigeno un pò a tutto il comparto delle commodity ed anche i metalli preziosi ne hanno potuto beneficiare. Sulla struttura dell’oro permangono comunque dei dubbi avevamo contato  nove onde poi è subentrato un nuovo massimo e un nuovo minimo. Siamo a un triplo minimo e inversione al rialzo?. Non lo so… teniamo monitorata l’evoluzione e ne riparliamo appena la situazione sarà più chiara.

Platino:

Il Platino, posto che resti valido fino alla fine il modello a suo tempo impostato, dovrebbe iniziare a disegnare l’ultimo abc al ribasso che completerebbe la figura dell’ending diagonal. Restiamo alla finestra e vediamo dove va.

Silver:

L’argento è il metallo prezioso che ha avuto la strappata al rialzo più sostanziosa e a questo se è un flat è già arrivato e dalla prossima settimana dovrebbe tornare a scendere, oppure potrebbe puntare al ritracciamento del 50% dell’onda (A) che porterebbe i prezzi sulla quarta di grado inferiore. In questo caso il target per l’argento potrebbe essere la zona 22,5-22,7$.

Anche qua per il momento non ho certezze.

alla prossima

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