"knoking on (hell's ?) door" (parte seconda)


Due settimane fa intitolavo "Spero di sbagliarmi, ma....they're "knoking on (hell's ?) door"". Chiaramente l'intento era di richiamare una vecchia canzone dei Guns N'Roses su cui però mi è stato fatto un appunto da uno stimato lettore: i Guns N'Roses hanno indubbiamente saputo riadattare magistralmente questo brano in chiave Hard Rock, ma ci sono almeno una dozzina di artisti che hanno reinterpretato questo brano di BOB DYLAN del 1973, tra cui Eric Clapton, Ted Christopher, Arthur Louis ed altri ancora. Chiedo venia a tutti per non aver approfondito, ma mi ricordavo l'aspetto più ludico delle serate universitarie. Un amarcord per il sottoscritto.

Ad ogni modo un paio di settimane or sono qualcuno sul mercato continuava a bussare ad una porta che non era propriamente quella del Paradiso. Sembrava infatti si volessero in qualche modo forzare diversi livelli chiave sul future FTSEMIB40. Di seguito trovate il grafico del future  FTSEMIB40 del mio articolo di due settimane fa

Lunedì dell'ottava appena terminata ho mandato un veloce update all'articolo di domenica scorsa in cui indicavo l'imminente rottura dei 14820-14840 sul Dax (erroneamente ho scritto 1820-1840 ma credo si capisse). Il grafico postato era infatti il seguente:

Alla fine i vari livelli indicati sono stati rotti in seguito ai tragici eventi che tutti noi conosciamo. La mia sensazione che ho più volte espresso su queste colonne era infatti di un pretesto per poter stornare e far scattare le vendite. Come ho scritto molte volte infatti il mercato si nutre di una sola cosa: la liquidità. E va a cercarla ovunque essa si possa nascondere. Quando certi livelli sono chiari alla massa, ecco che prima o poi si troverà molto probabilmente un pretesto per bucarli. Ovviamente la guerra, benché assurda e stupida, non è un pretesto ma un dato oggettivo e credo che in qualche modo il mercato "fiutasse" anche questa volta l'esito degli eventi che si sono poi concretizzati. L'accelerazione è stata violenta e fulminante e come Vi avevo indicato lunedì (link:https://www.lombardreport.com/2022/2/21/una-breve-aggiunta-al-mio-articolo-di-domenica/ ) si è concretizzato lo scenario che avevo in testa: gap down iniziale molto forte (moltissimi titoli sul nostro listino ed in quelli europei erano sospesi) e poi una lenta risalita, esattamente stile Brexit anche se non abbiamo avuto l'indice a -10% ma a -4.5% nel corso di tutta la seduta. Chiaramente non ho la sfera di cristallo, ma credo che in questa settimana il mercato volesse la capitolazione finale (?) degli operatori long. Un primo incipit lo abbiamo infatti avuto nella seduta seguente al mio update: martedì. Primo gap down poi ricoperto che ha permesso discreti trades. Mercoledì c'è stato il rimbalzo "del gatto morto" con chiusure sotto i livelli importanti di indice e poi la capitolazione definitiva (?) nella seduta di giovedì, degna di qualche film di Dario Argento.

Come ho indicato lunedì attenzione al fatto che la presenza di operatori sbilanciati sul versante ribassista (pessimismo) fa sì che il mercato possa stabilizzarsi e rimbalzare. Un primo assaggio lo abbiamo avuto proprio nell'ultima seduta settimanale. 

Sull'indice Dax l'estensione del rimbalzo può essere fino a 14820-14840 punti (livelli rotti ora resistenze) e poi a 15000. 

Sul future FTSEMIB40 invece credo sia importante il recupero (confermato da più chiusure sopra il livello) dei 25750 punti per pensare che il mercato si possa stabilizzare. 

L'evento scatenante è stato la guerra tra Russia ed Ucraina. Sono così andato a studiare il comportamento dell'S&P500 negli ultimi ottanta anni in conseguenza ad eventi bellici e/o geopolitici rilevanti. 

1939: la Germania invade la Polonia. Dopo un mese +15%; dopo sei mesi +8%

1940: la Germania invade la Francia -26%; dopo sei mesi -6%

1941: Pearl Harbor: -4%; dopo sei mesi -9%

1950: Corea del Nord invade quella del Sud: -10%; dopo sei mesi +4%

1956: Cirsi Canale di Suez: -4%; dopo sei mesi -1%

1956 La Russia invade l'Ungheria: -2.5%; dopo sei mesi -1.5%

1962: Crisi missili Cubani: +5.3%; dopo sei mesi +21%

1968: La Russia invade la Cecoslovacchia +2.7%; dopo sei mesi +0.8%

1973: Embargo petrolio arabo: -8.5%; dopo sei mesi -15%

1979: Crisi ostaggi Iran: +3.3%; dopo sei mesi +4%

1979: URSS invade Afghanistan: +6%; dopo sei mesi +7%

1990 Iraq invade il Kuwait: -9.2%; dopo sei mesi -2%

2003: guerra in Iraq +2%; dopo sei mesi +17%

2014: Russia annette la Crimea +2.3%; dopo sei mesi +8.5%

Nel complesso sembra che dopo svariati mesi dall'evento il mercato abbia poi trovato un ridimensionamento complessivo, anche se crisi molto prolungate nel tempo tendono a portare ad avere mercati più deboli. Personalmente non sono un amante della storia anche se ci permette di avere un'idea su quello che potrebbe accadere. E' possibile che in questa situazione Putin voglia semplicemente ribaltare il governo di Kiev per ottenerne uno più filo-russo che non voglia, ad esempio, far parte della Nato. Attenzione però che questa escalation potrebbe anche essere il frutto del rovinoso (e disastroso visti i risultati) ritiro in fretta e furia dall'Afghanistan messo in atto da Biden pochi mesi fa. Insomma, una leadership statunitense in crisi (elezioni di mid-term) favorisce la presa di potere da parte di altri leader. Se così fosse penso anche alle dinamiche che potrebbero esserci in futuro tra Cina e Taiwan.

Detto questo, il mese di febbraio si sta concludendo secondo la mia previsione iniziale che Vi avevo postato: una iniziale salita, un top verso metà mese e poi una discesa. Una sorta di "U" rovesciata e direi che nel complesso il comportamento è stato azzeccato (lascio a Voi le analisi). Chiaramente queste statistiche sono importanti per avere una idea di massima sul comportamento che potrebbero avere i mercati.

Il mese di Marzo storicamente presenta buoni risultati per i vari indici statunitensi e questo chiaramente potrebbe favorire anche i mercati europei nel complesso. Negli ultimi 21 anni marzo ha infatti avuto una buona partenza nei primi tre giorni di negoziazione salvo poi indebolirsi. Dalla seconda metà del mese la tendenza alla debolezza viene solitamente meno ed il trend è a salire. Anche escludendo marzo 2009 e marzo 2020 che sono stati altamente volatili il risultato non cambia di molto.

Marzo poi ha una tendenza generale al miglioramento proprio negli anni di elezioni di metà mandato, tant'è vero che il Russell 2000 ed il Russell 1000 hanno una performance migliore rispetto a tutti gli altri indici e rispettivamente del +2.7% e del +1.6%. Seguiremo naturalmente l'evoluzione di questa previsione. 

Consideriamo poi che sul mercato dei preziosi nella seduta di giovedì ed in parte anche di venerdì abbiamo avuto un movimento di esaurimento momentaneo del rialzo, dal momento che ci sono stati spike rialzisti sia sull'oro che sull'argento, quasi a voler andare a caccia di stop e di liquidità anche su questi strumenti. Questo potrebbe quindi favorire una ripresa complessiva delle Borse.

Fronte watchlist...

Saipem

Ne avevo scritto (anche) la settimana passata (link: https://www.lombardreport.com/2022/2/20/commento-settimanale-30/). Si è spinta bel al di sotto di 1 euro (0.91 per esattezza). Nessun cenno di inversione chiaramente, almeno fino a quando non verrà fatto l'aumento di capitale. 

BE Shaping the Future

E' uno dei principali player italiani nel settore Consulting. La Società fornisce servizi di Business Consulting, Information Technology e Digital Engagement. Su tale società Engineering ha siglato un accordo per rilevare il 43.2% di BE (isin: IT0001479523 ) da Tamburi Investment Partners che ne detiene già il 28.3% e da Stefano e Carlo Achermann. I venditori tuttavia reinvestiranno un totale di 52 milioni di euro. A conclusione dell'operazione Engineering lancerà una OPA a 3.45 euro ad azione. Poco prima del forte ribasso di mercato l'azione valeva stabilmente attorno a 3.36 euro. Attualmente il titolo quota attorno a 3.30. Il CdA ha autorizzato la due diligence con Engineering e il 15 marzo 2022 ci sarà l'approvazione del bilancio d'Esercizio e del Bilancio consolidato in cui dovrebbe anche essere approvata la distribuzione di un dividendo non superiore a quello dello scorso anno e pari a 0.03 euro. L'eventuale distribuzione non comporta variazioni al prezzo per azione annunciato che resta pari a 3.45 euro. Considerando quindi i valori attuali (venerdì la chiusura è stata a 3.29 euro) ed ipotizzando l'incasso del dividendo pari a circa lo 0.9% il rendimento si aggira attorno al +5.75%. 

 

Banca Ifis

In corso il pullback dal punto di rottura (18.35 euro) che l'aveva spinta fino ad un massimo in area 22 in seguito agli ottimi risultati e al corposo dividendo. Attenzione al cedimento dei minimi di venerdì qualora si optasse per una continuazione del trend rialzista che non sembra al momento invalidato. Prime resistenze a 19.70 e poi a 20.70 circa. Chiaramente su mercati volatili attenzione ai gap e alle quantità.

IGD

Nella giornata di giovedì quando tutto crollava qualcuno ha iniziato a comprare, spazzolando il book a più riprese. Da 4.20 di giovedì ha poi chiuso a 4.445 euro venerdì. Prime resistenze daily a 4.70, poi si vedrà. Per il momento attenzione ad un rientro sotto 4.25 che indebolirebbe il decollo in atto.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)