Considerazioni generali sull'attuale fase di indecisione


Buon fine settimana a tutte le lettrici e lettori. Oggi inizieremo "in medias res" , andando subito al punto. Sabato scorso avevo tracciato i seguenti livelli di future FTSEMIB40 e Dax (quest'ultimo su un timeframe a 4 ore):

A distanza di cinque sedute questo è stato il risultato (le linee tratteggiate sono l'evoluzione della settimana):

Di fatto abbiamo avuto un tentativo di uscita dal "tappo" 27000-27160 con una estensione fuori programma nella seduta di mercoledì e poi un ripiegamento subito dopo. Nel complesso e come mi aspettavo il mercato italiano è stato mediamente più forte nel post elezione Presidente della Repubblica ma poi come sempre (e come vedremo) i nodi sono comunque venuti al pettine. 

Ho parlato di tutto questo in una intervista sul canale youtube di LombardReport.com dove potete trovare il video https://www.youtube.com/watch?v=CZtGVzN34uY&t=1s che spiega nel dettaglio la mia operatività con alcuni esempi di trade reali compiuti nei giorni scorsi.

Anche sul Dax i livelli non hanno funzionato male: i 15500 punti circa sono stati una discreta resistenza che ha poi riportato nei ranghi l'indice fino al nuovo test di 15107.

Per la prossima settmana sull'Italia continuerò a monitorare i 27000/27160 punti al rialzo, mentre al ribasso i 26250 e poi i 25750 su un timeframe orario (vedere il grafico successivo)

Detto questo ed estendendo la view al daily italiano, direi che rimane una grande incertezza e ci troviamo nella "terra di nessuno": si gravita attorno ai 27000 ma attenzione al fatto che le cartucce dell'artiglieria sono già state sparate al primo giro sul supporto dinamico che è stato toccato alla fine di gennaio. In altri termini qualora ci si avvicinasse nuovamente a quei minimi la rottura al ribasso potrebbe portare molto probabilmente ad una accelerazione all'ingiù, magari solo per poche sedute, e si dovrà valutare con molta attenzione come muoversi. I problemi dell'Italia sono sempre gli stessi e mancano 11 mesi alla fine del 2022, quindi le tensioni politiche verranno mano a mano a galla: l'Europa farà ancora da scudo? L'esecutivo della BCE non pare dell'idea e finalmente i nodi sono stati messi in chiara luce: le banche centrali sono con le spalle al muro dal momento che l'inflazione comunque è fuori controllo ma un innnalzamento anche graduale dei tassi strozzerebbe la flebile crescita (?). Metto il punto di domanda perché a mio avviso quando si parla di Italia non si può definire crescita un PIL al +3.8% o al +4.5%, visto che si viene dalle ceneri del 2020. Per quanto mi riguarda rimane chiaramente un rimbalzo e non un'inversione di trend, tanto più che a molte aziende conviene non continuare a produrre a causa del caro energia. Tornando ai grafici atttenzione quindi ad un possibile nuovo test dei minimi di gennaio. 

Sull'indice Dax daily i livelli saranno i seguenti (grafico successivo): 15506 e 15803 al rialzo, mentre al ribasso attenzione al cedimento di 15100 con estensione a 14909 prima e a 14820 poi. Anche in questo caso siamo nella "terra di nessuno" in un lungo trading range che si protrae da quasi un anno con grossi swings al rialzo ed al ribasso. Per ora rimane una situazione incerta e tendente alla debolezza.

Osservando gli indici overseas il quadro appare ugualmente complesso ed incerto. Se ero abbastanza confidente sul versante long per le sedute di lunedì e martedì dell'ottava appena terminata, ora ritengo un azzardo sia la view long che quella short. E decidere di non decidere è di per sè una decisione se presa consapevolmente. In altri termini non fare nulla in certi momenti (più o meno lunghi) permette di evitare di incappare in errori. Errori che sarebbero sotto un certo punto di vista poco sensati. Penso ad esempio al fatto che i continui gap up & down del Nasdaq derivano da come riportano le varie Facebook, Amazon, Apple e così via. Mi spiego meglio: magari durante la seduta in continua il mercato si mostra debolissimo, poi nell'after hour pubblica ad esempio Amazon con la guidance in linea con le aspettative MA il mercato fa schizzare il titolo del 10-15% (da 2800 USD a 3100 come se nulla fosse e parliamo di una delle più grandi società al mondo!) e così poi il giorno dopo l'intera Borsa apre in gap up. Mi domando: che sia per scaricare meglio ? Vogliamo poi parlare di azioni come Snapchat che chiudono la sessione in continua a 25 dollari e poi salgono in after del 59% nel primo trimestre redditizio ? 

Abbiamo archiviato la prima settimana di febbraio. Come ho appena scritto e come indicavo già nel mio report di sabato scorso (link: https://www.lombardreport.com/2022/1/29/commento-settimanale-28/ ) il primo giorno di trading ha mostrato tutta la sua forza anche se questo mese negli ultimi vent'anni ha avuto un andamento parabolico ad "U" rovesciata: tendente alla salita fino al nono/dodicesimo giorno di trading e poi si indebolisce mano a mano nella seconda metà del mese. L'S&P500 dagli anni '50 ad oggi ha infatti avuto una performance complessiva mensile prossima allo zero ma considerando solo gli ultimi 21 anni la performance è stata mediamente negativa dello 0.4%. Sempre negli ultimi 21 anni abbiamo avuto sedute tendenzialmente positive nel sesto, nono, decimo ed undicesimo giorno di trading. Per quale motivo scrivo questo? Solo per cercare di mettere una cornice in un quadro che nel complesso si mostra di dubbia interpretazione. 

Un paio di settimane or sono avevo indicato come livello "chiave" (ma MAI "chiavi in mano") i 144.50 di Future BTP. Grazie alle parole della presidente BCE Lagarde tale livello è stato prontamente rotto dopo essere stato testato millimetricamente un paio di volte negli ultimi quindici giorni. Il grafico postato in quell'articolo era il seguente (link: https://www.lombardreport.com/2022/1/15/prova-6/):

Nelle due settimane successive i 144.50 sono stati testati il 19 gennaio (minimo a 144.55) ed il 27 gennaio (minimo a 144.54). Da un punto di vista puramente didattico è molto bello vedere il comportamento del mercato obbligazionario durante la conferenza stampa del principale membro del board della Banca Centrale Europea: alle ore 14.30 si è avuta l'esplosione al ribasso delle quotazioni sui nostri titoli di Stato dopo il breakout all'ingiù di 144.50, con l'inevitabile aumento dello spread che da 140 è passato a 160 punti. Quanto appena scritto serve a ricordare che i livelli grafici importanti vanno comunque sempre tenuti a mente. Talvolta vengono rotti e prontamente ripresi ma nell'immediato provocano comunque un repentino incremento di volatilità. 

Come ho già scritto nei miei ultimi articoli credo che in questo frangente sia più utile concentrarsi sul newsflow societario che esce giorno per giorno. Ed è stato così in settimana, dopo il profit warning di lunedì sul titolo Saipem. La società ha infatti annunciato di aver "bruciato" un terzo di capitalizzazione. Venerdì 28 gennaio il titolo aveva chiuso a 1.935 euro (ma l'open in quella seduta era stato a 2.037 euro) con un ribasso attorno al -5% in una seduta che per i listini era comunque stata positiva. Come diceva il saggio senatore Andreotti e come ho scritto altre volte "a pensare male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca". Quel ribasso del 5% è stato frutto di casualità oppure no? Questo credo sia lecito domandarselo. De facto comunque un terzo di capitalizzazione doveva significare un obiettivo "minimo" per il titolo attorno a 1.30 euro (il 33% di 1.935 euro di chiusura). L'open è stato a 1.50 euro quindi il trend ribassista intraday era scontato. Molte persone mi hanno chiesto "cosa faresti su Saipem ?". La mia risposta è stata molto semplice: nulla. Se le avessi avute me ne sarei liberato subito lunedì mattina in open (o alla prima accensione del pc), non le avessi avute sarei andato corto (cosa che ho prontamente fatto). A prescindere dal grafico di lungo e di breve che mi sembra abbastanza eloquente (rottura di minimi storici in un trend che da anni è ribassista) la problematica deriva dalla possibilità di un grosso aumento di capitale. Faccio poi notare che c'è un bond (taglio minimo centomila euro) in scadenza il 5 aprile 2022 con tasso 2.75% e che quota 88 ma che dovrebbe essere rimborsato "In un'unica soluzione alla data di scadenza ad un prezzo pari al 100% del valore nominale o ai prezzi e alle condizioni previsti nelle sezioni Date e condizioni di rimborso anticipato e Clausole particolari di rimborso" come potete vedere direttamente sul sito di Borsa Italiana cliccando sulla parte destra "Product Profile" al seguente link: https://www.borsaitaliana.it/borsa/obbligazioni/eurotlx/scheda/XS1591523755.html?lang=en .

Una scadenza così breve ed un prezzo così basso???Qualcosa non mi torna anche perché in Borsa i soldi facili non esistono.

Si tratta di una emissione da 500 milioni di euro! Chiaramente ritengo che non sarà così semplice rimborsare un bond da 500 milioni quando se ne sono "bruciati" quasi il doppio in una seduta in termini di capitalizzazione del titolo che oggi è attorno ad un miliardo e trecento milioni al close di venerdì 4 febbraio 2022 (Fonte dati: Borsa Italiana). In questi casi mi piace ragionare e pensare a cosa può succedere, fermo restando che mentre scrivo non possiedo né il titolo (long e/o short) e non possiedo il bond in oggetto. Alcuni operatori iper aggressivi potrebbero essere short di azione e long di bond. In questo caso sfruttando un aumento di capitale diluitivo (tutto da verificare naturalmente) l'azione crollerebbe ulteriormente quindi gli shortisti guadagnerebbero dalla discesa del titolo ma perderebbero in caso di ristrutturazione del bond. Nello scenario migliore tuttavia un aumento di capitale in tempi brevi ed entro la scadenza potrebbe far scendere il titolo e permettere anche il rimborso alla pari del bond in scadenza. In caso di richiamo dei titoli e di rimborso parziale del bond ci potrebbe essere un potenziale loss su entrambi i fronti. Chiaramente sono tutti pensieri che vengono alla mente di un trader come il sottoscritto che, come ho sempre detto e scritto su queste colonne, si limita a fornire una sua view. Di seguito trovate il grafico settimanale e mensile dell'azione appena menzionata. Personalmente e a prescindere eviterei qualunque tipo di operatività long.

Detto questo in settimana mi ha molto stupito il comportamento del cross eurodollaro che si è "rimangiato" in toto il movimento della passata ottava. Semplicemente ingestibile ed insensato. Avevamo avuto una lunga congestione, un tentativo di rottura al rialzo poi improvvisamente invertitosi al ribasso: i long si sono stoppati e in più gli operatori si sono messi short. Peccato che per l'ennesima volta abbia invertito il trend. Lo stop a 1.135 euro ed attorno all'1.7% è stato provvidenziale considerando il close settimanale a 1.145.

La settimana passata ero tentato di inserire nell'articolo l'azione Sanlorenzo che alcuni di Voi certamente ricorderanno visto che ne avevo parlato come potenziale long term idea l'anno scorso o addirittura il precedente. Se ne avessi scritto sabato scorso, l' idea di trading avrebbe comunque avuto un orizzonte temporale ben definito e limitato comunque a pochissime sedute. Poi però ho deciso di non scriverne vista l'incertezza generale che regna sui mercati. Questa azienda il 13 gennaio aveva emesso un comunicato in cui diceva che avrebbe anticipato la guidance dell'anno grazie ai buoni risultati. Solitamente in un mercato poco volatile tali comunicati hanno un effetto positivo e così è stato visto che da 38.20 euro si è spinta fino a 40.50 euro (massimi storici). Poi però la debaclé delle Borse di fine gennaio ha fatto il suo e quando c'è la bassa marea tutte le barche toccano il fondo. Così è stato anche per Sanlorenzo che da 40.50 è tornata a 35 euro. L'aspetto interessante è che giovedì della settimana appena conclusa sono stati pubblicati ottimi risultati ma il mercato non l'ha minimamente considerata, salvo poi ripensarci nella seduta immediatamente successiva (quella di venerdì). Forse qualche punto percentuale sarebbe saltato fuori, ma non importa: in un quadro incerto in cui gli operatori si addormentano in un modo e si risvegliano in un altro è saggio non rischiare. 

Buon sabato sera a tutti.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)