Tentativo di rimbalzo in corso d'opera, ma il contesto rimane sempre fragile


Lettrici e lettori, buona sera. Finalmente con un colpo di reni sul finale il mercato è riuscito a risalire la china. A dire il vero in alcune sedute (eccetto lunedì quando i mercati USA erano chiusi) gli indici a stelle e strisce hanno strappato al rialzo e contestualmente si vendevano quelli europei. Con la seduta di venerdì questo spread si è un pò ridotto. L'ottava precedente avevo evidenziato come fossimo sul bordo inferiore di un downtrend di lungo periodo e quindi l'idea di andare short fosse nel complesso rischiosa. Anche gli indicatori di sentiment mostravano un fortissimo sbilanciamento verso quello che avevo definito ironicamente "pessimismo cosmico leopardiano" (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/6/18/macroeconomia-azioni-be-shaping-cryptomonete-bitcoin/). La volatilità poi aveva fornito qualche segnale di potenziale allentamento delle pressioni ribassiste. 

Con il senno del "poi" è tutto più facile ma possiamo dire di aver centrato i minimi di questo rimbalzo anche se chiaramente non sappiamo fino a quando durerà e fino a dove si estenderà, anche se la tendenza al rialzo/attenuazione delle vendite è maggiore nelle ultime sedute del mese. Come scrivevo la settimana scorsa, l'ottava di giugno post scadenze è statisticamente orribile ma questa volta erano maggiori le probabilità che le cose potessero andare diversamente. Così è stato con i mercati americani che hanno mostrato ben pochi tentennamenti al rialzo. Quanto si estenderà? Forse il tempo di chiudere un piccolo gap down o poco più. La Borsa è un libro e lo si legge quotidianamente per non perderne la trama. Non sappiamo quando finirà, anche se, come tutte le cose belle o brutte della vita ci sarà comunque un termine. 

Giugno sta per terminare e tra i mesi peggiori del periodo maggio-settembre il migliore (o meno peggio se preferite) è quello di luglio. Lo vedremo la prossima settimana. 

Dal canto suo il mercato italiano è riuscito a rimbalzare nelle ultime ore di venerdì, dopo aver cercato di bucare supporti importanti senza mai riuscirci fino in fondo, tant'è che le chiusure sono sempre state sopra i 21500 punti indicati nel mio report di sabato scorso. Molta fatica a scendere ed altrettanta a salire, segno di una totale indecisione degli operatori e questo lo si denota come sempre dai volumi scambiati. Le aree indicate sabato erano: 22500 come livello al rialzo, 21500 al ribasso ed infine i 22200 come area intermedia. Di seguito il risultato (come sempre le linee tratteggiate rappresentano l'esito della "previsione"). 

Per la prossima settimana monitorerò nuovamente il livello di 21500 punti che difficilmente sarà testato. Molto più probabile un test e rottura dei 22200 per poi provare un piccolo attacco ai 22500. Situazione generale fiacca ma orientata ad una maggiore positività per le prossime cinque sedute e livelli invariati.

Un aspetto da non sottovalutare è l'indebolimento del petrolio che nelle ultime sedute ha mostrato una maggiore debolezza che dovesse durare anche per le prossime settimane/mesi potrebbe portare ad un graduale rientro dell'inflazione (ma una rondine non fa primavera). In tutto questo a mio avviso il mercato sta già scontando la recessione dal momento che la discesa dell'S&P500 è di gran lunga maggiore rispetto alla discesa dei PMI manufacturing e questo lo vedremo eventualmente in seguito, non appena inizierà a salire la disoccupazione che rimane sui minimi pre Covid al momento ed in America (ogni volta che si è entrati in recessione c'è stato un repentino aumento della disoccupazione). Di seguito il grafico weekly del petrolio.

Fronte watchlist...

Purtroppo ci sono titoli dagli ottimi fondamentali che tuttavia in questa fase non sono considerati né dal mercato né dai gestori e continuano a rimanere sostanzialmente illiquidi. Mi riservo tuttavia di scrivere un articolo ad-hoc. Come ho già avuto modo di scrivere nel mio report infrasettimanale (link: https://www.lombardreport.com/2022/6/22/azioni-saipem-azioni-casta-diva/) le idee operative latitano in questo periodo, ma la prossima ottava vedrà finalmente il tanto sospirato (e temuto) aumento di capitale di Saipem sul quale la mia mid-term view è sempre stata fortemente ribassista e questo PRIMA ancora che venisse dichiarata la necessità di un aumento. Il discorso inatti si basava sul fatto che con i pessimi dati del 31 gennaio di quest'anno mi ero reso conto che la società aveva "bruciato" gran parte della propria capitalizzazione. Detta in soldoni e molto grossolanamente e dando dei numeri a caso, immaginate che il venerdì la società "XYZ" capitalizzi sul mercato 100 euro ma che poi, in seguito a pessimi dati pubblicati nel fine settimana che evidenziano criticità (magari mancate coperture su cambi, materie prime etc..che potrebbero impedire di adempiere a contratti stipulati o cose simili), dichiari di aver perso 60 euro. Ecco che la capitalizzazione si dovrà ridurre di due terzi o giù di lì e quindi il lunedì "dovrebbe" aprire in ribasso e continuare a percorrere la via del sud anche per le settimane/mesi a venire. Ricordo che proprio quel giorno nonostante la forte apertura ribassista e sulla base di un ragionamento molto simile a quello appena esposto ebbi il coraggio di shortare il titolo che perdeva oltre il 25% circa. Chiaramente in seguito ai due accorpamenti azionari i prezzi non coincidono, ma la data del trade e la contabile non mentono e quel prezzo non è mai stato rivisto. 

Da quel 31 gennaio la strada è stata segnata molto bene ed è stata altrettanto buona l'idea di "sparare" 3-4 cartucce come mid-term short idea a supporto della quale abbiamo avuto ben due accorpamenti azionari. Già averne uno solo non è mai una bella cosa, ma due nell'arco di un paio di settimane non li avevo mai visti in vita mia. L'impressione che si vuole dare a mio avviso è di un prezzo più alto ma la realtà non è così. In seguito a tali raggruppamenti i prezzi sono stati chiaramente rettificati sui vari grafici ai quali Vi rimando, compreso il mio ultimo articolo (link: https://www.lombardreport.com/2022/6/22/azioni-saipem-azioni-casta-diva/). Lunedì 27 giugno 2022 sarà estratto il diritto per ogni azione posseduta alla data di venerdì 24 giugno. Tale diritto rappresenta una opzione che permette (ma non obbliga) la sottoscrizione di 95 nuove azioni a 1.013 euro per ogni diritto posseduto. L'ultimo giorno di contrattazione dei diritti è il 5 luglio 2022. Se si aderisce la propria quota non viene diluita MA questo è un aumento che sarà molto diluitivo per i vecchi azionisti: chi non aderisce infatti vedrà la propria vecchia quota diluita del 98.9%. Chi malauguratamente fosse rimasto azionista Saipem e non volesse partecipare dovrebbe a mio avviso affrettarsi a vendere i diritti lunedì proprio perché si tratta di una operazione strutturata che a mio avviso vedrà il diritto aprire molto alto lunedì e crollare mentre l'azione Saipem aprirà molto bassa e salirà a doppia cifra non decimale. ATTENZIONE A NON FARSI INGANNARE: il fatto che l'azione Saipem possa salire verticalmente nelle prime sedute della settimana NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE che sia l'inizio di un nuovo trend perché è destinata a crollare non appena arriveranno le nuove azioni sul mercato. Quello che mi aspetto per lunedì ed i giorni successivi è una salita verticale dell'azione e il diritto in caduta libera senza paracadute, con il prezzo di Saipem post aumento che tenderà nuovamente a 1 euro e quello sarà il punto ultimo di arrivo della mid-term short idea. Più che un soft landing un landing molto hard. Il discorso matematico è abbastanza semplice ed intuitivo. Se il titolo "XYZ" chiude il venerdì a 10 euro ed il lunedì c'è lo scorporo diritto (8 euro ad esempio) ed azione (2 euro ed esempio), ecco che se il primo perde il 50% (un numero a caso) e l'azione guadagna il 50% (un numero a caso) avremo un diritto che varrà 4 euro ed una azione che ne varrà 4 euro. Però la somma dei due (diritto+azione) sarà inferiore del 20% rispetto al totale del venerdì (i 10 euro iniziali). 

A titolo puramente esemplificativo per gli amanti dei grafici sono andato a ripescare quello che accadde a Tiscali nel 2009 e che trovate di seguito. Dopo essere stata scorporata ci fu una salita folle sul titolo per qualche seduta e poi giù in verticale a motori spenti. Anzi no: accesi si fa più in fretta.

Riassumendo quindi è importante che l'investitore medio (che non è trader intraday o scalper) NON si faccia attrarre da eventuali (ma altamente probabili) quotazioni in salita del titolo. View chiaramente sempre short sulla parte restante della posizione. 


 

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)