In avvitamento su tutto


Si conclude un'ottima settimana con l'indice FTSEMIB40 in caduta di oltre il 5% nella sola seduta di venerdì. Madame Lagarde non piace. La sua comunicazione fa molto pensare ed il solo nominarla non fa mai presagire nulla di particolarmente positivo. Ricordo le parole di mio zio, ex direttore di banca in pensione, quando molti anni fa, prima di morire, mi disse "dove c'è lei c'è da fare gli scongiuri" con riferimento in primis all'Argentina e poi alla Grecia. Dal mio punto di vista l'incertezza mostrata in conferenza stampa alle domande relative allo scudo anti-spread non le ha certamente dato autorevolezza rispetto a quelle tre parole pronunciate al tempo dal nostro super Mario e al suo famoso "whatever it takes".

Da trader temo che quando i mercati percepiscono indecisione vogliono poi provare a testare il filo del rasoio, un pò come quando da bambini i genitori ci dicevano di non fare una determinata cosa. Io, da "bastian contrari" come si dice in dialetto piemontese, volevo sempre portare le situazioni al limite per capire bene fin dove mi sarei potuto esporre. E questa mia caratteristica mi ha spesso accompagnato anche in molte scelte della vita (con tutti gli aspetti positivi e negativissimi che ne sono poi conseguiti).

Tornando ai mercati il rimbalzo di cui abbiamo accennato negli ultimi articoli si è spento in un paio di sedute facendo entrare il trailing stop sugli unici tre titoli oggetto di un discreto rimbalzo nelle sedute passate (Poste, Iveco e Moncler). Su alcuni c'è stato il pari, su altri un piccolo guadagno. Il problema che vedo all'orizzonte per l'Italia è che si rischia di andare alla ricerca del capro espiatorio dei ribassi di Borsa: una volta è colpa della Lagarde, un'altra (vedrete) della speculazione. Mai di chi governa e prende quotidianamente le decisioni. Le parole della presidente della BCE sono state un semplice detonatore (le altre Borse hanno comunque perso meno rispetto a noi). Il governo è oggettivamente fermo da mesi, ostaggio dei partiti che lo compongono. Un governo gattopardiano: si cambia tutto per non cambiare mai niente. Fra qualche mese ci saranno le elezioni e già si vedono le uscite verbali di politici che tendono ad attribuire la colpa a terzi e non alle reali problematiche irrisolte da decenni per le quali non sono così lungimirante da riuscire ad intravedere una possibile via di uscita. Non voglio parlare di politica anche perché non ne sarei assolutamente in grado, ma nell'ultima settimana mi ha colpito il fatto di aver parlato per caso con ben quattro imprenditori che facevano fatica a trovare lavoratori (a cui sarebbe stato fatto un regolare contratto regolato dal CCNL) perché le persone "disoccupate" (?) alle quali si erano rivolti preferivano percepire il reddito di cittadinanza piuttosto che dover lavorare magari di sabato e domenica per 200 o 300 euro in più al mese. E non trovando manodopera tutti e quattro gli imprenditori hanno preferito ridurre il carico di lavoro. Una situazione pazzesca e sconcertante ai miei occhi.

Pensiamo poi a cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi sul mercato immobiliare. Molte persone che conosco si lamentano del forte incremento dei costi prospettato nelle varie assemblee condominiali. Questo potrebbe quindi portare ad un possibile ribasso sul mercato immobiliare che in Italia (escludendo alcune città come Milano) non ha avuto un vero e proprio boom rispetto ad altri paesi europei. Proprio ieri leggevo un interessante articolo su "Il Sole 24 Ore" in cui si parlava di come l'inflazione potrebbe far scendere (e non salire) il prezzo degli immobili. In estrema sintesi si metteva in evidenza come molti operatori abbiano fatto trading sull'immobiliare. Con tassi negativi se il mutuo costava l'1% e la rendita da affitto permetteva un guadagno del 3%, ecco che molti hanno fatto una sorta di arbitraggio: mi indebito all'1% ma incasso il 3% e quindi il guadagno è del 2%. Questo ha fatto sì che la domanda degli immobili aumentasse mano a mano e con essa anche i prezzi. Attualmente però con l'aumento dei tassi di interesse sui titoli di Stato ecco che il risparmiatore ha comunque una valida alternativa di investimento, prezzata quotidianamente (a differenza degli immobili), che permette il medesimo guadagno o qualcosa in più. Certamente il prezzo di un BTP riflette il sistema paese ed il suo rischio intriseco. Parlavo proprio ieri con un collega che in passato ha strutturato prodotti per svariati miliardi di euro per conto di una banca estera e gli domandavo cosa ne pensasse del nuovo BTP Italia che uscirà presto in collocamento e di cui eventualmente scriverò nelle prossime sedute. Fermo restando che non si conoscono ancora i dettagli definitivi, giustamente lui mi ha fatto presente che "the worste is yet to come for Italy" (il peggio deve ancora venire per l'Italia). Sostanzialmente magari nel breve potrebbe essere interessante MA la parte politica che potrebbe vincere le prossime elezioni non è certamente ben vista ed affidabile agli occhi internazionali. E poi il debito non ha la garanzia di crescita economica essenziale per poterlo sostenere. Proprio Bankitalia in settimana non esclude il rischio di stagflazione (di cui il sottoscritto scrive da mesi). E quindi? Lo spread potrebbe ulteriormente salire. 

E' altrettanto vero che l'aumento dei tassi permetterà di migliorare i margini delle nostre banche che pesano molto all'interno dell'indice FTSEMIB40 ma è altrettanto vero che il tutto è controbilanciato dal fatto che in "pancia" hanno molti titoli di stato e con lo spread in salita è come essere in macchina ed accelerare tenendo il freno a mano tirato. Insomma una bella battaglia.

Nelle settimane passate continuavo a scrivere che mancavano completamente i volumi sulla nosta Borsa e questo solitamente è prodromico di giornate come quella di venerdì (anche se il "quando" è sempre estremamente aleatorio) link: https://www.lombardreport.com/2022/5/21/azioni-saipem-azioni-biesse-azioni-unicredit-dividendi-maggio/

Sul nostro derivato sono stati rotti con decisione i 23000 punti con una chiusura di seduta a 22535. I 25000 punti che avevo indicato nei precedenti articoli sono stati una sorta di doppio massimo che non ha però permesso al nostro indice di continuare la salita. A questo punto dovremo valutare eventuali pullback attorno ai 23000 ma dobbiamo considerare anche che la prossima ottava sarà di scadenze tecniche e ulteriore debolezza potrebbe "ribaltare" alcuni operatori che hanno strategie in opzioni. Ribassi così forti a ridosso della settimana di scadenze non fanno mai bene. Possibile quindi una ulteriore estensione del ribasso, magari in modo meno violento, verso i 21700 (minimi di metà febbraio). 

Andando ad analizzare gli Stati Uniti, anche in questo caso si apre lo spiraglio di possibile ritorno sui minimi di maggio sia per il Nasdaq che per l'S&P500 o per il Dow Jones. In tutti questi casi il contatto con le prime resistenze non ha permesso un ulteriore allungo. In questi mesi notiamo come le azioni value stiano nettamente sovraperformando quelle growth. L'indice S&P500 Growth è in perdita del 26.37% YTD (year to date), mentre l'S&P 500 Value Index del 6.39%. Questo indica come le azioni value sovraperformino quelle growth tipicamente più volatili. Quanto tempo ci vorrà per recuperare una perdita a doppia cifra rispetto ad una che non lo è?

Dal 1946 ad oggi Giugno è stato tra i peggiori anni in quanto a debolezza e le vendite tendono ad accelerare in concomitanza con l'avvicinarsi delle tre streghe. Questo avvalora quindi l'ipotesi di minimo dei mercati (americani) fatta la prima settimana di gennaio e che ritrovate di seguito (link: https://www.lombardreport.com/2022/1/8/previsioni-per-il-2022/). Se nel grafico che Vi avevo postato indicavo un bottom tra giugno e luglio, nella realtà dei fatti però non sarebbe nemmeno da escludere la possibilità di un minimo in questo periodo e di un suo nuovo test tra settembre ed ottobre. Questo è infatti un modello che talvolta si è verificato negli anni di primo mandato di un presidente democratico nel periodo di mid-term. Ad ogni modo osservando l'andamento degli indici e considerando la forza con la quale hanno aperto il 2022 direi che l'andamento della "previsione" è stato abbastanza preciso per questi primi sei mesi. Ma siamo solo a metà strada!

Ricordo poi che questa previsione ha a che vedere con il "quando" è più probabile che un fenomeno o andamento si verifichino, ma non ci dice nulla sulla forza o intensità del fenomeno stesso.

Fronte watchlist...

Quando non c'è niente da fare non si fa niente e questo è un mio mantra. Recentemente mi è stato chiesto cosa pensassi del titolo "X" piuttosto che "Y". Certamente ci sono ottime società a prezzi stracciati specialmente sul mercato Euronext Growth, ma c'è disinteresse tra gli operatori e quindi o si fa un atto di fede (compro senza stop e non guardo più) oppure non si fa nulla. Magari farò qualche nome dei titoli che seguo se lo vorrete ma sappiate che poi ciascuno dovrà poi avere un propio trading plan. 

Saipem

Apro una breve parentesi. Come da articolo allegato (link: https://www.lombardreport.com/2022/5/14/commento-settimanale-36/)

sono stati rettificati i grafici in seguito ad un primo accorpamento azionario, misura che non è mai ben vista dal mercato. E proprio per questo il management ha deciso di procedere ad un secondo accorpamento azionario a partire da lunedì, misura che a memoria non ho mai visto fare in un lasso di tempo così breve e non capisco da quali muse ispiratrici sia stata dettata. Solo poche settimane fa il grafico era il seguente:

L'analisi proponeva la possibilità di entry short ad oltranza in tre aree che erano poi state pienamente centrate: 1.085, 1.13/1.15 ed infine a 1.20. (link: https://www.lombardreport.com/2022/5/21/azioni-saipem-azioni-biesse-azioni-unicredit-dividendi-maggio/)

Rettificando tutti i grafici ci troviamo ora in questa situazione (mantengo per semplicità sia il timeframe daily che orario in modo che ogni lettore possa capire meglio ed avere una continuità logica nel ragionamento). Dal primo lotto in area 5.18 la discesa è del 13%, dal secondo lotto venduto tra 5.37 e 5.45 il gain è attorno al 17% ed infine dal terzo lotto siamo al -21%. Chiaramente short ad oltranza in attesa di nuovi sviluppi ma la strada verso sud mi pare che sia ben delineata (specialmente sul daily). 

Poste Italiane

Entrato lo stop del 2.5% che era stato alzato mano a mano. Rottura evidente dei 9.50 con il titolo che nelle settimane passate si era spinto attorno all'area 2.10. Peccato ma non è nulla di grave: con Moncler era andata decisamente meglio.

Iveco Group

Da 5.90 della prima segnalazione (link: https://www.lombardreport.com/2022/5/26/azioni-iveco-azioni-moncler-azioni-poste-italiane-azioni-alerion/) l'azione ha centrato in tempi brevi la prima resistenza a 6.15. Dopo essersi spinta fino a 6.40 euro è stata vittima del ribasso generalizzato ma grazie allo stop loss alzato mano a mano e posto a 5.90 ci si è portati a casa una colazione. Anche in questo caso notiamo come il rispetto degli stop permette di evitare danni al portafoglio.

 

Moncler

Il titolo era andato a target con un 6.5% circa di gain. La trendline dinamica discendente si è poi fatta sentire e ne è scaturita una brutta discesa.

Per le prossime sedute...

Abbiamo analizzato la situazione sul nostro future ed abbiamo messo in evidenza l'importanza e delicatezza di queste scadenze tecniche. Il quadro che appare ai miei occhi è di molti titoli che hanno voglia di ritestare i minimi fatti segnare recenetemente. Tutto dipenderà da come saranno le prossime sedute e se il sell-off continuerà anche nella giornata di lunedì. Per il momento la bussola propende verso sud. Analizziamo brevemente alcune azioni. Preciso che lascio ad ognuno il proprio trading plan precisando e consigliando che quando si alza la volatilità la quantità deve essere modesta: con poco capitale si può fare bene e se l'operazione andasse in stop loss ecco che la perdita monetaria sarà piccolissima. Ci si può permettere di perdere il 10% su un capitale piccolo piuttosto che il 2% su un capitale grosso.

Banca Generali

Minimi di marzo a 25.74 (che ho arrotondato a 25.80). Close di venerdì a 27.63. O scende diretta oppure prova un rimbalzo verso 29.30-29.50 magari nelle giornate successive a lunedì. Stop chiaramente sopra 30.00. 

Banca Mediolanum

Idem come sopra. Se non si torna sopra 6.77 la direzione pare sia quella dei 6.00 euro circa.

Banca Popolare di Sondrio

Se il titolo tornasse sopra 3.54 si potrebbe ancora sperare. Vista così pare che possa scendere ancora.

Campari

La rottura di 9.40-9.50 pare voglia proiettare il titolo verso 8.80-8.90. Attenzione che a maggio (vedere area cerchiata) l'azione è scesa drasticamente poi è stata portata artificialmente al rialzo salvo scendere nuovamente. Per evitare grossi drawdown starei attento ad eventuali recuperi stabili sul punto di rottura. 

Exor

Azione rimasta leggermente indietro rispetto ad altri titoli. Ultimo baluardo a 61.50 poi possibile un ulteriore indebolimento verso 55-56 euro (minimi di marzo). 

Fineco Bank

Ricordate che ne avevo scritto all'inizio di maggio come possibile doppio minimo? L'azione è salita e da 11.50-11.60 si è poi spinta fino ad oltre 13 euro. Però come sappiamo si bussa una volta, due al massimo. Alla terza si rischia il cazzotto. E così è stato: rotti gli 11.50 giù diretti con lo slittino e close a 10.90. Possibile quindi un ulteriore indebolimento anche se anche in questo caso, come per Campari, in passato ci sono state violente vendite con rimbalzi a "V" fino al punto di rottura che nel nostro caso è stato a 11.50. View ribassista che rivaluterei solo in caso di ritorno sopra 11.70 prima e 12.50 poi.

Chiaramente potrei proseguire con tanti altri casi analoghi a quelli appena esposti. Questo serve solo per evidenziare al lettore il quadro generale alla chiusura di venerdì. Probabilmente qualcuno era al corrente di questo ribasso già da tempo. Forse il flash crash di maggio non è stato poi così casuale ma voluto da qualcuno che è andato "a mercato" sulle posizioni che aveva. E la stessa cosa potrebbe valere su alcuni titoli italiani sui quali qualche operatore già da giorni ha iniziato a scaricare le posizioni (penso ad esempio ad Hera di cui trovate di seguito il grafico daily ed orario).

Cautela massima per le prossime cinque sedute. La Borsa è sempre aperta e non bisogna assolutamente farsi prendere dalla sindrome del dover operare a tutti i costi. Talvolta ci sono buoni spunti e Saipem short è uno di questi, ma non sempre è così. Del resto i frutti migliori si raccolgono dopo aver coltivato il campo nel corso dei mesi. 

Buon fine settimana a tutte le lettrici e lettori.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

Non accontentarti solo degli articoli Free!

Registrati gratuitamente e avrai accesso senza limitazioni ai servizi premium per 7 giorni!