2023! Si apre il sipario


Ed è già la luce del 2023 ad inondare le nostre postazioni, i primi grafici, le prime proiezioni sul nuovo corso e su un futuro tutto da scoprire.

Avevamo salutato il 2022 con alcune analisi grafiche, lasciando al passato ormai, quanto accaduto nel corso dell'intero anno finanziario che era iniziato con i tassi d'interesse ancora a rasentare lo zero e ripartiamo con i tassi notevolmente più alti sia in Amercia quanto in Europa, ivi compresa, ma solo geograficamente, anche la Gran Bretagna e con i mercati finanziari che hanno subito dei grandi ridimensionamenti, anche se ancora un pò a macchia di leopardo, con il settore tecnologico che ha sofferto molto più di settori conservativi della struttura microeconomica nel suo globale.

La prima settimana finanziaria dell'anno ci ha già portato i primi dati relativi all'inflazione tedesca, spagnola e francese che mostrano un raffreddamento della pressione inflazionistica e le prime importanti indicazioni, suggeriscono una Bce molto meno aggressiva di quanto abbia potuto esserlo nello scorso anno.

Non è un caso quindi che tutte le piazze finanziarie europee abbiano mosso i primi passi dell'anno in territorio positivo.

Il Dax , indice tedesco, ad esempio, si muove in un range compreso tra i 13900 e attualmente in direzione ai 14600, ove si andrà a valutare la forza di questo rimbalzo di inizio anno oppure a consolidare il micro trend in laterale, 

 

Sul  versante azionario, stiamo vivendo una serie di piccoli o grandi rimbalzi messi a segno da numerose azioni del mercato francese, particolarmente dinamico nel'ambito delle società più piccole e poco capitalizzate come ad esempio Noxxon Pharma.

Come si può vedere nelle ultimissime candele di simili grafici, i rimbalzi sono fuliminei e vanno "lavorati" da mani esperte, quasi esclusivamente nella fase di lancio perchè il rischio di trovarsi alla fine di un classico "pump and dump" è estremamente elevata.

Simili situazioni stanno accadendo ogni giorno di contrattazione su i titoli più disparati.

Il mercato italiano, dal suo canto, è degnamente rappresentato da azioni quali Unicredit che dopo la rottura dei 13,60€, è direzionata ai 15.20€ come valido target di periodo.

Cosa accadrà al mercato americano invece, unico vero driver direzionale?

Ci ha lasciato una chiusura di anno molto debole, con gl'indici che sono andati a chiudere sempre più schiacciati sul canale basso e la ripartenza non è stata così marcatamente rialzista come per le borse europee.

Il Nasdaq 100 ad esempio, continua a rimanere schiacchiato a ridosso della linea dei 10800 punti.

Mentre il Dow Jones continua a rimanere pressato sui 33000 punti, senza aver mostrato spunti particolari.

Lo scenario quindi, rimane ancora in via di definizione ed è anche normale che all'inizio dell'anno, l'incertezza direzionale sia così presente. Ci sarà da attendere ancora delle sedute quindi, per un chiarimento, man mano che i dati macro continueranno a fluire, ciò non toglie, però, che per molti titoli azionari, ci si possa muovere senza grosse esposizioni, nei vari trading range creati in questo periodo.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)