Volano le borse europee ma mancano le conferme


Chiusura di settimana spettacolare per le Borse europee le quali hanno letteralmente decollato rispetto agli Usa, mentre infatti i lisitini americani mettono a segno un mini rimbalzo dopo la discesa che ha seguito l'intervento della banca centrale americana, le piazze europee hanno chiuso la settimana con rialzi intorno al 3% e al momento non vi sono notizie in grado di spiegare questo incredibile balzo se non la volatilità che ha indotto degli stop loss a rottura di soglie di incertezza.

Dopo una veloce correzione alle ore 13.30 a seguito dei dati sul lavoro statunitensi, tutte le piazze europee hanno ingranato la quinta e non hanno tenuto minimamente conto dell'indecisione statunitense, e questo è un fatto tecnicamente rilevante.

Come si accennava in precedenza, la Fed, nella serata di mercoledi ha sollevato i dubbi in merito alle proprie strategie, alzando ancora il tassi d'interesse dello 0,75% ed avvertendo che i rialzi non sono affatto finiti, essendo logicamente connessi all'evolversi delle dinamche inflazionistiche che verranno appunto, verificate lungo il percorso, proprio come accadrà giovedi prossimo 10 novembre, momento in cui verrà nuovamente comunicato l'evoluzione del dato.

Tale evento si verificherà inoltre, nella stessa settimana delle elezioni di Mid term negli Stati Uniti, fattore che statisticamente porta dei rialzi che seguentemente vengono negati.

La reazione delle piazze finanziarie, in particolare al momento della conferenza stampa di Powell è stato negativo proprio a causa di alcune parole pronunciate che hanno fatto riferimento a prossimi rialzi, spegnendo gli entusiasmi di alcuni operartori i quali iniziavano a farsi l'idea che i rialzi fossero ormai giunti al capolinea.

La Fed ha sancito che questo punto ancora non è arrivato.

Avevamo posto l'attenzione, nell'articolo della scorsa settimana, sulla divergenza in atto tra Dow Jones e Nasdaq, con il primo molto più resiliente del secondo nonchè reduce da un rimbalzo veemente avvenuto nelle ultime due settimane, mentre il future sull'indice tecnologico ha lasciato, in poco più di 24 ore, ben 1000 punti sul campo di battaglia, passando dagli 11600 punti ai 10600 circa

Il Nasdaq continua a soffrire a causa delle trimestrali uscite, ultima per un fattore cronologico, quella di Paypal che analizzeremo in seguito.

Il nostro indice, come tutti gli altri, reagendo di conseguenza a quanto accade oltreoceano, questa volta non ha avuto alcun imbarazzo, come accaduto per il Dax, indice tedesco, nel seguire l'indice Dow e pertanto concretizzando un bel rimbalzo.

Durante il webinar ci siamo concentrati su alcuni titoli e per il mercato italiano avevamo prestato attenzione all'azione D'Amico e ora, torneremo su di essa nel dettaglio per intravedere possibili nuovi punti di ingresso per chi fosse ancora fuori dal titolo.

D'AMICO

Un 2022 da favola finora per questo titolo abbandonato per lungo tempo essendo ripartita dai 0,098 € per azione e quotando al momento 0,33 € per azione.

Punti di ingresso validi erano già situati ai 0,29 centesimi dove ha "ballato" per circa una settimana per poi decollare, a conferma dell'importanza del momento.

Un primo punto di ingresso è ai 0,24 € per azione.

Un secondo livello di ingresso lo ritroveremo ai 0,20 centesimi di euro.

Il target naturale dell'operazione è ai 0,34 centesimi per azione ma già ai 0,29 centesimi un primo importante bottino può essere conseguito. 

PAYPAL

In merito a Paypal, si era detto quanto fosse necessario attendere la trimestrale in uscita il 3 novembre.

I dati elaborati hanno deluso oltremodo il mercato chiudendo in calo del 7,66%. Reazione parsa subito eccessiva dal momento in cui utili superiori alle attese sono stati ingorati dando maggior importanza al calo dei ricavi e probabilmente incidendo sulle prospettive future.

La situazione grafica al momento è la seguente:

Estremamente subissata dai ribassi che sono stati inclementi e in un certo qual modo brutali.

Un punto di fermo a cui il mercato valuterà la solidità della quotazione lo avremo tra i 55 e i 60 dollari.

Ripetiamo il concetto base secondo cui molte azioni hanno e stanno pagando in maniera anche eccessiva il drenaggio della liquidità da parte della Fed ma gli eccessi che si sono avuti solo mesi fa quando la stessa Paypal navigava sui 310 dollari sono ormai sotto gl'occhi di tutti.

Giovedi 10 novembre un ulteriore dato ci fornirà indicazioni importantissime nel comprendere la direzione dei mercati e delle prossime manovre monetarie ed è quello relativo all'inflazione statunitense attesa, in visione annuale, in leggera contrazione dello 0,1%. Sorprese positive potrebbero indirizzare Powell verso più miti rialzi, al contrario, un dato che soprende il mercato e quindi superiore alle attese zavorrerebbe ancor più il mercato aumentando il timore di strette rialziste nel lato dei tassi ancor più vigorose.

La bellezza di tali informazioni è che non sono accessibili a nessuno sino al momento della comunicazione rendendo molto incerta l'attuale fase di mercato ma l'incertezza è ciò che rende eccitante l'investire in borsa.

Senza dubbio il rimbalzo che stiamo ancora vivendo lascerà degli straschi in quanto crea uno scollamento finanziario tra Stati Uniti ed Europa con una incredibile resilienza di tutte le maggiori piazze finanziarie del Continente, difficile da argomentare in assenza di news particolari che hanno fatto andare in scena una giornata di trading singolare.

Lunedi si aprirà una settimana davvero complicata da decifrare e l'unico modo per farlo è viverla assiduamente sin dalle prime battute.

Ciò che ormai tutti si aspettano è una elevata volatilità, roba per cuori forti.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)