Mondo Crypto teso alla luce della bancarotta di Ftx


Se non fosse bastato il crack finanziario della piattaforma Ftx e del suo capo Bankman, arriva la notizia che anche Genesis Trading ha bloccato i prelievi, mentre il contagio si allarga anche a Gemini Earn. Il timore ora degli investitori dall'attaccamento dogmatico al mondo delle criptovalute, inizia a crescere sempre più dal fatto che, la non regolamentazione del settore crei un effetto domino nella corsa a riprendere i proprio averi.

Purtroppo, la galassia delle piattaforme di trading operanti nel segmento ha vissuto e proliferato in un universo del tutto autonomo che non ha seguito le normali regole di funzionamento, classiche per quanto attiene all'accesso al credito e alla gestione patrimoniale.

Enormi sono le responsabilità degli enti vigilanti ma, la domanda che più si affaccia alla mente è se vi sia qualche grande classico colosso finanziario coinvolto nel fallimento di Ftx vista l'entità del buco assimilabile a circa 32 miliardi di dollari.

Quello che si rischia ora, è un effetto a catena che, cresce con il panico degli investitori che corrono a ritirare le proprie esposizioni e non è un caso che la principale rivale Binance, abbia procato a salvare Ftx, salvo poi, avendo accesso ai bilanci,  desumerne che il salvataggio fosse praticamente impossibile.

Intendiamoci, questa è una crisi di exhange non di criptovalue, ma ovviamente, il Bitcoin, valuta madre del mondo crypto, ha pagato enormemente la tensione creatasi ed al momento pare aver trovato un supporto ai 16000 dollari dopo aver bucato il pavimento dei 18000 creatosi a seguito degli aumenti dei tassi d'interesse messi a segno dalla Fed.

Le canoniche piazze finanziarie mondiali per il loro canto, hanno speso la settimana ad assimilare il balzo compiuto la scorsa settimana, rimanendo nei pressi dei massimi di periodo raggiunti.

Il Nasdaq è l'indice che maggiormente sta conseguendo dei risultati e nello scorso articolo avevamo evidenziato la sua situazione tecnica, di gran lunga meglio impostata del Dow Jones.

Non a caso infatti in settimana è stato l'indice che maggiormente ha corso, seppur senza eccessiva frenesia.

A dire il vero, l'ottava è stata davvero strana con gl'indici che hanno vissuto in un continuo calo delle contrattazioni lasciando anche perplessità sulla capacità delle borse di tenere i livelli attualmente raggiunti.

Ciò che più risalta agl'occhi è l'assenza di operatori in carne ed ossa sui book e resta ancora negli occhi l'immagine del salto in alto del Future Dax della scorsa settimana quando, con 750 contratti, una inezia, il derivato è saltato di 400 punti spendendo poi, tutta la settimana appollaiato sui valori conseguiti come immortalato in questa istantanea,

Una calma piatta che deve far drizzare le antenne a chiunque, che siate cassettisti o trader scavezzacollo o, a maggio ragione dei neopatentati del trading.

In queste dinamiche, con assenza di operatori sui book, tutto può accadere, sia in un verso che nell'altro perchè porta ad essere annoiati, dinanzi ai book e ai grafici inerti, ed è proprio nell'inerzia e nei movimenti soportiferi che si annida il tranello fatale.

L'esperienza insegna che in questi momenti, un attimo di distrazione o di allentamento della tensione può essere letale per i portafogli e per la sorte delle proprie operazioni.

Una domanda ricorrente deve lampeggiare come un'insegna luminosa: se gli operatori non sono presenti sui book di contratttazione, perchè dovrei esserci io, piccolo indifeso topolino di campagna?

Si capirà il momento di seguire la scia, e questo accadrà quando aumenteranno io volumi e questo presumibilmente accadra al superamento degli sbarramenti sedimentati in settimana, per cui, occhio ai volumi, quelli non mentono mai!

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)