Le distorsioni dei segmenti di mercato in eccesso di liquidità


Le anomalie che vengono fuori dall'intersezione dei vari segmenti di mercato risultano sempre più evidenti in questa fase di downtrend, inziata sin dai primi mesi del 2022.

Abbiamo varie volte, in questa sezione di articoli, mostrato un grafico di riferimento dal quale prendere spunto nell'analisi dei mercati, per meglio comprendere le varie fasi.

Sappiamo infatti, che un up-trend azionario corrisponde grosso modo ad un downtrend sul versante commodities e i punti di flesso tra i vari segmenti, indicano delle mutazioni di direzione nella composizione dei portafogli, la cosidetta rotazione con cambi di percentuali detenute in portafoglio tra obbligazioni ed azioni che, generalmente, o almeno prima dell'avvento dei quantitative easing di immensa entità che hanno totalmente stravolto tali equilibri dogmatici, orientavano i money manager.

Perchè ci stiamo concentrando su questo aspetto lo si può desumere dall'analisi grafica dei vari macro agglomerati, nello specifico, commodities, obbligazioni ed infine, azioni.

Come possiamo verificare già dall'analisi dei grafici di Oro e Argento, è possibile constatare quanto siano cresciuti alla notizia del mega intervento nel marzo 2020.

Gold

Il grafico dell'argento non fa che ricalcare quello dell'oro e l'anomalia evidenziata nel rettangolo si scontra con la natura stessa dello strumento, unanimemente uno strumento indicatore della paura degli investitori, fu preso d'assalto nel momento esatto in cui le banche centrali inondavano i mercati di liquidità, spingendo innanzitutto i maggiori indici azionari come ad esempio in questa istantanea del Nasdaq.

Nasdaq

Stessa identica dinamica, come possiamo verificare dal grafico in basso di un T-Bond 4.625% scadenza febbriao 2040, è accaduta sul mercato obbligazionario, e non importa quale dei titoli si prenda ad esempio, perchè la crescita è stata unanime.

Il mercato azionario è stata la vera perla nell'immediato e nei restanti due anni, con una crescita incontrastata, evidenziando come gli operatori abbiano preso liquidità a tassi zero ed investita in strumenti che rendevano percentuali stratosferiche.

Anche il mercato delle criptovalute, come abbiamo più e più volte evidenziato, ha beneficiato della liquidità a costo zero, vedendo la più rappresentativa delle cripto, il Bitcoin, raggiungere i suoi massimi nell'euforia generale.

Bitcoin

Riteniamo quantomeno imbarazzante il fatto che delle istituzioni fondanti e rappresentative di aree valutarie, abbiano parallelamente finanziato anche valute non regolarizzate senza che ve ne sia mai stata fatta menzione.

Tutto bello finchè è durato, poi vi è stata la fase di assestamento dei mercati, la fase per intenderci in cui, ogni strumento, come una spugna, non riusciva più ad assorbire la liquidità disponibile, ed il rallentamento della curva di crescita ha inziato a mostrare delle difficoltà, rimanendo per mesi interi appollaiata sui massimi storici.

Questo è stato il momento in cui le banche centrali hanno perso il timing di intervento, fase in cui ogni operatore ed ogni trader, faticava a trovare spunti vincenti, dal momento in cui ogni cosa fosse davvero seduta sulle stelle, a prezzi davvero folli.

Come sempre accaduo in queste fasi, le case d'affari hanno inziato, contemporaneamente alla loro azione di vendita e di smobilizzazione delle posizioni sui titoli definiti più "carichi" , la campagna pubblicitaria perpetrata a mezzo di pseudo analisi finanziare in merito alle potenzialità di crescita delle varie società oggetto di analisi, invogliando investitori meno esperti a comprare.

Comprare azioni da chi?

La risposta la lascio al vostro intelletto!

Iniziata quindi, la fase di vendita, ancor prima che si iniziasse solo minimamente a parlare di inversione, l'esito decretato dal susseguirsi delle varie sedute di borsa, è stato un calo generalizzato che ha colpito inzialmente singoli titoli come ad esempio Netflix e Meta, a seguito di "non straordinari dati di bilancio" per poi pian piano espandersi alla totalità del mercato azionario.

Per quanto attiene al tanto blasonato mondo delle criptovalute, lo stesso si è comportato come assets dalle reazioni violente, come un azione qualsiasi e non come una serie di valute alla quale, il mondo crytpo, ama legarsi indissolubilmente se non altro nella nomea di genesi.

Il mercato obbligazionario è stato il primo a reagire, anticipando in maniera ancor più evidente, il calo subito da tutti i mercati.

In questa fase pertanto, qualsiasi strumento finanziario si prenda in esame, è possibile riscontrare un andamento similare sia che si voglia analizzare una commodity sia che si voglia guardare all'universo obbligazionario, idem per il mercato azionario e medesima storia per quanto attiene al colorato mondo delle criptovalute.

Come è possibile spiegare una simile dinamica?

Noi non riusciamo a trovare altra spiegazione se non connessa direttamente con l'aggregato M3, vale a dire la sommatoria di tutti gli strumenti liqudidi e facilmente liquidabili in circolazione in un determinato momento in una area monetaria.

Tale parametro rimane perennemente sotto osservazione da parte della Bce, meno per la Fed che poco prima della crisi Subprime e del primo grande intervento di politica monetaria con il quantitative easing , ha smesso di comunicare tale dato al mercato.

Dai dati pubblicati dalla Bce, tuttavia è possibile denotare l'enormità degli assets dell'Eurotower che ammontano a 8778 miliardi di Euro con un incremento di 6.1 miliardi rispetto alla settimana precedente.

Per dare un'idea più compiuta, la Bce detiene l'81% del Pil dell'intera Eurozona, mentre la Fed il 28% del Pil degli Usa.

Ragion per cui, l'unico modo per cercare di dare una spiegazione al comportamento all'unisono di tutti gli strumenti finanziari riusciamo a farla risiedere esclusivamente nella staordinaria liquidità immessa nei mercati.

La discesa e il relativo downtrend generalizzato è dovuto al drenaggio di questa liquidità e a giudicare dagli assets detenuti da Fed e Bce, resta ancora molto da drenare, per cui si può solo confidare nella capacità di saper intervenire senza creare degli shock economico finanziari; una missione davvero complicata.

Giovedì sarà il momento della Bce e potremo analizzarlo per bene nel webinar che seguirà alle ore 18; siete tutti invitati!

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)