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Settimana di consolidamento


Come ogni sabato anche questa mattina verso le 8.00 sono andato a fare le commissioni prima di iniziare la giornata: step in panetteria per quella che sarà la mia colazione domenicale che di solito nella mia testa è la "gratificazione" settimanale (dal lunedì al venerdì una fetta biscottata con del salato ed un frutto, ma la domenica mi piace sgarrare). Uscendo e prima di andare al lavoro mi è capitato di vedere un signore già avanti con gli anni ravanare nei bidoni dell'immondizia alla ricerca di cibo e naturalmente la prima cosa che ho fatto è stata quella di dargli i miei panini preferiti che avevo appena preso, senza che lui mi avesse chiesto qualcosa. Tornando a casa ho pensato a quanta gente -anche e soprattutto italiana- si trova in oggettiva difficoltà. Questo fatto è stato lo spunto per una ulteriore riflessione: ma quanto è difficile fare trading da un punto di vista puramente psicologico? Quanto occorre essere distaccati dai numeri che poi nella realtà dei fatti incidono ogni secondo sul nostro portafoglio e sul nostro patrimonio ed anche quel poco perso è in realtà tanto? Quanto è difficile sapersi stoppare quando una operazione studiata e pianificata magari nel migliore dei modi va in stop? Quanto incide tutto questo nei nostri rapporti, nelle nostre relazioni, sul nostro umore, sulla nostra vita? Naturalmente non ho una risposta ma ciascuno di noi ha la sua. 

Tornando a noi e a quello che più mi compete, inizierei subito col dire che è un mercato molto forte ma in cui oggettivamente non ci si può permettere di sbagliare un colpo perché si rischia veramente di farsi male. Come ho già avuto modo di scrivere lunedì, un esempio è stato il titolo Anima che sabato scorso mi sembrava veramente molto bella graficamente ed accompagnata da ottimi volumi e invece lunedì mattina, dopo aver piazzato i consueti ordini, è solo scesa andando a bucare i minimi della seduta precedente in cui aveva chiuso in rialzo del +5.5% (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/11/6/azioni-anima-azioni-telecom/). Certamente questi movimenti assurdi (vedi i vari casi già descritti in passato sulle varie Campari, Moncler, Telecom, CNHI, STM, Leonardo, sui titoli bancari etc..) sono frutto di quotatori e di algoritmi e varie API (un insieme di strumenti e funzioni che fungono da interfaccia per creare nuove applicazioni attraverso le quali un programma interagisce con un altro) che vanno alla ricerca di liquidità manipolando il mercato e creando grande turbativa, naturalmente a danno dei risparmiatori con buona pace per il Nostro Presidente della Repubblica Mattarella che solo una settimana fa alla 99a Giornata Mondiale del Risparmio ha detto (cito testualmente) 

«Il risparmio, con l’istituzione della Repubblica, diviene questione di interesse pubblico e, dunque, meritevole di tutela costituzionale. Lo è, a maggior ragione, perché - ha ribadito il capo dello Stato - la difesa del potere d’acquisto dei cittadini, e quindi dei loro risparmi, è questione democratica, che interpella il Paese e gli Stati che, con l’Italia, hanno dato vita all’esperienza dell’Euro, moneta che afferma sempre più ruolo e sovranità dell’Unione europea»."

A queste parole -naturalmente inascoltate- ho sorriso dentro di me e mi sono detto: se solo sapesse che l'utilizzo di software e algoritmi da parte delle istituzioni finanziarie (che tra l'altro raccolgono il risparmio quindi forse ci sarebbe anche un conflitto di interessi) fa tutto tranne che tutelare il risparmiatore...

Ad ogni modo torniamo a noi. Parlavo di Anima: guardate come è stata l'evoluzione settimanale del titolo su scala daily. In una parola: incomprensibile e ripetitiva (gli algoritmi spesso nella loro turbativa sono infatti ripetitivi essendo software che non ragionano). Venerdì scorso forte candela verde con volumi. Lunedì forte candela rossa che buca i minimi del venerdì con volumi. Giovedì di questa settimana ulteriore candela verde e venerdì ennesima candela rossa che buca i minimi del giorno precedente con volumi. 

Certamente in questo processo di turbativa causata dagli algoritmi noi stessi influenziamo in qualche modo i software: se sono tarati sulla vendita il fatto di colpire il loro bid (che spesso si toglie e quindi non è veritiero) lo fa "accanire" ancor di più, come è stato nel mio caso lunedì quando mi sono accorto di essere posizionato male (ero long) e quindi inevitabilmente ho optato per stoppare subito almeno metà posizione e recuperare il resto su Telecom Italia che stavo tenendo d'occhio e grazie alla quale ho fatto un quasi "pari e patta". Come ho già avuto modo di scrivere Telecom è infatti la classica azione che "induce in tentazione": buca livelli importanti e poi va nel verso opposto e viceversa (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/10/28/azioni-stellantis-azioni-moncler-azioni-snam/). Visto che nello scorso weekend il CDA aveva accettato l'offerta di KKR (quasi scontato secondo me) c'è stato un forte gap up ma ecco che gli algoritmi tarati in vendita hanno letteralmente affossato il titolo portandolo in negativo da oltre +5% o +6% a -4% (vado a memoria). Del resto il nostro mercato è diventato un mercato "all'americana" non a caso credo che i software e gli algoritmi siano gli stessi con un'unica grossa differenza: in USA c'è liquidità, il nostro mercato è per definizione illiquido e gran parte degli scambi di fine giornata sono frutto di incroci in fase di asta di chiusura (pesano attorno al 20% nell'ultimo periodo) e questa situazione è peggiorata col passaggio ad Eurnoext e alla piattaforma Optiq. Come sempre migrazioni mascherate da ipotetici grandi vantaggi ma che alla prova dei conti per chi fa trading come il sottoscritto direi che ci sono stati più danni che benefici (non a caso gli scambi e di conseguenza i volumi transati sono drasticamente diminuiti). Anche se il risparmiatore viene "scotennato" dai software, se il trader si pone dalla parte corretta ed in scia al maniplatore algoritmico è come andare sul bob: discesa libera senza ostacoli e profitto veloce e corposo.

Un altro caso eclatante è successo a CNHI nella giornata di martedì (purtroppo non ero al pc ma sarebbe stato un calcio di rigore a porta vuota). Nella seduta di martedì è passata dal +5% al -15%, quindi una escursione totale tra massimo e minimo del 20% in una seduta. Finchè l'utilizzo di software e la conseguente turbativa che ne deriva non verrà inibito (speriamo mai) questo è ciò che inevitabilmente succederà: irrazionalità totale proprio perché una macchina è programmata per agire e non per ragionare.

Altro caso di cronaca borsistica è stata ad esempio Leonardo nella seduta di venerdì. Dopo la pubblicazione dei dati della sera prima (dati che a mio avviso non erano belli) l'azione ha aperto in leggero ribasso a 14.15 dai 14.205 di chiusura della seduta precedente, è stata oggetto di vendite fino ad un minimo a 13.855 per poi chiudere a 14.87 euro. In totale onestà avevo shortato il titolo ma ho dovuto subito richiudere il trade proprio perché veniva colpito il bid del software ma al contempo credo ci fosse un altro algoritmo che comprava la lettera e questo lo si vede bene nel grafico a 5 minuti: prima barra in giù, poi spazzolata all'insù, un nuovo tentativo di discesa a cui è seguita un'altra spazzolata all'insù. Insomma, lotta fra software e poi uno ha prevalso sull'altro (vedere area cerchiata a 5 minuti).

Analizziamo ora la situazione degli indici, forse più semplice che non operare sulle singole azioni. Per ora il -possibile ma mai certo- timing di inversione è stato perfetto e visto con largo anticipo a gennaio (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/10/28/azioni-stellantis-azioni-moncler-azioni-snam/). I mercati statunitensi sono oggettivamente più forti in questa fase rispetto all'Europa. Partiamo dal Nasdaq Composite: tre giorni di indecisione sui massimi, tentativo di ribasso giovedì e poi breakout all'insù venerdì. Per quanto mi riguarda e disposto a rivedere la mia view il mercato rimane ben impostato al rialzo anche se solitamente la metà del mese di novembre tende ad essere leggermente sottotono salvo poi riprendersi verso la fine di novembre. Da notare il fatto che è stata rotta una trendline dinamica discendente di medio periodo che durava dal mese di giugno. Di seguito il chart daily.

Situazione analoga per l'S&P500 che rimane leggermente indietro nel movimento e a ridosso della trendline dinamica discendente sulla quale tuttavia non mi metterei short: quello in essere al momento si configura come un movimento a "V" come scrivevo già la scorsa settimana (link: https://www.lombardreport.com/2023/11/5/azioni-anima-azioni-fiera-milano/).

Sul fronte volatilità anche il VIX sembra aver fatto una "V" reversal al ribasso, cosa che a mio avviso accade mooooolto raramente. Attualmente sembra voglia ancora puntare verso i 13 punti minimi di metà settembre, anche se la sua derivata seconda (VVIX) questa ottava è salito leggermente, segno che magari ci possono essere piccoli storni ma nulla di preoccupante. Qui sotto trovate in sequenza il chart daily del VIX e di seguito del VVIX.

Questo mood rialzista non credo sia destinato a durare in eterno, ma al momento questo è. Perché? Abbiamo meno liquidità nel sistema (azioni delle banche centrali) e quindi maggiore sensibilità a scrolloni di mercato, abbiamo buoni rendimenti sui bonds (=alternativa di investimento a rischio ridotto rispetto a quello azionario), le famiglie hanno ridotto i risparmi (=meno liquidità nel sistema) a fronte di maggiore indebitamento (a tassi alti)....e disoccupazione che si è stabilizzata ma pare stia invertendo leggermente rotta.

....."siate pronti", diceva qualcuno in contesti ben divesi....

Sul fronte europeo abbiamo indici decisamente più deboli: DAX e CAC40 rimangono infatti ancora inseriti in un canale discendente meno inclinato sul primo indice e leggermente di più sul secondo. Nel caso specifico sul Dax credo sia necessario che l'indice si porti alle spalle i 15500 rispetto ai 15300 attuali. Tale livello rappresentava infatti un forte supporto ed ora è resistenza. Quando parlo di livello intendo naturalmente un intorno dello stesso.

Per quanto riguarda il CAC40 il canale discendente è più ripido rispetto al Dax. In questo caso i 7000 punti rappresentano un'area psicologica ed ex supporto che, se mantenuti, possono far sperare in un recupero verso 7200 e poi oltre (specialmente se gli altri indici mondiali dovessero consolidare i guadagni).

Il Future FTSEMIB40 rimane nettamente ben impostato: lo era prima del ribasso di settembre ed ottobre e lo è ancor di più al momento. Rimaniamo tuttavia in un laterale. Sopra 28600 attuali il passo successivo si colloca a 29200 e poi 29900 (che arrotondo a 30000). In questo caso per la settimana entrante porrò attenzione alla tenuta dei minimi settimanali della seduta di mercoledì a 28080. 

 

Fronte watchlist...

Mediobanca

Dopo lo scivolone di ottobre ed il test della mm200 ha invertito. Il settore bancario è in mood positivo e "lei" ha ancora un gap da chiudere a 11.80. In settimana ha congestionato in un range estremamente stretto sui massimi della scorsa ottava. Possibile un ulteriore recupero. Il close weekly è stato a 11.54.

In settimana c'è stato l'inizio delle contrattazioni sul Bond Carraro 7.75% (ISIN: XS1747134564) salito velocemente in area 102.50. La partenza è stata buona per non dire ottima. A ciascuno l'eventuale gestione del trade: out tutto, metà posizione, due terzi....come sempre ciascuno ha il proprio modus operandi ed il proprio piano di azione perché ciascuno ha la propria propensione al rischio. Tecnicamente ha una resistenza attorno a 102.60 e dei 120 milioni del collocamento 18 sono stati transati lunedì, circa 9 tra martedì e mercoledì e circa 6 tra giovedì e venerdì. Facendo i conti della serva direi che il 30% del totale è stato "digerito" dal mercato. Rimane un bond high yield e quindi speculativo e magari più adatto al trading di breve piuttosto che al buy&hold (ma naturalmente anche questo è soggettivo e discutibile come tutto in finanza).

Decisamente più adatto al cassettista il nuovo collocamento di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che garantisce il 5% per i primi tre anni (a meno di fallimento dell'emittente) e poi l'Euribor a tre mesi maggiorato dello 0.9% annuo per i restanti tre anni. Scadenza quindi a 6 anni, taglio minimo 1000 euro e tassazione del 12.5%. Cedole trimestrali. Visto l'andamento dell'offerta tra il retail è possibile che si debba andare a riparto come fu per ENI a Febbraio di quest'anno quando venne garantito il lotto minimo a tutti. Il termine più plausibile del collocamento è quello di lunedì 13 novembre (salvo aumento dell'offerta e contestuale proroga). A mio avviso adatto come scrivevo prima al buy&hold vista la liquidità e liquidabilità.  Come sempre ognuno ha il suo vestito e chi non ne vuol proprio sapere del rischio piuttosto che un conto deposito al 4% ad un anno (magari vincolato) o non avere remunerazione sul conto corrente (così si lascia tutto il profitto alla banca) perchè non prendere una Banca Mondiale (rating tripla AAA) anch'essa tassata al 12.5% anzichè al 26% (che sperequazione!!!!) scadenza 17 novembre 2028 (callable da novembre 2025) taglio minimo 1000 e interesse lordo del 3% corrisposto trimestralmente (Isin XS2702860896)? Certo che questo non copre comunque dall'inflazione, ma almeno tampona la perdita di potere d'acquisto a rischio praticamente nullo (peccato che l'emissione sia di soli 100 milioni di euro). Naturalmente stando davanti al pc non sottscriverò né il primo (a mio avviso più "intrigante" ma non ho voglia di rimanere "vincolato" con la liquidità fino all'inizio delle negoziazioni a dicembre (vado a memoria)) né il secondo, ma questo la dice lunga sulle opportunità a rischio al momento accettabile in questo periodo sui bonds. Il futuro non lo conosco.

Buon fine settimana a tutti.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)