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Panoramica sui mercati azionari e uno sguardo ad alcune azioni italiane


Buon sabato a tutti. Nella passata ottava ho messo in evidenza aspetti positivi e negativi di quelle che erano le configurazioni sul nostro listino e sull'S&P500 (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/10/15/indice-ftsemib40-s-p500/). In modo estremamente sintetico, il nostro listino era riuscito a rimbalzare discretamente dopo un test della media mobile a 200 periodi mentre l'S&P500 si era riportato leggermente al di sopra della neckline del "famoso" testa e spalle ribassista. Sulle note positive e negative incombeva tuttavia una fosca "previsione" relativa all'andamento del mese di ottobre: prima parte orientata all'upside ed indebolimento netto a partire dalla settima seduta di trading con successiva "forte" probabilità di "ammosciarsi" nella seconda metà del mese di ottobre (quella appunto di questa settimana che si è appena conclusa). Di questo aspetto avevo parlato in occasione del mio ultimo webinar e nel caso specifico al minuto 18 (link: https://www.youtube.com/watch?v=qZDHOlkeqjA). Di seguito il grafico postato (le linee continue rappresentano i vari indici dagli anni '50 mentre quelle tratteggiate SOLO quelli pre election che sono quelli che mi interessano maggiormente).

Le cose sono dunque cambiate rispetto alla scorsa settimana. Come ho sempre detto non dobbiamo essere né geometri né ingegneri quando tracciamo delle linee sui grafici. Il pullback del testa e spalle ribassista c'è stato ed è anche andato leggermente al di sopra della neckline (indicativamente area 4330-4350), però alla fine l'indice non è riuscito a tenere quei livelli ed è sceso (anche con una certa decisione) riportandosi sui minimi di fine settembre/inizio ottobre. Dal mio punto di vista se la tenuta di 4330 poteva far sperare che i minimi toccati alla fine di settembre potessero essere un ricordo, ora ritengo più plausibile che l'S&P500 possa bucarli per andare prima a 4200 e poi forse a 4160. Poi si valuterà.

Questo approfondimento ribassista ovviamente è stato caratterizzato da un rialzo del VIX che tuttavia non si è "impennato" (=vendite da panico) passando dai 19 punti di lunedì a 21.70 in close di venerdì. C'è tuttavia una tensione crescente: nella mia testa l'area 20 è uno spartiacque tra positività/acquisti azioni (sotto tale livello) e negatività/vendita azioni al di sopra dello stesso.

Nel webinar che ho tenuto un paio di settimane fa ed al quale ho fatto riferimento, un gentile lettore mi ha chiesto lumi sul Russell 2000 che rappresenta le small caps, la street economy, le piccole aziende e non i colossi. Analizziamolo subito. Anche in questo caso siamo inseriti in un canale discendente e ci troviamo su un supporto attorno a 1050 punti. A mio avviso il breakout confermato vedrebbe il supporto sccessivo collocabile attorno a 1020 circa se non addirittura alla cifra tonda e psicologica dei 1000. 

Sul fronte europeo il Dax, già debole di suo come evidenziato più volte, non ha fatto altro che accentuare tale debolezza portandosi sotto i 15000 (14903 punti di close sul future). Ripeto: al momento sia in USA che in Europa assistiamo a vendite continue NON da panico e questo spiega quella bruttissima congestione/lateralizzazione dell'indice tedesco da aprile di quest'anno. E per fortuna che non la si è "tradata" altrimenti gli stop sarebbero stati continui, ma se ben ricordate (link: https://www.lombardreport.com/2023/1/17/previsione-borsa-2023/) già a gennaio mi aspettavo una buona parte dell'anno estremamente incerta e laterale (e aggiungo anche insidiosa). Ora rimarrebbero gli ultimi due mesi del 2023 "a salire" ma per questo è importante trovare un minimo da cui ripartire e l'analisi grafica al momento NON MI DICE DI ENTRARE A MERCATO. Torniamo dunque al grafico del Dax: notate come sul daily la tendenza sia anche in questo caso a scendere ma senza panico: sono più vendite continue "a goccia". Supportone attorno a 14650 punti dove si arriva con oscillatori scarichi (ma ricordo che in caso di mercato in trend le soglie di overbought e di oversold (ipercomprato e ipervenduto) andrebbero traslate rispettivamente verso l'alto o verso il basso). Un'ultima considerazione: osservando il rettangolone formato dal DAX negli ultimi 6 mesi e proiettandone l'altezza di circa 1000 punti verso il basso dal punto di rottura "magicamente" otteniamo un target proprio attorno al supportone dei 14650. Curioso....

 

Ed ora passiamo al nostro indice. Anche in questo caso la tendenza è a scendere. L'Italia rimane al momento più forte grazie alle banche ma ci troviamo leggermente al di sotto della media mobile a 200 periodi e a ridosso dei 27200. L'eventuale mancata tenuta dei 27200 potrebbe portare ad una ulteriore discesa verso i 26300.

In questo contesto darei un'occhiata anche all'oro che è salito in modo improvviso e con estrema forza, ma ora si trova a contatto con una prima area importante attorno ai 2000 punti (segmenti orizzontali bianchi). L'ultimo baluardo lo troviamo attorno a 2070-2080 $/oz (cerchi). Di seguito il grafico daily. Logicamente un breakout di questi livelli importanti dovrebbe a mio avviso coincidere con una ulteriore impennata del VIX (=panico). 

Fronte watchlist....

La strategia di rimanere scarico di azionario sta pagando, sia in termini di mancati errori (che naturalmente non mancano facendo trading intraday) che di falsi segnali dovuti alla fase choppy di questi ultimi mesi in Europa. I volumi sul mercato italiano rimangono ESIGUI ed attorno ai 2.2 miliardi di euro transati (circa il 15-20% SOLO nelle aste di chiusura con i vari incroci).

Come dicevo precedentemente io mi aspetto una fase orientata all'upside negli ultimi due mesi dell'anno. Questo NON significa un "buy" alla cieca: la "previsione" deve essere SEMPRE supportata da dati certi, alias dalla price action che fornisca la trigger di entrata a mercato. In altri termini io mi aspetto un rialzo ma dovremo vedere la formazione di 1-2-3 LOW, oppure il breakout rialzista di una congestione oppure ancora una failure di breakout ribassista o ancora la rottura al rialzo di una trendiline dinamica discendente e così via. Il bottom fishing è una tecnica ESTREMAMENTE rischiosa e adatta ai trader più esperti o che rischiano di più. Sulla falsariga di quanto già spiegato nei miei video e della manipolazione di mercato algoritmica (pratica VIETATA agli operatori in carne ed ossa ma non ai software (quotatori, algoritmi, etc..)) faccio un paio di esempi di trades fatti in questa ottava. 

Nella seduta di lunedì ho venduto poche azioni WIIT a 14.44 euro per ricoprirle nella seduta successiva (martedì). Alcuni software agiscono infatti sui volumi e più un titolo è comprato/venduto e più entreranno in azione. Nel caso delle azioni poco liquide invece è importante "dare da mangiare" alla macchinetta in modo tale che la stessa continui a comprare/vendere il titolo in questione. Nel caso specifico, appunto, ero short sul titolo dal giorno precedente e martedì ho prima comprato dalla lettera del software per chiudere circa metà posizione a 14.28 euro (+1.2% di utile) e soprattutto per "invogliare" il software a continuare a vendere. Mi spiego meglio. Se c'è poca liquidità ed il trade va a favore, ecco che un piccolo acquisto da un software che vende fa sì che il software stesso si ritrovi corto e sarà "incentivato" a far scendere il titolo "pensando" (chiaramente un algoritmo non ragiona ma è meccanico) che qualcuno si sia messo lungo. Per trarre profitto l'algoritmo dovrà necessariamente far scendere mano a mano il titolo in questione. Ecco dunque che ricoprire una parte della posizione da un lato permette al trader "in carne ed ossa" di ridurre il rischio e dall'altra fa sì che aumentino le probabilità che il trade stesso vada maggiormente in suo favore (entro certi limiti altrimenti i software si "ribaltano"). Nel caso di WIIT ho chiuso una parte a 14.28 lasciando correre il resto e chiudendo ESATTAMENTE dove l'algoritmo si è girato long (a 14 euro tondi tondi). 

Se l'esempio precedente riguardava un "bottom fishing" al contrario (vendo il massimo e compro il minimo), altre volte c'è il classico bottom fishing extreme come lo chiamo io: compro il minimo e vendo il massimo (o un suo intorno). Questa volta passiamo ad un titolo estremamente liquido, anche se aggiungo che la liquidità è comunque SEMPRE fittizia perché i software immettono e tolgono ordini in continuazione senza essere eseguiti e quindi forniscono informazioni estremamente fuorivianti al trader, ma fortunatamente nessuno li ha ancora vietati. L'azione in oggetto è STM sulla quale giovedì ho acquistato quasi il minimo. Scrivo quasi perché il minimo nelle primissime fasi di contrattazione è stato a 39.11 euro e il mio ordine non è stato eseguito. Nulla di male: pinzata una decina di tick sopra il livello e favorita al software in area 39.60 poche decine di secondi dopo. 

Di seguito trovate l'ordine non eseguito e poi quello effettivamente eseguito con relativa vendita.

Analizziamo ora qualche azione per capire l'impostazione del nostro mercato. 

STELLANTIS

In settimana ha risentito della pessima performance di Renault. Siamo su una trendline dinamica ma non mi metterei lungo. Se venisse bucata spazio verso la 200.

TELECOM ITALIA ordinaria

KKR sì, KKR no.....Sembrava impostata benissimo un mese fa quando è arrivata in area 0.328 e invece è tornata sui minimi o quasi. Per come la conosco è un titolo sul quale i breakout NON pagano, anzi...Al momento pare più plausibile che vada alla ricerca di 0.245 euro (0.2573 il close di venerdì) specialmente in caso di mancata tenuta di 0.255

Attenzione anche al fatto che nel lungo periodo ed esattamente su questi livelli passa una trendline dinamica di lungo periodo e la rottura del livello potrebbe innescare forti vendite di breve.

MONCLER

Anche in questo caso sembra ben inserita all'interno di un canale ribassista. La mancata tenuta di 52 può proiettare Moncler verso la cifra tonda dei 50 euro.

MEDIOBANCA

Era una mia idea di short martedì ma l'ho persa di vista il giorno successivo. In settimana è passata da 12.10 a 11.035 (circa -8%). Un punto di approdo potrebbe essere un intorno della media a 200 di colore rosso che troverebbe una COMBO nel supporto statico attorno a 10.60-10.70 euro (circa il 3% dai livelli attuali). Nella serata di venerdì S&P ha confermato il rating sul nostro paese con outlook stabile. Qualora ci fosse un rimbalzo nelle prime fasi di lunedì mattina (nel caso lo dovremmo vedere anche sul BTP) eviterei comunque il long in attesa dei livelli indicati.

PIRELLI

Anche Pirelli pare si stia lasciando alle spalle il supportone a 4.30-4.33 euro (chiusura settimanale a 4.292 euro). Molto spesso in passato ha tentato la rottura al ribasso ma subito dopo abbiamo avuto un buon rimbalzo. Lo farà anche questa volta ?Mmmmhhhhh.....Lo stop in caso di short è a 4.60 (massimi di ottobre), almeno sul daily.

BIESSE

Titolo sottile che venerdì ha comunque scambiato 320 mila pezzi abbondanti per un controvalore attorno ai 3.2 milioni di euro. Ricordo che ne avevo scritto in un articolo dal titolo eloquente: "PSYCO TRADING" (questo il link al quale Vi rimando: https://www.lombardreport.com/2023/7/29/azioni-iveco-azioni-campari-azioni-datrix/). Questa azione è manipolata da un software quotatore che immette e toglie ordini con una quantità tra 150 e 250 pezzi (vado a memoria, potrei sbagliarmi). Indipendentemente dalle macchinette il grafico appare bruttino anche in questo caso e non mi stupirebbe un ulteriore affondo che sul settimanale vedrebbe il titolo proiettato verso il supporto successivo a 7.70-8.00 euro, estremamente ambizioso in caso di short. Andando per step direi area 9.10-9.30 e poi si vedrà l'evoluzione. View rivista in caso di recupero dei 10.70-10.80 euro, da valutare se fatto in spike, in chiusura etc....

UNICREDIT

Visto che rimane nella top 5 dei titoli più scambiati, uno sguardo ad Unicredit. Come vedete il comparto bancario è rimasto su livelli più elevati rispetto ad altre azioni. Tolto uno "sbuffo" rialzista sopra 23.30 a metà settembre, pare che l'azione stia tornando verso il supporto a 21.30 (close di venerdì a 22.125 euro). Sotto tale soglia ultimo baluardo a 20.50....insomma: più forte, ma se tutto remasse contro.....

E QUINDI NELLA MIA TESTA MI DOMANDO "E CHE SI FA????"

Bella domanda. La risposta è come sempre duplice: 

1- Niente...non guadagno e non perdo, ma c'è comunque sempre l'inflazione che è scesa ma non a livelli particolarmente bassi....

2-Provo a guardarmi intorno per il breve termine che non sia intraday e nemmeno anni. In questo caso dal 25 al 31 ottobre, salvo chiusura anticipata, ci sarà un'emissione obbligazionaria del gruppo veneto Carraro. Emissione tra i 100 e i 120 milioni, taglio minimo 1000 euro, cedola annua del 7.75%. Durata 5 anni (6 novembre 2028) con prima call il 6 maggio 2025 (18 mesi) al prezzo di 103 e seconda call il 6 maggio 2026 al prezzo di 101.50 ma se venisse cambiato il controllo della società è obbligatorio il rimborso anticipato. Tale emissione high yield riservata al retail è non convertibile e senior unsecured unrated ed è finalizzata al rimborso di un bond in scadenza a gennaio 2025. ISIN: IT0006756438. 

Buona serata a tutti e buon fine settimana.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)