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NASDAQ100 WEEKLY - Settimana di ribassi sugli indici azionari USA...


NEGLI STATES E’ ENTRATA IN VIGORE L’ORA LEGALE. PERTANTO LE CONTRATTAZIONI AZIONARIE APRONO ALLE ORE 14:30

GLI EVENTI DELLA SCORSA SETTIMANA TRASCINANO AL RIBASSO I LISTINI AZIONARI USA ED INTERNAZIONALI.

La settimana è stata segnata dalla testimonianza del Presidente della FED presso la commissione bancaria del Senato e dalla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro di febbraio. Ebbene nel primo caso, dato il tono senz’altro aggressivo da parte di Jerome Powell, i mercati azionari hanno risposto con un ribasso mentre Dollaro e rendimenti dei Bonds al rialzo, con un nuovo record di inversione della curva dei tassi. Sul secondo tema, il dato sul mercato del lavoro di febbraio è uscito in tono misto, con i nuovi occupati che hanno nuovamente sorpreso in positivo di parecchio, superando le 300.000 unità. Le revisioni però tolgono qualcosa e inoltre se si guarda ai numeri degli occupati privati, essi sono meno entusiasmanti. In calo gli occupati nel manifatturiero, nel tech e nei servizi finanziari. Più bassi delle attese i salari orari e scendono le ore lavorate a indicare meno pressioni salariali e minor produttività. In generale un report ancora positivo, ma che mostra i segni di un incipiente rilassamento del mercato del lavoro. I licenziamenti da parte di aziende statunitensi a gennaio e febbraio hanno toccato il massimo dal 2009, con il settore tecnologico che rappresenta oltre un terzo degli oltre 180.000 tagli di posti di lavoro annunciati, secondo un rapporto mostrato giovedì. Solo a febbraio, i licenziamenti negli Stati Uniti sono stati 77.770, più di cinque volte superiori ai 15.245 tagli di posti di lavoro annunciati un anno prima, secondo il rapporto della società di collocamento Challenger, Gray & Christmas Inc. Il numero di americani che hanno presentato nuove richieste di indennità di disoccupazione è aumentato di 21.000 nella settimana terminata il 4 marzo, ha affermato il Dipartimento del lavoro, il più grande aumento in cinque mesi.

"In questo momento, la stragrande maggioranza dei tagli si sta verificando nella tecnologia. Anche la vendita al dettaglio e la finanza stanno tagliando in questo momento, poiché la spesa dei consumatori corrisponde alle condizioni economiche", Le società tecnologiche Microsoft Corp, Alphabet Inc, società madre di Google e PayPal Holdings hanno tagliato migliaia di posti di lavoro quest'anno nel tentativo di frenare la spesa e proteggere i margini in un contesto economico incerto. "I licenziamenti che molte di queste società stanno annunciando sono i benvenuti per gli investitori, una sorta di giusto dimensionamento della struttura dei costi, la razionalizzazione della crescita viene premiata sul mercato ha affermato Andrew Challenger, vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas Inc.".

Anche nel settore più a rischio dell’economia a stelle e strisce, quello delle costruzioni abitative, le nuove offerte di lavoro si sono dimezzate a gennaio con un calo netto di 240.000 offerte. Questo potrebbe essere un sintomo che la domanda di lavoratori nel settore immobiliare residenziale si sta riducendo, via via che i cantieri vengono completati e chiusi, e quelli nuovi scendono di numero.

Ma il colpo di grazia ai listini azionari è arrivato dal settore bancario che, invece, dovrebbe beneficiare del rialzo dei tassi. Nelle giornate di giovedì e venerdì scorso il settore ha accelerato violentemente al ribasso zavorrando, con la collaborazione delle small caps USA altro settore assai poco brillante nelle ultime sedute, l'indice generale. Le cause in un primo momento sono state attribuite ad una rivisitazione delle capitalizzazioni delle banche da parte della FED e la liquidazione di una piccola banca USA specializzata in criptovalute, Silvergate, ma che capitalizza le centinaia di milioni e non i miliardi di dollari risultando troppo piccola per impattare sui mercati finanziari. In realtà a fare partire le vendite è stata poi una piccola banca della Silicon Valley, SIVB, specializzata nel finanziare progetti di Venture Capital e finanziamenti a piccole startup tecnologiche, che ha dovuto fare un aumento capitale di 1.75 mld $ per far fronte a massicce perdite sul suo portafoglio di bond a seguito degli aumenti dei tassi di interesse. Complice il modello di business che rende i clienti della banca più sensibili ai tassi di interesse rispetto alle banche tradizionali, SIVB è stata costretta a smobilizzare in perdita un portafoglio bond pari a 21 mld $ realizzando una perdita di 1,8 mld $. La banca ha tentato di lanciare una ricapitalizzazione da 1.25 mld $ e un finanziamento di 500 mln $, ma ha perso il 60% durante la seduta al quale si è aggiunto un altro 20% nell’afterhours, affondando il settore. Nella giornata di venerdì scorso, sia l'aumento di capitale che un tentativo di vendita della banca sono falliti e la FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) ne ha decretato la chiusura, comunicando che da oggi la parte assicurata dei depositi (fino a 250.000 $) verrà resa disponibile per i depositanti. In altre parole la banca è fallita, con il settore che da inizio febbraio ha perso il 14% dei quali il 10% in sole tre sedute (v. grafico):

L’allarme è scattato ma si tratterebbe di una situazione specifica, e non generalizzabile, anche se il Tesoro USA è già sceso in campo monitorando “alcune banche molto attentamente”. Dicevamo un problema "idiosincratico" quindi, non "sistemico" e vediamo il perché.

Come detto in precedenza, la banca non ha dimensioni tali da renderla sistemica. Nel suo fallimento vi è una buona dose di imperizia, a quanto pare, nella gestione della liquidità che è stata investita in titoli a lunga scadenza a rendimenti bassi, che hanno causato perdite latenti quando i tassi sono saliti. Questo ha creato un disallineamento tra asset e passività che è deflagrato quando la banca ha dovuto far fronte alle richieste di ritiro dei depositi. Queste hanno brutalmente accelerato quando si è sparso il timore che non ci fossero asset per far fronte ai rimborsi. Caratteristica peculiare della Silicon Valley Bank è di avere rapporti con Venture Capital, e quindi società startup principalmente del settore tech. E questo forse spiega cosa ha fatto partire il ritiro dei depositi: queste aziende trovandosi all'inizio della loro storia, tipicamente bruciano parecchio cash non producendo ancora utili e quindi sono molto impattate dai costi di finanziamento. Inoltre molte saranno state lanciate gli scorsi anni, con costi di finanziamento bassissimi e multipli molto elevati. Ma il cambio di regime dei tassi avrà reso, per loro, molto più difficile reperire capitale, in particolare alle vecchie valutazioni o finanziamenti (per non parlare di quotarsi). Da qui la maggior necessità di ricorrere alle proprie riserve finanziarie, ritirando i depositi.

Risulta chiaro che l'emergere di queste situazioni contribuiscano a esporre all'attenzione generale alcuni rischi legati alle strette delle politiche monetarie, rischi che finora sono stati ignorati sia dai membri della FED che dal mercato, se si pensa che il rialzo dei rendimenti ha colpito in particolare i titoli del tech ma anche aziende solide e profittevoli come Netflix, Paypal, Meta e perfino Microsoft e Amazon, che hanno subito dei ridimensionamenti rendendo difficile rispettare gli obiettivi di quotazione.

Tornando ad approfondire questo tema, il Presidente della Federal Reserve, parlando alla Commissione bancaria del Senato, ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà «probabilmente più alto di quanto previsto» e che la FED è «pronta ad accelerare» sui rialzi del costo del denaro se le condizioni economiche lo consentiranno. Risultato: il mercato ora oscilla tra il 60 ed il 70% delle probabilità che il costo del denaro aumenti di 50 punti base e non di 25, durante la riunione del prossimo 21-22 marzo (noi continuiamo a pensare che sia sempre di 25 bps a meno dell’uscita di un dato CPI di febbraio mostruoso, ndr). Il numero uno della Banca centrale americana, Jerome Powell, ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà «probabilmente più alto di quanto previsto» e che la FED è «pronta ad accelerare» sui rialzi del costo del denaro se le condizioni economiche lo consentiranno. Powell ha inoltre detto che per dare stabilità ai prezzi «servirà una politica restrittiva per un po' di tempo» e che continui rialzi «sono appropriati» per riportare l'inflazione verso il target del 2%. Nel valutare lo stato dell'economia, Powell ha chiarito che vi è stata una riaccelerazione dell'attività e che, quindi, sebbene l'impatto della politica monetaria si sia notato in particolare sull'immobiliare residenziale, in generale il rallentamento macro è stato inferiore a quanto stimato. Sull'inflazione Powell ha notato che ci sono segnali ridotti che la componente CPI dei servizi ex shelter (categoria recentemente focus della FED) stia rallentando particolarmente. Detto questo, la Banca centrale americana deciderà «meeting by meeting», ovvero valutando di volta in volta la situazione ad ogni riunione. Ovviamente l’impatto è stato immediato non solo sugli indici azionari, come detto, ma anche sul biglietto verde, che si è rafforzato contro le principali valute, l'euro è sceso anche sotto 1,06 dollari, la sterlina è calata a 1,1883 dollari, il minimo in due mesi.

La Reserve Bank of Australia ha alzato i tassi di 25 bps come da attese, ma il tono è stato meno aggressivo del solito, con la notazione che l'inflazione potrebbe avere fatto il picco e che la stretta monetaria sta funzionando. La notazione che la banca si attende di proseguire con la serie di rialzi nei prossimi mesi è stata cambiata con una più tenue indicazione di "ulteriore rialzo dei tassi". Mentre la Bank of Canada ha lasciato il suo tasso di riferimento invariato al 4,50%, diventando la prima grande banca centrale a sospendere la sua campagna di inasprimento monetario di fronte a un previsto allentamento dell'elevata inflazione.

A livello di mercato monetario a seguito delle risultanze macro e della retorica di Powell, i futures sui Fed Funds (che indicano le possibilità che il mercato attribuisce a una mossa di politica monetaria) hanno aggiornato il picco dei tassi al 5,61% tra luglio e settembre prossimi.

I movimenti sui tassi nella scorsa settimana, hanno portato in dote nuovi record di inversione delle curve dei tassi, con il 2 anni che è andato a quotare il 5,085% (dal 13 luglio 2007 che non si vedevano tali rendimenti) mentre la parte lunga è rimasta inchiodata, con il risultato che abbiamo un nuovo record di inversione tra il 2-10Y USA che è andato a superare i -100 bps in intraday, ed il 2-30Y a ben 117 bps. Era da 42 anni che non si vedevano questi livelli. Poi con l’uscita della notizia del fallimento della Silicon Valley Bank, i rendimenti si sono ben ridimensionati.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Tra le dichiarazioni di Powell, i dati macro usciti, e il fallimento della banca della Silicon Valley, ovviamente l’indice tech ha subito un bel po' di pressioni ma, nonostante tutto, ha perso come l’indice S&P500 e meno dell’indice Dow Jones. Graficamente notiamo che solo in chiusura della giornata di venerdì scorso ha infranto al ribasso l’importante supporto dell’area dei 12000 punti, testata più volte, ed anche della M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca). La discesa è stata, poi, frenata dal supporto in area 17770 (ritracciamento del 50% dell’onda rialzista b-c). Cosa aspettarsi ora ? I dati macro sull’inflazione (CPI) di domani, martedì, sicuramente ci diranno quale direzione prenderà l’indice. Se saranno sopra le attese il mercato prezzerà un rialzo dei tassi della prossima settimana sui 50 bps a detrimento dell’azionario ed in particolare dell’indice tech, viceversa un bel rimbalzo potrebbe essere alle porte, anche in virtù del fatto che le onde d ed e sono di esaurimento, quindi la d correttiva non dovrebbe estendersi molto in ampiezza e nel tempo. In sostanza la prima ipotesi porterebbe i prezzi a testare il successivo supporto in area 11500 e con meno probabilità l’area 11000, viceversa se onda d è completata, il primo step di onda e sarà l’immediato recupero dell’area 12000, quindi all’area 12400 per poi andare all’attacco del max di onda c in area 12800. Il valore dell’RSI a 42.5 permette entrambe le situazioni. Vedremo. La settimana si è chiusa a 11830.28 con una perdita del – 3,75% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 8,14%.

Anche sull’indice S&P500 la M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca) è stata infranta così come l’importante area di supporto dei 3940. La discesa è stata fermata dal supporto in area 3850 (ritracciamento del 78,6% della gamba rialzista b-c) contrassegnata come onda d. Se i prezzi dovessero scendere ulteriormente sotto l’area 3765, minimo di onda b, il conteggio andrebbe totalmente rifatto. Quindi, anche per l’avvicinarsi del valore dell’RSI in zona ipervenduto, è plausibile una reazione, sempre che i dati macro in uscita domani offrano questa opportunità. L’eventuale rimbalzo deve necessariamente riportare i prezzi sopra l’area 4000 per poi tentare l’attacco alla resistenza posta in area 4200 max di onda c. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3861.60 con una perdita del – 4,55% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 0,58%.

L’indice delle blue-chip DOW JONES è quello che nel corso della settimana appena trascorsa ha risentito di più delle turbolenze dei mercati, registrando un pesante passivo (v. situazione settore bancario). Graficamente anche su questo indice infranta la M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca) coincidente con l’area di supporto dei 32500 punti, rompendo una lunga fase di congestione in atto dal novembre 2022. Il livello di RSI a 31 indica che, momentaneamente, la discesa si sta esaurendo in attesa di una reazione la quale entità dipenderà molto dai prossimi dati macro in uscita e dalle prossime mosse della FED. Al momento vediamo che i prezzi si sono avvicinati al supporto posto in area 31700/31650 che rappresenta il ritracciamento del 50% della gamba rialzista A ed a seguire troviamo il supporto in area 31000. Viceversa, molto importante ritrovare l’area 33000. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 31909.64 con una perdita del - 4,44% e che porta a segnare una perdita da inizio anno del – 3,73%.

ORO INDEX 

Balzo delle quotazioni dell’Oro nel venerdì nero per il settore bancario nel quale, alcune delle più grandi banche di questo paese, Wells Fargo, Bank of America, JP Morgan, Morgan Stanley hanno perso collettivamente più di 50 miliardi di dollari di valore di mercato in un giorno. È un bel colpo, ma quelle banche esistono ancora, cosa che non è possibile dire della Silicon Valley Bank, o SVB, fallita completamente. Questo rende il secondo più grande fallimento bancario nella storia di questo paese. La reazione a catena di questo evento ha fatto scendere di molto i rendimenti dei titoli di Stato con una discesa del Dollar Index, tutto a favore del prezzo dell’Oro che si è portato in area 1870 $/oz. Da notare, altresì, che il prezzo del metallo giallo non ha intaccato i minimi fatti registrare due settimane fa a 1810 $/oz. nonostante le dichiarazioni molto restrittive in materia di politica monetaria da parte del Presidente Powell, alla commissione bancaria del Senato e dall’uscita del buon dato sul mercato del lavoro. Tutto bene, quindi, per il rialzo delle quotazioni dell’Oro ? Molto dipende dai dati sull’inflazione di domani, i quali a loro volta influenzeranno le decisioni dei membri della FED nella riunione della prossima settimana a livello di rialzo dei tassi, se i numeri dell'inflazione si allineassero con le aspettative o mostrassero un rallentamento più significativo, consoliderebbero le aspettative per un aumento del tasso di 25 punti base da parte della FED, favorendo i rialzisti del metallo prezioso, altrimenti una grande sorpresa al rialzo potrebbe innescare forti movimenti, lasciando l'Oro vulnerabile a probabili pesanti perdite. Pertanto in caso di rallentamento dell’inflazione potremmo vedere i prezzi andare all’attacco e superare la barriera psicologica dei 1900 $/oz., in caso contrario test del supporto dei 1810/1800 $/oz.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, per il Platino dopo la reazione di due settimane fa che ha riportato i prezzi in area 980 $/oz., nel corso della settimana appena trascorsa non è riuscito a dare seguito al rimbalzo con i prezzi che sono rimasti invischiati nel range 975 e 930 $/oz., in attesa dei dati sull’inflazione e delle decisioni della FED.

Situazione più pesante per le quotazioni dell’Argento che, dopo aver infranto anche il supporto in area 21, con un minimo a 20.50 $/oz., hanno anche infranto la M.M. semplice a 200 periodi andando a testare il supporto in area 20 $/oz. Inutile dire che il livello dell’RSI è costantemente intorno all’area di ipervenduto. Ci sarà, finalmente una reazione ? Vedremo.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1867.20 $/oz., in guadagno del + 0,68% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad una perdita da inizio anno del + 2,25%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1870.77 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2023:

GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)

Questa settimana, il 18 marzo, l’accordo volto a garantire l’esportazione di grano dai porti ucraini sul Mar Nero si rinnoverà, a meno che una delle parti non si opporrà. La Russia ha fatto sapere che approverà un’estensione dell’accordo solo se saranno revocate le restrizioni sui suoi export; anche se le esportazioni agricole non vengono interessate esplicitamente dalle sanzioni occidentali, Mosca sostiene che le sanzioni sui suoi settori dei pagamenti, della logistica e delle assicurazioni sono un ostacolo all’export dei suoi cereali e fertilizzanti.

Domenica Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo, come riporta la TASS, ha sostenuto che la parte ucraina dell’accordo è stata attuata, a differenza di quella russa, relativa alle esportazioni agricole russe, bloccata come conseguenza delle sanzioni occidentali. Zakharova ha detto: “La nostra posizione in generale sulla proposta di ‘pacchetto’ del segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, di cui è parte integrante, oltre alla già citata iniziativa del Mar Nero, il memorandum Russia-ONU sulla normalizzazione delle esportazioni agricole nazionali, è nota e rimane immutata. Partiamo dal presupposto che gli accordi firmati ad Istanbul il 22 luglio 2022 dovrebbero essere attuati congiuntamente per risolvere i compiti umanitari di superare la crisi alimentare ed aiutare le nazioni bisognose in Africa, Asia e Sud America”. Zakharova ha fatto sapere che oggi, 13 marzo, a Ginevra una delegazione interdipartimentale russa terrà consultazioni con Rebeca Grynspan, segretaria generale della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, e Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d’emergenza.

Il ministro della difesa turco Hulusi Akar, domenica ha detto che pensa che l’accordo che consente di esportare il grano ucraino attraverso il Mar Nero sarà prorogato. Il ministro turco ha detto: “In colloqui separati con le parti russa ed ucraina, abbiamo visto che entrambe le parti si stanno approcciando a questo positivamente. Crediamo che si concluderà positivamente”. “Siamo dell’opinione che la durata sarà estesa il 18 marzo”.

POLITICA USA

Giovedì scorso a Filadelfia il Presidente Joe Biden ha presentato il suo piano di spesa del governo, che aumenterebbe la spesa federale nei dodici mesi a partire da ottobre dai 6,2 trilioni di dollari che dovrebbero essere spesi nel corrente anno fiscale a 6,8 trilioni di dollari nel 2024. Durante il suo intervento a Filadelfia, Biden ha presentato anche piani per tagliare i deficit statunitensi di quasi 3 trilioni di dollari in 10 anni aumentando le tasse per chi guadagna più di 400 mila dollari all’anno. Il Presidente Biden riferendosi allo speaker della Camera, Kevin McCharty (repubblicano), ha detto: “Voglio chiarire che sono pronto ad incontrare lo speaker in qualsiasi momento, anche domani, se ha il suo budget. Lo metta giù, mi dica quello che vuol fare. Mostrerò quello che voglio fare io, vedremo su cosa possiamo essere d’accordo”.

La Casa Bianca ha detto che il Presidente cerca di finanziare una spesa più elevata e ridurre il deficit ricorrendo ad una tassa minima del 25% sui miliardari e quasi raddoppiando l’imposta sulle plusvalenze dal 20%. Inoltre vuole quadruplicare un’imposta dell’1% sul riacquisto di azioni.

Secondo Maya MacGuineas, presidente del Committee for a Responsible Federal Budget (organizzazione no profit che si occupa di questioni fiscali e di bilancio federale) il budget non fa abbastanza per contenere i livelli di debito. Il Committee for a Responsible Federal Budget ha detto che Biden merita il credito di aver proposto una riduzione del deficit di 3 trilioni di dollari: “Tuttavia, la riduzione del deficit alla fine dovrà essere quasi tre volte tanto ed è deludente che il budget abbia avanzato così tante proposte costose”.

Lo speaker della Camera Kevin McCarthy, il leader della maggioranza alla Camera Steve Scalise, il whip della maggioranza alla Camera Tom Emmer e il presidente della Conferenza della Camera Repubblicana, Elise Stefanik, hanno criticato la proposta di budget in una dichiarazione congiunta: “Il budget del Presidente Joe Biden è una proposta sconsiderata che ribadisce le stesse politiche di spesa di estrema sinistra che hanno portato ad una inflazione record e alla nostra attuale crisi di debito”.

Il leader della minoranza alla Camera Hakeem Jeffries (democratico), invece, ha dichiarato: “Il piano di budget di Biden protegge la Social Security, rafforza Medicare e investe nei nostri figli. I repubblicani della Camera continuano a nascondere i loro piani estremi al popolo americano”. Mentre il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer (democratico) ha detto: “Il budget del Presidente è impostato per essere una proposta coraggiosa, ottimista e seria per rafforzare la nostra economia e creare opportunità per arrampicarsi nella classe media, così come per aiutare la gente a restare lì una volta che entrano nella classe media”.

In risposta alla proposta di budget di Biden, venerdì il Freedom Caucus della Camera ha presentato una serie di richieste. Il comitato repubblicano ha rilasciato un documento che manterrebbe piatta la spesa per la difesa e ripristinerebbe la spesa discrezionale non difensiva ai livelli pre-pandemia mantenendo la crescita annuale della spesa all’1%. Il piano prevede la fine del programma di condono di prestiti studenteschi di Biden, la revoca dei fondi di soccorso per il Covid non spesi e il recupero di 80 miliardi di dollari che l’anno scorso il Congresso ha stanziato per l’Internal Revenue Service (agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi). Secondo Scott Perry, presidente del Freedom Caucus alla Camera, il piano porterebbe ad un taglio di spesa di 131 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2024 e consentirebbe un risparmio di 3 trilioni di dollari in un decennio.

Il Presidente Biden ha detto che il Freedom Caucus vuole mantenere tagli fiscali per 2 trilioni di dollari emanati durante l’amministrazione Trump, senza imporre nuovi prelievi fiscali ai ricchi. La negoziazione sul budget risulta centrale anche per il tema del tetto del debito, dato che i repubblicani della Camera hanno fatto sapere che non voteranno a favore di un suo innalzamento a meno che Biden non accetti tagli alla spesa.

Parlando alla commissione Ways and Means della Camera, venerdì scorso la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha chiesto che venga aumentato il tetto del debito federale fissato a 31,4 trilioni di dollari sostenendo che un suo mancato innalzamento minaccerebbe il progresso economico fatto dagli Stati Uniti dalla pandemia. Secondo Yellen un default sul debito innescherebbe ad una “catastrofe economica e finanziaria”. La segretaria al Tesoro ha detto: “Esorto tutti i membri del Congresso ad unirsi per affrontare il limite del debito, senza condizioni e senza aspettare fino all’ultimo minuto”.

Danny Werfel, nominato dal Presidente Biden per il posto da commissario dell’Internal Revenue Service, giovedì scorso è stato confermato nel ruolo con una votazione al Senato.

POLITICA DELLA FED

Martedì scorso il Presidente della FED, Jerome Powell, parlando alla commissione bancaria al Senato ha fatto sapere che, visti gli ultimi dati economici superiori alle attese, è probabile che il livello al quale si fermerà il rialzo dei tassi di interesse sarà più alto del previsto. Questa forza economica inaspettata in parte potrebbe essere dovuta ad un clima caldo e ad altri effetti stagionali, ma secondo il numero uno della banca centrale statunitense potrebbe anche significare che la FED deve fare di più per moderare l’inflazione. Powell ha detto: “Se la totalità dei dati dovesse indicare che è giustificato un inasprimento più rapido, saremmo pronti ad aumentare il ritmo dei rialzi dei tassi”.

La senatrice dem, Elizabeth Warren, ha criticato la FED per i rialzi dei tassi che secondo le previsioni più recenti della banca centrale porterebbero ad una crescita di più di un punto percentuale del tasso di disoccupazione. Il senatore democratico Sherrod Brown ha detto: “Aumentare i tassi di interesse certamente non fermerà le aziende dallo sfruttare tutte queste crisi per alzare i prezzi”. I repubblicani, invece, si sono chiesti se la politica energetica stia limitando l’offerta e mantenendo i prezzi più alti del necessario, ma si sono anche concentrati sull’eventuale supporto che potrebbe dare alla causa della FED una spesa federale contenuta. Secondo il senatore repubblicano John Kennedy per far scendere l’inflazione è attaccarla dal punto di vista monetario e fiscale: “Più noi aiutiamo dal lato fiscale, meno gente dovrete buttare fuori dal lavoro”. Il Presidente Powell ha concordato con i senatori dem sul fatto che profitti aziendali più bassi potrebbero aiutare ad abbassare l’inflazione e con i repubblicani sul fatto che una maggiore produzione energetica potrebbe favorire un calo dei prezzi. Secondo il numero uno della banca centrale statunitense, l’impatto della politica monetaria potrebbe essere ancora in gran parte in fase di elaborazione. Per Powell l’obiettivo dell’inflazione al 2% può essere raggiunto senza infliggere un grosso colpo al mercato del lavoro statunitense, tuttavia martedì ha riconosciuto che molto probabilmente ci sarà un po’ di ammorbidimento nelle condizioni del mercato del lavoro.

Mercoledì scorso, Jerome Powell, ha poi parlato anche alla commissione servizi finanziari della Camera. Il Presidente della banca centrale ha specificato che non è ancora stata presa una decisione su un aumento del ritmo dei rialzi dei tassi, ma nel caso in cui i dati dovessero giustificare un inasprimento più rapido, la FED sarebbe pronta ad aumentare il ritmo dei rialzi. Nel corso del suo intervento davanti alla commissione della Camera, Powell ha riconosciuto di nuovo che la FED aveva sbagliato a pensare inizialmente all’inflazione come il risultato di fenomeni transitori che si sarebbero attenuati da soli ed ha anche detto di essere stato sorpreso da come si sia comportato il mercato del lavoro durante la ripresa dalla pandemia.

Mercoledì scorso la FED ha anche pubblicato il Beige Book, il report della banca centrale statunitense rilasciato otto volte all’anno e che contiene informazioni aneddotiche raccolte dalle Federal Reserve Bank sulle condizioni economiche attuali nei rispettivi distretti. Secondo il report, l’attività economica statunitense è leggermente aumentata da gennaio a fine febbraio e le pressioni inflazionistiche sono rimaste diffuse, mentre le aziende hanno riportato una moderazione degli aumenti dei prezzi che si aspettano continui anche quest’anno. Inoltre, si parla di indicazioni di alcuni consumatori che si sono opposti all’aumento dei prezzi e aziende che sono state meno in grado di espandere i margini di profitto rispetto ai mesi precedenti. Secondo il Beige Book rilasciato la scorsa settimana, l’inflazione è rimasta “diffusa”, mentre per quanto riguarda il mercato del lavoro è rimasto impegnativo trovare personale con le abilità o l’esperienza richiesta.

Il vicepresidente della FED per la supervisione, Michael Barr, giovedì scorso ha parlato di criptovalute ed ha detto che le recenti turbolenze nei mercati delle crypto evidenziano che il settore potrebbe ancora rappresentare un rischio per le banche tradizionali, ma che l’impatto è stato limitato in quanto i regolatori invitano alla cautela. Negli ultimi mesi, infatti, diversi regolatori bancari statunitensi hanno adottato misure per far sì che le banche si approccino con cautela al settore delle criptovalute. Barr ha spiegato che i regolatori stanno cercando di capire cosa possono fare le aziende nell’ambito delle crypto rimanendo al sicuro. Barr ha detto: “Il nostro obiettivo è creare guardrail, lasciando spazio all’innovazione che può portare beneficio ai consumatori e al sistema finanziario in senso più ampio”.

DATI MACROECONOMICI

Gli ordini di fabbrica a livello mensile a gennaio segnano un -1,6% invertendo rotta rispetto al mese precedente, a dicembre infatti era stato registrato un +1,7% (rivisto da +1,8%); tuttavia la contrazione di gennaio è più contenuta del -1,8% indicato dal consensus. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

La bilancia commerciale di beni e servizi USA (che misura la differenza in valore tra beni e servizi importati ed esportati) passa dal dato di -67,20 miliardi di dollari di dicembre (rivisto da -67,40 miliardi di dollari) a quello di gennaio di -68,30 miliardi di dollari, contro un consensus fissato a -68,90 miliardi di dollari. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 4 marzo hanno sorpreso in positivo di 16.000 unità, ovvero il massimo margine da oltre un anno, tornando sopra quota 200 mila, per la precisione sono state 211 mila. Per trovare un dato più alto si deve tornare alla settimana terminata il 24 dicembre (223 mila). Il consensus prevedeva una crescita a 195 mila dalla rilevazione di 190 mila della settimana terminata il 25 febbraio. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

I posti di lavoro creati nel settore non-agricolo pubblico nel mese di febbraio sono stati 311 mila, oltre il consensus di 205 mila e in deciso calo rispetto ai 504 mila del mese di gennaio (rivisti da 517 mila).

Nel settore non-agricolo privato, invece, a febbraio sono stati creati 265 mila posti di lavoro contro un consensus di 210 mila ed una rilevazione di gennaio di 386 mila (rivista da 443 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di disoccupazione a febbraio sale al 3,6%, contro un consensus del 3,4% ed un dato di gennaio sempre del 3,4%. Per trovare una rilevazione superiore a quella di febbraio si deve tornare ad ottobre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il salario orario medio a livello mensile a febbraio cresce dello 0,2%, meno del consensus del +0,3% e rallentando rispetto al +0,3% registrato a gennaio. Si tratta della crescita più bassa da febbraio 2022.

A livello annualizzato, invece, la crescita a febbraio è del 4,6% contro un consensus del +4,7% ed una crescita di gennaio del 4,4%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

PORTAFOGLI AZIONARI

Piano, piano, lentamente, continuiamo a portare a casa dei bei tozzi di pane, soprattutto in considerazione di ciò che sta accadendo sui mercati azionari USA ed internazionali. Nel corso della scorsa settimana, nel Portafoglio Storico siamo riusciti ad andare a target su due titoli americani con la strategia del Nasdaq Weekly e parliamo di VERISK ANALYTICS E INTEL che ci hanno fatto guadagnare, rispettivamente, il + 7,00% ed il + 7,02%, non male visto che ciò è avvenuto in meno di un mese di esposizione sul mercato. Per quanto riguarda gli altri titoli siamo sempre in ambasce sul titolo AMGEN anche se sta tentando di uscire dall’ipervenduto, ma o reagisce ora o andiamo in STOP. Stesso discorso per il titolo “croce e delizia del Lombard”, BIOMARIN, in netta zona di ipervenduto al quale serve una reazione netta ed immediata, pena l’avvicinarsi del livello di STOP. Nella norma tutti gli altri titoli. Rimaniamo in attesa degli eventi prima di pubblkicare nuovi segnali di acquisto per la settimana.

Tutto fermo nel Portafoglio “The Challenge” nel quale il colpo di coda deli mercati non è avvenuto ed, ovviamente, le quotazioni dei titoli STELLANTIS, CAMPARI e ASML si sono distaccate dai rispettivi livelli di target. Per quanto riguarda l’ETC sul petrolio in modalità short, WISDOMTREE_WTI_CRUDE_OIL_DAILY_SHORT, abbiamo scritto una lettera di chiarimenti all’emittente la quale ci ha risposto, al contrario di ciò che ci aspettavamo, e che prendevano qualche giorno per fare le dovute valutazioni. Attendiamo, ma per quanto possano dare risposte serie e sensate, rimane sempre UNA TRUFFA. Stranamente con questa emittente e sempre con un ETC sul petrolio avevamo sempre guadagnato bene e l’unica cosa di diverso che mi viene da pensare e quella relativa all’esposizione temporale sullo strumento, in quanto siamo passati da due investimenti di 20 giorni e di 4 mesi, a quello attuale di 13 mesi. OK che corrono le spese ma parliamo di percentuali molto modeste. Mahhh… Vedremo.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLE SCORSE SETTIMANE E NON ANCORA RIPORTATE SU QUESTE COLONNE.

AMERICAN ELECTRIC POWER – 1,75%. La società è una holding di servizi pubblici che, attraverso le sue controllate, fornisce servizi elettrici, costituiti da generazione, trasmissione e distribuzione, su base integrata ai propri clienti al dettaglio, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2022 pari a 1,05 $/az. su un fatturato pari a 4,90 mld $. La stima degli analisti per utili era pari a 0,99 $/az. su un fatturato pari a 3,51 mld $. I ricavi sono cresciuti del 19,1% su base annua. La società ha affermato che la previsione degli utili per tutto il 2023 sarà tra 5,19 e 5,39 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 5,34 $/az.

Julie Sloat, Presidente e A.D. di AEP, ha dichiarato: "La nostra attenzione alla costruzione di un sistema energetico sicuro, affidabile e pulito per il futuro, mantenendo tariffe accessibili e attirando nuove attività nel nostro territorio di servizio, sta offrendo vantaggi ai nostri clienti, comunità e investitori. Stiamo lavorando ad una delle più grandi trasformazioni di energia pulita nel paese con il nostro attuale piano per aggiungere più di 15 gigawatt di nuove risorse rinnovabili nel prossimo decennio. I 26 mld $ che prevediamo di investire nei nostri sistemi di trasmissione e distribuzione nei prossimi cinque anni contribuiranno a garantire la fornitura continua di energia sicura, affidabile e conveniente per servire le nostre comunità. Stiamo assistendo ai vantaggi tangibili del nostro programma di sviluppo economico strategico a lungo termine, nonostante l'incertezza economica globale e le pressioni inflazionistiche sui costi. Due terzi della nostra crescita del carico industriale nel 2022 è stata direttamente legata ai nostri precedenti sforzi di sviluppo economico. A livello contabile nel 2022 abbiamo riportato, ricavi pari a 19,6 mld $ rispetto ai 16,8 mld $ del 2021, un utile operativo pari a 2,605 mld $ rispetto ai 2,373 mld $ del 2021 e un utile per azione pari a 5,09 $ rispetto ai 4,74 $ del 2021”.

AUTODESK – 6,48%. E’ una società di software e servizi di progettazione, che offre soluzioni ai clienti nei mercati dell'architettura, dell'ingegneria, delle costruzioni, della produzione, delle infrastrutture e dei media digitali, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2023 pari a 1,86 $/az. su un fatturato di 1,32 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,81 $/az. su un fatturato pari a 1,31 mld $. I ricavi sono aumentati del 8,8% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 202 tra 1,50 e 1,56 $/az. su un fatturato tra 1,26 e 1,275 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,63 $/az. su un fatturato di 1,28 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2024 tra 6,98 e 7,32 $/az. per un fatturato tra 5,355 e 5,455 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2024 per gli utili è pari a 7,31 $/az. su ricavi pari a 5,46 mld $.

Andrew Anagnost, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Man mano che forniamo tecnologia e servizi di nuova generazione ai nostri clienti, il ritmo della trasformazione all'interno e tra i settori che serviamo accelererà, generando nuove grandi opportunità di crescita per Autodesk. Abbiamo iniziato a vedere il passaggio verso flussi di lavoro digitali connessi nel cloud nella progettazione e produzione di prodotti, poi nell'architettura, seguita dall'ingegneria edile e, più recentemente, dalle costruzioni. Nel complesso, la domanda nel quarto trimestre è rimasta coerente con il terzo trimestre e grazie ai contratti pluriennali e agli ampi rinnovi, stiamo riportando aumenti delle fatturazioni e del flusso netto di cassa. A livello contabile nell’anno fiscale 2023 abbiamo riportato, un fatturato totale aumentato del 20% pari a 5,80 mld $; il reddito operativo totale è stato pari a 1,79 mld $ rispetto ai 1,40 mld $ del 2022; il margine operativo è stato del 36%, in aumento del 4% rispetto al 2022; l'utile netto per azione è stato pari a 6,63 $ rispetto ai 5,07 $ del 2022; il flusso di cassa derivante dalle attività operative è aumentato a 2,07 mld $ rispetto ai 1,53 mld $ del 2022; Infine il flusso netto di cassa è aumentato a 2,03 mld $ rispetto ai 1,48 mld $ del 2022”.

BIOMARIN PHARMA – 10,59%. L'azienda che sviluppa e commercializza biofarmaci innovativi per malattie gravi e condizioni mediche, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2022 pari a 0,00 $/az. su un fatturato di 537.50 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 0,07 $/az. su un fatturato pari a 536.97 mln $. I ricavi sono cresciuti del 19,5% su base annua. La società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2023 tra 1,80 e 2,05 $/az. per un fatturato tra 2,375 e 2,50 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 1,61 $/az. su ricavi pari a 2,58 mld $.

Jean-Jacques Bienaimé, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Come previsto, nel 2022 BioMarin ha registrato una crescita del fatturato e della redditività a due cifre, grazie al lancio globale del farmaco VOXZOGO, alla crescita costante del nostro business degli enzimi e alla continua attenzione all'eccellenza operativa. Con l'espansione nel mercato globale di VOXZOGO ben avviata, rivolgiamo la nostra attenzione al lancio commerciale europeo e statunitense del farmaco ROCTAVIAN, la prima terapia genica al mondo approvato per il trattamento dell'emofilia A grave, riponendo prospettive da record per il 2023. BioMarin ha in programma di mostrare i progressi della sua gamma di prodotti in fase iniziale di sviluppo alla Giornata di ricerca e sviluppo a New York City il 12 settembre 2023. A livello contabile nel 2022 abbiamo riportato, ricavi totali pari a 2,096 mld $ rispetto ai 1,846 mld $ del 2021; i costi operativi totali sono stati pari a 1,946 mld $ rispetto ai 1,928 mld $ del 2021, l’utile netto è stato pari a 149,562 mln $ rispetto ad una perdita di 82,341 mln $ del 2021; al 31 dicembre 2022 avevamo denaro e mezzi equivalenti pari a 724 mln $ rispetto ai 587 mln $ del 2021”.

BOOKING HLDG – 5,34%. La più grande agenzia di viaggi online del mondo che offre servizi, dall'alloggio ai biglietti aerei fino al noleggio auto, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2022 pari a 24,74 $/az. su un fatturato di 4,05 mld $. La stima degli analisti era per un utile di 22,24 $/az. su un fatturato pari a 3,89 mld $. I ricavi sono cresciuti del 35,8% su base annua.

Glenn Fogel, A.D. della società, ha affermato: "Siamo incoraggiati dalla continua forza e resilienza della domanda da parte dei viaggiatori nello scorso anno e nel nuovo anno e del forte desiderio dei consumatori nell’utilizzare le nostre piattaforme quando prenotano il loro viaggio. Nel solo mese di Gennaio 2023, abbiamo prenotato oltre 95 milioni di pernottamenti, in aumento di 10 milioni rispetto al record precedente stabilito nel maggio 2022, e le prenotazioni di viaggio lorde per l'anno fiscale 2022 sono aumentate del 58% a 121,3 mld $. Abbiamo generato il nostro livello di entrate più alto di sempre di 17 mld $ nell'anno, che è aumentato del 56% rispetto al 2021 ed è stato il 13% in più rispetto al 2019. Le tendenze di mese in mese possono essere volatili e riconosciamo che vi è incertezza riguardo al percorso futuro dell'economia mondiale. Infine il CdA della società, ha deliberato una nuova autorizzazione al riacquisto di azioni pari a 20 mld $ che inizierà a utilizzare dopo aver completato la sua attuale autorizzazione. Prevediamo di completare i riacquisti di azioni con un'autorizzazione cumulativa pari a 24 mld $ entro i prossimi quattro anni, supponendo che i viaggi continuino a riprendersi”.

BROADCOM – 2,84%. La società è leader tecnologico globale che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni software per semiconduttori e infrastrutture, impegnata nella produzione di prodotti a semiconduttori come optoelettronica, componenti a radiofrequenza e microonde e circuiti integrati per applicazioni specifiche, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 10,33 $/az. su ricavi per 8,92 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 10,10 $/az. su ricavi per 8,90 mld $. Il fatturato è aumentato del 15,7% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il secondo trimestre fiscale 2023 ricavi pari a 8,70 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 8,59 mld $.

Hock Tan, Presidente e CEO della società, ha affermato: “La performance del primo trimestre di Broadcom riflette la continua forza della domanda di infrastrutture in tutti i nostri mercati che copriamo. Guardando avanti, siamo fiduciosi che la nostra crescita sarà guidata da una leadership sostenuta nelle tecnologie di prossima generazione in tutti i nostri mercati principali e solide partnership con i nostri clienti. A livello contabile nel primo trimestre fiscale del 2023 abbiamo riportato: ricavi consolidati cresciuti del 16% anno su anno a 8,9 mld $ e il margine EBITDA è aumentato anno su anno del 64% a 5,678 mld $. Abbiamo generato 3,9 mld $ di flusso netto di cassa che rappresentano un aumento del 16% su base annua e prevediamo un flusso netto di cassa ancora più forte nel secondo trimestre. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti della Società alla fine del trimestre fiscale ammontavano a 12,647 mld $, rispetto ai 12,416 mld $ della fine del trimestre precedente. Inoltre abbiamo generato 4,036 mld $ in contanti dalle operazioni e speso 103 mln $ in spese in conto capitale. Infine abbiamo speso 1,521 mld $ in riacquisti ed eliminazioni di azioni, di cui 1,188 mld $ in riacquisti di 2,1 milioni di azioni e 333 mln $ in pagamenti di ritenute d'acconto relativi a premi azionari netti maturati nel trimestre (che rappresentano circa 0,6 milioni di azioni trattenute). Il 30 dicembre 2022, la Società ha pagato un dividendo in contanti di 4,60 $/az., per un totale di 1,926 mld $. Il dividendo è pagabile il 31 marzo 2023 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 22 marzo 2023”.

DOLLAR TREE – 5,94%. La società ha una catena di negozi discount che offrono merce al prezzo fisso di 1,00-1,25 $, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 2,04 $/az. su un fatturato di 7,72 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,02 $/az. su un fatturato pari a 7,60 mld $. I ricavi sono aumentati del 9,0% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 1,46 e 1,56 $/az. su un fatturato tra 7,20 e 7,40 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,85 $/az. su un fatturato di 7,20 $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 6,30 e 6,80 $/az. per un fatturato tra 29,90 e 30,50 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2022 per gli utili è pari a 7,33 $/az. su ricavi pari a 28,21 mld $.

Rick Dreiling, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "La nostra performance di vendita mostra che l’aumento delle vendite del terzo trimestre è continuato nel quarto trimestre. La crescita delle vendite, nello stesso negozio, dell'8,7% presso Dollar Tree e del 5,8% presso Family Dollar ha rappresentato un'accelerazione delle vendite e sono la prova che le prime azioni di trasformazione intraprese dalla scorsa estate stanno già iniziando ad avere un impatto positivo. Siamo impegnati a promuovere ulteriormente la produttività dei negozi mentre ci concentriamo sullo sviluppo del nostro team, strumenti e tecnologia per alimentare la nostra crescita, semplificando al contempo le operazioni, migliorando la catena di fornitura e innovando la strategia di merchandising per supportare meglio i dipendenti a servire meglio i nostri acquirenti. A livello contabile nell’anno fiscale 2022 abbiamo riportato: vendite nette consolidate sono aumentate del 7,6% a 28,32 mld $; le vendite aziendali nello stesso negozio sono aumentate del 5,9%; l'utile lordo è aumentato del 15,5% a 8,92 mld $ e il margine lordo è migliorato di 210 punti base al 31,5%; le spese di vendita, generali e amministrative rappresentano il 23,6% dei ricavi totali, rispetto al 22,5% del 2021; il reddito operativo è migliorato del 23,5% a 2,24 mld $ e il margine del reddito operativo è aumentato di 100 punti base al 7,9%; l'utile netto è migliorato del 21,7% a 1,62 mld $ e l'utile per azione è aumentato del 24,3% a 7,21 $. Abbiamo riacquistato 4.613.696 azioni pari a 647,5 mln $”.

INTUIT – 3,90%. La società che crea soluzioni di gestione aziendale e finanziaria che aiutano a semplificare l'attività della vita di piccole imprese, consumatori e professionisti della contabilità, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 2,20 $/az. su un fatturato di 3,04 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,44 $/az. su un fatturato pari a 2,91 mld $. I ricavi sono cresciuti del 13,8%. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2023 tra 8,42 e 8,49 $/az. su un fatturato tra 6,08 e 6,14 mld $.  L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 8,85 $/az. su un fatturato di 6,07 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 13,59 e 13,89 $/az. per un fatturato tra 14,035 e 14,25 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 13,59 $/az. su ricavi pari a 14,10 mld $.

Sasan Goodarzi, A.D di Intuit, ha affermato: "Abbiamo avuto un ottimo secondo trimestre mentre lavoravamo alla nostra strategia per essere la piattaforma globale basata sull'intelligenza artificiale che alimenta la prosperità per i consumatori e le piccole imprese. Mentre celebriamo il nostro 40° anniversario quest'anno, siamo orgogliosi della nostra storia di prosperità durante i vari cicli economici e siamo fiduciosi che i vantaggi della piattaforma Intuit siano più mission-critical che mai per i nostri clienti. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2023 abbiamo riportato, ricavi totali in aumento del 14%; un reddito operativo in aumento del 4%; abbiamo riportato un saldo totale di cassa e investimenti pari a circa 2,1 mld $ e 7,1 mld $ di debito al 31 gennaio 2023; abbiamo riacquistato 500 mln $ di azioni con 2,5 mld $ rimanenti sull'autorizzazione al riacquisto di azioni della società. Infine abbiamo ricevuto l'approvazione dal CdA per un dividendo trimestrale pari a 0,78 $/az., pagabile il 18 aprile 2023. Ciò rappresenta un aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso".

KUERIG DR. PEPPER - INV. E’ un'azienda di produzione e distribuzione di bevande analcoliche, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,50 $/az. su ricavi per 3,80 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,50 $/az. su ricavi per 3,78 mld $. Il fatturato è aumentato del 12,1% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per tutto l’anno 2023 utili tra 1,78 e 1,80 $/az. su ricavi per ca. 14,76 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,78 $/az. su ricavi per 14,86 mld $.

Il Presidente e A.D. della società, Bob Gamgort, ha dichiarato: "Abbiamo accelerato la nostra crescita dei ricavi per il quinto anno consecutivo, registrando una crescita del 12% nel quarto trimestre e dell'11% nell'intero anno. Nel 2022 abbiamo effettuato molteplici investimenti strategici in nuove piattaforme e categorie attraverso l'innovazione, le partnership e gli investimenti azionari che supportano la nostra visione di una moderna azienda di bevande e forniscono lo spunto per una crescita futura. A livello contabile nel corso del 2022 abbiamo riportato, vendite nette pari a 14,06 mld $, aumentate del 10,8% rispetto ai 12,68 mld $ di un anno fa; l'utile operativo è aumentato del 3,7% a 3,54 mld $; l'utile netto è aumentato del 5,4% a 2,40 mld $ e l'utile per azione è aumentato del 5,0% a 1,68 $, rispetto a 1,60 $/az. di un anno fa. Il flusso netto di cassa è stato molto alto a 2,65 mld $, riflettendo una leggera diminuzione del flusso di cassa operativo più che compensato dalla minore spesa in conto capitale. Infine abbiamo riacquistato circa 10,6 milioni di azioni KDP a un prezzo medio per azione di 35,88 $, per un totale di circa 379 mln $. Abbiamo ancora circa 3,6 mld $ rimanenti nell'ambito dell'autorizzazione al riacquisto di azioni con scadenza il 31 dicembre 2025”.

MERCADOLIBRE – 4,79%. La società insieme alle sue controllate ospita la piattaforma di commercio online in America Latina che si concentra sull'abilitazione dell'e-commerce e dei suoi servizi correlati, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 3,25 $/az. su un fatturato di 3,00 mld $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 2,40 $/az. su un fatturato pari a 2,96 mld $. I ricavi sono cresciuti del 40,9% su base annua.

La società ha dichiarato: “La fine del quarto trimestre del 2022 ha portato alla chiusura di un anno di grande successo. Negli ultimi 12 mesi, abbiamo elaborato più di 100 mld $ di pagamenti, registrato oltre 10 mld $ di entrate nette, spedito più di 1 mld $ di articoli attraverso Mercado Envios e abbiamo superato 1 mld $ di reddito da operazioni, il tutto per la prima volta nella nostra storia. Il nostro utile netto ha raggiunto i 482 mln $, rispetto agli 83 mln $ del 2021, a sottolineare il nostro impegno per una crescita redditizia. Il flusso di cassa derivante dalle operazioni ha raggiunto i 2,94 mld $ e la liquidità totale e le disponibilità liquide hanno chiuso l'anno a 1.91 mld $, insieme a un miglioramento dei nostri rapporti di leva finanziaria. Queste importanti pietre miliari confermano un periodo pluriennale di successo e di trasformazione per MercadoLibre".

MONSTER BEVERAGE – 1,81%. La società attraverso le sue filiali, sviluppa, commercializza, vende e distribuisce bevande come tè freddi pronti da bere, limonate, succhi monodose, succhi, cocktail e bevande alla frutta, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,57 $/az. su un fatturato di 1,51 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,63 $/az. su un fatturato pari a 1,60 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,2% su base annua.

Rodney C. Sacks, Presidente e Co-CEO della società, ha dichiarato: “Siamo lieti di annunciare un altro trimestre di continua crescita dei ricavi. La categoria delle bevande energetiche continua ad espandersi a livello globale. I risultati delle nostre operazioni all'estero sono stati nuovamente offuscati dalla forza del dollaro statunitense nel trimestre. Le percentuali del margine di profitto lordo sono aumentate su base trimestrale a seguito delle nostre azioni sui prezzi, nonché della moderazione di alcune delle nostre sfide nella catena di approvvigionamento. Stiamo continuando a esaurire le rimanenti scorte di lattine importate a costo più elevato negli Stati Uniti e in EMEA, che dovrebbero essere completamente utilizzate nel 2023. Riteniamo che alcuni degli aumenti dei costi che abbiamo registrato nel 2022 saranno probabilmente transitori, sebbene l'inflazione dei costi, compresi gli aumenti dell'energia in particolare nell'EMEA, i costi degli ingredienti e di altri input, nonché le tariffe di co-packing, rimangano difficili. Alcuni aumenti di prezzo vengono implementati con un approccio graduale durante la prima metà del 2023, alcuni in aggiunta agli aumenti di prezzo o alle azioni sui prezzi già intraprese nel 2022. A livello contabile nel corso del 2022 abbiamo riportato: Le vendite nette per i dodici mesi terminati il ​​31 dicembre 2022 sono aumentate del 13,9% a 6,31 mld $, rispetto ai 5,54 mld $ dello scorso anno; le spese operative sono state pari a 1,59 mld $, rispetto ai 1,31 mld $ dello scorso anno; l'utile operativo è sceso a 1,58 mld $, da 1,80 mld $ dello scorso anno; l'utile netto è diminuito del 13,5% a 1,19 mld $, dai 1,38 mld $ dello scorso anno; l'utile netto per azione è diminuito del 13,1% a 2,23 $, rispetto ai 2,57 $ dello scorso anno. Al 31 dicembre 2022, avevamo 1,31 mld $ in liquidità e mezzi equivalenti, 1,36 mld $ in investimenti a breve termine e 61,4 mln $ in investimenti a lungo termine. Durante il quarto trimestre del 2022, la Società ha acquistato circa 2,3 milioni di azioni ordinarie a un prezzo medio di acquisto di 89,10 $/az., per un importo totale pari a 201,6 mln $ (escluse le commissioni di intermediazione). Al 28 febbraio 2023, rimanevano disponibili per il riacquisto circa 682,8 mln $ nell'ambito dei programmi di riacquisto precedentemente autorizzati. Infine abbiamo annunciato che il nostro CdA ha approvato un frazionamento 2 a 1 delle proprie azioni ordinarie che sarà effettuato sotto forma di un dividendo azionario del 100%. Ogni azionista registrato il 13 marzo 2023 riceverà un dividendo di un'azione aggiuntiva di azioni ordinarie per ogni azione allora detenuta, da distribuire dopo la chiusura delle negoziazioni il 27 marzo 2023. La Società prevede che le proprie azioni ordinarie inizieranno a essere negoziate al prezzo rettificato frazionato il 28 marzo 2023”.

ROSS STORES – 7,35%. La società che gestisce due catene di negozi di abbigliamento ed accessori per la casa a prezzi scontati negli Stati Uniti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,31 $/az. su un fatturato di 5,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,24 $/az. su un fatturato pari a 5,17 mld $. I ricavi sono aumentati del 3,9% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 0,99 e 1,05 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,18 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2023 tra 4,65 e 4,95 $/az. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 5,09 $/az.

Barbara Rentler, A.D. della società, ha affermato: "Durante una stagione natalizia molto competitiva, le vendite e gli utili del quarto trimestre hanno superato la nostra previsione grazie alla risposta positiva dei clienti ai nostri assortimenti migliorati e alle offerte di maggior valore. Il margine operativo del quarto trimestre è stato del 10,7% rispetto al 9,8% nel 2021. Questo miglioramento è stato principalmente determinato dalla riduzione dei costi di trasporto e di incentivazione. A livello contabile nel corso del 2022 abbiamo riportato: un fatturato pari a 18,696 mld $ rispetto ai 18,916 mld $ del 2021; costi totali ammontano a 16,708 mld $ rispetto ai 16,657 mld $ del 2021; un utile per azione pari a 4,38 $ su un utile netto pari a 1,5 mld $, rispetto ai 4,87 $/az. su un utile netto pari a 1,7 mld $ del 2021. Durante il quarto trimestre e l'anno fiscale 2022, la Società ha riacquistato, rispettivamente, un totale di 2,1 milioni e 10,3 milioni di azioni ordinarie ad un prezzo di acquisto complessivo pari a 231 mln $ nel trimestre e 950 mln $ per l'anno fiscale. Questi acquisti sono stati effettuati in conformità al programma biennale da 1,9 mld $ annunciato nel marzo 2022. Prevediamo di completare i 950 mln $ rimanenti nell'ambito di questa autorizzazione nell'anno fiscale 2023. Il CdA della società ha anche aumentato il dividendo trimestrale in contanti dell'8% a 0,335 $/az. da pagarsi il 31 marzo 2023 agli azionisti registrati al 14 marzo 2023. I nostri programmi di riacquisto di azioni e dividendi riflettono il nostro continuo impegno a migliorare il valore e i rendimenti per gli azionisti, nonché la nostra fiducia nei flussi di cassa futuri previsti della Società e la solidità del nostro bilancio".

VERISK ANALITICS – 3,63%. La società è un fornitore di informazioni sui rischi per i professionisti di assicurazioni, sanità, servizi finanziari, della catena di fornitura del governo e gestione del rischio, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,43 $/az. su un fatturato di 630.40 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,18 $/az. su un fatturato pari a 616.40 mln $. I ricavi sono diminuiti del 17,7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Lee Shavel, Presidente e CEO di Verisk, ha affermato: "Abbiamo completato una trasformazione significativa di Verisk nel 2022, tornando ad essere un partner tecnologico e di analisi dei dati dedicato al settore assicurativo globale, continuando a fornire valore agli azionisti attraverso la crescita e i rendimenti. Abbiamo iniziato il 2023 pieni di energia per capitalizzare la sostanziale opportunità di collaborare con i nostri clienti e il settore per supportare i loro obiettivi in ​​un ambiente in rapida evoluzione. Siamo in una posizione unica per creare valore per il settore e raggiungere i nostri obiettivi dichiarati. A livello contabile nel 2022 abbiamo riportato: ricavi pari a 2,497 mld $, rispetto ai 2,462 mld del 2021; l’EBITDA è stato pari a 1,284 mld $ rispetto ai 1,247 mld $ del 2021; l’utile per azione è stato pari a 5,07 $ rispetto ai 4,48 $ del 2021. La liquidità netta generata dalle attività operative è stata pari a 1,059 mld $, in diminuzione rispetto ai 1,155 mld $ del 2021. Il flusso netto di cassa è stato pari a 784 mln $, in diminuzione rispetto ai 887 mln $ del 2021. Includendo il riacquisto accelerato di azioni (ASR) regolato nel quarto trimestre del 2022, abbiamo riacquistato circa 2.384 mila azioni a un prezzo medio di 179,82 $/az., per un costo totale pari a 428,6 mln $. Il 31 dicembre 2022, rimanevano 441,3 mln $ in base alla nostra autorizzazione al riacquisto di azioni. Sempre il 31 dicembre 2022, abbiamo pagato un dividendo in contanti di 0,31 $/az. ordinarie emesse e in circolazione ai detentori registrati al 15 dicembre 2022. Il 14 febbraio 2023, il nostro CdA ha approvato un aumento del 9,7% del dividendo in contanti a 0,34 $/az. ordinarie emesse e in circolazione, pagabile il 31 marzo 2023, ai detentori registrati al 15 marzo 2023”.

WARNER BROS DISCOVERY – 7,24%. La società è una multinazionale statunitense operante nel settore dei media, con interesse nel settore cinematografico, televisivo, editoriale e nei media digitali. Il gruppo nasce dalla fusione di WarnerMedia, precedentemente parte del gruppo AT&T, e Discovery, ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2022 pari a 0,86 $/az. su un fatturato di 11,01 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 0,13 $/az. su un fatturato pari a 11,23 mld $.

Il CEO della società, David Zaslav, ha affermato: "Con le importanti decisioni di ristrutturazione alle spalle, quest'anno ci concentriamo sulla costruzione e sulla crescita delle nostre attività per il futuro, e stiamo andando alla grande. Stiamo assistendo a un forte aumento in tutta l'azienda, inclusi i nostri piani a lungo termine per i DC Studios, lo storico successo della nostra ultima serie HBO The Last of Us, i significativi guadagni finanziari e operativi in ​​​​DTC e le vendite record del nostro ultimo gioco ‘Hogwarts Legacy’. Con il nostro ineguagliabile portafoglio di risorse e un elenco crescente di talenti creativi eccezionali, riteniamo di aver riposizionato le nostre attività per sfruttare appieno le numerose opportunità future”. In realtà, la società non è riuscita a superare le stime sul numero degli abbonati, aggiungendo solo 1,1 milioni di utenti paganti nel trimestre. Le entrate pubblicitarie di rete sono diminuite del 17% nel quarto trimestre, o del 14% escludendo i cambi. Il colosso dei media in difficoltà, ora punta a 4 mld $ in sinergie per la riduzione dei costi nei prossimi due anni, rispetto ai precedenti 3,5 mld $, ha registrato una perdita netta di 2,1 mld $ nei tre mesi terminanti il ​​31 dicembre. In precedenza aveva riportato una perdita di 2,3 mld $ nel terzo trimestre e una perdita di 3,4 mld $ nel secondo trimestre.

WORKDAY – 6,94%. La società è un fornitore di applicazioni aziendali basate su cloud per la gestione del capitale umano, buste paga, gestione, monitoraggio dei tempi, approvvigionamento e gestione delle spese dei dipendenti, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2023 pari a 1,00 $/az. su un fatturato di 1,65 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,91 $/az. su un fatturato pari a 1,63 mld $. I ricavi sono aumentati del 19,6% su base annua.

Aneel Bhusri, co-fondatore, co-CEO e Presidente della società, ha affermato: “Abbiamo chiuso il nostro anno fiscale con un altro trimestre solido, rafforzando ulteriormente la forza della nostra proposta di valore mentre sempre più organizzazioni continuano a scegliere Workday per aiutare a gestire il proprio personale e le proprie finanze. Nonostante l'ambiente imprevedibile, rimaniamo ben posizionati per lavorare nel futuro per i nostri oltre 10.000 clienti grazie al nostro approccio per incorporare l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico nel cuore stesso della nostra piattaforma. Sono entusiasta per l'anno a venire mentre lavoriamo per realizzare il progetto Workday affinché diventi una delle società di software più grandi e redditizie al mondo. A livello contabile nell’anno fiscale 2023 abbiamo riportato: ricavi totali pari a 6,22 mld $, con un aumento del 21,0% rispetto all'anno fiscale 2022. I ricavi degli abbonamenti sono stati pari a 5,57 mld $, con un aumento del 22,5% rispetto all'anno precedente; l'utile operativo è stato pari a 1,21 mld $, o il 19,5% dei ricavi, rispetto a un utile operativo di 1,15 mld $, o il 22,4% dei ricavi dell'anno precedente; l'utile netto per azione è stato di 3,64 $, rispetto all'utile netto per azione di 3,99 $, dell'anno precedente. I flussi di cassa operativi sono stati pari a 1,66 mld $ rispetto ai 1,65 mld $ dell'anno precedente. La liquidità, i mezzi equivalenti e i titoli negoziabili ammontavano a 6,12 mld $ al 31 gennaio 2023”.

ZOOM VIDEO COMM. –5,21%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2023 pari a 1,22 $/az. su un fatturato di 1,12 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,80 $/az. su un fatturato pari a 1,10 mld $. I ricavi sono aumentati del 4,3% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2024 tra 0,96 e 0,98 $/az. su un fatturato tra 1,08 e 1,09 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,84 $/az. su un fatturato di 1,11 mld $. Infine la società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto l’anno fiscale 2024 tra 4,11 e 4,18 $/az. su ricavi tra 4,44 e 4,46 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,95 $/az. su ricavi per 4,38 mld $.

Il fondatore e CEO di Zoom, Eric S. Yuan, ha affermato: "Nell'anno fiscale 2023, la nostra crescente base di clienti Enterprise si è sempre più rivolta a Zoom per fornire una piattaforma di comunicazione e collaborazione senza soluzione di continuità e promuovere la produttività e l'efficienza durante i periodi turbolenti. Ciò è stato evidente nella crescita del 27% dei clienti che hanno contribuito con più di 100.000 $ di entrate negli ultimi 12 mesi, nonché nel tasso di espansione del 115 % negli ultimi 12 mesi dei clienti Enterprise. L'adozione di Zoom One ha continuato ad accelerare e ha contribuito a far crescere Zoom Phone di oltre il 100% su base annua, superando i 5,5 milioni di postazioni nel quarto trimestre. Le nostre tecnologie emergenti come Zoom Contact Center hanno preso piede quando i team di customer experience hanno riconosciuto il valore di una soluzione di collaborazione moderna e integrata. Mentre la situazione macroeconomica continua a incidere negativamente sulla nostra crescita complessiva, nell’anno fiscale 2023 abbiamo riportato: entrate totali pari a 4,393 mld $, con un aumento del 7% su base annua; il reddito operativo è stato pari a 1,579 mld $, in calo rispetto ai 1,657 mld $ del 2022, mentre il margine operativo è stato del 35,9%; l'utile netto è stato pari a 1,329 mld $ rispetto ai 1,549 mld $ del 2021 e l'utile netto per azione è stato di 4,37 $ rispetto a 5,07 $ del 2022. Il flusso di cassa generato dalle attività operative è stato pari a 1,290 mld $, rispetto ai 1,605 mld $ del 2022, mentre il flusso netto di cassa, che è il flusso di cassa netto fornito dalle attività operative meno gli acquisti di immobili e attrezzature, è stato pari a 1,186 mld $, rispetto ai 1,472 mld $ del 2022”.

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