Le azioni del giorno – Cairo si “pappa” le tv di Mediaset? Vediamo l’aspetto borsistico del caso


Indiscrezioni e rivelazioni sulla notizia della settimana (smentita naturalmente dalle parti interessate). Forse potrebbe impossessarsi solo di Rete 4. Ma i giochi sono complessi. Intanto i titoli Mfe A e B della famiglia Berlusconi continuano a salire.

Buy or sell

Naturalmente di mezzo c’è la politica. A chi ci legge non interessa certamente questo aspetto, quanto quello delle ripercussioni in Borsa dei gruppi coinvolti. Dunque, da alcuni giorni, anzi un po' di più, circolano insistenti le voci (riprese inizialmente solo dal sito Dagospia) di contatti fra Urbano Cairo (Cairo Communication) e Mediaset (Mfe A e Mfe B) per l’acquisto da parte del primo delle televisioni della famiglia Berlusconi. Tutte le parti interessate stanno però smentendo ogni ipotesi in merito ed è inevitabile che sia così.

Le ultime indiscrezioni (queste di nostra fonte) riferiscono aggiornamenti che trasformano in parte tale evenienza.

Dalla sede del Biscione le voci di un intervento esterno sul gruppo appaiono realistiche, specialmente dopo il recente lungo ricovero di Silvio Berlusconi al San Raffaele di Milano. C’è bisogno di capitali freschi e di un management rinnovato.

● Di qui a vendere ce ne sta: meglio l’eventualità allora di nuovi assetti. In prima linea su questo fronte logicamente c’è la “nemica” Vivendi del francese Vincent Bollorè, che possiede circa il 20% di Mfe. In realtà dovrebbe detenerne meno, stante un vecchio accordo del 2021 in base al quale Vivendi avrebbe liquidato le sue quote nel giro di 5 anni. Invece nulla è avvenuto per un motivo molto semplice: anche un geniaccio della finanza come Bollorè incasserebbe – se uscisse – una perdita ingentissima, avendo in carico le azioni a 1,85 euro. E allora giocherebbe a nascondino in attesa di evoluzioni sul fronte famiglia Berlusconi, dove alcuni figli si dimostrerebbero favorevoli alla cessione del business televisivo.

● Ecco dunque che l’ipotesi Cairo apparirebbe come una forma di consolidamento degli equilibri. A lui potrebbe andare, per esempio, Rete 4, il che non contrasterebbe con il limite al possesso di più di tre reti televisive, con un impatto però negativo per il nemico Vivendi e allo stesso tempo senza ripercussioni per la politica, trattandosi del canale più generalista del gruppo.

Ovviamente tutti smantellano un così complesso gioco di carte, il cui obiettivo principale sarebbe doppio: indebolire Bollorè e mantenere italiano il controllo della quota in cessione di Mfe.

Se raccontassimo l’intera vicenda nei mille rivoli possibili vi obbligheremmo a leggerci per troppo tempo. Diamo invece spazio a un’interpretazione più tecnica del quadro di Borsa di Mfe, ricordando come la distinzione fra Mfe A e Mfe B risieda nei diritti di voto: le A danno diritto a un solo voto in assemblea e le B a dieci voti. Sotto il profilo economico, invece, entrambe pagano gli stessi dividendi e un’ipotesi di Opa su Mfe dovrebbe riguardare tutte e due le categorie di azioni.

Azione

Mfe A

Mfe B

Codice Isin

NL0015000MZ1

NL0015000N09

Maggiore azionista

Famiglia Berlusconi 49,2%

Famiglia Berlusconi 49,2%

Ultima quotazione

0,4806 Eur (chiusura 19/5/23)

0,7275 Eur (chiusura 19/5/23)

Minimo anno

0,36 Eur - 02/01/23

0,562 - 02/01/23

Massimo anno

0,4918 Eur - 18/05/23

0,744 - 20/04/23

Performance 6 mesi

+33%

+39%

Dividendo 2022

0,05 Eur stacco 19/9/2022

0,05 Eur stacco 19/9/2022

Analisi grafica

Una pressione rialzista è in atto dallo scorso mese di ottobre. Si è manifestata con una certa gradualità, determinando una trendline su cui i vari massimi (0,41 – 0,45 – 0,49 euro) si sono via via attestati, favorendo successive fasi di debolezza. Il titolo sembra guidato da mani esperte ma l’anomala forte candela verde di giovedì scorso ha accelerato il movimento all’insù, che potrebbe riportare Mfe A sopra 0,50 euro. Da gestire comunque con cautela prevedendo “stop loss” stretti

L’andamento corrisponde a quello di Mfe A, pur con riferimenti numerici logicamente diversi. Stessa situazione per la trendline rialzista, che sembra volersi proiettare verso 0,80 euro. Gli indicatori tecnici sono molto tirati nella fase in corso e anche per Mfe B si impone una gestione con “stop loss” stretti. In termini di scambi la B registra minori contratti giornalieri. Ciò è inevitabile data la maggiore quotazione rispetto alla A