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Aggiornamento portafoglio: questa volta tocca alla Spagna


Potenziale fibrillazione in Europa, stavolta a causa della Spagna, dopo che (ma non diciamolo troppo forte…) lo “sport” di sparare sul nostro debito governativo pare non essere più di moda.

E così osserviamo un rialzo dei rendimenti dei Bonos spagnoli a seguito delle elezioni incerte, mentre lo spread con i Btp italiani registra una decisa contrazione. Le elezioni generali convocate dal premier socialista Pedro Sanchez hanno portato ad un aumento dei rendimenti dei Bonos decennali, che si attestano poco sotto al 3,50% rispetto al 3,43% della settimana scorsa.

Al contrario, i rendimenti sovrani nel resto del Sud Europa sono in calo, con il Btp italiano a 10 anni che passa dal 4,07% al 4,02%, portando ad un ridimensionamento dello spread con i titoli tedeschi. In particolare, lo spread tra i Bonos spagnoli e i Btp italiani è sceso da 64 punti base a 54 punti.

Questa situazione di incertezza politica a Madrid ha penalizzato i Bonos, poiché i mercati temono governi deboli e conflittuali internamente. Le elezioni hanno evidenziato la possibile formazione di un governo spagnolo fragile, indipendentemente dal fatto che sia guidato da Pedro Sanchez o dal candidato popolare Alberto Nunez Feijòo. Non è esclusa la possibilità di nuove elezioni nei prossimi mesi, come accaduto in passato nel 2016 e nel 2019.

Questa debolezza politico-istituzionale a Madrid è motivo di preoccupazione per i mercati, dato che i governi con politiche fiscali lasse e le divisioni interne possono creare instabilità. Ciò potrebbe influenzare negativamente l'intera Unione Europea, poiché la Spagna è il presidente di turno

Inoltre, eventi come la riforma del Patto di stabilità rischiano di essere influenzati da una voce debole e incapace di rappresentare al meglio gli interessi nazionali spagnoli durante le discussioni previste nei prossimi mesi fino al 2024.

Ne consegue che per la Bce questa è un’altra gatta da pelare, che si aggiunge all’inflazione core che non vuole saperne di scendere e il brutto dato sul PIL tedesco. Bce attesa giovedì con la decisione sui tassi che pare del tutto scontata, con un aumento di 25 punti base.

Stante questa situazione e stante il periodo estivo che sta ormai entrando nel pieno, è plausibile attendersi un po’ di volatilità nelle prossime settimane. Questo non andrà comunque a modificare gli equilibri del nostro portafoglio che è ben abituato a fronteggiare tali situazioni.

Infatti, il nostro portafoglio all’ultimo close disponibile valorizza un NAV a 104,61 in buona ripresa rispetto all’ultima valorizzazione di 103,99. Torna a salire anche la performance storica su base annua, ora in area +1,40% rispetto al precedente +1,23%, portando quella cumulata al +4,61% rispetto al 4,00% della scorsa analisi. In lieve contrazione la volatilità totale, ora all’1,95%, così come quella negativa che cala all’1,32%.

Portafoglio aggiornato nella sezione consueta.