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PRIMARIO: ASTE DI FINE MESE
Oggi prima giornata di aste di fine mese il cui regolamento è previsto per il 4 gennaio 2016. In asta il Tesoro mette sul piatto 6 miliardi di Bot a 6 mesi, con scadenza giugno 2016 e un importo ricompreso tra i 1 e 1,5 miliardi della nona tranche del Ctz agosto 2017. Ricordiamo che ieri in chiusura di seduta, sul mercato grigio di Mts, il Bot in asta quotava al rendimento di -0,026%, valore pur sempre negativo ma almeno con un rendimento superiore ai -0,112% fatto registrare nel corso dell'asta di fine novembre.
Da segnalare inoltre che sul mercato secondario il Ctz si attestava al rendimento di -0,007%, anche in questo caso rendimento in rialzo rispetto all'asta di fine novembre (-0,095%). Infine per quanto riguarda le aste previste per domani sul medio-lungo termine, Vi segnaliamo che l'offerta è compresa tra 4,5 e 6 miliardi di euro in Ccteu e Btp a 5 e 10 anni.

ITALIA: DATI SULLA FIDUCIA
E' prevista per oggi la diffusione dei dati sulla fiducia di consumatori e imprese di dicembre a cura di Istat.
Per quanto riguarda il dato sulla fiducia ei consumatori le attese di consenso indicano una contrazione dal valore di novembre pari a 118,4 ad un valore pari a 117,0. Per quanto riguarda la fiducia delle imprese invece le stime prevedono un calo dell'indice più contenuto a 104,2 punti dai 104,6 del mese precedente.

CINA: INDICAZIONI DI POLITICA MONETARIA
In una nota diffusa al termine del meeting del quarto trimestre la banca centrale cinese (Pboc) puntualizza che la politica monetaria verrà mantenuta prudente (come ufficialmente dal 2011) e in particolare scrive "né troppo restrittiva né troppo accomodante". La nota prosegue spiegando che la Pboc utilizzerà in maniera "flessibile" vari strumenti di politica monetaria per mantenere una liquidità appropriata e una ragionevole crescita del credito. La banca centrale, infine, terrà lo yuan fondamentalmente stabile, andando contemporaneamente avanti col processo di riforma del regime valutario del paese.

GREGGIO ANCORA SOTTO PRESSIONE
Le quotazioni petrolifere restano ancora sotto pressione e sono minime le variazioni dopo il netto calo della seduta di ieri, che ha portato il Brent intorno ai minimi da 11 anni.
Punto principale e aspetto dominante del mercato rimane l'eccesso d'offerta, quasi a livelli record, che i timori di un rallentamento economico globale rischiano di accentuare ulteriormente. Segnaliamo che il futures Brent scambia a 36,68 dollari il barile (+0,06) mentre il Nymex a 39,93 dollari (+0,12).

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