Coupon Corner: Banche Centrali market mover


Mese intenso, questo appena iniziato, sul fronte delle decisione di politica monetaria delle Banche Centrali. Infatti gli appuntamenti in calendario vedono il prossimo 10 marzo la BCE, a cui seguiranno il 15 marzo la BOJ e il 16 marzo la FED.

Senza ombra di dubbio, e senza nulla togliere alla BOJ, i due appuntamenti “caldi” sono quelli di BCE e FED, che in questo 2016 paiono destinate a condurre una “sfida” di politica monetaria senza precedenti, ed essendo le due Banche Centrali più potenti al mondo, va da sé che le loro decisioni saranno dei market mover fortissimi. Infatti, la divergenza di politica monetaria tra le due Banche continuerà ad essere il driver principale sui mercati valutari, con impatto particolare sul cambio euro-dollaro in primis, e di conseguenza sui rendimenti dei bond.

I mercati, intanto, hanno già dato chiari segnali su quanto si attendono da Draghi, con la ZC-Yield Curve che ha visto una notevole riduzione dei rendimenti su tutto il tratto di curva. A inizio anno avevamo rendimenti “free risk” sopra l’1% a partire dalle scadenze 2028 mentre oggi superiamo l’1% solo a partire dalle scadenze 2038; non di meno, sempre ad inizio anno, il top di rendimento era in area 1,56% per le scadenze dal 2041 mentre oggi siamo in area 1,03% per le scadenze dal 2046. Una sforbiciata al ribasso di 50 bps in due mesi.

Dal grafico possiamo apprezzare come solo in questo ultimo mese la riduzione dei rendimenti sia stata cospicua su tutto il tratto di curva e come i tassi siano negativi per le scadenze sino a marzo 2021. Anche la curva dei tassi forward su Euribor 6 mesi ha visto una riduzione sulle aspettative di rialzo dei tassi, con attese di tassi negativi sino a metà 2019 e con incrementi graduali solo a partire da febbraio 2018. Anzi, l’analisi della curva forward (fermo restando l’attuale struttura a termine) evidenzia come i tassi a breve siano ancora visti in ulteriore contrazione con un minimo atteso tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018.

Va da sé che in queste situazioni trovare titoli sottovalutati sia ormai una mission impossible, ed è infatti per questa ragione che ho iniziato (vedi ultimi articoli precedenti) a lavorare “di rapina” in intraday cercando situazioni di forte ipervenduto. Ma anche qui è arduo poiché i titoli ipervenduti sono diventati merce rara e quindi siamo nella sgradevolissima situazione di avere problemi sia a fare asset sia a fare trading.

Le alternative non sono molte, anzi, ma da qualche giorno a questa parte sto indagando il mercato OTC (nella fattispecie il mercato tedesco) dove sono presenti corporate high yield con pezzature umane di 10.000 Euro come lotto minimo e in alcuni casi anche solo di 1.000 Euro, quindi adatti un po’ a tutte le tasche.

L’inconveniente è che sono spesso e volentieri emissioni piccolissime di aziende praticamente sconosciute, con tuto quello che comporta nella valutazione del Credit Risk. Alcune offrono anche rendimenti interessanti, ma ripeto il punto nodale qui è valutare bene (molto bene…) il rischio emittente.

Nelle prossime settimane approfondirò questo tema, e vediamo cosa ne esce.