Ferrari: +20% da ora


Pur essendo io autenticamente sassolese, e quindi conterraneo di Enzo Ferrari,  del Drake non posso svelare nessun mistero. L'unico aneddoto "originale" è quello che concerne il suo finanziamento alla Resistenza. Una volta, quando ancora portavo i calzoni corti, indagando sui crimini del dopoguerra come cronista locale de Il Resto del Carlino, nell'archivio storico del comune di Maranello mi imbattei in una lettera scritta di suo pugno al sindaco del Comune pochi mesi dopo la fine della guerra in cui il Drake in  maniera molto dura rinfacciava di avere finanziato il movimento partigiano durante l'occupazione tedesca e quindi chiedeva come contrappeso un determinato numero di assi di legno e di chiodi per aggiustare la fabbrica.

Dico questo perché non ho relazioni di tipo sentimental-finanziario nei confronti della Ferrari, che sarà  per molti anche un mito, ma non essendo uno sportivo per me il Cavallino Rampante è una azione come le altre. L'azione Ferrari è stata quotata nel gennaio del 2016 segnando un picco a 46,19, picco che ora sta per essere raggiunto dalle quotazioni che hanno chiuso la settimana a 45,14. La rottura del massimo del collocamento è un pattern la cui logica è molto semplice e basata sullo squilibrio tra la domanda di azioni e la sua  offerta.

Dunque il prezzo di collocamento è stato fissato da alcune note e blasonate banche di investimento e accettato dai sottoscrittori del collocamento. Ma a distanza di pochi mesi quel prezzo di collocamento viene rotto al rialzo con forza e quindi questo significa che le carte sul tavolo sono cambiate e ci sono sicuramente prospettive di maggiore redditività che appunto non esistevano al collocamento. Altrimenti chi comprerebbe a piene mani a maggior prezzo una cosa che prima costava meno ?

La chiave di volta è quindi 46,19 euro: se superata questa resistenza con decisione l'obiettivo tecnico è allora almeno 56 euro. E ripeto: io non sono un tifoso e aggiungo che alla macchina preferisco con comodo il treno.