Guerra valutaria: Euro sù, azionario giù, ma non gli indici italiani.


Tanto tuonò che piovve. OK nulla di preoccupante per questi 2 giorni di negatività sui mercati azionari europei, incredibilmente quelli italiani se ne fregano andando al rialzo, ma la guerra valutaria in atto in questi giorni da parte dei vertici USA ha, de facto, portato a questa situazione.

Il dollaro perde valore contro le principali valute mondiali e le cause principali sono i provvedimenti di stimolo fiscale finanziato con un aumento ancor più marcato del deficit, l’aumento di tasse del 30% all’import su alcuni prodotti provenienti dall’Oriente ed infine le dichiarazioni del Segretario del Tesoro USA, tale Steven Mnuchin, a margine del Forum economico mondiale di stanza a Davos che ritiene un fattore molto positivo per il commercio la debolezza del dollaro, sovvertendo tutte le dichiarazioni dei suoi predecessori in materia valutaria circa la forza del dollaro intesa come moneta di riferimento mondiale e “di forte interesse nazionale”.

Di contro, quest’oggi, Draghi a margine della riunione della BCE ha preso atto di questa attuale situazione con un Euro che veleggiava sopra l’ 1,25 contro dollaro, mantenendo invariato lo statement di dicembre ma dichiarando che una parte del board della BCE è preoccupato della posizione che stanno prendendo gli USA, dopo che poco più di due mesi fa avevano firmato una sorta di “pax valutaria” a Washinghton a margine della riunione annuale dell’ International Monetary Fund.

Inoltre ha dichiarato di doversi chiedere e chiarire se questo rafforzamento dell'euro è frutto del rafforzamento dell'economia EU (crescita economica sopra il 3% annualizzato) e di un miglioramento delle prospettive di inflazione o se invece è determinato da statements e politiche adottate altrove”, con chiaro riferimento alle politiche e dichiarazioni degli esponenti USA.

Passiamo ora ad occuparci dei numeri sui mercati azionari, partendo da quelli europei ed italiani.

Come dicevamo in precedenza, seconda giornata di negatività con l’indice DAX a farla da padrone facendo registrare una perdita del – 0,87%, seguito dall’indice SMI svizzero con – 0,67%, poi con perdite più modeste l’indice EUROSTOXX50 con – 0,46%, il CAC40 francese con – 0,25%, e l’AEX olandese con – 0,17%, mentre chiude in positivo l’indice IBEX spagnolo a + 0,31%.

Sorpresa inaspettata ma piacevole, grazie anche alla performance odierna del settore bancario e assicurativo, chiudono in positivo gli indici italiani FTSE MIB a 23719,8 (+ 0,43%) e FTSE IT All-Share a 26151,8 (+ 0,32%).

Diamo ora uno sguardo agli indici USA che ad un’ora dalla chiusura troviamo leggermente positivo il DOW JONES (+ 0,25%) mentre sono leggermente negativi l’S&P500 (- 0,13%) ed il NASDAQ100 (- 0,23%).

Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, fortunatamente, siamo riusciti ad andare a target 50% negli ultimi 2/3 giorni su ben 5 titoli del NASDAQ 100 (MICROSOFT, NVIDIA, IDEXX, PAYPAL, INTUITIVE SURGICAL) contro un solo titolo stoppato (XILINX), mentre facciamo più fatica sui titoli del mercato italiano nel quale, in mattinata, è entrato l’acquisto sul titolo assicurativo, CATTOLICA.

  • - CATTOLICA ASS.NI (IT0000784154)  A  10,44  in leggero slippage.