Settimana molto complessa per il settore, per diversi fattori. L’unico fronte positivo è quello del dollaro.
Cedole & dividendi
Segnali preoccupanti dai mercati obbligazionari, in parte dovuti alla situazione politica italiana ma in parte anche al rialzo del rendimento del decennale Usa, salito al 3,1%. Vediamo allora alcune storie di singoli titoli.
Btp Italia con più cedola – La vera novità della settimana riguarda l’inatteso rialzo del tasso base dallo 0,40% di inizio collocamento allo 0,55% della definitiva determinazione di fine collocamento per il nuovo Btp Italia scadenza maggio 2026. Perché è avvenuto un così consistente incremento, che fra l’altro il Tesoro si è sempre riservato in tutte le emissioni di eventualmente ricalibrare a fine offerta, senza però averlo mai fatto? Si è detto che il tutto è dipeso dal quadro politico italiano e in effetti il timore ha riguardato una possibile defezione in massa da parte degli istituzionali. In parte ciò è avvenuto con il superamento dell’importo sottoscritto dal retail rispetto a quello degli operatori professionali. Si è trattato di un brutto segnale, sebbene il Btp Italia costituisca oggi – di là dal rischio Paese, che è sempre esistito – lo strumento idoneo per una situazione di mercato del credito alquanto complessa.
Btp lunghi in difficoltà – Impatto pesante quello sulla parte lunga della curva, con i Btp a maggiore duration in forte calo per quasi tutta la settimana. Ieri il 2,8% scadenza 2067 ha lasciato sul terreno lo 0,9% ma non è risultato il peggiore della lista dei tassi fissi. Il 3,45% scadenza 2048 ha perso l’1,38% ma ancora peggio (a sorpresa) alcuni Btp€i – indicizzati all’inflazione europea – in calo dall’1,5 all’1,8%. Questo il quadro tecnico di alcuni dei titoli più trattati.
2,8% scadenza 2067 (Isin IT0005217390) – Impressionante la correzione registrata, con una discesa di dieci punti nell’arco di poche sedute. Dai quasi 96 euro di fine aprile è crollato a 86,46, con cinque sedute consecutive in rosso e sette su dieci caratterizzate da candele di questo colore. Decisivo ora il supporto degli 84,45 euro ma di fatto in poche giornate è stato bruciato quanto pazientemente accumulato da inizio anno in poi.
2,7% scadenza 2047 (Isin IT0005162828) – Movimento corrispondente con numeri diversi. Ieri il titolo ha chiuso a 91,13 euro, con un supporto ora a 89,3.
4,75% scadenza 2044 (Isin IT0004923998) – Inevitabilmente le prese di profitto hanno assunto le stesse dimensioni in termini di corpo delle candele. Questo Btp quota ancora sopra i 127 e trova un supporto sui 125,9.
Potremmo proseguire con tanti altri Buoni del Tesoro a tasso fisso senza però apportare considerazioni diverse.
In questo contesto c’è comunque qualcosa da segnalare di interessante- E’ il ritorno del Btp€i 1,25% scadenza 2032 (Isin IT0005138828) sotto i 101 euro, su un livello di quotazione attraente se si considera che a inizio maggio quotava sui 107, con allora scarse prospettive di una correzione così consistente.
Soffre anche il Cdp 2022 (Isin IT0005090995) – Un termometro del sentiment dei mercati giunge dalla correzione – certamente molto più modesta – del tasso variabile di Cassa Depositi e Prestiti, tornato sotto quota 100 ma soprattutto caratterizzato da un’elevata volatilità intraday, abbastanza anomala per un bond di questo tipo. Ieri si è assistito a un mini tentativo di assestamento, non tale comunque da invertire un trend inatteso, dato il timore di possibile inversione della politica monetaria da parte della Bce, che andrebbe a suo favore. Il Cdp sta tornando sui livelli di settembre/ottobre 2017.
Con quel dollaro forte una “strana” emissione – Il movimento rialzista, con il ritorno sotto 1,18 e un possibile obiettivo a 1,16 contro euro, riporta interesse verso le emissioni espresse nel biglietto verde. Negli ultimi giorni si sono viste varie nuove emissioni in tale divisa, di cui la maggior parte riferite al mercato “Otc”. Sul Mot segnaliamo la IBRD (International Bank for Reconstruction and Development) decennale di tipo steepener. Queste le caratteristiche: Isin XS1813572663 – struttura mista tasso fisso 4% per la prima cedola in pagamento il 18 maggio 2019; poi variabile così strutturata: 7 volte la differenza fra il tasso swap a 10 anni (CMS 10) e il tasso swap a 2 anni (CMS 2) per le restanti cedole in pagamento fino a scadenza. Per le cedole a tasso variabile è previsto un “floor” pari a 0% e un “cap” pari a 6% - scadenza 18/5/2028 – taglio 2.000 – ammontare 15 milioni di dollari. Un’obbligazione steepener è un titolo che scommette sull’irripidimento della curva dei tassi: chi punta su questi bond è convinto che i tassi a lungo periodo aumenteranno in misura maggiore rispetto a quelli a breve periodo. Negli steepener la cedola è più alta quando la curva è molto ripida, cioè quando la differenza fra tassi a lungo periodo e tassi a breve è più elevata. Le quotazioni hanno un andamento inverso rispetto alle variazioni di politica monetaria. Diminuiscono quando i tassi salgono e l’inverso quando scendono. Nell’attuale fase della curva un bond di questo tipo potrebbe rivelarsi interessante ma occorre fare attenzione a due aspetti: ha un importo modesto; i prezzi risentiranno già nella fase iniziale di presenza sul secondario della struttura variabile e delle incertezze che ne derivano.
Lira turca ancora peggio – Le speranze (perché tali erano) di un miglioramento del rapporto di cambio fra lira turca ed euro si sono spente dopo le dichiarazioni del Presidente Erdogan di voler guidare la politica monetaria. Ciò porterà a un mancato rialzo del tasso di interesse e all’opposto addirittura a un possibile ribasso. Prospettive quindi di ulteriore indebolimento della divisa in un quadro generale che resta complesso e contradditorio.
Lo zero coupon a 10 – Per chi abbia disponibilità molto limitate e voglia puntare sul lunghissimo termine segnaliamo un bond zero coupon (titoli emessi a sconto, ossia sotto la pari, a un prezzo inferiore al valore nominale, che non producono cedole nel corso della loro vita; il rendimento percepito scaturisce dallo scarto di emissione, ossia dalla differenza tra valore di rimborso alla pari e prezzo di emissione) in peso messicano. Quotato su Tlx è di IFC (World Bank) e quota attualmente su 10,4 Mxn: Isin XS1720700191 – scadenza 2047 – rendimento lordo a scadenza 7,98%. Si adatta per esempio a chi – giovane – voglia costruirsi una specie di pensione in proprio con microrate su scadenze rapportate alle proprie esigenze.