Fase di attesa ma molto interessante per il biglietto verde. Se confermasse il trend di rafforzamento si può puntare o sui Treasuries corti o sui corporate a elevato rating ma con scadenze lunghe. In questo caso con un Pac.
Cedole & dividendi
Il vecchio supporto degli 1,1588 per l’€/$ ha subito un leggero assestamento, con una discesa verso gli 1,15, sebbene nei movimenti intraday, che per vari giorni hanno trovato appunto su questo appoggio di brevissima durata (di fatto iniziato il 29 maggio) una conferma del possibile proseguimento del trend di rafforzamento per il biglietto verde, ora però attenuatosi. Proprio la seduta odierna lo testimonia con rapidi movimenti all’insù e all’ingiù, alla ricerca di una direzionalità che sembra decelerare. Cosa succederà però nel medio e lungo termine? Opinioni del tutto contrastanti da parte dei maggiori analisti che intravedono la creazione di un cuneo ribassista per l’€/$, con possibili supporti su 1,1508 e poi su 1,1431, in un‘ottica però di puro Forex. Per l’obbligazionista la situazione è differente, dovendo guardare a obiettivi ben più consistenti in termini di tempo.
L’analisi grafica fornisce oggi questa fotografia, utilizzando la periodicità mensile, sempre utile per identificare le fluttuazioni di lungo periodo:
Quotazione attuale |
1,156 – 1,157 €/$ |
Media mobile 20 |
1,1504 |
Media mobile 50 |
1,1547 |
Media mobile 100 |
1,2456 |
Media mobile 200 |
1,2509 |
La rilevazione dimostra vari elementi importanti: 1°) la 200 non si è ancora inclinata verso il basso; 2°) la 100 e la 200 si sono appena incrociate, con la 100 scesa sotto la 200; 3°) la 50 e la 20 stanno per incrociarsi; 4°) ci sono quindi tre aree: l’€/$ si trova attualmente compresso fra l’intersezione 100/200 e 50/20, ma molto più vicino alla seconda che alla prima, quindi in una zona intermedia, in cui solo una decisa (e forse imminente?) rottura degli 1,15 e una discesa verso gli 1,14 confermerebbero come chiaro segnale di debolezza per la nostra moneta. Qualcosa quindi di evidente almeno sul fronte del cambio si sta evidenziando. I prossimi giorni potrebbero fornire indicazioni più chiare sui trend futuri, complice la confusa politica europea.
Quali bond acquistare
Il problema sta però nell’identificare quali tipologie di obbligazioni scegliere nel caso il rafforzamento del dollaro proseguisse con indicazioni nette. Eccone due:
1°) Treasuries molto corti
Il forte spostamento verso l’alto dei rendimenti della parte corta della curva Usa, in atto da mesi, porta a valutare con interesse i titoli di Stato Usa da un anno a due anni e mezzo di vita residua. Questi alcuni esempi, che dimostrano come di fatto non ci siano differenze di rendimento nei tre singoli casi.
Isin |
Titolo |
Prezzo |
Yield lordo |
US912828F627 |
Usa T-Note 1.5% 31ot19 |
98,74 $ |
2,46% |
US912828H524 |
Usa-T-Note 1.25% 31ge20 |
98,15 $ |
2,44% |
US912828S273 |
Usa T-Note 1.125% 30gn21 |
96,17 $ |
2,45% |
2°) Pac su lunghi ed extralunghi con buoni rating
La decisa correzione delle quotazioni delle emissioni riferite a società corporate Usa con scadenze lunghe o molto lunghe fa ipotizzare l’avvio di Pac (piani di acquisto su progressive diverse quotazioni) tendenti ad aumentare i rendimenti nel caso di ulteriori pressioni ribassiste, dovute all’inasprimento della politica monetaria Fed. Queste alcune possibilità (a piccolo taglio) utili per chi volesse praticare tale ipotesi operativa.
Isin |
Titolo |
Prezzo |
Yield lordo |
US037833BZ29 |
Apple 2,45% 04ag26 |
91,6 $ |
3,66% |
US037833CD08 |
Apple 3,85% 04ag46 |
94,2 $ |
4,20% |
US00206RBH49 |
At&T 4,3% 15dc42 |
86,2 $ |
5,31% |
US822582BT82 |
Shell Int Fin 2,875% 10mg26 |
95,1 $ |
3,60% |
Rating – Apple AA+ / At&t BBB / Shell A+
Il tema è molto ampio e ci torneremo nelle prossime settimane.