Spunti un po’ inconsueti per investire 10.000 o 100.000 euro, aspettando i Cir


Fuori dalle solite strade. E’ quanto chiedono spesso gli investitori, stufi delle abituali proposte. Tre opzioni ciascuna per i due livelli di patrimonio, con più o meno rischio. In attesa dei Conti individuali di risparmio, una rivoluzione annunciata per stabilizzare i corsi dei Btp.

Cedole & dividendi

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L’avevamo promesso la settimana scorsa, con la presentazione di uno studio dell’Unione europea relativo alle prassi di investimento degli intermediari nei vari Paesi. L’impegno era di ipotizzare delle proposte un po’ diverse (e se possibile più fantasiose) rispetto a quelle decisamente tradizionali dei canali istituzionali. La struttura è la stessa: dare delle risposte a chi abbia la necessità di investire 10.000 o 100.000 euro. Previsti tre livelli di rischio, fra i quali ciascuno può pescare in base alle proprie necessità o ai propri orientamenti. Due precauzioni in primo piano: ● strumenti in euro più che possibile (per evitare le variabilità dei cambi); ● niente mercati emergenti.

Il tutto in attesa di quella che sarà una vera rivoluzione voluta dal Governo. Per il 2019 si annunciano i Cir (Conti individuali di risparmio) con cui si trasformerà il concetto di Pir (Piani individuali di risparmio), riferiti all’azionario italiano, e lo si estenderà al nostro debito governativo in emissione, nell’ottica di stabilizzarlo. Molti i vantaggi fiscali che comporteranno. Per ora si sa comunque poco.

► Ho 10.000 euro: basta conti deposito!

Ipotizzando che chi abbia minori risparmi sia più giovane (ma purtroppo è solo un’ipotesi!) è evidente che non si può prevedere la solita soluzione di conti deposito o certificati di deposito, che non rendono nulla e anzi fanno perdere se si considera il fattore inflazione che rialza la testa.

1° ipotesi a basso rischio

Parcheggio liquidità

Sull’Etf Amundi bond Floating Rate Eur Corp 1-3 years (Isin FR0012005734): investe in obbligazioni corporate area euro con scadenze 1-3 anni a tasso variabile. Si avvantaggerà da un rialzo dei tassi Bce

Investimento

Etf Xtrackers Portfolio 1C (Isin LU0397221945): è un bilanciato moderato, con sottostanti Etf selezionati dalla società di gestione. Consigliabile l’acquisto a quote sottraendo liquidità dal parcheggio del punto precedente. Ogni quota va acquistata su ribassi della quotazione del 2-3%. Performance ultimo anno: + 3,12%

Punto forte: non ci si appiattisce sul rendimento nullo – Punto debole: l’Etf Portfolio comporta un po’ di volatilità.

2° ipotesi a medio rischio

Parcheggio liquidità

Sull’Etf Lyxor Floating Rate Eur 0-7 years (Isin FR0012386696): investe in bond corporate area euro a scadenze 0-7 anni del tipo a tasso variabile. Si avvantaggerà da un rialzo dei tassi Bce

Investimento

Etf Pimco ShortTerm High Yield Eur Hedged (Isin IE00BF8HV600): punta sul dinamico mercato dei bond high yield Usa corti (0-5 anni) ma con copertura del cambio e con distribuzione di una cedola mensile (nel 2017 ha versato complessivamente 4,82 euro, equivalente a un rendimento a oggi del 5,2%). Si avvantaggerà da uno stop nel rialzo dei tassi Usa. Anche in questo caso è consigliabile un acquisto a rate

Punto forte: si incassa un’ottima cedola mensile con l’Etf Pimco – Punto debole: la copertura del cambio dell’Etf Pimco costa e riduce un po’ le performance

3° ipotesi ad alto rischio

Investimento 1

Piano di acquisto su azione Intesa San Paolo (Isin IT0000072618): nell’ultimo anno la performance è stata negativa del 16,7% ma è una delle più solide banche europee e distribuisce un dividendo fra l’8 e il 9%, secondo il prezzo di acquisto. Il titolo ha una volatilità media del 29%, valore decisamente elevato

Investimento 2

Piano di acquisto su Etf L&G Gold Mining (Isin IE00B3CNHG25): investe sulle società attive nell’estrazione dell’oro, tutte quotate in $, ed è quindi correlato all’andamento del relativo metallo, che potrebbe salire nei prossimi anni

Punto forte: potenzialità di buone performance nel medio periodo – Punti deboli: è tutto azionario (ma si tratta dell’ipotesi ad alto rischio!) e l’Etf sull’oro ha come valuta di denominazione il dollaro Usa.

► Ho 100.000 euro: non voglio seguire i consueti percorsi

In questo caso si ipotizza che chi investe abbia un’età di mezzo ma comunque sempre differenti propensioni al rischio: di qui le tre diverse ipotesi di portafoglio.

1° ipotesi a basso rischio

Parcheggio liquidità

Lo scopo è uno solo: tenere risorse per gli eventuali piani di acquisto di cui scriviamo nei vari passaggi successivi. In attesa che i vari Etf su Eonia, Mts Eurozone o altro trovino linfa, cioè il segno più, conviene affidarsi al proprio conto corrente o all’ Etf Amundi bond Floating Rate Eur Corp 1-3 years (Isin FR0012005734), di cui si è scritto al punto 1 del portafoglio da 10.000 euro. Appena l’Eonia dovesse tornare positivo un’alternativa sarà rappresentata dall’Etf Lyxor Smart Cash (Isin LU1190417599), che punta a replicare il tasso di riferimento Total Return Eonia Index con una volatilità estremamente contenuta

Investimento 1

Una polizza assicurativa Ramo 1 (a gestione separata) + Pir (piano individuale risparmio su azioni italiane). Ve ne sono varie con caratteristiche diverse e percentuali differenti sulle due linee. L’obiettivo è di puntare ai vantaggi di stabilità della Ramo 1 e alla potenziale redditività nel lungo periodo dei Pir, sempre che il tutto avvenga con un piano di acquisto scaglionato e quindi con quotazioni azionarie – riferite ai Pir – più variabili possibile. Importanti le agevolazioni fiscali e l’esenzione da tasse di successione per entrambi gli strumenti. Con i futuri Cir le potenzialità dell’abbinata potrebbero diventare ancora più interessanti

Investimento 2

Molto semplice: un titolo di Stato tedesco Bund legato all’inflazione europea: per esempio il lunghissimo Bund€I 0,5% 15ap30 (Isin DE0001030559): accumula inflazione sul capitale ma la cedola è bassissima. Costa caro (sui 117 euro). Obiettivo? Tenerlo in portafoglio per più tempo possibile. Vi ripagherà dello “sforzo” iniziale con un rischio a zero, seppur sia sensibile alle variazioni di politica monetaria della Bce. Nel caso l’Europa si sfasciasse l’investimento resterebbe super solido, anzi ancor più! Meglio quindi se messo in portafoglio pure lui con un piano di acquisto negli anni

Investimento 3

Etf Amundi Msci Europe Healthcare (Isin FR0010688192): la sanità ha solo grandi prospettive da tutti i punti di vista. Questo Etf, che investe sullo specifico comparto azionario europeo, non è molto volatile e ha come valuta di denominazione l’euro

Investimento 4

Piano di acquisto su Etf Bnp Paribas Easy Equity Low Volatility Europe (Isin LU1377381717): replica titoli azionari europei a bassa volatilità. Inevitabilmente è soggetto a fluttuazioni ma meno accentuate rispetto a un Etf azionario classico.  Non c’è alcun rischio di cambio

Punto forte: qualche forma di protezione in un contesto pur sempre dinamico – Punto debole: la quotazione elevata del Bund€i, strumento però fondamentale per chi voglia proteggersi dall’erosione dell’aumento del costo della vita e da un ipotetico catastrofico crollo dell’Europa.

2° ipotesi a medio rischio

Parcheggio liquidità

Su un bond Mediobanca a tasso variabile scadenza 23/12/2021 (Isin XS1134567012), che prevede l’indicizzazione Euribor a 3 mesi, con un minimo dello 0,75% e un massimo del 2,65%. Il titolo quota attualmente sui 97 euro

Investimento 1

L’Etf Xtrackers Portfolio Income (Isin IE00B3Y8D011) ha l'obiettivo di replicare la performance di un portafoglio bilanciato e diversificato di Etf relativi ad azionario, obbligazionario, materie prime e a investimenti alternativi. E’ espresso in euro, ha una volatilità media bassa e riconosce un dividendo annuo, in realtà modesto (1,1% di yield). Si caratterizza per un trend accumulativo di lungo periodo

Investimento 2

Piano di acquisto su azione Enel (Isin IT0003128367): dopo le forti correzioni degli ultimi mesi ha un dividend yield del 5,4% con una volatilità media non troppo elevata per una “blue chip”

Investimento 3

Un po’ volatile lo è. L’Etf Ishares Developed Markets Properties Yld Dist (Isin IE00B1FZS350) replica gli investment trust (Reit) immobiliari e le società del settore quotate di Paesi sviluppati di tutto il mondo (esclusa la Grecia), con rendimento da dividendo previsionale a un anno pari o superiore al 2%. Va visto come un modo indiretto di puntare sul mattone, con uno yield lordo del 3,1%, basandosi su quanto distribuito nel 2017 rapportato alla quotazione attuale. Il tutto senza le mille implicazioni burocratiche di chi deve dare in affitto una casa!

Investimento 4

I mercati azionari hanno performato molto bene negli ultimi anni, ma di qui al 2020 cosa succederà? In una fase di incertezza o di possibili correzioni ci sono Etf che si comportano meglio: per esempio l’Ishares Edge Msci World Minimum Volatility Acc (Isin IE00B8FHGS14): replica l’indice Msci World ottimizzato per il più basso rischio assoluto, perché a volatilità minima. Anche in questo caso tuttavia si consiglia un piano di acquisto. E’ uno strumento da valutare in presenza dell’avvio di una fase correttiva dell’indice di riferimento

Punto forte: un portafoglio molto diversificato e con una forte presenza di strumenti a bassa volatilità - Punto debole: alcuni Etf sono un po’ di nicchia.

3° ipotesi ad alto rischio

Parcheggio liquidità

Potrà sembrare banale e poco inconsueto ma un Btp€i – viste ancora le basse quotazioni – è una soluzione di compromesso. Per esempio lo 0,10 maggio 2022 (Isin IT0005188120) prezza sui 97,3 e riconosce l’inflazione europea su una scadenza tutto sommato più che accettabile in termini di rischio

Investimento 1

Tecnologia, parola magica su cui si incentreranno le evoluzioni economiche dei prossimi due decenni. Un Etf idoneo è il Lyxor Stoxx Eu600 Technology Acc (Isin FR0010344796), riferito al mercato europeo e quindi con valuta di denominazione l’euro. Se si punta invece al dinamicissimo mondo Usa, esponendosi al dollaro, ecco l’Etf Spdr S&P Us Technology Select Sector (Isin IE00BWBXM948), che replica il settore statunitense delle tecnologie e telecomunicazioni. Imprescindibile una strategia con piano di acquisto

Investimento 2

Il mondo ha sete, a causa della progressiva carenza di risorse idriche. Ecco perché l’Etf Lyxor World Water Dist. (Isin FR0010527275) va preso in considerazione: è in euro e replica il settore idrico globale. Le 20 società incluse nell’indice realizzano la maggior parte dei loro profitti da utenze e gestione di infrastrutture idriche. Ci ripetiamo: inevitabile anche in questo caso un piano strutturato su acquisti periodici

Investimento 3

L’Etf Amundi ETF MSCI Europe Buyback Eur (Isin FR0012805687) ha come indice di riferimento l’Msci Europe Equal Weighted Buyback Yield, che replica azioni europee con performance derivanti dal riacquisto di azioni proprie per una percentuale superiore al 10%. Sono azioni soggette a forti decelerazioni e rimbalzi. Quindi è un Etf dalla rilevante volatilità. Consigliabile anche in questo caso metterlo in portafoglio mediante un piano di acquisto a rate nel tempo

Investimento 4

C’è uno strumento crollato ai minimi storici: è l’Etf Lyxor Sp500 Vix Fut En Rol Acc (Isin LU0832435464), riferito alla volatilità del mercato azionario più seguito al mondo, lo statunitense S&P 500. Quando questo scende violentemente lei sale. Nel medio o lungo termine potrebbe riservare ottime performance ma è un prodotto per chi è più avvezzo alle dinamiche dei mercati

Punto forte: possibili performance di medio e lungo periodo – Punto debole: si è esposti alla volatilità di comparti con forti variabilità delle quotazioni.

La costante della stragrande maggioranza di questi investimenti nonché l’arma vincente è di impostare dei piani di acquisto scadenzati nel tempo. I prossimi anni saranno ricchi di insidie e quindi di potenziali occasioni. Solo un planning di “buy” a quotazioni diverse consentirà di uscirne senza le ossa rotte.

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