Mercato obbligazionario: tassi fermi negli USA, oggi attesa la BCE


Giornate importanti queste, con le Banche Centrali che a stretto giro vanno in scena con le ultime riunioni per questo 2019. Ieri è stata la volta della FED e oggi tocca alla BCE, con la “prima” per il nuovo governatore Lagarde. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa ha deciso la FED e cosa ci si attente per la BCE.

La Federal Reserve ha mantenuto i tassi USA fermi nel range 1,50%-1,75% come di fatto si attendeva il mercato. Come sappiamo, la Banca Centrale americana, nel corso del 2019, ha tagliato i tassi per tre volte, abbassandoli cumulativamente dello 0,75%. Ora però i dati macroeconomici non davano adito ad un ulteriore allentamento monetario e non a caso dal comunicato ufficiale è scomparso il riferimento alle “incertezze” che gravano sull’economia USA e inoltre migliorano alcune delle previsioni macro degli stessi funzionari dell’istituto.

Se si analizzano i c.d. “dot-plots”, cioè le stime sui tassi, i numeri lasciano supporre che la FED non intenda operare alcun taglio ulteriore dei tassi da qui ai prossimi 12 mesi, per poi tornare ad alzarli solo nel 2021. Quindi, la politica monetaria USA resterebbe accomodante, in considerazione anche del fatto che l’inflazione dovrebbe tendere al target del 2% da qui ai prossimi 2 anni e che la crescita dell’economia USA, pur in rallentamento, rimarrebbe tale da mantenere il tasso di disoccupazione ai minimi degli ultimi 50 anni.

Passando alla BCE, è evidente che la prima riunione di Christine Lagarde sarà monitorata con grande attenzione dall’intero mercato. Il nuovo governatore della Banca Centrale dovrà affrontare la sua prima conferenza stampa e, dopo aver illustrato le considerazioni del Board sull’andamento dell’economia, dovrà rispondere alle domande della stampa.

Sappiamo bene delle tensioni tra Lagarde e la Germania, e anche per questo la riunione di oggi ha un peso specifico notevole, poiché sappiamo che nelle intenzioni della francese la BCE vorrebbe dare continuità al lavoro di Draghi. Lavoro che come sappiamo aveva portato l’ex governatore a riprendere nuovamente in mano la situazione e, per far fronte a un rallentamento ormai evidente, aveva scelto di tagliare i tassi sui depositi e di introdurre un nuovo QE.

Le tensioni in seno al Consiglio sono cresciute in queste ultime settimane e stando alla maggior parte degli osservatori, il meeting BCE di oggi potrebbe rappresentare un vero e proprio spartiacque per i mercati finanziari. Ad ogni buon conto, con tutta probabilità nella riunione odierna le politiche già annunciate e messe in atto da Draghi non verranno toccate, nel segno della continuità.

Molto importanti saranno le parole di Lagarde in conferenza stampa, poiché come sappiamo gli osservatori più attenti e acuti che sanno leggere tra le righe hanno la possibilità di cogliere eventuali indizi sul futuro della politica monetaria dell’Eurozona. A questo proposito sono tenute sott’occhio le nuove proiezioni del Board sull’inflazione e sulla crescita economica, le quali potrebbero dare indicazioni sulle possibili prossime mosse della Banca Centrale.

Torniamo alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve. Tendono a stabilizzarsi i rendimenti questa settimana, dopo l’allargamento osservato la scorsa settimana. I rendimenti rimangono quindi negativi sino alle scadenze 2027; il tratto a lunga si conferma nei pressi di area 0,50% di rendimento per le scadenze 2049; anche sulla scadenza a 10 anni si rimane sempre nei pressi di area 0,10%. La curva nel suo complesso è sempre discretamente ripida e resta erratica e nervosa nella parte a breve. Si contraggono leggermente i forward su Euribor 6 mesi che sul tratto a lunga si portano in area 0,92% rispetto ad area 0,98% della scorsa rilevazione, mentre sul tratto a breve si rimane stabili nei pressi di area -0,40%.

In discesa uniforme i rendimenti dei governativi decennali e gli spread contro Bund. Il decennale tedesco ritocca lievemente al ribasso e va a -0,32%, la Francia torna in negativo e scende al -0,01% così come l’Irlanda che scende e va allo 0,00%. Scende anche il rendimento della Spagna che va allo 0,42% e scende il Portogallo che si porta a 0,36% di rendimento; migliora anche l’Italia che scende all’1,30%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 69 bps, 74 bps e 162 bps.

Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali interviene, questa settimana, una nuova evidenza su un eventuale cambio di rotta del mercato obbligazionario. Infatti, dopo il Bund, ora anche l’area UK vede il modello Trendycator diventare NEUTRAL, abbandonando lo SHORT che perdurava da dieci mesi. I rendimenti sono sempre compresi – e compressi – nella fase laterale individuabile tra i minimi di agosto e i massimi relativi del rimbalzo di novembre. Il modello Trendycator si conferma NEUTRAL sull’area BUND con il rendimento del decennale tedesco che è di fatto stabile in area -0,30% sempre sufficientemente lontano dalla resistenza in area -0,20%. Trendycator ora NEUTRAL, come detto, anche sull’area UK che vede il Gilt sempre teso verso 0,80% di rendimento e fornisce quindi un primo segnale di potenziale stop alla fase di rendimenti al ribasso. Recupera terreno il nostro Btp con il rendimento che cala deciso verso area 1,30%-1,20% e Trendycator sempre SHORT; stabili infine i rendimenti USA, con Trendycator che si mantiene ancora SHORT sul decennale, sempre stabile nei pressi di area 1,80% di rendimento.

Bond Weekly Ranking
Riprendiamo l’analisi sotto forma di ranking dei bond con rating sotto l’investment grade, a caccia di idee da rapporto rischio/rendimento un po’ spinto. Il ranking considera i bond in Euro con scadenza dal 01.06.2020 al 31.12.2025, aventi rating da BB+ sino a CCC+ e con rendimento minimo del 4,00% lordo.

ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto, chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.