auriferi italiani dimenticati


Sembrava che il mercato italiano riuscisse a riflettere le oscillazioni dell'oro. L'ultima esperienza era stata Confinvest che aveva sfruttato un rialzo del mercato, poco dopo la quotazione, per mettere a segno una buona ascesa.

Questo non è avvenuto nelle scorse sedute che hanno visto languire i tre titoli italiani quotati ( Confinvest, Gismondi e Fope) totalmente refrattari a seguire le performance stellari dei titoli auriferi ed argentiferi quotati sui mercati americani, spesso saliti tra il 24 ed il 26 dicembre del 10% di riflesso all'ascesa dei metalli preziosi. Avevamo segnalato prontamente su queste colonne il balzo dei titoli dei preziosi quotati in USA e in Canada per vedere se incrementare (grazie al segnale violento lanciato), vendere una parte o lasciar correre i profitti su quanto già presente nel Portafoglio a scarso rischio. Per il momento non abbiamo segnali e ciascuno è libero di agire a seconda della propria propensione al rischio.

Sorprende invece l'apatia sui tre titoli collegati alla oreficeria/gioielleria quotati sull'AIM. Forse i gestori sono già in ferie (cosa logica visto che il segnale dagli USA è giunto il 24 dicembre) e dalle piste, con gli sci ai piedi, giustamente dimenticano il mercato.....

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)