Lettera dal Cigno nero – “Us Treasuries = futura carta straccia”


Debito/Pil destinato a salire al 170% contro il 105% di oggi. Gli States giocano con il fuoco e alimentano la prossima grande crisi mondiale. Lo sostiene un big di Wall Street.

Cedole & dividendi

Nessuno ne parla più dopo un’ondata di previsioni catastrofiche fatte circolare un po’ ad arte fra il 2015 e il 2017. Ci sono Cigni neri in volo nei cieli della finanza? Siamo andati a chiederlo a uno dei maggiori analisti di Wall Street, conosciuto casualmente durante un viaggio negli Usa. Alle nostre domande ha risposto a breve giro di email, imponendo la riservatezza più assoluta sul suo nome. Il perché lo capirete presto. Ecco cosa ci scrive.

L’Italia è nei casini (veri e propri). Ma c’è chi sta peggio. Sapete chi? Una nazione con rating AA+ di S&P e AAA di Fitch. Niente di meno degli Usa. Faccio un passo indietro: due economisti, Carmen Reinhart e Ken Rogoff, sono arrivati in passato alla conclusione - dopo attenti studi - che nel rapporto debito/Pil dei Paesi c’è un livello di salto dell’asta in cui sotto il 90% si cade su un soffice strato di erba tale da attutire gli urti e sopra il 90% si piomba in un terreno pieno di sassi aguzzi. I politici fanno finta che ciò non sia vero ma la drammatica realtà di tutti i giorni lo conferma. Non sto a spiegare le complesse implicazioni ma oltre il 90% l’economia lentamente va in palla, come succede da tempo proprio in Italia.

Negli Usa il debito nel periodo compreso fra crisi Lehman (2009) ed elezione di Trump (2016) è cresciuto del 217%, con un rapporto rispetto al Pil salito al 105%. Chi si è esposto di più rispetto a questo trend? La stessa Fed, maggiore detentrice di Treasuries (a causa del Qe), la Cina, il Giappone, l’Irlanda, la Gran Bretagna e il Lussemburgo. E poi ci sono gli istituzionali: Vanguard ne detiene quasi 400 miliardi di $, Fidelity 180 e Blackrock 133. E voi piccoli investitori italiani convinti di aver fatto una scelta sicura? Con 10.000 o 50.000 o 100.000 dollari? Sappiate che direttamente e indirettamente la vostra quota è molto maggiore di quanto non pensiate.

Il quadro è inoltre destinato a peggiorare, anzi degenerare. Il Cbo, organismo che studia il bilancio statale Usa per il Congresso, sostiene che il debito Usa crescerà continuamente fino al 2028, con una stima di 5.000 miliardi di $ aggiuntivi, sempre che non intervenga una crisi economica, tale da stravolgere la scena. Lo ammetto: sono previsioni che vanno bene ai politici e alla stampa compiacente. Noi analisti pensiamo che di fronte a valutazioni ufficiali di un deficit Usa attuale di 21 trilioni di $, l’importo sia destinato a crescere a 30 trilioni nel 2023 ma addirittura a 51 trilioni entro il 2028, perché una crisi pesante la diamo per scontata nei prossimi dieci anni.

Sapete cosa vorrà dire in termini di debito/Pil? Un rapporto, nel migliore dei casi, destinato a salire al 170%. Con la variabile dell’inflazione e dei tassi su cui i calcoli sono altrettanto deprimenti. Davanti a queste cifre altro che rating AAA di Fitch! Altro che Treasuries isola felice dei governativi mondiali! Altro che dollaro cassaforte rispetto alle altre maggiori valute!

E solo una mia opinione? No, a Wall Street siamo in tanti a pensare che i Treasuries siano destinati in futuro a diventare quasi carta straccia e così guardiamo sempre più ad altri asset e perfino alle criptovalute, su cui tutte le grandi banche stanno lavorando in segreto.

Vi svelo infine un altro problema: l’economia sommersa continua a crescere. Lo dimostra il fatto che il cosiddetto shadow banking, cioè il sistema ombra che propone rendimenti molto interessanti attraverso operazioni di pronti contro termine a scadenza breve, stia lievitando a dismisura. Non è soggetto a controlli e non paga tasse. Si era visto esplodere prima della crisi “subprime”. Sta di nuovo gonfiandosi enormemente, al punto tale che c’è chi parla di bolla. E’ il termometro di una prossima crisi strutturale della finanza. Parola di Cigno nero? No, parola di uno che a Wall Street ci vive sette giorni su sette. Vi assicuro: la situazione sta peggiorando a vista d’occhio. Nei prossimi mesi vi terrò aggiornato sulle evoluzioni. Intanto ‘cross our fingers’ e meno Treasuries in portafoglio!”

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